Artista: Work of Art (Art Halperin group)
Dettagli dell'album: CD "Waves" - 2008 - SSR56 della Sword in the stone records
Sample testato: Made in the USA
Genere: reggae/funky
Prezzo appross.: 13$. Può essere acquistato online per 12.97 dollari presso CD Baby
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Novembre, 2008
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Più di un anno fa recensivo Lift, l'album di questo stesso gruppo, registrato ed inciso con tecniche "Real Stereo" da Barry Diament, della Soundkeeper Recordings. Era un eccellente esempio di cosa si possa fare con una registrazione semplice e diretta, utilizzando due soli microfoni, senza sovraincisioni, missaggi o multitraccia: giusto la band di fronte a due microfoni ed un registratore. La musica di Lift era un folk/pop molto leggero e rilassante, assolutamente non impegnativo. Mi sono sempre chiesto come avrebbe potuto suonare, se inciso con tecniche analoghe, un disco di Musica elettrificata, energica e ben ritmata. Oggi ve ne presento un eccellente esempio!
Stavolta tutta la fatica della presa diretta e della produzione è gravata sulle spalle dell'artista stesso, Art Halperin, il quale si è affidato a Barry Diament soltanto per il mastering finale del CD. Nel nuovo studio di registrazione di Art, il Top of the World Studios (un nome che sembra una dichiarazione d'intenti tutt'altro che modesta) questo album "Waves" è stato suonato e registrato in presa diretta, con l'esclusione di qualunque tipo di compressione. Per pure questioni artistiche sono state aggiunte successivamente delle sovraincisioni, riprese con la stessa tecnica, nella stessa sala, coi microfoni fissi nella stessa posizione. Ora, mentre registrare musica acustica può essere relativamente semplice, anche in presa diretta e con due soli microfoni, riprendere una band che suona strumenti elettrificati è ben altra cosa. Per quanto ne so, questo è l'unico esempio di musica elettrificata ripresa direttamente da due soli microfoni. E certamente si tratta dell'unico disco reggae di ambizioni audiophile in circolazione!
Non sprecherò spazio e banda descrivendovi nuovamente la band o il curriculum del suo leader Art Halperin. Vi rimando pertanto alla mia precedente recensione dell'album Lift o, in alternativa, al sito web ufficiale del gruppo.
Il contenuto musicale, invece, merita qualche parola di più. Quando ho ascoltato "Waves" ho pensato che potesse essere considerato il disco che Bob Marley non ha mai pubblicato. E' così fresco, potente e coinvolgente che anche chi non ama il genere non può che restarne emotivamente...trascinato.
Waves contiene 13 brani (oltre 70 minuti di Musica!) e mi è particolarmente difficile scegliere una lista di favoriti, visto che ogni traccia ha il suo perché, non si tratta di semplici riempitivi per arrivare a saturare lo spazio a disposizione sul supporto, come troppo spesso accade. Ogni brano ha il suo gusto e la sua atmosfera. Persino le tracce insolitamente lunghe (alcune oltre 7 minuti) non annoiano anzi aiutano a creare un'atmosfera allegra e divertente. Per entrare meglio nello spirito del disco, aiutano senz'altro le foto, sia di copertina che quelle che si possono ammirare (alcune invero molto belle) sul sito della band.
Il tema è ricorrente: una chitarra elettrica in mezzo ad un mare dai colori sfavillanti. Ecco il perché del titolo e del sound: se fossi costretto a scegliere una stagione dell'anno per identificare questo album direi senza dubbio estate! L'atmosfera, peraltro, mi è particolarmente familiare: abitando vicino alla spiaggia, un drink fresco in mano, all'ombra della palme e tanta Musica elettrizzante sono gli ingredienti perfetti per ricaricare le batterie dopo una dura giornata di lavoro.
In conclusione, musicalmente quest'album merita più di un ascolto anche senza considerare il fatto che si tratti di un'incisione per certi versi unica, tecnicamente. L'aggettivo che mi ronza in testa sin dal primo giorno che l'ho messo in repeat sul mio lettore CD è...grooovy!!
Un'idea (seppur vaga) di cosa contiene l'album la si può avere ascoltando alcuni brani in MP3 che sono disponibili sul sito di Art su MySpace www.myspace.com/woareggae. E sempre su myspace si può scaricare il video di una canzone "spiritosa" dedicata a Sarah Palin (Dan Quayle with a Ponytail). Volendo, sono anche disponibili dei video di alcune performance live di Art Halperin (la qualità audio è quella che è) sul suo spazio personale su YouTube.
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Pian piano ci stiamo abituando, per colpa della stupida "loudness war", ad incisioni che suonano tutto ugualmente forte. Pianissimo e fortissimo portati tutti allo stesso livello (alto) fanno suonare forte qualunque disco dell'era moderna. Così, mettere sul CD questo "Waves" può essere inizialmente spiazzante, perché suona ad un livello molto basso. Ricordiamoci che si tratta di un'incisione priva di compressioni! Questo significa che il livello medio deve essere tenuto basso, per evitare che i picchi (non compressi!) possano eccedere lo 0dB digitale e causare distorsione.
Il risultato è che sarete costretti a ruotare la manopola del volume verso destra, molto più del solito. Non essendoci compressioni, ci sono anche salti dinamici impegnativi, per quanto il genere musicale (reggae) non ne sia tradizionalmente molto ricco. Tuttavia, basso e batteria, che costituiscono l'ossatura sulla quale si regge tutto il messaggio musicale, costringono i woofers ad escursioni non indifferenti. Peraltro, sempre come da tradizione, questa è Musica che va ascoltata ad alto volume...quindi occhio alle escursioni dinamiche e ad eventuali compressioni....dovute all'impianto e non certo al disco, che ne è esente.
Non aspettatevi tuttavia una performance di tipo pirotecnico, come molti dischi audiophile ci hanno ormai abituato: qui la Musica è vivace, naturale, mai aggressiva. Ha il giusto respiro dinamico della (buona) Musica dal vivo, niente di più.
Come dicevo, basso e batteria, e quindi basse frequenze, giocano un ruolo fondamentale. In un impianto audiophil-chic, fatto di bassi ipercontrollati e velocissimi, il pathos di questa Musica viscerale si perderebbe inevitabilmente. Se siete "quel" tipo di audiofilo girate alla larga da incisioni come questa. Le basse frequenze sono generose, profonde e potenti e non sempre controllatissime come le vorrebbero gli audiofili. Se è verosimiglianza che cerchiamo, questa impone anche qualche sbavatura, sempre presente nei suoni reali.
Molto belle appaiono poi le chitarre, non dimenticate che sono state riprese con due soli microfoni posti a distanza fissa dal gruppo che suona. Esse talvolta hanno un sound estremamente pulito ed argentino, altre volte sono leggermente distorte, ma di quella distorsione propria dei distorsori e degli effetti, non qualcosa di innaturale aggiunto in fase di registrazione. Non so se ci avete mai fatto caso ma una chitarra elettrica distorta, ascoltata in presa diretta (amico che suona di fronte a voi, col suo amplificatore) raramente è fastidiosa per le orecchie. La stessa distorsione, registrata e riprodotta su disco, raramente la si riesce a tollerare a volumi d'ascolto elevati. Tutto questo ha molto a che fare, secondo me, con la compressione aggiunta a posteriori in fase di registrazione. Su questo disco è assente, così le note distorte della chitarra suonano...come dovrebbero suonare!
Piuttosto sorprendente è anche la possbilità di visualizzare una sorta di palcoscenico virtuale, tra i diffusori e dietro di essi. Si ha la netta sensazione di avere la band esattamente di fronte a sé. Mancano gli effetti audiophile veri e propri ma nonostante questo o forse proprio grazie a ciò, la riproduzione appare assolutamente naturale.
Non aspettatevi una riproduzione delle voci impeccabile. Qui non ci sono bambolone cotonate che cantano nenie in salsa jazz accompagnate da due strumenti che suonano una nota ogni minuto. Qui si suona e si canta insieme, allo stesso momento, con energia e partecipazione. Il direct to disc impone un "coraggio" che ben pochi artisti possono permettersi. Le voci non sono perfette, ma devo ancora sentire un'esibizione live dove lo sono per davvero. Da questo punto di vista le incisioni audiophile, con la loro realtà più vera del reale, sono una mistificazione.
Un'altra prova che le tecniche di registrazione semplici, in Real Stereo, come da anni sosteniamo, sono, se non perfette, estremamente coinvolgenti e realistiche. I più giovani potrebbero trovare "curioso" l'ascolto di un disco privo di compressione dinamica ma potrebbe anche essere un modo per capire come dovrebbero suonare tutti i dischi!
Se amate il reggae e non avete mai potuto ascoltarlo al meglio sul vostro impianto HiFi per colpa della qualità delle registrazioni, spesso artigianali...questo disco è proprio ciò che stavate cercando. E se non amate il reggae questo potrebbe essere un ottimo (e facilissimo) inizio! Le feste si avvicinano, potrebbe essere l'occasione giusta per regalare al vostro annoiato impianto una ventata di fresca e trascinante energia. Sono sicuro che vi ringrazierà!
© Copyright 2008 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com