[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]
Prodotti: Fenton SHFB55B, Lonpoo LP42, McGrey BSS-265 - diffusori bookshelf
Costruttori: Fenton/Skytronic, Lonpoo, McGrey
Prezzo appross. circa 50€ la coppia, a seconda delle offerte, dei siti e delle spese di spedizione
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensiti: Marzo, 2020
Nella Parte I ho presentato, esaminato, smontato e confrontato i contendenti di questa prova a confronto di tre diffusori sotto i 50€ la coppia, i Lonpoo LP42, i Fenton SHFB55B e i McGrey BSS-265. Scopriamo ora quale dei tre suona meglio degli altri.
Lo confesso, avevo puntato tutto sui McGrey BSS-265, perché quelli con il cabinet più voluminoso e col woofer più grande, ben 16 cm! Per queste ragioni e per via del caricamento in sospensione pneumatica, mi aspettavo una bella gamma bassa, estesa, potente, veloce e frenata, un'ottima dinamica complessiva e un ottimo controllo sui transienti. E mi sbagliavo. Di molto. Arrivo subito alle conclusioni, poi racconto come ci sono arrivato.
I migliori diffusori del gruppo sono, e non per un piccolo margine, i Lonpoo LP-42. Sbaragliano la concorrenza in ogni singola area, a dispetto del fatto che siano i più piccoli dei tre e quelli col woofer più piccolo (10 cm contro 13 e 16). Gli avversari ne escono semplicemente umiliati. Se avete letto la prima parte, forse questa non è una sorpresa, viste le differenze nella realizzazione, la cura dei dettagli e dei materiali utilizzati. Le dimensioni, anche coi diffusori, non sempre contano! Il motore (ovvero i driver) possono fare tutta la differenza.
Prima di tutto, le Lonpoo LP-42 hanno un bilanciamento timbrico neutro, con una trasparenza e un equilibrio che mai ci si aspetterebbe da un diffusore che costa appena 50€ la coppia. Tanto per sgombrare subito il campo da equivoci, suonano molto meglio delle Scythe KroCraft, diffusori di pari prezzo che recensii 10 anni fa, oggi però molto più costosi. Il suono delle LP-42 è preciso, trasparente e, soprattutto, incredibilmente dinamico e veloce. Le McGrey BSS-265, quelle che credevo fossero le migliori, al confronto appaiono lente, confuse, impastate. D'accordo, se si ascoltano le McGrey senza un confronto diretto le si trova anche incredibilmente buone per il costo, ma affiancando le Lonpoo vengono fuori tutti i limiti, in maniera evidente. Non vanno male, anzi, sono incredibili per quel che costano, ma le LP-42 sono imbarazzanti.
La più grossa sorpresa, però, è proprio in gamma bassa: mi aspettavo, come è un po' logico che sia, che il basso del woofer da 16 delle McGrey fosse inarrivabile per il piccolo 10 cm delle Lonpoo. E invece...sorpresa! È vero che il basso delle McGrey è potente e di buon impatto, ma è lento, monocorde, manca di articolazione. A tratti, in certe frequenze, sembra sporco. Di sicuro le risonanze del cabinet, che ho rilevato nella prima parte di questa prova a confronto, sono le principali colpevoli: esse aggiungono suoni che interagiscono con l'emissione del woofer, gonfiando e sporcandolo non poco la performance complessiva. Queste colorazioni, ovviamente, non hanno niente a che vedere con il suono che l'altoparlante riproduce e pertanto il risultato finale non è fedele come dovrebbe essere. Anche questa evidente mancanza di articolazione è un sottoprodotto delle risonanze del cabinet.
Al contrario, le Lonpoo hanno un basso pulito, veloce, articolato, molto più esteso di quanto ci si potrebbe aspettare per le dimensioni di cabinet e woofer, ancor di più se si ha l'accortezza di avvicinare i diffusori alla parete posteriore. In un'installazione su stand, lontano dalle pareti circostanti, il basso è un po' leggero, ma resta comunque credibile e, soprattutto, riesce a far sentire le note diverse le une dalle altre, al contrario della nota “unica” che riproducono le McGrey.
Ora, come mai le Lonpoo riescono in questa magia? È facile da spiegarsi: il woofer ha una membrana molto leggera e rigida (fibra di carbonio, area ridotta) ed è spinta da un motore molto potente, visto l'enorme magnete a disposizione. Questo fa sì che la membrana sia pronta ad accelerazioni e frenate fulminee, un po' come un'auto da corsa che è leggera e molto potente. Il pesante woofer da 16 delle McGrey, invece, oltre a essere meno rigido, è spinto da un motore meno potente e quindi fa fatica a seguire tutte le variazioni tonali e dinamiche in gamma bassa. In più aggiungiamo la superiore rigidità e l'assenza di risonanze del cabinet delle LP-42 e la magia è spiegata. Quel che riproduce il woofer delle Lonpoo non è sporcato dalle risonanze del cabinet, come nelle McGrey. Lo è, naturalmente, ma non in maniera così evidente. Ora, mentre il basso delle Lonpoo migliora molto avvicinandole alla parete posteriore, non così quello delle McGrey, che paradossalmente peggiora, tutto diventa più confuso e impastato. Per queste ragioni i due diffusori sono stati confrontati nei rispettivi posizionamenti ideali.
Analizzando la gamma media e la gamma alta, le Lonpoo prendono il volo: bassi livelli di distorsione, voci chiare, alte frequenze rifinite ma, soprattutto, dotate di ottima ricchezza armonica, incredibile da immaginare considerando il prezzo. Fatevi bendare e provate a indovinarne il costo. È un bellissimo scherzo da fare a qualche amico che crede di sapere tutto lui.
Tutto dipende dalla qualità del tweeter: l'unità con cupola in seta delle Lonpoo è ben altra cosa rispetto al tweeter delle McGrey. Non che questo faccia qualcosa di palesemente sbagliato: è ben esteso in frequenza, è abbastanza preciso e non particolarmente sporco ma manca di quella finezza e, in particolare, della ricchezza armonica che fanno la differenza tra un suono accettabile e uno realistico, naturale.
Tutti questi aspetti, messi insieme, non fanno altro che distanziare le prestazioni dei due diffusori anche dal punto di vista della ricostruzione prospettica. Intanto è già un miracolo che si possa parlare di palcoscenico 3D con casse che costano così poco. Nelle Lonpoo il soundstage, pur non essendo enorme, è stabile e ben a fuoco mentre le McGrey sono piatte, bidimensionali e con un'immagine stereofonica sfuocata. Di nuovo, le risonanze del mobile rovinano tutto.
Da punto di vista della dinamica, aggiungo solo che i piccoli woofer delle Lonpoo, che sono incredibili per quel che fanno, raggiungono il proprio limite fisico prima di quelli delle McGrey, come è ovvio che sia. Questo limite, tuttavia, è difficile da raggiungere in ambiente domestico e utilizzando brani “normali”. Certo, se si prova Angel dei Massive Attack è facile sentire i piccoli woofer arrivare a fondo corsa, ma questo accade a pressione sonora molto, molto elevata. Stando all'interno dei loro limiti fisici il suono è agile, veloce e dotato di un buon punch. Le McGrey, nonostante la sospensione pneumatica dovrebbe garantire ottima velocità e controllo, suonano lente, pigre e noiose, specie con brani ad alta dinamica.
Riassumendo, devo ammettere che - nonostante le mie aspettative fossero diverse - non sono stato in grado di trovare un'area nella quale le Mcgrey abbiano fatto meglio delle Lonpoo. Forse la pressione sonora massima riproducibile, ma rumore in più non significa divertimento in più. Le Lonpoo sono le uniche del trio ad avere un'impostazione che non esito a definire audiophile il che, per questa cifra, è semplicemente miracoloso. Avrete notato che non ho citato le Fenton/Skytronic. Il motivo è semplice: questi diffusori non riescono a produrre un suono che si possa definire HiFi: sono goffe, sgraziate, metalliche, distorte, esili e mono-dimensionali. Mentre riuscirei tranquillamente a convivere con le McGrey in un impianto secondario, non tollererei le Fenton per più di cinque minuti. Ora, senza sapere che per 50€ si possa accedere a livelli di prestazioni come quelli descritti prima, le Fenton potrebbero anche apparire accettabili, per il prezzo, ma la concorrenza è spietata e le mette decisamente fuori mercato.
Il confronto con le Elac Debut B5, vere e proprie campionesse nel rapporto qualità/prezzo, è ovviamente impari, visto che queste costano 5 volte tanto. Il suono delle Elac è più grande, più voluminoso, corposo e d'impatto con una gamma bassa notevolissima, per estensione, articolazione e impatto. E, naturalmente, possono suonare molto più forte. In gamma alta forse il tweeter delle Lonpoo guadagna qualche punticino.
Tutti e tre i diffusori traggono beneficio da un lungo periodo di rodaggio, evitate di giudicarli appena estratti dagli imballi, sarebbe un grosso errore. Lo scrivo per i so_tutto_io dei forum che dopo 10 minuti di ascolto hanno già capito tutto, beati loro, io ho impiegato mesi. Sono necessarie almeno 20 ore di ascolto ad alto volume per smuovere a dovere i driver. Posizionate i Lonpoo non troppo distanti dalla parete posteriore (dai 50 cm in giù, sperimentate diverse distanze), posizionate i McGrey su stand in maniera distante dalle pareti circostanti e posizionate i Fenton nell'imballo originale, poi sigillatelo con nastro adesivo ad alta tenuta :-)
Qualche modifica? Le Lonpoo sono già ottimizzate per progetto, però sicuramente un condensatore di alta qualità sul tweeter potrà essere benefico. Purtroppo non sempre si riesce a preservare l'equilibrio del diffusore. Si veda in proposito una nostra prova di due condensatori audiophile sostituiti nelle Lonpoo LP42 al posto di quello di serie. Eventualmente anche un'ulteriore insonorizzazione/irrigidimento del cabinet potrebbe aiutare. Per quanto riguarda i McGrey l'intervento sul cabinet è assolutamente necessario: pannelli interni smorzanti, traverse di irrigidimento e, naturalmente, il solito condensatore sostituito. Anche un rewiring non sarebbe una cattiva idea. Niente da fare invece per i Fenton, a meno di sostituire gli altoparlanti, veri colpevoli di una prestazione così mediocre.
Per quanto riguarda gli amplificatori, essendo la sensibilità di questi diffusori compresa tra 85 e 87 dB/w/m direi che un buon 20-30 watt sarà più che sufficiente. Si può anche esagerare, volendo, digeriscono potenze piuttosto elevate.
State cercando di costruire un impiantino decente, con caratteristiche audiophile ma avete meno di 100€? Una coppia di Lonpoo LP42 e un amplificatore Nobsound F900S (basato su chip TPA3116), da abbinare via bluetooth a uno smartphone o a un portatile ed il gioco è fatto! Un sistema di ingombro trascurabile, portatile, dal costo ridicolo e dall'ottimo suono, ideale per studenti, per principianti, come secondo impianto in una stanza piccola, per sonorizzare l'audio della TV...non ci sono più scuse! Questa è la vera essenza del progresso. Mai avrei immaginato tanta qualità ad un costo così basso. Incredibile.
Aggiornamento. Le Lonpoo LP42 sono disponibili anche in versione attiva, con un amplificatore interno basato proprio sul chip TPA3116, sono le LP42X, recensite qui su TNT-Audio.
Un nostro lettore, Mariano Tropea, ha sostituito il condensatore delle Lonpoo LP42 con un crossover vero e proprio, il WEAH-D224. Qui potete scaricare il tutorial in PDF che descrive tutto il lavoro fatto.
DISCLAIMER. TNT-Audio è una rivista di divulgazione tecnico-scientifica 100% indipendente che non accetta pubblicità, banner o richiede abbonamenti e registrazioni a pagamento ai propri lettori. Dopo la pubblicazione di una recensione, gli autori non trattengono per sé i componenti in prova, se non per una valutazione a lungo termine che includa il confronto con prodotti simili in prova a breve distanza di tempo. Di conseguenza, tutti i contenuti delle recensioni sono prodotti senza alcuna influenza né editoriale né pubblicitaria. Le recensioni, positive o negative, riflettono le opinioni indipendenti degli autori. TNT-Audio pubblica eventuali repliche delle Aziende, condizionatamente al diritto di controreplica dell'autore stesso.
© Copyright 2020 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]