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Autore: David Hoehl - TNT USA
Pubblicato: Giugno, 2018
Traduttore: Roberto Felletti
Giradischi del gruppo III: in larga parte limitati alle registrazioni elettriche
A chi serve un giradischi di questo gruppo: a coloro interessati, occasionalmente o meno, solo nei 78 giri prodotti dal 1930 in poi; alcuni modelli sono adatti a coloro che sono interessati principalmente all'ascolto critico di LP e solo occasionalmente interessati ai 78 giri.
A chi non serve un giradischi di questo gruppo, ma potrebbe comunque volerne uno: a coloro interessati, al momento, esclusivamente agli LP, ma che strada facendo potrebbero voler provare i 78 giri.
Chi dovrebbe cercare in uno degli altri gruppi: coloro che desiderano ascoltare un buon numero di dischi dell'era della registrazione pre-elettrica per riversamento o ascolto critico, indipendentemente da altre esigenze di ascolto, dovrebbero cercare esclusivamente nel gruppo I.
Un veloce riassunto: nella parte I di questa serie abbiamo parlato delle caratteristiche ideali che un giradischi per collezionisti di 78 giri deve avere; nella parte II, integrata da alcuni commenti dei lettori riportati nella parte IIA riguardo ai giradischi Lenco, abbiamo esaminato alcuni esempi che si avvicinano molto all'ideale; nella parte III ci siamo allontanati un po', concentrandoci su alcuni giradischi caratterizzati da un intervallo di regolazione della velocità insufficiente per gestire molte o la maggior parte delle registrazioni dell'era pre-elettrica. In questa parte faremo ancora un altro passo in là. Come i giradischi di cui abbiamo parlato nella parte precedente, anche questi modelli hanno un difetto comune riguardo i 78 giri dell'era acustica: una velocità di 78 giri fissa e nessuna variabilità, o quantomeno una variabilità progettata per una regolazione fine del tipo “imposta e dimentica” rispetto alla velocità fissa. In realtà, molti sono validi per l'ascolto degli LP e andrebbero bene per il collezionista il cui scopo principale è quello, senza interessi nei 78 giri precedenti al 1930; un paio sono semplicemente giradischi scadenti con la velocità di 78 giri.
Empire - La Empire Scientific, per chiamarla con l'ultimo di vari nomi con cui operava, era un'azienda conosciuta principalmente per la produzione di testine, ma anche diffusori, alcune elettroniche e, con particolare riguardo alla nostra trattazione, una serie di giradischi chiamata Troubador, molti dei quali offrivano tre velocità. Gli ultimi modelli della serie con queste caratteristiche furono le varianti 598-I e 598-II; il 598-III e il 698 non avevano i 78 giri. Non c'era una manopola né una leva per selezionare la velocità; come nel caso di qualsiasi modello “high-end” moderno, la selezione della velocità veniva effettuata spostando manualmente la cinghia da una puleggia all'altra, anche se per accedere alla cinghia dell'Empire bisognava togliere una copertura protettiva. I giradischi Empire erano belle apparecchiature con uno stile particolare, spesso con parti dorate, e anche il controllo della velocità era altrettanto particolare, perché richiedeva all'utilizzatore di ruotare una vite che inclinava il motore, cambiando così la posizione della puleggia motrice (più vicina al piatto per ridurre la velocità, più distante per aumentarla). C'erano dei riferimenti stroboscopici, ma, come nel Fons, l'Empire li aveva stampati sulla superficie del piatto, rendendoli di fatto inutilizzabili se si ascoltava un disco. In pratica, la variabilità di velocità dell'Empire era più una specie di “regolazione fine” per, appunto, affinare le velocità impostate in fase di installazione, non per una regolazione da fare abitualmente al volo durante l'ascolto. Non so quale fosse l'intervallo coperto. Inoltre, i giradischi Empire avevano un aggancio del portatestina loro proprio, che si diceva essere fragile e assolutamente incompatibile con i portatestina in standard SME. Le parti di ricambio sono difficili da trovare. Per questi motivi, nonostante la presenza dei 78 giri, direi che i giradischi Empire non sono adatti ad altro che a un ascolto occasionale dei 78 giri.
McIntosh - Lo storico produttore McIntosh è meglio conosciuto per i suoi amplificatori, ma da qualche anno ha messo i piedi nel risorgente mercato dei giradischi. Il primo è stato l'MT10; più di recente si è aggiunto l'MT5. Entrambi sono modelli dall'aspetto che colpisce, e hanno ricevuto elogi da più parti da parte della stampa specializzata, sebbene relativamente alle loro prestazioni con gli LP, non con i 78 giri. La differenza che salta subito all'occhio è che l'MT10 ha una base di altezza doppia, per poter ospitare sul pannello frontale uno dei tipici indicatori blu McIntosh, che in questo caso indica la velocità selezionata. Sul più compatto MT5 non è presente alcun indicatore. Il grosso, ampio indicatore dell'MT10 mi ha colpito come un'opportunità mancata: se il giradischi avesse avuto una variabilità di velocità pratica, l'indicatore sarebbe stato un elegante display analogico che avrebbe mostrato la velocità effettiva del piatto, in misura molto simile a quella di un tradizionale tachimetro da auto. Purtroppo, i giradischi McIntosh non offrono una funzione comoda di regolazione della velocità. Stando al materiale illustrativo dell'azienda, i giradischi McIntosh, come l'Empire, permettono la regolazione fine, ma solo nel senso di impostare precisamente le velocità. Applicare queste regolazioni richiede, presumibilmente, attrezzi speciali; il possessore è invitato a far fare questa operazione da un negoziante autorizzato. Inoltre, sebbene io tenda sempre a incoraggiare i produttori a tenere in considerazione i collezionisti di 78 giri quando progettano i giradischi, temo, visto l'equipaggiamento standard fornito con questi apparecchi, che non ci sarebbe motivo di dotarli dei 78 giri; entrambi i giradischi McIntosh dispongono di testine a bobina mobile pre-montate su bracci dotati di portatestina fissi, il che impedisce all'ascoltatore di LP di sostituire lo stilo per montarne uno adatto ai 78 giri, senza dover smontare una testina e montarne un'altra e poi invertire la procedura per ascoltare nuovamente gli LP (notate che riprodurre un 78 giri con uno stilo per LP non solo produce un suono scadente, ma può anche danneggiare la puntina). Un collezionista di 78 giri sufficientemente appassionato probabilmente non farebbe un investimento simile, procurandosi uno di questi modelli per poi dotarlo di uno stilo apposito per i 78 giri e utilizzarlo come giradischi dedicato; innanzitutto, un collezionista di quel livello si procurerebbe puntine di dimensioni diverse, non ne avrebbe una sola, e secondariamente la mancanza di una velocità regolabile escluderebbe gran parte dell'universo dei 78 giri, rendendo questi giradischi poco appetibili. Purtroppo, l'azienda deve essere giunta alla medesima conclusione: anziché risolvere questi problemi per rendere pratica la selezione della velocità di 78 giri, nelle ultime aggiunte annunciate alla famiglia di prodotti, come l'MT2, i 78 giri sono stati eliminati, lasciando le classiche velocità di 33 e 45 giri.
Con un prezzo pari a 6.500 dollari (MT5) e 8.000 dollari (MT10), questi giradischi possono essere fantastici per gli LP, ma per i 78 giri il Technics SL-1200 modificato da Sound Hi Fi rappresenterebbe una scelta molto più flessibile a fronte di una spesa considerevolmente minore.
Per contrasto, Music Hall offre all'acquirente di giradischi nuovi due modelli in grado di riprodurre i 78 giri: l'MMF 1.3 e l'MMF 1.5, per un prezzo “entry level”. Non ho esperienza con nessuno di questi, ma sulla base di quanto ho appreso dalle mie letture, sfortunatamente, nessuno appare adatto a riprodurre i dischi realizzati prima del 1930.
Pro: ciascun modello è dotato di un braccio che accetta portatestina intercambiabili in standard SME e, probabilmente, progettato abbastanza bene da gestire efficacemente i 78 giri. Essendo prodotti moderni, realizzati da un costruttore dalla buona reputazione “audiofila”, entrambi dovrebbero essere affidabili e in grado di funzionare come modesti giradischi tuttofare per il collezionista di LP che voglia qualche funzionalità a 78 giri. Ciascun giradischi integra un pre-phono (escludibile) e una testina di livello base (Audio Technica AT 3600L per l'1.3, Music Hall Melody per l'1.5), permettendo l'uso dei giradischi con qualsiasi amplificatore che abbia soltanto ingressi linea. Per la testina Audio Technica è disponibile uno stilo economico per 78 giri.
Contro: ciascun modello permette di regolare la velocità, anche se limitatamente, ma ovviamente è una regolazione del tipo “imposta e dimentica”, mirata a una regolazione fine delle velocità impostate: i controlli sono inaccessibili, sull'1.3 si trovano al fondo e sull'1.5 sono sul retro; in entrambi i modelli i controlli sembrano, come dire, complicati da manovrare; nessuno dei giradischi è dotato di indicatore che aiuti nell'operazione di regolazione; infine, l'intervallo, per quanto posso dire, è molto ristretto: ± 1% per l'1.3 e +2/-1% per l'1.5.
Aspetti negativi: i pre-phono integrati non hanno l'opzione mono e non permettono l'applicazione di curve di equalizzazione diverse dall'attuale standard RIAA. Le caratteristiche dei pre-phono esulano dallo scopo di un articolo incentrato sui giradischi, ma basti dire che per un ascolto dei 78 giri che sia qualcosa di più di un episodio occasionale, questi giradischi avranno bisogno di un pre-phono esterno più flessibile. Fortunatamente, entrambi permettono di bypassare il pre-phono integrato.
Incertezze: per quanto riguarda la Music Hall Melody pre-montata sull'1.5, non ho trovato traccia di uno stilo per 78 giri specifico per questa testina. Tuttavia, la Melody è un prodotto Audio Technica realizzato appositamente per la Music Hall, e nella foto sembra avere lo stesso corpo della AT 3600L dell'1.3; di conseguenza, lo stilo per 78 giri di quest'ultima dovrebbe andare bene. Se state pensando a una Music Hall MMF 1.5 per i 78 giri, a meno che intendiate montare una seconda testina su un portatestina separato, premuratevi di approfondire attentamente la questione.
Dual 410, CS-5000, CS-7000, Golden Stone - Il 410 era un primo modello a puleggia che non fa parte della numerazione regolare dei modelli Dual. Non va confuso con il CS 410 con trazione a cinghia, un modello a 33/45 giri attualmente prodotto dall'azienda subentrata alla Dual, ma che opera con lo stesso marchio. Il 410 originale era un giradischi a quattro velocità, ma il suo braccio, alquanto primitivo, e la testina in ceramica lo rendono inadatto, oggi, per gli LP. Particolare abbastanza curioso, la testina in ceramica non sarebbe necessariamente una scelta malvagia per i 78 giri dell'era acustica, perché, a differenza delle loro controparti magnetiche, il livello di uscita delle testine in ceramica non aumenta con la frequenza, rendendo così possibile, teoricamente, una curva di risposta realmente “lineare” (anziché avere quelle gatte da pelare, le conserverò per un prossimo articolo). Sfortunatamente, avendo solo una velocità di 78 giri fissi, il 410 non è abbastanza flessibile per quello scopo.
Contrariamente, il CS-5000, il CS 7000 e il Golden Stone sono stati gli ultimi giradischi di fascia alta commercializzati nel periodo in cui il CD rovinava il mercato dei giradischi. Ciascuno di essi aveva la trazione a cinghia ed era dotato di un controllo della velocità elettronico o al quarzo. Erano prodotti destinati agli audiofili, e io posso solo presumere che l'inclusione dei 78 giri fosse pensata, principalmente, per figura o scopi promozionali; come la McIntosh, con i suoi MC5 e MC10, per il Golden Stone con base in granito, la Dual consigliava una testina a bobina mobile, che non sarebbe stata disponibile con uno stilo per 78 giri oppure, se ne avesse montato uno, non sarebbe stata utilizzabile per gli LP. D'altra parte, a differenza dei giradischi McIntosh e, peraltro, dei Dual 10xx e 12xx di cui abbiamo parlato nell'articolo precedente, apparentemente questi tre apparecchi da retroguardia montavano portatestina standard, il che significava che l'intercambiabilità delle testine era semplice. Non ne ho mai visto uno di persona, ma un amico collezionista ha avuto un 5000 per un po'. Non ne è mai stato soddisfatto, principalmente perché la testina Ortofon in dotazione tendeva a catturare il rumore elettronicamente indotto dal motore. Tuttavia, devo aggiungere che egli ascoltava pressoché esclusivamente in cuffia; il problema del rumore sarebbe stato impercettibile con l'ascolto da diffusori.
Thorens TD 170, TD 190, TD240 II - Questi giradischi sono tutti prodotti attuali della ricostituita azienda Thorens. Apprezzo il fatto che abbiano i 78 giri, una rarità nel mercato contemporaneo, ancora di più di quanto non lo fosse ai tempi d'oro degli LP. Detto ciò, è una vergogna che non abbiano uno straccio di variabilità della velocità! Conoscendo oggi cosa si può fare per ovviare alle velocità selvaggiamente incostanti dei primi dischi, un produttore che si prende la briga di incorporare la velocità di 78 giri nei propri giradischi se ha fatto trenta dovrebbe fare trentuno, e aggiungere anche un sistema di controllo della velocità. Tuttavia, se li prendiamo così come sono, questi modelli potrebbero rappresentare una valida scelta per coloro che sono alla ricerca di un buon giradischi per LP che sia in grado di gestire anche i 78 giri prodotti dal 1930 in poi.
Rega RP78 - Non ho esperienza con questo modello, ma il Rega mi ha colpito per la sua peculiarità. Ha solo la velocità di 78 giri, il che significa che chi possiede già un buon giradischi per LP e 45 giri potrebbe prenderlo in considerazione per aggiungere la velocità extra. Nella descrizione del prodotto, la Rega sottolinea l'approccio minimalista: «L'aver escluso fronzoli inutili ci ha permesso di concentrare i costi di produzione su parti di elevata qualità, necessarie per un'accurata riproduzione dei dischi». Sfortunatamente, l'azienda si è spinta un po' troppo oltre nell'escludere i “fronzoli inutili”; l'RP78 è un giradischi che riproduce esclusivamente i 78 giri, senza regolazione della velocità, rendendolo così inadatto a riprodurre i dischi antecedenti il 1930. Con questa limitazione, non sono granché sicuro di quale segmento di mercato questo prodotto dalle buone intenzioni possa soddisfare: coloro che sono sufficientemente interessati ai 78 giri e spendono circa 650 dollari per un giradischi dedicato, probabilmente insisteranno a volere un prodotto che offra una velocità ampiamente variabile, mentre chi vuole ascoltare i 78 giri in maniera più occasionale probabilmente non vorrà spendere una cifra simile per aggiungere un secondo giradischi dedicato esclusivamente a questo scopo.
Garrard - Nell'articolo precedente di questa serie abbiamo esaminato i modelli 301 e 401, attualmente candidati molto richiesti per modifiche e ammodernamenti. Quei due modelli, naturalmente, sono solo la punta dell'iceberg Garrard. Come ho già detto, per gran parte della mia infanzia il giradischi che avevamo era un Garrard, integrato nello stereo compatto KLH di mio padre, molto simile a quello che vedete nella foto a destra (nella quale si vede il corto perno manuale; quello automatico era più alto e aveva un incavo a un'altezza di mezzo pollice a partire dall'alto). Come i Dual contemporanei, era un cambiadischi a puleggia, di costruzione robusta, che poteva funzionare anche come giradischi automatico; ma, a differenza dei Dual, il suo meccanismo cambiadischi era in grado di gestire pile di dischi di diametro differente. Aveva anche un braccio meno sofisticato, equipaggiato con una rispettabile testina magnetica Pickering fissa, che poggiava su un contrappeso a molla; non aveva l'alzabraccio né un regolatore di velocità. Non era male per gli standard degli anni '60, ma oggi probabilmente non sarebbe una scelta particolarmente valida per gli LP e sarebbe seriamente limitante per i 78 giri (d'altra parte, i sistemi KLH erano progettati con quella che oggi chiamiamo “sinergia”, per fornire prestazioni migliori della somma delle loro singole parti, e con quei loro contorni in tela trattata, i diffusori KLH, progettati dal leggendario Henry Kloss, suonavano bene ed erano immuni al deterioramento della schiuma, sebbene affetti da problemi al tweeter; se avete un budget ristretto, potreste fare molto peggio del compatto KLH di mio padre, se ne trovate uno in buone condizioni).
Molti altri giradischi Garrard con i 78 giri che ho visto sembravano seguire pressoché lo stesso schema: costruzione robusta, buon design, anche se un po' compassato, per l'epoca, non necessariamente invecchiati particolarmente bene, non in grado di gestire dischi che girano a velocità diverse da quelle nominali (lo Zero-100, con il suo elaborato braccio articolato, ha un design che è tutto tranne che “compassato”, ma sfortunatamente nessuno di essi aveva la velocità di 78 giri). Un punto a loro favore è che, almeno alcuni, come quello di mio padre, avevano il perno rimovibile; l'idea era che il possessore potesse utilizzarli sia come cambiadischi automatici sia come giradischi normali semplicemente mettendo un perno lungo o corto, ma togliendolo del tutto era possibile, con attenzione, centrare stampe eccentriche. Se i Garrard fossero affetti dal medesimo problema del “blocco del cambiadischi” che affliggeva i Dual non saprei, ma in base alla mia estremamente limitata esperienza, direi che un giradischi Garrard in buone condizioni potrebbe essere una scelta ragionevole come mezzo per riprodurre i 78 giri per un collezionista di LP in possesso di un buon giradischi moderno a due velocità e di alcuni 78 giri post-1930. Diversamente, suppongo ci siano opzioni migliori. Naturalmente, ce ne sono anche di peggiori (vedere BSR e Crosley più sotto).
BSR - Qui entriamo ufficialmente nei bassifondi. È difficile crederlo oggi, ma la BSR (conosciuta anche come BSR McDonald) all'epoca era di gran lunga l'azienda produttrice di giradischi dominante, che deteneva più dell'80% del mercato, l'intera fascia bassa del mercato. I giradischi BSR si trovavano ovunque: da Radio Shack come componenti separati, ai grandi magazzini, apparentemente integrati in ogni mobile stereo e nei compatti tutto-in-uno dei negozi di articoli economici di tutto il mondo, incorporati in ogni impianto a componenti separati in offerta e così via. E oh, molti di essi erano realizzati in economia, con sottili piatti in plastica; se non erano integrati in qualche specie di tutto-in-uno, avevano basi minimali in plastica; erano dotati di bracci rozzi, controbilanciati con molle; come nel caso dei Dual, avevano all'interno un complesso sistema di camme, leve e congegni per azionare un meccanismo di cambio dischi, realizzato in maniera ancor più economica; e frequentemente testine in ceramica con stilo ribaltabile di infima qualità.
E, va detto, di solito avevano la velocità di 78 giri. Potreste essere tentati ad acquistare un BSR per i 78 giri. A loro favore, bisogna dire che all'epoca vendevano così bene e oggi non sono praticamente considerati al punto che potreste riuscire a portarvene a casa uno per quasi niente; in effetti, quando stavo iniziando, parte del mio budget da studente universitario destinato ad acquistare il mio Dual 1218 originale era costituito, come permuta, da un BSR McDonald (un due velocità, guarda caso) che mi era stato dato quando il precedente proprietario aveva preso un modello migliore. Anche allora i BSR godevano di scarso rispetto, e diversamente da un buon vino non era migliorato con gli anni! Ciononostante, ammetto che, con un'adeguata pulizia e lubrificazione, almeno qualche giradischi BSR può, in realtà, offrire prestazioni migliori di quelle che uno può aspettarsi. Sebbene sicuramente non adatto agli LP, un BSR potrebbe semplicemente fungere da giradischi supplementare minimale per l'ascolto occasionale di 78 giri post-1930; accertatevi solo che giri alla velocità corretta, perché so che i BSR soffrivano di variazioni di velocità, anche da nuovi, e raramente, per non dire mai, avevano un qualche sistema di regolazione fine. D'altra parte, se avete tempo e voglia di pulire e rimettere in sesto un giradischi, o avete i soldi per farlo fare, un buon, solido Dual sarebbe una scelta decisamente migliore, avendo in partenza una qualità molto superiore e in più disponendo di una certa variabilità della velocità, e probabilmente restituendovi una frazione maggiore dell'investimento qualora in seguito decidiate di venderlo.
Califone e altre fonovaligie per uso scolastico - Almeno qui, negli Stati Uniti, la Califone era l'azienda produttrice più conosciuta di giradischi portatili per le scuole, ma ce n'erano molte altre, tra cui Audiotronics, Newcomb e Hamilton. Indipendentemente dal produttore, questi giradischi erano realizzati grossomodo nella stessa maniera: un cabinet robusto, solitamente ricoperto da un tessuto grigio ma resistente, che ospitava un amplificatore mono e un altoparlante ad emissione frontale e che in cima aveva un giradischi a puleggia sottodimensionato con un braccio in metallo pesante o in plastica equipaggiato, generalmente, con una testina in ceramica con stilo ribaltabile. La leva di accensione/spegnimento, il selettore della velocità, i controlli di tono (se presenti) e l'interruttore di alimentazione sporgevano dal pannello del motore, accanto al giradischi. Un coperchio, talvolta staccabile, talvolta dotato di cerniere, chiudeva a scatto il cabinet con dei ganci da baule e copriva il giradischi e i controlli, e una maniglia in plastica rigida era attaccata su un lato con delle cerniere. Per quelli tra noi abbastanza vecchi da essere cresciuti con le fonovaligie a scuola, menzionare queste cose inevitabilmente rispolvera tormentosi ricordi della temuta unità di square dance (danza popolare nord-americana - NdT) durante la lezione di ginnastica, in cui noiose parodie registrate di musica folk, suonate sempre con la fisarmonica, aggredivano le nostre piccole orecchie attraverso l'altoparlante di un Califone; l'insegnante di ginnastica leggeva, apatico, dei comandi da un cartoncino e, cosa peggiore di tutte, i nostri piccoli Io acerbi erano obbligati a - brivido! - toccare le ragazze (o, per quelle poche in AudioElettronicaLandia che una volta erano ragazze, a - paura! - toccare i ragazzi). Ricordo ancora quell'anno terribile in cui la mia scuola, in una sconsiderata gara per mostrare la consapevolezza culturale, fece ballare a tutti noi una troika al festival di primavera, il che significò che dovetti toccare due ragazze contemporaneamente. Eeeehi!
Bene, come aveva osservato Ogden Nash così acutamente,
«Il problema è che un gattino, alla fine, diventa un gatto.»
I gattini crescono e diventano gatti, i ragazzi crescono e diventano uomini e le ragazze crescono e diventano donne; uomini e donne, occasionalmente, accumulano 78 giri e cercano un modo occasionale per ascoltarli (di solito i gatti non mostrano molto interesse nei 78 giri, ma occasionalmente anche loro fanno uno strappo alla regola; vedere la foto a destra). Se rientrate in quel gruppo, o se per qualche motivo avete bisogno di portabilità, ci sono alcune cose da dire sul rozzo Califone. La prima, e più importante, è che queste bestie da soma erano state progettate per essere utilizzate nelle scuole, per essere trascinate dalla palestra al laboratorio linguistico e ritorno, utilizzate, quando andava bene, da personale scolastico che li manovrava con la medesima attenta cura con cui avrebbero manovrato il tagliaerba, sottoposte a manutenzione forse una volta ogni dieci anni, o giù di lì, che ne avessero bisogno o meno. Resistenti? Potete scommetterci! Ho già menzionato la portabilità, o meglio la “trasportabilità”; se avete intenzione di far ascoltare i 78 giri in una casa di riposo locale o in una festa a tema nella palestra della scuola, portare un Califone sarà molto più semplice che smontare, trasportare e rimontare un impianto completo (badate, copiare i dischi su una iCosa e collegarla all'impianto di diffusione del locale in cui andate probabilmente sarà ancora più facile ed eviterete il rischio di rompere i dischi). Un Califone, o un apparecchio simile, può essere anche un buon amico se cercate di vendere i 78 giri a una mostra di dischi e vi serve un modo per dare delle dimostrazioni della vostra mercanzia ai potenziali acquirenti. Fatemi aggiungere che, per i 78 giri, in realtà alcune di queste macchine per uso scolastico possono suonare in maniera abbastanza discreta, con il loro limitato estremo in gamma alta, che agisce da rozzo filtro antigraffi, e con il loro equilibrio tonale complessivo, ragionevolmente adeguato per i 78 giri post-1930. Il loro suono non è da ascolto critico, dunque, ma a modo loro possono offrirvi un occasionale piacere d'ascolto, nel senso che non sempre è necessario avere una Leica con una serie di pregiate lenti intercambiabili per immortalare momenti di un fine settimana di vacanza con i bambini, da mostrare poi ai colleghi di lavoro il lunedì. Inoltre, poiché le scuole ne acquistavano a camionate, i Califone e affini si trovano con estrema facilità e modelli non restaurati possono costare poco; quelli ricondizionati, non sorprendentemente, costano di più, ma essendo, per così dire, autosufficienti possono essere utilizzati per riprodurre dischi a un livello minimo senza aggiunte di sorta.
Pro? Come gli altri giradischi di questo gruppo, essendo sprovvisti di regolatore della velocità, le apparecchiature per uso scolastico non sono molto adatte per riprodurre i 78 giri dell'era acustica, e i loro bracci rudimentali, nonché le loro testine in ceramica, non sono cose a cui sottoporrei gli LP. Inoltre, anche le unità risistemate hanno la tendenza ad andare fuori velocità, generalmente un po' più veloci. I modelli non sottoposti a manutenzione si portano dietro tutti i colpi di fionda e dardi d'atroce fortuna (William Shakespeare, Amleto, atto III, scena I - NdT) degli ambienti istituzionali che li hanno ospitati, e in breve tempo probabilmente avranno bisogno di una riparazione o di una messa in sesto potenzialmente costose. Se avessero un'assistente, come descritto nella lista di caratteristiche ideali stilata nel primo articolo, ella sarebbe un'arcigna donna di mezza età, incline a correggervi la grammatica e ad assegnarvi compiti di aritmetica.
Crossley (e giradischi “nostalgia” simili) - Questi oggetti riescono nell'improbabile impresa di far sembrare buono il BSR. Non c'è bisogno di dire che non ne ho mai posseduto uno, ma quelli che ho esaminato ai grandi magazzini, e posti simili, avevano cabinet abbastanza attraenti, ma dal punto di vista meccanico la qualità costruttiva era scadente, con leggeri piatti in plastica sottodimensionati e bracci corti, nella migliore delle ipotesi bracci in plastica controbilanciati a molla che mi aspetterei di più a loro agio in mare che non alle prese con un disco, anche solo leggermente ondulato, che gira vorticosamente a circa 78 giri al minuto. Nessuna variazione di velocità, solo un'impostazione di 78 giri fissi; alcuni sono equipaggiati con testine in ceramica, ma io non mi farei troppe illusioni sulla possibilità di trovare uno stilo per 78 giri che vada bene sulle economiche testine magnetiche incluse nei modelli più “high-end”. Infine, l'attraente, affabile, minimamente vestita assistente che accompagna il giradischi ideale vuole che voi ragazzi sappiate che, se acquistate un Crosley, lei torna a casa da sua madre!
Osservazioni finali - Per quanto questo articolo e i suoi predecessori possano essere stati sfibranti da leggere, non sono un trattato esauriente sull'argomento. Piuttosto, in essi ho esposto quello che ho imparato nel corso degli anni trascorsi a collezionare vecchi dischi e a esaminare le apparecchiature, nel mondo reale, per riprodurli. Inoltre essi rispecchiano le mie idee, dal punto di vista di un appassionato devoto, per prima cosa, ai 78 giri e solo secondariamente agli LP, alla ricerca di un giusto equilibrio tra la riproduzione dei 78 giri e quella degli LP, e alla ricerca della scelta migliore per i secondi; i devoti principalmente ai 33 giri possono benissimo non essere d'accordo. È semplicemente un punto di vista personale, non un'enciclopedia completa.
L'omissione più lampante di cui sono consapevole è il livello “stratosferico” dei giradischi, quelli che causano attacchi di isteria quando vengono presentati con l'ideale del “costo modesto”, che è il cruccio di quelli tra noi che devono pagare il mutuo o l'affitto e i libri di scuola con uno stipendio inferiore a quello di un capitano di industria, le cui assistenti personali si fregiano del titolo di Miss Universo. Un esempio è costituito dalla SME. Sicuramente, i suoi giradischi sono in grado di riprodurre in maniera superba dischi di ogni epoca; hanno una variazione di velocità dello 0,01% (sì, incrementi percentuali di un centesimo alla volta) e, stando alle dichiarazioni del produttore, offrono un intervallo sufficientemente ampio per i primi dischi di tutti i tipi, sebbene nessuno abbia mai detto esattamente quanto ampio. Per quanto ne so, i giradischi SME non hanno un indicatore digitale della velocità, che complicherebbe tutto il vantaggio offerto dai piccoli incrementi possibili, e con prezzi che partono, senza braccio, sostanzialmente da 6.000 dollari (per il più semplice Model 10) fino ad arrivare ai quasi 30.000 dollari (anche in questo caso senza braccio) del modello di fascia alta Model 30/2, questi esempi di ingegneria sono riservati a coloro che hanno tasche assai più profonde delle mie. Tuttavia, va notato che i prezzi degli SME, almeno di quelli di fascia più bassa, in realtà non sarebbero tanto peggio di quello che potreste aspettarvi di pagare per un vecchio Technics SP-10 MkIII, sul mercato dell'usato, e lo SME includerebbe la garanzia del produttore. Se fossi nella posizione e avessi il desiderio di spendere così tanto, gli SME rientrerebbero nella mia breve lista di prodotti da approfondire ulteriormente.
Tra gli altri abitanti di questo rarefatto reame ci sono il produttore high-end Simon Yorke (nel periodo in cui l'azienda chiuse, nel 2013, si partiva da oltre 6.000 sterline fino a oltre 15.000; la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti li scelse per riversare i propri archivi) e l'AMG Viella 12 (16.000 dollari), dotato di un pulsante per la regolazione della velocità a incrementi dello 0,1%, come i Technics SP-10 MkIII e SP-15, ma non sono riuscito a stabilire quanto, per l'assenza di un indicatore di velocità. Se ricordate, nel secondo articolo ho citato brevemente produttori come l'Esoteric, parlando dei giradischi che offrono una velocità flessibile a bande sovrapposte. L'Esoteric Trovatore sembra ricordare il Viella 12 ma, sebbene sia costoso per un Esoteric, costa una frazione di quello che paghereste per l'AMG, ha una velocità flessibile “ideale” (ma, ahimè, nessun indicatore digitale della velocità) e se dotato di braccio lungo può gestire dischi di vario tipo, anche quei rari Pathé da 20" in via di estinzione di cui ho parlato precedentemente. Coloro a cui piace l'estetica slanciata dell'AMG farebbero bene ad approfondire la conoscenza dell'Esoteric.
E poi ci sono quei modelli che sono giunti alla mia attenzione solo dopo la scrittura degli articoli. Un esempio è costituito dal recente Technics SL1210GR; ha i 78 giri e una variabilità della velocità, a intervalli selezionabili, del ± 8% e ± 16%. Teoricamente, quindi, sarebbe in grado di coprire l'intervallo tra circa 65 e 90 giri al minuto, consentendo la riproduzione di pressoché tutti i primi, lenti, dischi dell'era acustica, ma lambendo soltanto il fondo del territorio dei Pathé con etichetta incisa. Per questo motivo, questo giradischi si colloca tra la maggior parte dei giradischi descritti nella parte II e di quelli della parte III; più flessibile, pertanto, del Technics SP 15, ma meno dello Strathclyde, del Fons o del Lenco. Un'altra scoperta dell'ultimo minuto è stata che la Braun, oggi meglio conosciuta per i suoi rasoi elettrici, tanto tempo fa produsse una linea di giradischi dalla costruzione robusta, i cui modelli erano denominati PS-400, PS-500, PS-600 e PS-1000. So poco su di essi, tranne che sembra non siano mai stati commercializzati negli Stati Uniti, che si dice fossero piuttosto poco diffusi anche in Europa e che almeno il 1000 offrisse una variabilità della velocità del 3% soltanto, il che lo rendeva funzionalmente equivalente al Garrard 401.
Spero che le riflessioni precedenti siano state buon cibo per la mente e che abbiate imparato qualcosa da esse. A me, mentre scrivevo, sono state utili. Se siete arrivati fin qui, vi ringrazio per avermi seguito e vi auguro buoni ascolti!
Per la foto e le informazioni sui giradischi Empire, mille grazie a Wes Holt. Grazie a Tuomas Hakuri e Paul Evans (membro di Lenco Heaven) per avermi detto, rispettivamente, dell'esistenza dei giradischi Braun e del Technics SL1210GR.
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