Prodotto: Scythe Kro Craft - diffusori compatti due vie
Costruttore: Scythe - Giappone
Prezzo appross.: 50-60 € (100 € insieme con l'amplificatore SDA-1100)
Disponibilità: rivenditori ufficiali, negozi di informatica, negozi Ebay
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Ottobre, 2010
È certamente strano e inconsueto leggere la recensione di una coppia di diffusori da 50 € su una rivista HiFi, normalmente le cifre minime richieste per acquistare un piccolo 2 vie si aggirano intorno ai 200 €. 50 € è il costo di mezzo metro di cavo di segnale entry-level, il costo di 2 CD appena usciti o di una stampa 180 grammi di un LP audiophile.
Tuttavia, dopo il fenomeno T-Amp, abbiamo imparato a non stupirci più di tanto delle stranezze di questo mercato. La Scythe, dopo l'imprevisto successo dei loro piccoli amplificatori SDA-1000 e SDA-1100 ha deciso di affiancare a questi una coppia di diffusori compatti, venduti sia singolarmente che "in bundle" con l'amplificatore, all'incredibile prezzo di 100 €. Sì, con 100 € si può portare a casa un sistema ampli + diffusori, ben realizzato e anni luce distante dalla spazzatura in plastica che normalmente si vende come audio del PC.
Questi diffusori, sebbene dichiarati un po' riduttivamente come desktop speakers sono molto, molto più di questo, specie se si considerano i rifiuti indifferenziati che vengono commercializzati sotto questo nome. Ecco che cosa portate a casa per l'impressionante cifra di 50 €: un vero diffusore a due vie, con un cabinet realizzato in MDF da 1 cm, un woofer da 10 cm a lunga escursione e buon complesso magnetico, un tweeter a cupola da 25mm, due connettori dorati per i cavi, in grado di accettare banane, forcelle e cavo spellato di grossa sezione. In più, il cabinet utilizza non un comunissimo sistema bass-reflex ma una sorta di linea di trasmissione (si veda il diagramma) denominato
guided-flow bass-reflex, con sbocco a sezione rettangolare per evitare le turbolenze dell'aria in uscita. Ah, inclusi nel prezzo ci sono 4 metri (2+2) di cavo per i diffusori di sezione quasi accettabile e persino un imballo molto ben realizzato, facile da trasportare (grazie a una comoda maniglia) e pure carino a vedersi. Mancano soltanto le griglie parapolvere.
I diffusori sono OVVIAMENTE realizzati in Cina ma sul retro portano il marchio CE che, come ho già avuto modo di scrivere altre volte, fa a pugni con la presenza di connettori che accettano banane.
Il diffusore è estremamente compatto sebbene sia molto profondo (25 cm!). Per questa ragione non mi pare che l'uso desktop sia particolarmente comodo. Il peso si aggira sui 6 kg per coppia e, considerando le dimensioni, è da ritenere notevole. A questo peso contribuisce senz'altro la struttura interna decisamente più elaborata di un semplice reflex. L'interno è quasi completamente riempito di assorbente acustico di buona qualità.
Il woofer è direttamente connesso all'amplificatore, senza alcun tipo di filtraggio, soluzione questa adottata da tanti costruttori di alto livello anche su prodotti no-compromise, specie se minidiffusori. Il tweeter invece è filtrato da un semplice condensatore da 400V (il valore in Farad non l'ho potuto leggere). Il cablaggio interno è realizzato con della semplicissima piattina rosso-nero di sezione davvero esigua, collegata ai woofers con dei fast-on.
Infine, gli altoparlanti sono fissati al cabinet tramite viti a legno con testa a brugola (4 per il woofer, 3 per il tweeter).
Queste sono le specifiche tecniche dichiarate:
Ho avuto modo di provare questi piccoli diffusori con diverse amplificazioni, inclusi i partner naturali SDA-1000 e SDA-1100. Li ho posizionati su una coppia di supporti di buona qualità, interponendo dei piccoli piedini in spugna tra diffusore e base superiore dello stand. Non conoscendo alcun diffusore di prezzo analogo ho effettuato i confronti con le mie solite Norh 4.0 che da anni lavorano come pietra di paragone per le prove di diffusori compatti ed economici. Utilizzano un woofer appena più grande e costano circa 5 volte tanto. Durante il periodo delle prove ho anche avuto a disposizione altri diffusori compatti, già recensiti qui su TNT-Audio, ovvero i Cocaine S-40, woofer analogo, dimensioni leggermente superiori, prezzo 5 volte superiore. Infine ho utilizzato il mio sistema per desktop audio della Cambridge SoundWorks.
Questi sono, senza dubbio, i diffusori più economici che mi sia mai capitato di provare. Anzi, sono i diffusori più economici che conosco. Recensire un prodotto simile non è compito facile, perché mancano i concorrenti diretti e si rischia di fare confronti non del tutto alla pari, che poi sono quelli che ho fatto, con diffusori che costano almeno 5 volte tanto! Così, ho deciso di ascoltarli come feci col T-Amp, provando a dimenticarmi del prezzo che oserei definire simbolico.
Prima di tutto, devo dire che la sensibilità di questi diffusori è molto bassa, siamo intorno agli 82-83 dB/w/m. Questo significa che, per suonare forte, hanno bisogno di un amplificatore potente. La potenza massima sopportata, dichiarata dal Costruttore, dovrebbe aggirarsi sui 20 watt e, dalle prove che ho fatto, mi pare un dato abbastanza realistico. La bassa sensibilità era il prezzo obbligato da pagare per ottenere una ragionevole estensione delle basse frequenze, considerando le dimensioni del midwoofer e del mobile. Il progettista è riuscito comunque nell'intento, perché il basso che questi microbi tirano fuori è notevole per estensione e potenza. Il Costruttore non specifica con quale attenuazione vengono raggiunti i 58 Hz ma, grazie a un disco test e un fonometro, ho potuto appurare che, realisticamente, il cosiddetto punto a -3dB si trova intorno ai 60 Hz. Si riescono a sentire, pur se molto attenuati, persino i 40 Hz. Il risultato ha dell'incredibile. Ad esempio, le nOrh 4.0 che ho usato per confronto, pur utilizzando un woofer più grande in un cabinet più generoso, hanno la risposta in basso che è sostanzialmente estesa come quella delle piccole Scythe.
Dalla parte opposta dello spettro audio (alte frequenze) la situazione è un po' peggiore perché, fonometro alla mano, i 16 kHz appaiono già abbastanza attenuati. Ora, è vero che molti di noi tali frequenze non le sentono quasi più, ma comunque questo dato dice molto sulla qualità del tweeter utilizzato. In effetti, all'ascolto, questo deciso roll-off sulle altissime frequenze è percepibile, come una nota di calore e di morbidezza che, peraltro, non disturba affatto. In effetti, l'abbinamento con il suo partner naturale, l'amplificatore SDA-1100, si rivela sinergico, visto il carattere abbastanza brillante di quest'ultimo proprio nella regione delle alte frequenze. Con un amplificatore più neutro (o caldo) tale attenuazione delle altissime potrebbe rivelarsi eccessiva.
La gamma media è buona, ma manca di un po' di verve. Le voci sono chiare e presenti, soltanto un po' magre, sia quelle maschili che quelle femminili. Ovviamente, più il programma musicale si complica, più aumentano le voci e più questa sensazione aumenta. In effetti, con una voce sola e pochi strumenti il risultato lascia abbastanza sbalorditi, visto che la performance può essere facilmente confrontata con quella delle ben più costose nOrh 4.0.
Non c'è da aspettarsi un suono armonicamente molto ricco, ma non si può dire che i fondamentali siano sbagliati. Ci sono cenni di confusione e impastamento, probabilmente dovuti alla sovrapposizione delle emissioni di woofer e tweeter, che, realisticamente, si intersecano in una porzione di banda audio piuttosto estesa.
Riassumendo, posso dire che il bilanciamento timbrico di questi diffusori è tendente all'inoffensivo, morbido e caldo, mai aggressivo. Questo è da considerarsi un punto a loro favore, visto che probabilmente verranno abbinati con amplificatori economici, spesso troppo aggressivi e brillanti in gamma medio-alta. È un easy-listening? Certamente sì, ma la qualità generale dell'ascolto, se uno lascia da parte i pregiudizi, è sorprendente. Mai avrei immaginato che si potesse avere così tanto con così poco. Sono evidentemente troppo buoni per essere relegati come diffusori da desktop, specie se consideriamo che hanno messo in pesante imbarazzo il mio sistema desktop della Cambridge Soundworks...
La massima pressione sonora ottenibile, prima che cominci a sentirsi chiaramente la distorsione, può essere considerata adeguata nella maggior parte delle situazioni. Più leggo i forum e le lettere che ci pervengono in redazione e più mi rendo conto di quanto la maggior parte degli appassionati ascolti a volumi molto, molto bassi. Nella mia stanza da circa 20 mq, con il fonometro posizionato a due metri dai diffusori, ho potuto misurare picchi di 94-95 dB. Non ci si può fare una festa da ballo ma il 99% dei vicini di casa credo sarebbe piuttosto seccato da livelli sonori così alti. Se penso poi a un uso strettamente desktop cioè un ascolto in campo ravvicinato (distanza d'ascolto < 1 metro), la pressione sonora ottenibile è persino eccessiva.
Dal punto di vista dinamico a sorprendere ancora una volta è il woofer. Essendo a lunga escursione e con un complesso magnetico non proprio piccolo, le sue impennate dinamiche sono notevoli: è veloce e ben controllato, probabilmente il tipo di carico scelto aiuta molto in questo senso. La porta reflex, che dovrebbe generare un moto dell'aria in uscita quasi del tutto laminare è di fatto privo di alcune fastidiose turbolenze che affliggono molti sistemi reflex tradizionali.
Le escursioni dinamiche sono riprodotte senza grande sforzo, ma è chiaro che i limiti fisici del piccolo woofer devono essere tenuti d'occhio. Dalla parte opposta, il tweeter sembra più lento e tranquillo, questo un po' limita la microdinamica dei suoni percussivi tipo piatti, campanellini, percussioni etc. Per questa ragione, il senso del ritmo del diffusore è da considerarsi migliorabile. Nonostante ciò, questi diffusori possono suonare abbastanza vivaci anche a basso volume.
Il piccolo cabinet solido e compatto certamente gioca un ruolo chiave nella ricostruzione di un soundstage tridimensionale tutt'altro che disprezzabile. Certamente il suono si allarga ben oltre lo spazio compreso tra i diffusori, dando la sensazione di provenire da diffusori molto più grandi. Il confronto diretto con le nOrh 4.0 è perdente ma non dobbiamo dimenticare che queste ultime, per via del particolarissimo cabinet e della qualità dei drivers utilizzati, sono un vero e proprio riferimento in questa particolare area. Un'installazione attenta è obbligatoria per ottenere un soundstage sufficientemente ampio nelle tre dimensioni, anche un po' di toe-in, ovvero angolazione dei diffusori verso il punto d'ascolto, può aiutare a focalizzare meglio l'immagine.
Un po' di rodaggio è più che necessario, per consentire agli altoparlanti di esprimersi al meglio. Direi 50 ore a volumi abbastanza elevati dovrebbero essere più che sufficienti. Dopo questo periodo di allenamento il suono si apre un po'.
Per ottenere il massimo da questi diffusori il posizionamento ideale è su supporti di discreta qualità e ragionevole altezza. Essendo molto piccoli, onde consentire al tweeter di stare ad altezza d'orecchio di ascoltatore seduto, è richiesta un'altezza di almeno 70 cm. Poiché i supporti per i diffusori sono realisticamente più costosi dei diffusori stessi la strada dell'autocostruzione diventa praticamente obbligata. Nella nostra sezione apposita ci sono diversi progetti di stands da autocostruirsi in casa, con poco sforzo e ridotta spesa. In alternativa si può sfruttare un ripiano di una libreria, avendo cura di isolare bene il diffusore dal ripiano stesso, magari con dei piedini in spugna o in gomma morbida. Andrebbe bene anche del blu-tack (o analogo) per assicurare il diffusore al ripiano.
Appena acquistati i diffusori, controllate il serraggio delle viti che fissano gli altoparlanti alla cassa. In caso siano un po' lasche, stringetele un po', senza esagerare (sono viti su legno).
I KroCraft sono diffusori abbastanza facili da pilotare e suonano bene anche con pochi watt, come gli 8+8 dell'amplificatore partner SDA-1100. Certo, per ottenere pressioni sonore più elevate ne servirebbero di più, ma tutto dipende dalle esigenze e dall'uso. Non consiglierei di forzar loro la mano, il wooferino ha una lunga escursione ma non è che possa far miracoli. Ai primi accenni di compressione dinamica o distorsione, abbassate il volume.
Infine, teneteli ad almeno 10 cm di distanza dalla parete posteriore, per non influenzare troppo lo sbocco del reflex.
Costruzione, finitura, rapporto qualità/prezzo.
Per un diffusore che riscrive il significato stesso di rapporto qualità/prezzo non è che si possano fare chissà quante critiche. La realizzazione utilizza buoni materiali, la finitura è di buon livello, la vernice sembra piuttosto solida e resistente, i morsetti dei cavi sono comodi e robusti. Mancano del tutto dei piedini morbidi, anche dei semplici dischetti di spugna, che evitino graffi alle superfici dove i diffusori si appoggiano. Mancano anche le griglie parapolvere, in compenso ci sono dei cavi di potenza dignitosi. Il biwiring non è previsto (si veda più sotto) e la qualità dei cavi interni è veramente risibile (non peggiore di tante realizzazioni più costose, però!).
La sensibilità, come già detto, è molto bassa.
Suono. Un po' sottile in gamma media, con un udibile roll-off sugli alti, non armonicamente ricco e spesso confuso in presenza di programmi musicali complessi.
Il biwiring non è necessariamente un upgrade, ma si potrebbe tentare. Per realizzarlo vi serve una seconda coppia di morsetti per i cavi (si trova facilmente identica a quella già montata). Poi dovrete praticare due fori nel pannello posteriore per installarli. A questo punto, già che ci siete, sostituirete i cavi interni con qualcosa di meglio (anche cavo per reti CAT5 o 6 andrà benissimo) e li fisserete ai morsetti e agli altoparlanti. Il cavo che originariamente parte dal woofer e va al tweeter sarà da tagliare, ovviamente.
Visto che siete in zona, provate a sostituire il condensatore di filtro sul tweeter. Il valore preciso non lo conosco (non è riportato) quindi si tratta di andare un po' a tentativi. A orecchio il tweeter mi sembra tagliato abbastanza in alto. Considerando che il woofer non è filtrato, la scelta del taglio sul tweeter non è comunque di cruciale importanza, è previsto dal progetto che si intersechino per una buona porzione della banda audio. Mentre state rimontando gli altoparlanti, mettete un po' di sigillante (tipo blu-tack) sui fori che ospitano i drivers: servirà per sigillare per bene eventuali sfiati, visto che non è prevista alcuna guarnizione di tenuta.
Sotto i diffusori si possono fare esperimenti diversi con piedini in gomma o anche punte, magari delle semplici puntine da disegno, giusto per provare l'effetto complessivo.
Come diffusori desktop suonano persino troppo bene, come diffusori bookshelf per uso HiFi possono essere facilmente confrontati con concorrenti della fascia di prezzo entry-level (200-250 €). Pur avendo necessità di buoni watt per suonare al meglio, questi diffusori suonano sempre e comunque in una maniera che trovo francamente imbarazzante (per la concorrenza). Sono questi i T-Speakers che da anni stavamo cercando? Nel caso...Get down on it!
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