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Autore: David Hoehl - TNT USA
Pubblicato: Febbraio, 2020
Traduttore: Roberto Felletti
Mentre scrivo il Natale è alle porte e, a parte le esclamazioni sulle oche che ingrassano[1], i classici di stagione - almeno per chi non è devoto esclusivamente al rock, a Jingle Bells e similari - inevitabilmente includeranno il Messiah di Händel, un oratorio composto nel 1742, indipendentemente dal fatto che esso narri l'intera vita di Gesù, dalla nascita alla resurrezione (e relative implicazioni), non soltanto la storia del Natale. Nel XIX secolo l'opera diventò una presenza fissa nel panorama musicale, con esecuzioni di gala regolari in Inghilterra, da parte di cori i cui membri si contavano nell'ordine delle centinaia, se non migliaia, e di orchestre che diventavano sempre più grandi, ispirate quanto quelle di Mozart o più mondane quanto quelle del maestro di cappella locale. L'opera fu rappresentata per la prima volta negli Stati Uniti nel 1818, a Boston, dalla Händel and Haydn Society, fondata appena tre anni prima, un gruppo tuttora attivo e di fatto l'organizzazione musicale più vecchia, costantemente in attività, del paese. L'attuale focalizzazione sulle tecniche esecutive storiche ha nuovamente ridotto le forze dell'era vittoriana e ha riportato la strumentazione all'incirca a quella dell'epoca di Händel, ma qualunque sia l'esecuzione - agile o ponderosa, anacronistica o moderna, dilettante o professionistica - il Messiah è qui per restare.
Non c'è bisogno di dire che il Messiah ha avuto sempre un posto assicurato nell'affetto del pubblico, e quindi il suo potenziale commerciale non è mai sfuggito alle case discografiche, praticamente già dai primi tempi. Per esempio, risulta che la Gramophone and Typewriter Ltd., lontana antenata di quella che in seguito sarebbe diventata la HMV, pubblicò una registrazione "completa" nel 1906, appena otto anni dopo la sua fondazione, sebbene la conta dei lati suggerisca che questo cofanetto deve essere stato tagliato di circa un terzo. Per quanto ne so, nessuna etichetta si è mai avvicinata all'esecuzione completa prima dell'avvento della registrazione elettrica. Edison, in contrasto, pubblicò soltanto registrazioni separate di arie e cori, a caso, per la maggior parte registrate in due gruppi, uno a cavallo tra il 1915 e il 1916 e l'altro nel 1921-1922. Ciononostante, le registrazioni del Messiah di Händel, nell'insieme, non sono una brutta raccolta di momenti salienti e rispecchiano in piccolo la filosofia aziendale nonché la scena musicale americana.
Il sistema di registrazione di Edison merita di essere menzionato. Edison rimase legato esclusivamente ai cilindri ancora per circa dodici anni da quando i dischi comparvero sul mercato. Alla fine, tuttavia, l'azienda fu costretta a far fronte alla concorrenza dei dischi e la sua risposta fu l'Edison Diamond Disc Phonograph, un dispositivo complesso il cui obiettivo risaputo era riprodurre il suono esattamente come lo si ascoltava in studio. A differenza di quasi tutti i prodotti della concorrenza, l'Edison Diamond Disc Phonograph azionava lo stilo tramite trasmissione meccanica e per l'amplificazione ricorreva a una discreta tromba in metallo che formava un unico sistema, chiuso ermeticamente, con il riproduttore, montato su perni, che oscillava liberamente in un compartimento aperto dietro la griglia del cabinet, non nella più tipica camera approssimativamente a tromba, squadrata, progettata come parte integrante del cabinet stesso e collegata al riproduttore tramite un braccio pivotante separato. I dischi erano spessi un buon mezzo centimetro abbondante, a taglio verticale, con solchi incisi finemente e venivano riprodotti con stili in diamante anziché in acciaio. Sfortunatamente essi tendevano ad avere un elevato rumore superficiale, specialmente quelli prodotti durante la Prima Guerra Mondiale, periodo in cui la carenza di materiali influì negativamente sul processo produttivo. Edison adottò vari stili di etichetta, cominciando con lo stampare le informazioni dell'etichetta direttamente sulla superficie del disco e finendo con le etichette di carta che, non infrequentemente, oggi si sono staccate. I primi dischi non elencavano i nomi degli artisti e i numeri di catalogo erano stampati sul bordo, non sull'etichetta; successivamente, l'azienda passò a tecniche più convenzionali.
Di particolare interesse, qui, considerando che molti dei cantanti principali delle registrazioni del Messiah di Edison parteciparono al programma, è il fatto che Edison promosse il nuovo sistema con i cosiddetti "Tone Test", concerti pubblici che si tenevano in sale in tutti gli Stati Uniti, durante i quali i musicisti e i cantanti si esibivano insieme alle loro registrazioni riprodotte da fonografi Diamond Disc, sfidando il pubblico a trovare delle differenze. Sorprendentemente per noi, oggi, molte persone dicevano di non trovarne, anche se ci furono testimonianze secondo le quali ai musicisti veniva detto di produrre un suono che corrispondesse a quello del fonografo.
In musica si dice "ascoltare per credere", e pertanto il link al fondo di questo articolo vi porterà a degli estratti del Messiah registrati da Edison e riprodotti su un fonografo Edison C-250 Diamond Disc, grossomodo contemporaneo alle registrazioni, costruito nel, o intorno al, 1918. Conosciuto come modello "Chinese Chippendale" nel materiale informativo dell'azienda, fu denominato "modello di laboratorio ufficiale", vale a dire che aveva il motore e la tromba più grossi tra tutti i fonografi per dischi di Edison dell'epoca. Il C-250 era il modello di punta della serie, il best-seller tra le macchine di fascia alta, nonché, solitamente, il prescelto per i Tone Test e la pubblicità, che frequentemente riprendeva il tema dei Tone Test, raffigurando un artista di Edison in piedi, o durante un'esibizione, accanto a un fonografo. Per riprodurre i dischi del Messiah, l'ho equipaggiato con un riproduttore di epoca posteriore, un modello cosiddetto "New Standard" o "Edisonic", caratterizzato da una forza di tracciamento maggiore e da uno stilo a barra con carica a molla per generare un volume maggiore di quello del progetto Edison originale in dotazione alla mia macchina. Sebbene il riproduttore Edisonic sia stato progettato per i diamond disc registrati elettricamente, comparsi circa un decennio dopo la mia macchina, mentre i dischi del Messiah sono stati prodotti tutti con il vecchio metodo di registrazione acustico tromba-e-membrana, spero che i puristi storici tra noi mi perdonino per quest'unico anacronismo; spesso i possessori originali di queste macchine passavano frequentemente a questo riproduttore, che l'azienda rendeva disponibile ai suoi clienti a prezzo scontato, e si dà il caso che il mio sia il riproduttore per dischi di Edison con il miglior suono che possiedo.
Infine due parole sulla strumentazione, per coloro tra voi che non abbiano familiarità con le registrazioni acustiche (tromba e membrana). Nonostante le affermazioni di Edison sulla "vera voce dell'artista", nell'era della registrazione acustica le aziende riarrangiavano abitualmente gli accompagnamenti dei pezzi classici e operistici per adattarli ai limiti del meccanismo di registrazione, solitamente sostituendo il contrabbasso con la tuba e utilizzando violini Stroh al posto di quelli più tradizionali (per una spiegazione e una foto del violino Stroh, cliccate qui). Sotto questo aspetto Edison non ha fatto eccezione, e quello che sentite in questi dischi non è che una vaga somiglianza di quello che sentireste in una registrazione effettuata da quando è iniziato l'uso dei microfoni. Detto ciò, i tecnici del suono di Edison erano convincenti nell'ottenere i migliori risultati possibili con quello che all'epoca era lo stato dell'arte, e le orchestre riarrangiate, ascoltate con le apparecchiature per le quali erano pensate, riescono a dare, più spesso di quanto si possa credere, almeno una discreta impressione di ensemble più grandi, più convenzionali.
Seguono le selezioni incluse e alcune brevi note biografiche sugli artisti. Ho messo insieme queste informazioni ricavandole da varie fonti trovate qua e là in Internet. Vi prego di considerarle più come note di contorno e colore che come qualcosa di accademicamente rigoroso!
Reed Miller, tenore (29 febbraio 1880 - 29 dicembre 1923). "Comfort Ye My People"; "Ev'ry Valley Shall Be Exalted" -- Edison 80258, 21/22 luglio 1915.
All'inizio della carriera Reed Miller fu un cantante di chiesa stimato, poi tenne recital, fu cantante di oratori ed ebbe una lunga attività in studio di registrazione. In questa veste, è possibile ascoltare la sua voce su cilindri in cera e celluloide di Edison, con il suo vero nome o pseudonimi, e su 78 giri a lettura laterale di varie etichette, tra cui Victor, Columbia e Pathé. In sala da concerto si esibiva come solista oppure in ensemble con altri rinomati cantanti dell'epoca, quali Frank Croxton e Reinald Werrenrath. Nel 1915, The Opera News, un periodico pubblicato dal Wanamaker's Department Store di Philadelphia che non c'entra nulla con l'attuale periodico Opera News, scrisse, a proposito del cantante: «Reed Miller, tenore, spicca tra i ranghi dei cantanti di oratori odierni. È suo il primato di avere cantato il Messiah con la Oratorio Society di New York per molti anni consecutivi, più di ogni altro tenore nella storia dell'organizzazione. Mr. Miller è il cantante solista della St. Thomas' Church sulla Quinta Avenue, e ha una voce considerevolmente bella e piacevole.»
Anna Case, soprano (29 ottobre 1887 - 7 gennaio 1984). "Rejoice Greatly" -- Edison 80757, 7 giugno 1922.
Anna Case nacque nel New Jersey e studiò esclusivamente negli Stati Uniti. Quando debuttò al Metropolitan Opera, nel 1909, si disse che era la prima persona a cantarvi senza avere studiato in Europa. Durante la sua permanenza con la compagnia, ella partecipò a diverse opere, tra cui il Lohengrin, la Carmen, l'Aida, Il Flauto Magico e, più specificamente, il Boris Godunov, nella sua prima americana, nel marzo 1913, una produzione diretta da Arturo Toscanini con la partecipazione di cantanti prestigiosi, quali Louise Homer e Adamo Didur. Dopo aver lasciato il Metropolitan, nel 1919, Case tenne concerti negli Stati Uniti per un altro decennio, inclusi i circoli vaudeville. Lasciò le scene nel 1930, dopo aver sposato il ricco industriale Clarence H. Mackey, il quale era anche il suocero del luminare di Tin Pan Alley, Irving Berlin. Case registrò a lungo per Edison ed era conosciuta come la sua soprano preferita; come tale, partecipò di frequente ai Tone Test dell'azienda. Seguendo l'avvento della registrazione elettrica, nei tardi anni '20 passò alla Columbia, per la quale continuò a registrare fino a quando non si ritirò dall'attività.
Anita Rio, soprano (30 luglio 1873 - 24 agosto 1971). "There Were Shepherds; Glory to God" -- Edison 80277, 17 settembre 1915.
Anita Rio nacque ad Alameda, California, e morì a Old Saybrook, Connecticut. Dopo aver studiato a San Francisco e a New York, debuttò in concerto a Boston, neanche a farlo apposta con il Messiah di Händel; un sito Internet riporta l'anno 1897, ma il suo necrologio sul The New York Times riporta l'anno 1901. Comunque sia, ella rimase alcuni anni in America come cantante di concerto, dopodiché andò in Italia per approfondire gli studi. Nel 1909 debuttò nell'opera al Covent Garden, Londra, nel ruolo di Donna Elvira in Don Giovanni. Da allora e fino al 1914, le sue attività inclusero frequenti apparizioni come artista ospite in vari teatri italiani; fu molto apprezzata nel ruolo di Madama Butterfly, nell'opera omonima, e in quello di Nedda nei Pagliacci, oltre a riscuotere notevole successo in contrapposizione ad Alessandro Bonci, al Teatro Costanzi di Roma, in una produzione de La Sonnambula di Bellini. Nel 1914 tornò negli Stati Uniti, dove continuò a esibirsi in recital e oratori. Come Julia Heinrich, sotto, Anita Rio ebbe una piccola disavventura con un treno, fortunatamente senza conseguenze fatali: mentre era in viaggio verso Boston per partecipare a un'esecuzione del Requiem di Verdi, il treno su cui si trovava si scontrò con un treno merci. Ella arrivò alla Symphony Hall alle 21, senza aver mangiato né dormito per circa 30 ore; ciononostante, riuscì a cantare la sua parte. Dopo il ritiro dalle scene, insegnò canto a New York.
Christine Miller, contralto (1876 - 1956). "He Shall Feed His Flock" -- Edison 80291, 13 dicembre 1915.
Non solo un'altra artista da Tone Test, Christine Miller partecipò al primo, che ebbe luogo a East Orange, New Jersey, nel febbraio 1915. Come Anna Case, ella abbandonò la carriera dopo un matrimonio di interesse, nel suo caso con Daniel M. Clemson, che aveva fatto fortuna come socio di Andrew Carnegie, nel 1918. Da giovane, Miller, emigrante da (e di) Glasgow, Scozia, lavorò come commessa e cantò nel coro della Third Presbyterian Church di Pittsburgh, dove un anonimo benefattore si innamorò della sua voce e le propose di pagarle gli studi musicali. Sfruttando al massimo questa opportunità, ella sviluppò una significativa carriera internazionale come contralto da concerto. Tuttavia, quando le fu offerto il ruolo di solista presso la Third Presbyterian, Miller accettò, grata per l'aiuto ricevuto all'inizio della carriera, sebbene il salario non fosse che una frazione di quello che percepiva come concertista. Lì conobbe e, dopo un po' di tempo, sposò Clemson, che in seguito ammise di essere stato l'anonimo benefattore e di avere fatto in modo che le venisse offerto il posto nella chiesa, con la speranza di indurla a tornare a Pittsburgh. Dopo il matrimonio, Miller mise a disposizione il suo tempo e la sua ricchezza a varie organizzazioni benefiche e partecipò occasionalmente a spettacoli di beneficenza.
Marie Tiffany, soprano (8 luglio 1881 - 12 aprile 1948). "Come unto Him" -- Edison 82139, 12 o 13 febbraio 1918.
Marie Tiffany nacque a Chicago. Essendo stata cantante solista alla First Presbyterian Church di Pasadena, California, dal 1900 circa, entrò al New York Metropolitan Opera nel 1916, esibendosi 208 volte, principalmente in ruoli da comprimario. Partecipò ad alcune prime mondiali, la più importante delle quali fu Il Trittico di Giacomo Puccini, nel 1918, quando fu l'unica artista a comparire in tutte e tre le opere che lo compongono: fu Nella in Gianni Schicchi, una sorella laica in Suor Angelica e una delle amanti in Il Tabarro. Nel periodo in cui fu artista per Edison, partecipò al programma di Tone Test dell'azienda. Registrò anche per la Victor, la OKeh e, assai di più, con la Brunswick.
Amy Ellerman, contralto (1890 - 4 giugno 1960). "He Was Despised" -- Edison 80662-L, 28 marzo 1921.
Amy Ellerman nacque a Yankton, Sud Dakota. Cominciò come pianista prima di passare al canto; tra i suoi insegnanti ci furono Gemma Bellincioni e Herbert Witherspoon. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale causò l'annullamento del contratto con l'Opera di Dresda, ma si esibì come solista al Bethlehem-Bach Festival, al Bach Cantata Club, alla New York Oratorio Society, al Chautauqua Lake Festival e con la New York Symphony Orchestra, sotto la direzione di Walter Damrosch. Come cantante di recital si esibì alla Town Hall e alla Aeolian Hall di New York, e fu un'altra partecipante ai Tone Test di Edison. Ellerman cantò anche con Betsy Lane Shepherd e Gladys Rice nel "The Homestead Trio". Nel 1917 sposò un collega, il cantante Calvin Coxe, a Lead, Sud Dakota, dove suo fratello era ispettore delle miniere statali. (Il paragrafo successivo della rubrica Lead Daily Call, che annunciava le nozze, raccontava di come qualcuno avesse guidato una Ford "carica di carpe e di succhiatori dalla grande diga" fino in città e avesse "fatto un sacco di soldi" vendendo le carpe dai 10 ai 35 centesimi l'una e i succhiatori per 5 centesimi la coppia, offrendo alle "persone che volevano provare le razioni di guerra, l'opportunità di risparmiare su una buona cena"!) Sebbene la sua carriera in studio di registrazione fosse stata breve, ella rimase in attività per anni dopo il periodo trascorso con Edison; per esempio, il 16 gennaio 1931 ella partecipò, insieme ai Gloria Trumpeters, a un recital sponsorizzato dall'Epsilon Chapter della Sigma Alpha Iota (della quale era membro onorario) presso l'Ithica Conservatory, e nel 1936 cantò alla Town Hall. Per oltre un quarto di secolo, fino a pochi anni prima della morte, Ellerman fu contralto solista della First Presbyterian Church di New York. Negli ultimi anni fu preparatrice vocale di stelle del cinema, tra cui Irene Dunne.
Julia Heinrich, soprano (1877 - 25 settembre 1919). "I Know that My Redeemer Liveth" -- Edison 83042-L, 12 novembre 1915.
Julia Heinrich nacque a Philadelphia. Entrambi i genitori erano cantanti di professione; suo padre, Max Heinrich, era anche compositore e rinomato insegnante di canto. Studiò principalmente con i genitori e fece la prima apparizione in pubblico nel 1897, a Boston, ma studiò anche a Berlino per un anno. Si esibì per alcuni anni con compagnie tedesche a partire dal 1910, finché non tornò negli Stati Uniti per entrare al Metropolitan nel 1915; lì il suo ruolo di esordio fu Gutrune in Il Crepuscolo degli Dei, di Richard Wagner. Ebbe successo, in particolar modo, come cantante di recital, nella cui veste si concentrò sulla letteratura tedesca e talvolta cantò con suo padre, accompagnandolo anche nell'esecuzione delle sue composizioni. Come altri artisti descritti in questo articolo, Heinrich partecipò ai Tone Test di Edison, ma nel suo caso con risultati disastrosi: morì in un singolare incidente, quando una locomotiva urtò un carrello dei bagagli che ostruiva i binari e che fu scagliato, o parti di esso, addosso a lei mentre aspettava sul marciapiede della stazione di Hammond, Louisiana, dopo un concerto per un Tone Test. Il suo accompagnatore, che si trovava in piedi accanto a lei, restò illeso.
Arthur Middleton, basso (28 novembre 1880 - 16 febbraio 1929). "Why Do the Nations?" -- Edison 82538, 20 ottobre 1915; "The Trumpet Shall Sound" -- Edison 83042-R, 21 gennaio 1916.
Arthur Middleton nacque a Logan, Iowa, e studiò con Alexander Emslie, presumibilmente in Iowa (Emslie sarebbe stato nominato presidente della Iowa Music Teacher Association nel 1899; nel 1915 fu Direttore del Conservatory of Music presso il Colorado State College), e con l'eminente tenore americano Charles R. Adams, a Boston. Middleton ebbe una breve e insignificante carriera al Metropolitan tra la fine del 1914 e l'inizio del 1916, e successivamente una solo in parte minore con la Chicago Opera Company; il suo punto più alto fu il ruolo principale nella prima di Azora, the Daughter of Montezuma, opera rapidamente dimenticata del compositore americano Henry Hadley. Middleton ebbe miglior successo sul palco da concerto, con gli oratori (un giornalista della City of London Phonograph and Gramophone Society lo descrisse come «la voce dell'oratorio nel Mid West degli USA») e, grazie alla promozione della sua associazione con il Metropolitan, del tutto sproporzionata rispetto alla realtà, con le registrazioni per Edison, per le quali assunse il ruolo di basso de facto della casa. Come la maggior parte degli altri artisti "principali" qui menzionati, partecipò ai Tone Test. Middleton morì nel 1929, a causa della malattia di Bright (nefrite).
Oratorio Chorus, voci miste, come indicato sotto. "Hallelujah Chorus" -- Edison 80292, 19 gennaio 1916.
I probabili membri di questo piccolo ensemble ad hoc furono i seguenti:
La soprano Mary Carson (circa fine 1800 - 1951) nacque a Millican, Texas, come Mary Carson Kidd e trascorse la gioventù a Houston. Da professionista lasciò cadere il cognome. Dopo gli studi a New York e presso il New England Conservatory, espatriò per andare a studiare in Italia. In Europa ricoprì ruoli principali quali Gilda in Rigoletto e Giulietta in Romeo e Giulietta; come misura della sua levatura, spesso Richard Strauss l'accompagnava quando si esibiva a Berlino. Negli Stati Uniti fu membro della Century Opera Company, un'organizzazione il cui scopo era proporre l'opera a prezzi popolari, attiva per due o tre anni subito prima della Prima Guerra Mondiale. Carson registrò frequentemente per Edison tra il 1913 e il 1915, e una fonte sostiene che fu la prima artista texana a registrare. La sua collaborazione con Edison e la sua carriera in studio di registrazione terminarono acrimoniosamente quando lei fece causa all'etichetta di Edison per non averla pagata nei periodi in cui non veniva chiamata, vietandole al contempo di lavorare per altri. Vinse la causa e ottenne un risarcimento di 250.000 dollari, una somma notevole per l'epoca; successivamente si dedicò all'insegnamento a Houston.
La soprano Elizabeth Wheeler (1875-1971) nacque a Kokomo, Indiana. Registrò per varie etichette, talvolta con lo pseudonimo di Jane Kenyon, ma principalmente per la Victor, spesso duettando con suo marito, William Wheeler, o con Janet Spencer. Il suo repertorio da studio era incentrato su ballate popolari e inni, con alcune incursioni nell'operetta.
La soprano Marie Kaiser registrò a lungo per Edison e partecipò al programma dei Tone Test. Cantava da soprano, ma a volte anche da contralto. Trasferendosi a New York da Kansas City, vi debuttò nel, o intorno al, 1911 ed ebbe una carriera di successo come cantante di recital e di oratori. Nel 1913 Thomas Edison, consapevole della crescente antipatia del pubblico nei confronti della Germania e di chi la governava, insistette affinché lei modificasse il cognome in "de Kyser". La questione diventò accademica nel 1917, quando lei sposò il broker Duncan Roderick Cumming e dichiarò di voler continuare la propria carriera professionale con il nome Marie Cumming.
La contralto Merle Alcock, nata Tillotson (prob. 6 febbraio 1884 - 1 marzo 1975) fu un'altra artista dei Tone Test di Edison. Registrò anche per la Victor e, all'inizio della carriera, per la Columbia. Dopo gli studi presso il Drake Conservatory di Des Moines, Iowa, compì il pellegrinaggio obbligatorio in Europa, dove debuttò nel 1914 in un concerto a Londra. Tornata negli Stati Uniti, cantò come solista con la New York Symphony Orchestra nel 1915, dopodiché si affermò come riconosciuta esponente del genere oratorio, particolarmente con musiche di Bach e Händel. Dal 1923 al 1929 cantò al Metropolitan Opera, con un repertorio che spaziava da La Gioconda di Amilcare Ponchielli e Rigoletto di Giuseppe Verdi a Il Gallo d'Oro di Rimsky-Korsakov e La Vita Breve di Manuel de Falla. Dopo un tour negli Stati Uniti (1930) con la San Carlo Opera Company, Alcock si ritirò dalle scene per insegnare canto a New York; tra i suoi studenti ci fu Eileen Farrell.
La contralto Carolina Lazzari (27 dicembre 1891 - 17 ottobre 1946) eseguì numerose registrazioni per Edison. Nacque a Milford, Connecticut, studiò in Italia e con William S. Brady a New York. La sua carriera operistica negli Stati Uniti cominciò nel 1917 come membro della Chicago Opera; il suo ruolo di esordio fu Giglietta nella prima statunitense di Isabeau, di Mascagni. Un contratto al Metropolitan, nel 1920, le fruttò una sola esibizione nel ruolo di Amneris, nell'Aida. Successivamente, fu attiva come cantante da concerto e insegnante di canto, per un po' con uno studio nell'edificio del Metropolitan.
Il tenore John Young, conosciuto come Harry Anthony di "Anthony and Harrison", cantò con il collega, membro dell'"Oratorio Chorus", Donald Chalmers, basso-baritono, nel Criterion Quartet e nell'American Quartet.
Il tenore Harvey Hindermyer (10 gennaio 1878 - 27 ottobre 1957) nacque a Doylestown, Pennsylvania. Registrò a lungo per varie etichette, dal primo decennio del XX secolo fino a metà degli anni '20, per poi passare a cantare in radio. Il suo repertorio comprendeva operette, ballate da concerto, canzoni popolari e oratori. In aggiunta alle esibizioni da solista, cantò con lo Shannon Quartet, il Knickerbocker Quartet, l'Orpheus Quartet e il Metropolitan Quartet.
Il basso Donald Chalmers (1878 - 1937) realizzò dischi per Edison e fu attivo nel panorama concertistico. Nell'arco di due decenni, fu un frequente solista dell'Ocean Grove Auditorium Choir, per il quale lavorò come direttore dal 1930 al 1932 circa.
E ora un po' di musica. Per il vostro piacere visivo e d'ascolto, ecco il "Messiah" di Edison:
Come bonus, ecco l'"explanatory talk" su "Why Do the Nations?", di Harry E. Humphrey:
Vorrei precisare che nessun elettrone è stato molestato durante la registrazione o la riproduzione di questi diamond disc di Edison.
[1] - Il riferimento è a una filastrocca infantile che dice - Christmas is coming, the geese are getting fat - (Natale sta arrivando, le oche stanno ingrassando) - NdT
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