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Commutatori DACT

Esistono differenze sonore tra diversi selettori d'ingresso?

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Prodotto: Commutatori DACT [specifiche tecniche in pdf]
Costruttore: Danish Audio ConnecT - DACT
Prezzo: CT3 - a 5 vie - 4 poli £46.90, prezzo più basso su Internet 75€ (il prezzo può variare)
Prezzo: 4 vie - 4 poli generico, qualche euro
Recensore: Mark Wheeler - TNT UK
Periodo di prova: Gennaio 2007-Maggio 2008
Pubblicato: Novembre 2008
Traduttore: Roberto D'Agosta

"E questi ora cosa sono?" Domanda il pubblico dalla parte sinistra, "Ancora paranoie audiofile? Un altro oggetto per cui passare le notti in bianco?"
"Discutiamo di riscaldamento globale, macchie solari, emissioni di carbonio, buco dell'ozono, una nuova era glaciale e un inverno nucleare e lui ci chiede se riusciamo a sentire i dannati selettori d'ingresso dei nostri sistemi audio!" urla il pubblico sempre più irritabile.
"Caro lettore," replica l'umile scriba, "sai che il tuo sistema Hi-Fi che tanto ami potrebbe suonare meglio se sostituissi i selettori d'ingresso con altri di qualità maggiore?"
"Cosa? Oltre a perder tempo con cavi, tavolinetti e ripiani, pietre magiche e piedini magici?" chiede il pubblico con voce che a stento contiene la rabbia repressa...

[DACT CT3]

Beh, caro lettore, prendendo spunto dall'esperienza che ho fatto con un vecchio selettore del mio Concordant Excelsior, vorrei prendere in considerazione la possibilità che un interruttore abbia più posizioni che non le classiche "Acceso" e "Spento". Considero quindi la possibilità che in alcuni interruttori la posizione "spenta" potrebbe essere un po' "accesa". Più generalmente mi chiedo se "Acceso" significa completamente acceso e "Spento" completamente spento. La sicura risposta negativa a questa domanda implica che esistano solo un "quasi acceso" e un "quasi spento". Questa necessaria caduta dalla perfezione, può essere rilevata?

"Di cosa sta blaterando ora?" urla il pubblico, dal lato sinistro, provato oltre ogni limite dagli incomprensibili discorsi Zen del vecchio scriba.

Come sa chiunque abbia provato a suonare una vecchia Fender Stratocaster, qualche volta è possibile connettere due sorgenti (nel caso specifico, due pick-up) diverse tenendo l'interruttore a metà tra due posizioni. Questa scoperta portò alla produzione di tutta una serie di commutatori a 5 vie che rimpiazzavano quello a 3 vie standard nella Fender.

Proprio come esistono le interferenze tra i canali, così possono esisterne tra gli ingressi. Quelli di voi che lasciano i loro componenti sempre accesi per ridurre i tempi di riscaldamento avranno oltre al segnale principale una certa quantità di segnale d'ingresso della radio, del cd e dell'amplificatore, di rumore dell'alimentatore del dvd, dell'impedenza tra la testina e lo stadio fono, dell'alimentatore del music server. Tutti questi deboli segnali si aggiungeranno a quel sottofondo di rumore sempre presente in qualsiasi segnale musicale anche nel più purista dei sistemi a singola sorgente.

Quindi anche prima che la discussione sulla fallacità degli interruttori inizi, dobbiamo trovarci d'accordo nel concludere che dovremmo spegnere ogni sorgente o componente che non stiamo ascoltando. Le passate discussioni sul rumore generato dai cavi di alimentazione suggeriscono che questi ultimi dovrebbero essere tolti dalle prese poiché i condensatori nei circuiti di accensione dei vari componenti e gli stessi cavi e prese, in maniera ineluttabile avranno un effetto sul suono nello stesso modo di quel nuovo cavo di alimentazione che avete appena installato. Per cui se credete che i cavi di alimentazione abbiano un effetto sul suono dei componenti a cui sono connessi direttamente, allora dovete concludere che hanno un effetto anche sugli altri componenti perché sono tutti attaccati agli stessi circuiti elettrici. Nel test 1 ho lasciato ogni componente attaccato, acceso e che suonava qualcosa. Nel test 2 solo la sorgente desiderata è connessa alla corrente, ma le altre sorgenti sono attaccate alle prese d'ingresso. Nel test 3 niente altro che la sorgente desiderata è nella stanza!

Se accettiamo tutta la classe di problemi che il "quasi acceso" e "quasi spento" sembrano suggerire, allora dobbiamo prendere in considerazione la loro natura. C'è una qualche differenza tra il "quasi acceso" di un interruttore e quello di un altro interruttore?
Come si eliminano le differenze nella messa a terra quando si tenta di identificare quanto bene un interruttore apra o chiuda il circuito? Conosciamo bene il segnale fantasma che circola negli amplificatori quando una sorgente non selezionata viene lasciata accesa. Questo è causato dai circuiti di messa a terra in quegli amplificatori che disconnettono solo il segnale attivo e mettono insieme tutti i fili dalle prese d'ingresso all'interruttore stesso. Alcuni vecchi amplificatori che avevano la selezione del tape monitor in qualche caso aggiungevano un ulteriore grado di isolamento poiché separavano il segnale ed il suo ritorno anche quando il selettore d'ingresso a rotore si spostava solo sui terminali di segnale ("vivi" o "caldi").

Nel vecchissimo Concordant Excelsior che ho sotto mano in questo momento, il selettore d'ingressi a rotore ha pessimi contatti: solo nella posizione "Tuner" è possibile ottenere un contatto decente. In questo pre-amplificatore questa cosa di per sé non è molto importante poiché c'è un interruttore che permette di inserire direttamente il giradischi nel circuito tagliando ogni altro selettore. Quindi tutte le elettroniche con un livello di linea (lettori CD, radio etc.) sono connesse all'ingresso "Tuner" e il "Bypass" escluso, mentre il giradischi si ascolta con il "Bypass" incluso eliminando in questo modo il selettore d'ingressi. Eppure la connessione intermittente che si genere in questo selettore sulla posizione "CD" ha stimolato la mia curiosità: fino ad ora la mia esperienza era limitata a interruttori che o creavano una connessione, o la creavano intermittente oppure non la creavano affatto. Qualche volta le connessioni intermittenti sono accompagnate da rumore, solitamente un "crack" come quelli propri dei connettori da 1/4 di pollice di chitarre e amplificatori, molto comune quando una band si presenta sul palco.

A causa dei suoi 20 anni pieni di polvere e di corrosione dei contatti, l'Excelsior però amplia il significato delle parole "cattiva connessione". Più che rumoroso, l'ingresso dedicato al lettore CD è distorto: giocando un po' con la manopola si può cambiare la natura della distorsione e al tempo stesso aggiungere del rumore. Non stiamo parlando di un po' di benevola distorsione: questa è veramente terribile. Niente a che vedere con il taglio pulito delle distorsioni da chitarra o con le armoniche superiori dell'ingresso di un Vox AC30 sovraccarico; questo è puro grunge asimmetrico e non-lineare.

Il tempo è giunto per tirare fuori un bel tester e misurare i contatti del selettore mentre un cd gira nel lettore. La distorsione varia nel tempo, con la posizione del selettore, con l'ampiezza del segnale, probabilmente con la pressione barometrica e certamente varia se nel nome del mese c'è una "R". Ogni tanto il selettore appare come un rettificatore a mezza onda, più o meno come un diodo che sia in parallelo ad una grossa resistenza. Altra volte sembra come un salto al punto di zero crossing, come un amplificatore industriale in classe B. Pulire il selettore con un delicato solvente non cambia la situazione. Come non la cambia anche pulirlo con quel potente solvente usato generalmente per i contatti nelle automobili: questo selettore va buttato...

E questa storia mi ha portato a pensare: "ma forse tutti gli interruttori si comportano, fino ad un certo punto, in questo modo?" E qui fa la sua apparizione l'interruttore a 5 vie DACT CT3.

"Perché quadripolari?" chiede la plebe dal lato sinistro, "Dobbiamo solo interrompere una connessione perché in un circuito aperto non circola corrente e la terra è comune a tutti i componenti audio!"
"Perché è impossibile che la resistenza sia veramente infinita per cui una piccola corrente potrebbe circolare, e questa corrente è di fatto simile al segnale che vogliamo ascoltare poiché anche questo canale ha una resistenza FINITA", ribatte questo vecchio scriba.

La Danish Audio Connect, DACT

Esistono molti produttori di interruttori e/o selettori di qualità anche molto elevata per le più disparate applicazioni: in particolare la DACT ne produce di specifici per l'audiofilia. Questo significa che questi interruttori/selettori sono pensati per lavorare al meglio all'interno di un componente audio, cioè a voltaggi, temperature e condizioni esterne tipici dei componenti audio. < p align="justify"> In realtà molti interruttori speciali sono progettati per condizioni estreme: lavorare in ambienti molto caldi o con torsioni elevate oppure in ambienti ricchi di polveri e/o solventi. Usare un tale interruttore in un componente audio potrebbe facilmente andare contro quei parametri, foss'anche solo per il rapporto costo/qualità, cari ad un audiofilo. Il vostro pre-amplificatore ha per caso bisogno di un selettore d'ingressi capace di sopportare una corrente da 10 Amp?

Molto più probabilmente il vostro pre-amplificatore ha bisogno di un selettore che lavori a voltaggi bassi e correnti piccole, che mostri piccole capacità ed induttanza al circuito e che resista a lungo alla corrosione.

Però qualunque sia il selettore d'ingressi che state considerando dovrebbe essere del tipo "break before make" cioè deve interrompere il vecchio contatto prima di creare il nuovo, altrimenti vi ritroverete per qualche istante due sorgenti simultaneamente connesse e questo potrebbe danneggiare una delle sorgenti poiché in quel tempo la sua impedenza d'uscita sarà molto più piccola di quella d'ingresso del pre-amplificatore. La Maplin vende una serie di selettori a rotore a 12 poli: di questi quelli adatti all'uso in un sistema audio sono configurati in tre vie a 4 poli. Questo essenzialmente limiterebbe i costruttori di amplificatori/pre-amplificatori ad avere massimo tre ingressi per cui si potrebbe essere tentati, come infatti è abbastanza comune (sigh) di usare una configurazione 6 vie a due poli con una terra comune. Altri interruttori con configurazioni più flessibili ma anche più costosi sono quelli a rotazione della Shallco che offrono anche loro 12 contatti ciascuno, con 1, 2, 3 o 4 poli (quindi con le stesse configurazioni della Maplin) ma hanno anche l'opzione di mettere insieme più rotatori. Quindi un selettore d'ingressi formato da 4 Shallco potrebbe permettervi di scegliere tra 12 ingressi. Questi però sono interruttori molto costosi con contatti in argento ed altissima qualità costruttiva: ho usato uno Shallco in passato per il mio attenuatore IAG estremamente trasparente.

La DACT produce due interruttori a 2 e 4 poli rispettivamente, pensati proprio per l'audio a 2 canali ed a prezzi ragionevoli. Sono necessari 4 poli per staccare simultaneamente 2 canali ed inoltre è necessario aprire e poi chiudere sia la terra che il segnale nello stesso momento.

Per questo test, ho chiesto alla DACT di spedirmi un paio di interruttori a 4 poli e loro mi hanno risposto molto rapidamente, spedendo altrettanto rapidamente gli interruttori. Questo deve essere confrontato con i quasi due anni (!) che mi sono stati necessari per finire questa recensione. Insieme ai 2 DACT ho comprato anche alcuni selettori d'ingresso a 4 poli generici. Mi sono solo reso conto solo allora che questo test richiede continue saldature e risaldature, e questo lo rende pressoché inutile poiché ogni saldatura rappresenta una nuova variabile incontrollabile. Per questo motivo ho lasciato in sospeso questa recensione per diversi mesi mentre ponderavo le possibili domande da fare mentre si prova un selettore d'ingressi per l'audio. Nessun altro oltre me sembra essersi mai preso la briga di testare i selettori audio anche se diversi costruttori di componenti hanno negli anni fatto dichiarazioni riguardo alle straordinarie capacità di alcune magiche configurazioni di selettori. Per esempio, i contatti in mercurio erano una tipica proposta pseudo-scientifica degli ultimi anni 70/primi 80, ed il mio giradischi Transcriptor aveva un interruttore principale a vuoto attivato magneticamente che era particolarmente rumoroso.

[CT3 connections]

Mi è quindi venuta un'idea. Se tutti gli interruttori, compreso quello dell'Excelsior, fossero connessi con fili di eguale lunghezza ad un ingresso comune e sempre con fili di stessa lunghezza connessi ad un nodo d'uscita... no, non funzionerebbe... basterebbe che uno qualsiasi dei selettori avesse una posizione "aperta" che non fosse aperta al 100% per rovinare tutto.

Negli anni, ho accumulato anche una certa esperienza in prototipi di amplificatori che sono diventati instabili non appena la lunghezza di una gamba di un condensatore è stata cambiata. Per questo sono giunto alla conclusione che l'idea di prima rappresenterebbe comunque un campo minato di possibili errori sistematici che porterebbero quasi sicuramente alle conclusioni sbagliate. Però mentre un nodo comune dalla parte del selettore potrebbe essere troppo rischioso, dalla parte dell'ingresso dovrebbe invece andare bene. Se quest'idea non fosse buona, il risultato sarebbe semplicemente che non esistono differenze poiché quell'interruttore che non è mai aperto al 100% maschererebbe qualsiasi altro cambiamento. Per questo se il risultato del primo ciclo di test fosse "nessuna differenza" allora dovremmo procedere direttamente al secondo ciclo di test. < p align="justify"> Dalla parte della sorgente invece sistemerò una serie di connettori a vite con fili spellati da poco che permettano di cambiare rapidamente il selettore d'ingressi. Un cacciavite capace di controllare la torsione applicata dovrebbe soddisfare anche il lettore più ossessivo sul fatto che ogni possibile sforzo è fatto per minimizzare le variabili di ogni test.

Qualunque sia la conclusione del primo ciclo di test, il secondo ciclo di test consisterà nell'usare ogni interruttore attraverso una posizione del secondo interruttore DACT. In questo modo se tutti gli interruttori sono essenzialmente uguali, allora il DACT maschererà ogni differenza e nessuno potrebbe giustificare il costo extra rispetto ai 5 € richiesti per un generico selettore a 5 vie di buona qualità. Ho usato lo stesso filo multistrato bidirezionale in nickel: il nickel è facile da risaldare ed avendo una resistenza leggermente maggiore del rame dovrebbe smorzare qualsiasi variazione di resistenza causata da differenti volumi di stagno saldante.

Risultati

Sfortunatamente i risultati sono estremamente facili da intuire. Il vecchio selettore, l'ormai distrutto Concordant, suona sicuramente peggio di tutti gli altri. Inoltre bisogna ricordare che lo stesso Doug Dunlop, progettista del Concordant, riteneva il concetto di selettore d'ingresso sbagliato per principio. Per questo ha progettato un interruttore per la sorgente principale di ogni pre-amplificatore al fine di bypassare il selettore d'ingressi: piatto per l'Excelsior e CD per l'Exhilerant. Infine, l'Exquisite aveva un complicato circuito interno che cercava di prendere il meglio da entrambi gli altri pre-amplificatori e per questo motivo costava molto di più.

Il vecchio selettore dell'Excelsior suona in maniera grezza come se fosse un rettificatore parziale a mezza onda. Un economico fuzz-box (i vecchi effetti a pedale per chitarra) a 9v suona così quando la batteria è quasi completamente scarica e l'overdrive è messo a zero. Quindi il suono non è come il taglio simmetrico dell'overdrive ma un taglio molto asimmetrico sovrapposto ad una massiccia distorsione al crossover.

E tutto questo solo da un misero selettore d'ingressi? Temo proprio di si, caro lettore. Il nuovo selettore generico (di cui non faccio il nome poiché mi aspetto che tutti siano essenzialmente simili) era ovviamente superiore al vecchio Concordant.

Il confronto tra il DACT ed il generico è invece molto interessante: il DACT suona meglio. Intendo dire che il DACT trasporta il segnale in maniera più trasparente. La differenza è molto piccola (ed intendo dire MOLTO PICCOLA) localizzata nelle più sottili nuance delle più alte frequenze, come per esempio in un piccolo respiro durante un pezzo vocale. La differenza è simile a cambiare in un pre-amplificatore, un condensatore commerciale con uno audiofilo. No, non cambiare i condensatori in tutto il pre, ma cambiarne UNO.

Di certo più percepibile è una generale riduzione della "grana". Anche qui, come un upgrade di un condensatore, in questo caso uno di quelli che servono a regolare l'alimentazione di corrente. I selettori DACT CT3 offrono vantaggi in entrambi i casi: meno di quello che non vogliamo e più di quella parte di suono che cerchiamo.

Questo dovrebbe essere un upgrade su cui pensare meno che per esempio il prova valvole Imp che ho testato recentemente. Eppure un upgrade che costa meno di £50 (o 80 € YMMV) e la cui installazione potrebbe essere un po' complicata specie in alcuni amplificatori richiede una dettagliata analisi costi/benefici. Se state realizzando un vostro progetto, direi che un oggetto di questa qualità e costo potrebbe essere facilmente giustificato nel vostro circuito. Potreste anche essere capaci di connetterlo al circuito e relegarlo in una scatolina separata.

Se dovete cambiare il selettore d'ingressi in un vecchio componente hi-end, il DACT potrebbe essere egualmente giustificato. Il vecchio selettore probabilmente era già di alta qualità e rimpiazzarlo con un nuovo e più moderno selettore specialistico potrebbe portare dei benefici. Sono apparsi alcuni commenti, per esempio in alcuni forum dedicati ai Naim, che riportavano i tentativi di alcuni audiofili che battevano questo strada, ma fra tutti i commenti, quello più ricco d'informazioni è quello del nostro Hartmut che spiegava come estendere la vita dell'interruttore Lorlin sui Naim.

Se state prendendo in considerazione la possibilità di cambiare un selettore d'ingressi ancora utilizzabile su un componente audio di medià qualità, sarei meno precipitoso nello spendere così tanto. Penso che molti dei circuiti vecchi di 15 anni vi darebbero di più in termini di rapporto qualità/prezzo prima di tutto cambiando i condensatori elettrolitici nel circuito principale e nell'alimentatore. Se a quel punto pensate che il progetto abbia ancora qualche margine di miglioramento, allora potete prendere il considerazione il ricablaggio interno e l'upgrade del selettore d'ingresso.

Ho infine tentato uno di quei test A-B che da queste parti disdegniamo perché esaltano le differenze senza dare spazio ad una ponderata valutazione dei pro e contro, ma che ho usato proprio per mettere in risalto le più sottili differenze tra il DACT e un selettore MOLTO COSTOSO che non è però progettato per l'audio. Questo secondo selettore ha delle qualità che potrebbero essere buone ai fini di un utilizzo in ambito audiofilo: break-before-make, capacità di gestire grosse correnti (più di quanto non serviranno mai in un circuito audio), minima auto-induttanza, etc etc etc..
e il DACT è stato indistinguibile da questo selettore. Il DACT però costa circa la metà dell'altro ultra-specialistico selettore e questo mette in risalto come una buona progettazione si focalizzi sulle cose che servono realmente.

Conclusioni

Conclusione 1: se avete vecchi (più di 10 anni) componenti audio assicuratevi che i selettori funzioni e in caso contrario cambiateli subito.

Conclusione 2: i selettori d'ingresso devono interrompere sia la terra sia il segnale per evitare cortocircuiti o distorsioni.

Conclusione 3: selettori diversi suonano in maniera diversa!

Conclusione 4: ulteriori test sono necessari per capire se selettori d'ingresso di qualità audio di marche diverse suonino in maniera diversa.

NON sto dicendo che i DACT siano i migliori selettori d'ingresso del mondo (e li denuncio se mi citano dicendo il contrario), ma che i DACT sono significativamente migliori di altri generici selettori d'ingresso che sono pubblicizzati come di alta qualità.

Se avete vecchi componenti di alta qualità potrebbe valer la pena cambiare i selettori d'ingresso. Lo stesso dicasi se avete componenti audio moderni di alta qualità che abbiano dei selettori d'ingresso di dubbia origine. Infine se state costruendo un vostro progetto che abbia qualsiasi pretesa di grandezza non c'è dubbio che dovreste usare dei selettori d'ingresso di qualità comparabile a quella dei DACT CT3.

Versioni disponibili

CT3-5-4/wire
Selettore a 4 poli. Basette saldanti per connessione con fili. Selezione fino a:
- 2 canali, segnale e terra simultaneamente
- 4 canali, solo segnale
- 2 canali bilanciati, solo segnale + e - (terra esclusa)
CT3-5-4/PCB
Lo stesso che per il CT3-5-4/wire ma per l'installazione su scheda.
CT3-5-8/wire
Selettore a 8-poli. Basette saldanti per connessione con fili. Selezione fino a:
- 4 canali, segnale e terra simultaneamente
- 8 canali, solo segnale
- 4 canali bilanciati, solo segnale + e - (terra esclusa)
- 2 canali bilanciati, segnale +/- e terra per entrambi i canali.

© Copyright 2008 Mark Wheeler - www.tnt-audio.com

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