Ho sempre avuto un certo interesse nelle tecniche di controllo delle vibrazioni...
"Come mai?" si sente chiedere dal pubblico, "Sarà perché hai assistito a degli esperimenti di olografia laser durante il tuo corso di fotografia, esperimenti che richiedevano il controllo delle vibrazioni dell'ordine della lunghezza d'onda della luce stessa?"
...beh non esattamente...
"sarà perché hai visto come la Harley Davidson cerca di tenere sotto controllo gli esagerati livelli di vibrazione del motore a V di 45 gradi utilizzando supporti elastici molto morbidi o la Ducati fare l'esatto contrario con supporti rigidi per i propri motori a V di 90 gradi?",
...no, non è neppure questo il punto...
"Sarà perché hai lavorato in uno studio di registrazione dove il rumore del traffico veniva trasmesso persino attraverso il terreno?"
...no, non è neppure questa la ragione...
"oppure perché un tempo lavoravi su sistemi PA per grandi manifestazioni?"
...ecco, un motivo è questo...
"..e vivevi in una casa vittoriana con un pavimento in legno estremamente elastico?"
...e questo l'altro!
OK, possiamo tornare a questa prova a confronto, ora?
Mi è stato chiesto dal nostro direttore di provare a confronto dei sistemi anti-vibrazioni di basso costo. Spesso le prove di questi accessori sono "singole" e non danno l'opportunità di un vero confronto tra i diversi approcci e tecniche utilizzate da differenti costruttori.
Ci sono due tipi di vibrazioni che possono far innalzare la soglia del "rumore" e/o alterare l'equilibrio di un componente o di un intero sistema HiFi:
1. Aeree, ovvero prodotte da vibrazione acustica (campo sonoro tra sorgente acustica e ricevitore)
2. Strutturali, o da contatto diretto (materiali solidi tra sorgente acustica e ricevitore)
Ho già osservato che il controllo delle vibrazioni nei cabinet è tanto importante quanto la scelta di buoni componenti passivi. Ho notato, ad esempio, che l'evoluzione dei pre Naim ha sempre portato ad un più attento controllo delle vibrazioni nelle schede e nei circuiti. Nell'evoluzione dal NAC 42 al 42.5 un foglio di materiale smorzante (sorbothane) è stato inserito sotto la scheda del circuito stampato. Il nostro David Holgate nel suo reportage dalla Naim Audio descrive come segue lo sviluppo nei prodotti Naim: "L'attenzione al dettaglio ha qualcosa di mistico e di pratico allo stesso tempo. Per esempio, un peso in ottone contribuisce ad abbassare la frequenza di risonanza delle schede sospese del pre NAC 552 (top di gamma) fino a livelli inudibili".
Fino ad oggi gli accessori (tavolini, stands etc.) progettati per il controllo delle vibrazioni si possono dividere in 4 grandi categorie:
1. Rigidi e leggeri, con punte o piedini. Progettati per minimizzare la massa che può essere "eccitata" dalle vibrazioni sia strutturali che aeree, questi possono essere sia accoppiati rigidamente (con punte) o disaccoppiati dal pavimento.
2. Rigidi e pesanti, con punte o piedini smorzanti. Progettati per smorzare le vibrazioni secondo il principio che una massa elevata vibra meno quando eccitata da un input esterno.
3. Pesanti ma non rigidi. L'uso di sabbia, ad esempio, viene utilizzato per assorbire le vibrazioni in transito tra sorgente e ricevente.
4. Disaccoppiamento elastico e flessibile. Qui si usano materiali morbidi smorzanti oppure molle, sia metalliche che ad aria o persino magnetiche.
Come era solito dire il mio vecchio capo "non puoi far risplendere la ca@@a" (originale: "You can't shine sh*t", equivale al nostro "Non puoi cavar sangue dalle rape").
Di conseguenza, nessuno di questi prodotti è in grado di far suonare bene un sistema scadente e mal installato. Nessuno di questi prodotti è in grado di risolvere i problemi creati dal posizionamento dei componenti HiFi su mobili d'arredo pesanti tipo librerie o pareti attrezzate.
Posizionare un componente HiFi su un mobile di grandi dimensioni, chiuso e vuoto all'interno farà suonare male qualunque componente HiFi...basta fare la prova mettendo il componente stesso direttamente a contatto col pavimento. Questo semplicemente perché il mobile "amplifica" le vibrazioni già esistenti, sia quelle in transito che quelle provenienti dal pavimento.
Se il vostro pavimento fosse rigido la cosa migliore da fare sarebbe posizionare tavolini e supporti per le casse direttamente a contatto col pavimento. Se invece il pavimento fosse elastico, consiglierei di utilizzare supporti a muro, a patto che i muri siano sufficientemente solidi (di mattoni, ad esempio). Se al colmo della sfortuna pure i muri fossero elastici (cartongesso, legno o simili) allora dovreste considerare una delle seguenti alternative:
Gli angoli della stanza e l'area compresa tra i diffusori sono le posizioni peggiori per le vibrazioni aeree e strutturali. Un angolo della stanza sul piano dei diffusori (massima interferenza costruttiva-distruttiva) è in assoluto il posto peggiore per sistemare un impianto HiFi. Purtroppo, invece, questa è una sistemazione molto comune, magari pure con un caminetto di mezzo tanto per rendere ancora peggiore la situazione.
Essendo questa la sistemazione peggiore possibile è proprio quella che utilizzerò per testare i vari accessori. Se riescono a far sentire i loro effetti benefici anche in queste condizioni, potremmo stare sicuri che funzionano davvero.
C'è una gran varietà di tavolini e supporti per HiFi sul mercato, offerti ad un'ampia fascia di pubblico audiofilo. I più raffinati includono sistemi di assorbimento o di lotta alle vibrazioni ed utilizzandone altri "esterni" le prestazioni del sistema possono persino peggiorare.
I prezzi sono i più vari e non è raro trovare un tavolino del costo di svariate migliaia di Euro. Con un attento posizionamento e piccole modifiche, anche i tavolinetti più vecchi e tradizionali possono comunque offrire performances altrettanto buone. Il mio consiglio è quello di acquistare supporti e tavolini usati a basso costo.
Questo tipo di accessori si svaluta molto rapidamente. In seguito, potrete ottimizzarli con alcuni dei prodotti dei quali vi parlerò in questa serie di articoli.
Prima domanda fondamentale: è meglio utilizzare un componente pesante e non rigido oppure uno rigido da sospendere su un filtro meccanico?
Le sospensioni dei giradischi sono un classico esempio di filtro meccanico, di solito si tratta di una massa e di una molla che agiscono secondo la legge di Hooke sui carichi sospesi, risonando a frequenze di almeno due ottave al di sotto dello spettro audio.
Sarebbe forse meglio smorzare un materiale di tipo rigido? Gli esperimenti di Barlow alla BBC con i cabinets dei diffusori negli anni '60 e '70 sembrano confermare questa teoria. Anche le mie esperienze dirette vanno in questa direzione.
A partire dai tardi anni '70 sono apparsi sul mercato molti tavolinetti e stands in metallo, costruiti sia da "grandi firme" dell'HiFi che da piccoli artigiani "indipendenti". Più o meno, tutti condividevano la stessa struttura in tubi d'acciaio a sezione quadrata o triangolare con dei ripiani in MDF o compensato, poggiati o meno su punte.
Ora, il problema di questa tipologia di tavolinetti è che risuonano come campane. Ho provato tantissime soluzioni diverse per eliminare questa risonanza: ho riempito i tubi con pallini di piombo, sabbia asciutta, schiuma poliuretanica spray auto-espandente, antirombo più o meno denso, e diverse combinazioni di questi sistemi. Il migliore di tutti è la sabbia asciutta, ancora meglio quella che si vende apposta per i giochi dei bambini.
Il vetro temperato, come richiesto dalle normative CE sugli arredi, risuona pure lui come una campana. Si potrebbe utilizzare in sandwich con dei fogli a bolle d'aria (vedasi imballi) ma a parte il disastroso effetto estetico (vanificata la trasparenza del vetro) i fogli a bolle col tempo tendono a schiacciarsi ed a perdere di elasticità ed efficacia.
Il vetro stratificato di buon spessore (10mm) sembra funzionare bene in quanto si tratta di un sandwich di vetro e di un materiale adesivo che tiene insieme i diversi strati. Possiede la capacità di trasmettere il suono ad alta velocità (tipico del vetro) ma lo strato intermedio rimane abbastanza flessibile e smorzante. Ho scoperto che funziona molto bene sotto ad ogni componente HiFi e viene superato soltanto da altri materiali in applicazioni specifiche.
Le combinazioni di materiali in genere sfruttano un'azione sinergica e funzionano meglio dei componenti singoli. Il giradischi Rivelin Eclipse, ad esempio, progettato a Sheffield da Chris Orchard nei primi anni '90, utilizzava un telaio che era costituito da un sandwich di acciaio e sorbothane. Ben sistemato su un buon supporto, era immune da vibrazioni trasmesse (strutturali) ed aeree almeno quanto il Linn Sondek LP12 ed il Michell Gyrodec, due sistemi a controtelaio sospeso.
Il legno massello non sembra male e se ben smorzato suona meglio dell'MDF e del compensato. Il sistema per smorzarlo dipende molto dal tipo di componente che dovrà sostenere. Dal punto di vista estetico poi, l'MDF ed il compensato non sono granchè e più di una volta è stata sollevata la questione circa l'utilizzo delle formaldeidi nell'impasto che compone questi derivati del legno. Il largo utilizzo di questi materiali è dovuto al basso costo ed alla facilità di lavorazione. Dal punto di vista sonoro ho sempre trovato soluzioni migliori.
La parte II tratterà di vari sistemi antivibrazioni sui giradischi, per "sentire" l'effetto che hanno su queste macchine così delicate.
Mark Wheeler, ancora meditando sul come farà a testare tutte le possibili combinazioni :-)
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