Diffusori Infinity Ref 11i
Da qui all'Infinito....e ritorno!!!
Prodotto: Diffusori a due vie Infinity Reference 11i
Produttore: Infinity Systems, USA/Danimarca
No. serie: 23969, 24586
Prezzo: app. $/Euro 230
Recensore: Dejan V. Veselinovic
Recensione: Agosto 2001
|
Infinity Systems è un'azienda che ha cominciato letteralmente da un garage, tuttavia, alcuni anni dopo la sua fondazione, era già riuscita a diventare una leggenda. I meno giovani tra di noi ricorderanno i loro diffusori, i loro driver EMIT ed EMIM, il braccio Black Widow e molti altri prodotti veramente memorabili. Purtroppo, le cose sono cambiate negli ultimi anni settanta, come per altre piccole ma famose aziende, e per molti anni Infinity è stata un'azienda sorella di JBL, ed ora sono entrambe sotto l'ombrello di Harman International.
Nonostante abbiano un nome pomposo, i modelli della serie Reference sono di fatto degli entry level. Nella forma originale, questo diffusore è stato recensito dal nostro Editore Lucio, ed abbiamo discusso a lungo se fosse il caso o no di pubblicare questo testo. Noi crediamo che questi diffusori "popolari" abbiano ancora qualcosa da dire nella veste Mk.2, qui chiamata Reference 11i (dove "i" presumibilmente sta per "improved", migliorato, NdT).
È ancora una cassa piccola, delle misure di 27x39x23 (PxHxL), che danno un volume totale di circa 24,2 litri, o approssimativamente 14 litri di volume effettivo, considerando le pareti dello spessore di 19 mm. È un sistema bass reflex, con una generosa apertura sul retro, su cui troverete anche 2 morsetti di qualità molto commerciale, ma ancora decente, capaci di accettare (un tocco fine) cavi da 5 mm.
|
Sul frontale, troverete un driver mid/bass da 15 cm ed un tweeter a cupola da 25 mm. Quello dei bassi è un classico driver Son Audax, probabilmente il modello AP130M0 o giù di lì, ed il tweeter, non rintracciabile direttamente sul catalogo Audax, probabilmente è un'unità fatta a richiesta. L'impedenza nominale è di 6 Ohms, la sensibilità nominale è di 89 dB/1W/1m, la risposta è di 65-20.000 Hz ± 3 dB, e la potenza massima è fissata a 75W. Il crossover è a 2.8 kHz.
La finitura è in vinile nero che ricorda il ciliegio; è piuttosto buona, migliore di quello che solitamente si vede in questa classe di prezzo. Gli spigoli frontali sono arrotondati, come detta la moda attuale, e la griglia è asportabile. Buona cosa, visto che io la toglierei e non la metterei più; è molto più bello senza, soprattutto in termini di spazialità e rendimento tridimensionale.
Come la maggior parte dei diffusori Harman International, sono stati assemblati in Danimarca, dove sembra essere localizzata la loro intera produzione di diffusori in Europa. Il peso netto è di poco meno di 7 kg per diffusore, così nel trasporto, risparmiano un sacco di soldi, tanto più che la fabbrica dei driver Audax è in Francia, perciò l'intero processo è completato all'interno della Comunità Europea. A proposito della quale, i diffusori sono certificati CE, come del resto tutti i prodotti Harman.
Ultimo appunto - notate i numeri di serie. Dimostrano chiaramente che Infinity non fa nessun tentativo di usare alcuna forma di appaiamento, cosa che non mi piace affatto vedere, nonostante il prezzo basso.
La solita procedura prevede di testare i diffusori a basso volume, dal sussurro al tono colloquiale. Si fa così per accertarsi di quanto bene i diffusori trasmettano o non trasmettano il tono, se tutto o solo in parte. Mi fa piacere dire che i Reference 11i sono tra quei diffusori che trasmettono bene.
A bassi livelli d'ascolto, tutti i diffusori hanno bassi più deboli - così è anche per l'11i, ed il suo piccolo volume effettivo ed il driver principale sicuramente non l'aiutano. Tuttavia, al confronto con diffusori simili, sono ancora tra i migliori, anche se non possono essere comparati, per esempio, ai B&W DM602, che comunque sono strani (visto che si comportano come se costassero il doppio del loro prezzo). I volumi piccoli spengono i bassi profondi, sempre.
Il midrange, d'altra parte, è un po' speciale. È molto chiaro e coerente, perde pochi dettagli ed è ben integrato con i bassi. Direi che gli estremi più alti siano migliori di quelli più bassi, ma ciò è tipico di diffusori ed elettroniche economiche. In tutta onestà, l'11i, sotto questo aspetto, riesce considerevolmente meglio rispetto alla maggior parte dei suoi concorrenti.
D'altro canto, gli alti sembrano un po' nascosti, un po' più smorzati di come mi piacerebbe che fossero. Di certo si sentono, il rumore dei piatti non passerà inosservato, ma credo che dovrebbero essere un pochino più prominenti, più in evidenza. Ma questo è un punto di vista molto soggettivo.
Alzando il volume di parecchio, questi diffusori cambiano di carattere. Tanto per cominciare, il feeling soggettivo di sentire gli alti leggermente smorzati sparisce completamente, come se tutto diventasse molto più aggressivo nel carattere generale. Non è invadente, ma molto più esplicito ed un po' più esuberante.
Ancora non ci sono bassi di cui parlare, le due ottave e mezzo di fondo mancano proprio, ma anche per il mio grande amore per i bassi, non ne faccio una colpa a questi diffusori, piuttosto sono piacevolmente sorpreso dal loro atteggiamento. Preferisco sempre la maniera di fare di Infinity ad ogni altra possibilità; dire che non si possono avere bassi profondi è molto onesto, così non si perde tempo a cercare l'impossibile. Non pretendere di avere quello che non si può avere è sempre un approccio onesto e molto razionale.
Il midrange non è cambiato molto, anzi, ha semplicemente aumentato il volume. Invece sono cambiati gli alti e, a mio avviso, non in meglio. A volte, tendono ad essere un po' striduli, ma non per se stessi, piuttosto sembrano essere implacabili verso il software usato. Con registrazioni buone, ad alto volume, sono un po' più prominenti (quasi l'opposto di quello che succede a basso volume) ma mai invadenti o eccessivi. Comunque, se le registrazioni non sono della migliore qualità, o se voi doveste avere un impianto sul brillante, potreste trovarli un po' troppo frizzanti. In alcune occasioni, mi hanno quasi rotto i timpani, ma è successo con registrazioni piuttosto povere, fatte da produttori forse sordi, ed usando il mio lettore Yamaha CDX-993 che è generalmente morbido e caldo.
|
Non dimentichiamo che questi sono diffusori entry level, dal prezzo molto molto basso. Per questo, li ho provati in quante più varianti e impianti ho potuto, e a causa dell'ambiente estremamente democratico di casa mia, dove ognuno ha la propria stanza ed il proprio impianto audio, il numero delle variazioni non è stato piccolo.
Nella forma più pura, pilotati dal mio integrato Karan Acoustics KA-i180, con lo Yamaha CDX-993 modificato come sorgente e cavi di segnale e potenza Van den Hul, i Reference 11i hanno dato una buona prova per essere dei diffusori così economici. D'accordo, hanno molti difetti, ma fate caso al grosso divario di prezzi - per il prezzo dell'impianto che li ha pilotati, potreste comprare non meno di 12 coppie di questi diffusori (al prezzo locale, dove tutti gli apparecchi segnalati costano meno che altrove). In termini relativi, devo dire che possono essere considerati tra i migliori esempi nel loro range di prezzo.
Nel secondo sistema usato, il segnale veniva dal CD player Harman/Kardon HD730 su punte SoundCare, ampli integrato Harman/Kardon HK 680 e cavi Van den Hul tutto intorno, con il suono dell HK680 un po' più morbido, hanno suonato meglio. L'impressione generale è stata quella di una maggior morbidezza, forse solo con una leggera perdita dei dettagli.
Nel terzo sistema, segnale dal CD player Philips CD721 modificato, ampli integrato H/K 6550 e (sì ancora!) cavi Van den Hul, il suono è risultato quasi identico a quello del secondo impianto ed il fatto che c'era una differenza nella potenza disponibile (da 85 a 50 WPC su 8 ohms) non è sempre stato così evidente. Comunque, siccome il 6550 usa una sezione d'alimentazione "single-ended" in controfase (SEPP), si sentiva leggermente una naturalezza maggiore nel suono. Fondamentalmente, questo è stato il miglior sistema tra i tre, risultando in più dettaglio, ambience e immagine.
Su questo stesso sistema uso i diffusori JBL CM62, che qui costano circa il 25% in più dei Reference 11i. Questo ovviamente ha invitato al confronto, visto che rappresenta il sistema più naturale in cui si potrebbero trovare. I CM 62 sono risultati i più vivaci tra i due, ma i Reference 11i sono assolutamente migliori per quanto riguarda l'ambience.
I miei ultimi esperimenti si sono accentrati sull'accoppiamento tra i Reference 11i e il subwoofer attivo JBL Sub 10. Posso essere usati in due modi - in parallelo, dove il sub semplicemente aumenta i diffusori principali, o come sistema in cui il sub è utilizzato per filtrare e riprodurre le basse frequenze e i Reference 11i alimentati da questo segnale filtrato, con le frequenze sotto i 100 Hz eliminate dal segnale e mandate al sub. Per farla breve, la seconda sistemzaione è risultata la migliore tra le due. Ha permesso la riproduzione di note vibranti molto basse e molto potenti, considerato l'aspetto molto importante che gli 11i erano liberi da stress sotto i 100 Hz, il che aiutava a pulire i loro bassi più alti ed il midrange. Ciò permette loro di lavorare quasi senza compressione, e l'iimagine sonora è diventata un po' più ampia e meglio definita. In altre parole, è il fattore ambience che ne ha tratto maggior profitto, e qui le note più basse hanno solo aiutato.
Tutto sommato, questi sono piccoli diffusori abbastanza decenti, con una tipica miscela di punti deboli e forti, risolvere i quali non è un compito facile. Io penso che possano essere intesi come impianto per cominciare, qualcosa da usare mentre si tira il fiato dall'acquisto iniziale e non doversi dispiacere di averli acquistati. Ma penso anche che potrebbero brillare con un sub attivo, che sarà in grado di ottenere il meglio da questi piccoli diffusori (e non è poco, credetemi).
In termini assoluti, questi sono dei diffusori discreti, che diventano molto buoni quando si tiene in conto il loro prezzo veramente modesto. Allo stesso costo, dubito sinceramente che potreste trovare di meglio altrove tranne qui, in Jugoslavia, dove per la stessa cifra potreste comprare i B&M Acoustics AP17 - ma solo qui, in qualunque altro posto costerebbero di più a causa dei prezzi di spedizione e delle tasse doganali. Differenti senz'altro, ma migliori? Penso di no. Sicuramente preferisco ancora molto di più i B&W DM602, ma qui costano quasi il doppio, e non sarebbe un confronto leale.
Un ultimo punto - gli Infinity Reference 11i sono un po' più sensibili del solito ai cavi di potenza. Esattamente perchè lo possiamo solo speculare, ma è così. Per dare quello che hanno, e hanno abbastanza, dovrebbero usare dei cavi decenti e, come al solito, migliori sono i cavi, migliori gli effetti. Usate cavi standard in rame e non otterrete molto, ma spostatevi di poco verso l'alto, Van den Hul CS122 o simili tanto per dire, e sarete a posto.
Così, tutto sommato, una performance credibile da questi diffusori veramente convenienti. Il loro unico problema è che presto comincerete a chiedervi cosa Infinity sarebbe stata in grado di offrirvi per due volte, figuriamoci tre, il loro prezzo - e questa è una buona domanda.
|
© Copyright 2001 Dejan Veselinovic - https://www.tnt-audio.com
HTML Scott Faller - Traduzione: Gianluca Lozza