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Prodotto: Pre-amplificatore a valvole Doge 8
Produttore: Doge Electronics - Cina
Prezzo: ca. 1.429 dollari (per il nuovo modello: Doge 8 LP) - (Convertitore di valuta) - il prezzo può variare
Recensore: Roger McCuaig - TNT Canada
Pubblicato: Ottobre, 2017
Traduttore: Roberto Felletti
Alcuni anni fa decisi di cambiare il pre-amplificatore, che ritenevo essere, all'epoca, l'anello debole del mio impianto. La sfida sarebbe consistita nel trovare il miglior componente possibile entro il limite di spesa che mi ero prefissato, stabilito in 1.500 dollari. Fidandomi dell'attendibile consiglio di un audiofilo le cui opinioni, nel corso degli anni, avrei tenuto in considerazione, ordinai il Doge 8.
Il sito della Doge Electronics dice che l'azienda fu fondata nel 2003 da un ex capo-ingegnere di Jolida e da un ex direttore generale della divisione valvole di Shuguang. Lo staff è composto da 12 persone e la fabbrica si trova a Changsa, in Cina. L'esemplare fu acquistato da un distributore statunitense; tuttavia, oggi Doge vende i propri prodotti esclusivamente e direttamente dalla fabbrica, in tutto il mondo. Doge produce, con questo marchio, una gamma ristretta di prodotti, tutti dispositivi a valvole. Ma produce anche apparecchiature audio per “marchi occidentali”. Il pre-amplificatore Doge 8 annovera una piccola ma entusiasta base di utenti, in Nord America. Il Doge 8 qui recensito non è più in commercio, poiché dal 2014 è stato sostituito da un nuovo modello, chiamato Doge 8 LP.
La qualità costruttiva del Doge 8 è davvero notevole. Il cabinet in metallo è molto spesso; i pannelli laterali sono da 6 mm e il pannello superiore misura poco meno di 4 mm. La chiusura è assicurata da non meno di 12 viti. La placca frontale è lucidata a specchio, anche se nella foto sembra nera perché lo scatto è stato fatto di fronte a una superficie nera. È stato l'unico modo per togliere l'effetto specchio dalla foto. Tutti i pulsanti dell'apparecchio sono costituiti da sfere metalliche a molla. Il telecomando è ricavato da un blocco compatto di alluminio, con pulsanti metallici e viti per il pannello posteriore e il coperchio del vano batterie. Anche l'assemblaggio interno del pre-amplificatore è altrettanto notevole, con caratteristiche quali copri-valvola a molla, lavorati a macchina, che si avvitano su una larga placca metallica fissata sul circuito stampato. Effettuando delle ricerche sui vantaggi/svantaggi dei copri-valvola in metallo, e più specificatamente i copri-valvola a molla, si trovano facilmente molte opinioni pro o contro il loro uso. La mia decisione è stata di tenerli, fidandomi dei consigli del progettista del Doge.
Questo apparecchio è provvisto di un interruttore di standby che, quando inserito, carica i condensatori, pur non alimentando le valvole in alcun modo. Quando il dispositivo viene acceso dalla condizione di standby, la spia dell'alimentazione lampeggia per circa un minuto, il tempo necessario affinché le valvole si scaldino. Il pre-amplificatore dispone di uscite bilanciate e non bilanciate; per questa recensione, ho usato solo quelle non bilanciate. Sul retro del Doge 8 c'è un interruttore MC/MM (bobina mobile/magnete mobile) per selezionare il tipo di ingresso phono (per il giradischi), oltre a un interruttore Hi/Low (alto/basso) per regolare l'impedenza dello stadio phono.
Inoltre, il Doge 8 è corredato di un manuale di sette pagine, oltre a un manuale più grande fornito, all'epoca, dal distributore statunitense. Il manuale fornito dall'azienda è basilare, ma riporta le informazioni essenziali: le specifiche tecniche, lo schema, i collegamenti, l'installazione e una piccola tabella per la risoluzione dei problemi.
È possibile trovare l'elenco completo delle specifiche in questa pagina.
Prima di iniziare qualsiasi prova di ascolto critico, il pre-amplificatore è stato rodato per circa 16 ore, riproducendo ininterrottamente dei file audio lossless. Il venditore aveva dichiarato che l'apparecchio era stato in funzione per tre giorni, prima che mi venisse spedito. I brani utilizzati per l'ascolto comprendevano pezzi di classica eseguiti da grandi orchestre, musica da camera, alcune tra le mie registrazioni jazz preferite degli anni '50 e '60, oltre a qualcosa di Steely Dan, 10CC, Paul Simon e Diana Krall. Gran parte della musica era su vinile, qualcosa su CD.
In confronto al mio pre-amplificatore precedente, un B&K Pro 10-MC, avevo riscontrato un significativo miglioramento a livello di dettaglio, definizione del palcoscenico e dinamica, quest'ultima notevole. Tuttavia, il suono era, in un certo qual modo, aspro; anche i complessi passaggi multi-strumentali venivano riprodotti un po' confusi o poco definiti. C'era una mancanza di separazione tra gli strumenti, particolarmente evidente con le registrazioni di classica di grandi orchestre. Dopo varie ore di ascolto, ero giunto alla conclusione che, se quello era il meglio che l'apparecchio riusciva a fare, avrei riportato il Doge 8 al negozio. Sicuramente, non sarebbe rimasto nel mio impianto. Tuttavia, dovevo fare ancora dei tentativi. Mentre aspettavo che il Doge 8 mi venisse consegnato, avevo acquistato quattro valvole NOS Siemens 12AT7 del 1966. Mettendo le valvole Siemens, il miglioramento era stato notevole. Tutto il bello che avevo ascoltato con il Doge 8 c'era ancora, mentre il brutto era scomparso. Il suono aveva acquisito corpo e pienezza, e l'equilibrio tonale era superbo. Le composizioni per grandi orchestre venivano riprodotte con chiarezza, permettendomi di distinguere con facilità i vari strumenti. Questo era stato un grande miglioramento rispetto sia al B&K sia allo stadio pre passivo che usavo.
Lo stadio phono: avevo ritenuto che la configurazione ideale prevedesse l'utilizzo dei trasformatori step-up MC collegati all'ingresso MM del Doge 8, con l'interruttore dell'impedenza su Hi. Tuttavia, niente di tutto ciò che avevo provato mi aveva dato un suono piacevole quanto quello dato dalla combinazione trasformatore step-up/Project Phonobox collegata a un ingresso linea del Doge. Decisi di tentare la stessa soluzione che aveva funzionato così bene con lo stadio linea.
In un negozio della zona avevo acquistato quattro Tung Sol 12AX7. Avevo scelto Tung Sol semplicemente perché era il tipo di valvola che il negoziante proponeva come miglioramento rispetto alle valvole cinesi anonime, e il prezzo era abbastanza ragionevole (19 dollari ciascuna). Dopo averle montate, il miglioramento ottenuto fu simile ai risultati conseguiti quando avevo sostituito le valvole originali nello stadio linea. I risultati furono abbastanza incoraggianti, il suono complessivo era migliore di quello del Phonobox, ma non in maniera così significativa. Era leggermente brillante e meno pieno. Avrei dovuto lavorare sul peso di appoggio della testina, fino a trovare quello giusto; pertanto, provai vari valori di resistori shunt sull'uscita dei trasformatori step-up (all'epoca usavo una testina Dorian con step-up Lundahl LL9226). Impostando l'interruttore dell'impedenza su Low, non riuscivo a ottenere un suono piacevole, con nessuna registrazione, dal Doge 8, così rivolsi la mia attenzione all'impostazione Hi, che il negoziante diceva essere 47 kΩ. Dopo qualche tentativo, un carico netto della testina a 29 Ω si rivelò quello giusto per poter ottenere pressoché lo stesso suono pieno e lo stesso equilibrio tonale che avevo con lo stadio linea. Con 18 Ω l'estremo in gamma alta cominciava ad affievolirsi, mentre con 50 Ω ritornava ad essere di nuovo troppo brillante. La capacità nel regolare questo valore veniva limitata dalla scelta di resistori a film metallico all'1%, che avevo a portata di mano. Nota: le valvole Tung Sol dello stadio phono sono state in seguito sostituite con valvole EI del periodo pre-bellico (Yugoslavia Elektronska Industrija Nis, 1980).
Oltre alle qualità già menzionate, il Doge 8 è caratterizzato da un livello di rumore di fondo abbastanza accettabile. È importante tenere a mente che l'impianto di prova comprende degli amplificatori Canary, che ho riscontrato non essere tra i più silenziosi. L'aggiunta del Doge 8 non ha apportato alcun degrado percepibile del livello di rumore dell'impianto, in generale.
Un cambiamento davvero straordinario, anch'esso già menzionato, ha riguardato la dinamica, che è assolutamente eccezionale. La variazione del suono, da piano a forte, nelle registrazioni di classica, va ben oltre quanto offerto da qualsiasi apparecchio abbia mai ascoltato in qualunque impianto.
Quindi, il Doge 8 è rimasto nel mio impianto e ora è il mio pre-amplificatore di riferimento. Con valvole di qualità, batte con ampio margine qualsiasi altro prodotto che abbia mai provato. Non ho avuto la possibilità di confrontarlo direttamente con altri prodotti high-end; tuttavia, ascoltando altri impianti ritengo che potrebbe certamente essere un degno concorrente. Comunque, secondo me, se non si sostituiscono le originali e anonime valvole cinesi, non vale nemmeno la pena di prenderlo in considerazione.
Come in quasi tutti gli impianti, c'è qualcosa che non è proprio perfetto. L'uscita del Doge 8 è pari a circa 2,2 V e la sensibilità in ingresso dei monoblocchi Canary è circa 0,75 V. Aggiungendo la sensibilità dei diffusori Coincident Total Victory, ne consegue che l'intervallo di volume utile va da 0 al 25% rispetto al fondo scala. Se si va oltre, tutto suona semplicemente troppo forte. Ne deriva che il controllo del volume risulta un po' troppo sensibile e basta un leggero tocco col dito sul telecomando, altrimenti si supera il livello di pressione sonora desiderato.
Ho notato che, con il trascorrere del tempo, tendo ad ascoltare a volume più basso. Dapprima lo attribuivo all'ipersensibilità del controllo del volume e alla maggiore dinamica, ma è più probabile che dipenda dal fatto che il messaggio musicale è più ricco di informazioni rispetto alle configurazioni precedenti; questo potrebbe porre un freno alla tendenza ad aumentare il volume per apprezzare una completa esperienza musicale della registrazione.
Diffusori: Coincident Total Victory I aggiornati al modello Total Victory II da Isreal Blume (il progettista), migliorati anche con piedini più ampi e modificati da me per la bi-amplificazione (modifica recente).
Amplificatori: monoblocchi Canary CA330 con valvole NOS rettificatrici e di pilotaggio, e valvole TJ Full Music mesh grid 300B di potenza (per midrange e tweeter) - amplificatore Jaton Operetta usato per i woofer (modifica recente per la bi-amplificazione).
Pre-amplificatori: Doge 8 con 4 valvole NOS Siemens degli anni '60 12AT7 e 4 valvole NOS Yugoslavia Elektronska Industrija Nis (EI) 12AX7 del periodo pre-bellico (usato con gli amplificatori Canary) - B&K Pro 10 MC (usato con l'amplificatore Jaton e i woofer in modalità bypass, così non ci sono componenti attivi nel circuito).
Sorgenti digitali: lettore CD Arcam CD72 (usato solo come meccanica) - Logitech Squeezebox Music streamer con alimentatore esterno lineare Powerwave HA-5. Entrambi i dispositivi sono collegati a un Musical Fidelity X-DAC V3 con alimentatore dedicato X-PSU V3.
Sorgente analogica principale: Lenco L75 #1 interamente ricostruito, con base da 34 kg - braccio Dynavector DV507 MKII - testina Zyx Universe - trasformatore step-up Coincident Statement MC
Sorgente analogica secondaria: Lenco L75 #2 parzialmente ricostruito - braccio originale Lenco - testina Denon DL160 - Project Phono Box SE II.
Cavi: tutti i cavi sono prodotti fai-da-te, progettati e realizzati da me, tranne quello utilizzato per l'uscita dell'MC step-up, un Tara Labs RSC Vector 1, e quello phono Dynavector, fornito con il braccio.
© Copyright 2017 Roger McCuaig - roger@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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