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Prodotto: trombe di derivazione Coral con Axiom 80
Produttore: Cabinet Axiom 80 fai-da-te
Prezzo: € 600, solo cabinet
Recensore: Chris Templer - TNT Sudafrica
Pubblicato: Maggio, 2020
Traduttore: Roberto Felletti
Questo cabinet di derivazione Coral mi ha affascinato da subito e quando mi sono imbattuto in una coppia di Twin Axiom, ho cominciato ancora un altro viaggio di scoperta. Avendo costruito le altre due coppie con finitura verniciata nera per contenere i costi, questa volta ero deciso a usare il noce con rivestimento in palissandro. Con così tanti altoparlanti cosiddetti largabanda, avevo scoperto di volere un po' più di gamma alta e mi ero procurato una coppia di tweeter da incorporare nel pannello frontale.
Poiché, nella mia esperienza, niente va secondo i piani, all'ultimo momento avevo trovato una coppia del supposto Santo Graal degli altoparlanti largabanda, il Goodmans Axiom 80, di dimensione leggermente inferiore. Non c'è bisogno di dire che questo era successo dopo che il cabinet era stato quasi completato! Con ulteriore fastidio, dopo che il cabinet era stato modificato per ospitare gli Axiom 80, un mio amico si era preso i Twin Axiom ed era stato necessario far costruire un'altra coppia di cabinet per montarli. Si potrebbe dire "di male in peggio".
Il cabinet Coral era stato progettato originariamente per ospitare altoparlanti più piccoli di quelli da 12" che usavo, per cui mi sentivo con i piedi ben piantati a terra procedendo con la spesa extra per la finitura in legno. Gli altoparlanti Goodmans sono tutti efficienti/sensibili e presumevo che sia i Twin Axiom sia gli Axiom 80 fossero intorno ai 98 dB/W/m. Dico 'presumevo' perché c'è molto poco da dire, in quanto all'epoca la sensibilità era un dato di fatto nella progettazione di un altoparlante. Potete trovare qui i dettagli dei Twin Axiom e qui informazioni sull'Axiom 80. Qui, invece, trovate il link alla Fertin Acoustics, che afferma di avere in produzione una versione moderna dell'Axiom 80.
Ciò che rende l'Axiom 80 così speciale è il fatto che non ha sospensioni. Il cono, alla sua periferia, ha doppi cantilever collegati a un sistema ad anelli, così come la bobina mobile. Per questo motivo il cono si muove come un pistone in una maniera quasi perfetta, con poco o nullo momento flettente applicato al cono e una debole resistenza evanescente al movimento in/out. Per citare Robert Heinlein: «TANSTAAFL ovvero 'non esistono pasti gratis'.» Ci sono svantaggi, tutti e tre:
a) Nessuna protezione dalla polvere per il blocco della bobina mobile.
b) Nonostante il potente magnete (17.000 G o 1,7 T), l'altoparlante può gestire soltanto 6 W.
c) È un po' fragile - i cantilever sono famosi per allentarsi dal cono. Uno dei miei si è staccato in questo modo, ma con un po' di colla l'ho sistemato.
Le specifiche dichiarano una risposta compresa tra 20 Hz e 20 kHz, ma il cabinet la limita a 30 Hz, frequenza alla quale essa si attenua molto bruscamente.
Brochure dell'altoparlante Axiom 80
Guardando più da vicino le immagini sopra, lo spazio tra il cono e il cestello è molto ridotto. Questo deve essere stato un altoparlante difficile e costoso da realizzare, poiché ci sono molte parti da adattare, sia modellate nella cornice sia lavorate a macchina. Ciascun cantilever è regolabile, come anche quelli che posizionano la bobina mobile. In aggiunta a questo, la cornice circolare che regge i cantilever frontali consiste di due anelli circolari con tre nervature e viene poi avvitata al cestello principale e successivamente fissata nei fori filettati a macchina.
L'interno visto da davanti e da dietro. L'immagine sulla destra mostra un foro extra per il tweeter. Queste foto sono state scattate prima di applicare i pannelli impiallacciati da 16 mm finali.
Nella foto a sinistra si vede il cabinet rivestito dai pannelli impiallacciati, con la "lingua" per aiutare ad accoppiarlo al pavimento e pronto per i Twin Axiom. Nella foto centrale e in quella a destra si può vedere la versione modificata con un pannello aggiuntivo per poter montare il più piccolo, di poco, Axiom 80. I cabinet realizzati per i Twin Axiom non avevano la "lingua in fuori", perché erano destinati a essere collocati in un unico posto - i miei dovevano avere le rotelle, perché avevo bisogno di spostarli di tanto in tanto. Senza la "lingua" hanno un aspetto migliore, ma come si dice, "il fine giustifica i mezzi". Non ci sono differenze evidenti nel modo in cui i cabinet si accoppiano al pavimento, nel senso che entrambi offrono bassi copiosi fino al punto di attenuazione (30 Hz). Tutti i pannelli esterni sono realizzati con due pannelli da 16 mm incollati e avvitati insieme. Nella versione Twin Axiom l'altoparlante è montato dall'esterno, contro il pannello frontale da 32 mm, come nei cabinet precedenti descritti nelle parti 1 e 2. A causa della presenza di un terzo pannello nella versione Axiom 80, la cornice dell'altoparlante è stata ridotta nel pannello frontale da 32 mm e un terzo pannello da 16 mm vi è stato avvitato sopra; ecco il motivo della lieve sporgenza di quel pannello (foto al centro).
Tuttavia, ciò che ottenete è un suono sorprendentemente realistico, ricco di piccoli dettagli che normalmente non sentite con i diffusori normali. E non sto parlando di distinguere cose macroscopiche del tipo "è un clarinetto o un oboe in quel pieno orchestrale?" oppure "riesco a sentire la mistura (diverse file di canne che formano una combinazione di registri) nell'organo ma non sento la diminuzione di ottava", intendo il livello del dettaglio nel vero senso del termine, quello che va al di là della capacità di riproduzione dei diffusori normali, compresa una coppia di Sound Lab elettrostatici che ho avuto, tipo riuscire a separare i violini dal resto dell'ensemble o riuscire a capire che il suono di quell'ottone appartiene a una cornetta piuttosto che a una tromba. In effetti questi diffusori (con gli Axiom 80) sono quanto di più simile ci sia ai miei cloni Altec A7, sebbene, ovviamente, non siano altrettanto potenti. Ciononostante, essi suonano più che sufficientemente forte per offrire un'imitazione convincente del volume da concerto di normali esecuzioni per orchestra; Jacques Lousier, Jazz at the Pawn Shop e il solito repertorio audiofilo preferito vengono riprodotti con aplomb. Ascoltando Guy Bovert che suona un organo piccolino, le differenze nell'intonazione di ciascuna canna sono facilmente udibili, così come ogni piccolo aggiustamento dell'afflusso di aria.
Se non si considerano le capacità degli altoparlanti e ci si concentra sui cabinet, si comincia ad apprezzare il fatto che sono un meraviglioso progetto della Coral e la mia modifica, che consiste nell'aver allargato la bocca della tromba, sembra avere aiutato. Tenete a mente che la nota di fondo del pianoforte ha un tono fondamentale a 28 Hz, che viene riprodotto bene. Il cabinet, così com'è costruito, non presenta risonanze né coloriture estranee e poiché ha un caricamento a tromba è efficiente. La mia sala d'ascolto misura 64 m2 e tutte le versioni di questo cabinet sonorizzano questo spazio senza fatica. Il fatto che le dimensioni interne sono corrette è dimostrato dai piccoli movimenti del cono, anche quando esso viene spinto fortemente, persino con un altoparlante senza sospensioni (guarnizioni) tra il fronte e il retro. A meno che non ascoltiate con regolarità musica con bassi intensi, non avrete bisogno di un subwoofer.
Amplificatori: TacT/Lyngdorf 2175 SDAI, Leak Stereo 20, SE 300B a triodi in parallelo.
Diffusori: cloni Altec A7 105 dB/W/m, Vitavox DU120 in cabinet Onken, Goodmans Axiom 80 97 dB/W/m in trombe a caricamento posteriore su base Coral. Subwoofer 100 dB/W/m.
Sorgenti: Cambridge 851n Streamer, Studer A80, Otari MX50, Fostex E2, Akai M9.
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