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Un fattore fondamentale: l'ambiente d'ascolto

Molti audiofili alle prime armi, ai quali, lo ricordo, è dedicata questa rubrica divulgativa, ritengono ingenuamente che basti acquistare dei buoni componenti audio per ottenere una corretta riproduzione sonora.
La prima domanda da farsi prima di acquistare un impianto HiFi dovrebbe invece essere relativa al DOVE sistemarlo in quanto da questa scelta dipenderà in larga parte il risultato finale e l'acquisto stesso dei componenti.

È perfettamente inutile, se non dannoso, sistemare un mega impianto superpotente con delle casse grosse come armadi dentro uno stanzino 3x3 come troppo spesso capita di vedere.
In ambienti piccoli andranno per forza installati impianti adeguati soprattutto per quanto riguarda la dimensione delle casse. La semplice considerazione della giusta distanza d'ascolto e di quella tra le casse e le pareti dovrebbe aiutarvi a convincervene.
Abbiamo già detto nell'articolo dedicato alle casse quali siano i criteri di massima da seguire circa il loro corretto posizionamento in ambiente.
Riassumendo brevemente diciamo che molti dei diffusori oggi in commercio (forse la maggior parte) sono stati progettati pensando ad una loro sistemazione piuttosto distante da tutte le pareti e per una certa distanza anche tra di essi.
Il fatto poi che il punto d'ascolto debba porsi idealmente al vertice di un ipotetico triangolo quasi equilatero vi dovrebbe far capire che più ingombranti sono le casse e più è difficile una loro sistemazione ideale, sonicamente parlando, in ambiente domestico.
Il secondo problema causato da diffusori di grandi dimensioni, quindi dotati -normalmente- di una robusta e profonda emissione in gamma bassa, è quello di riuscire a fargli suonare Musica piuttosto che innescare tutti i possibili rimbombi e risonanze quando costretti in un ambiente a loro poco congeniale.
Tenete anche conto del fatto che certe frequenze particolarmente basse hanno bisogno di spazio per poter essere riprodotte e certo un minuscolo stanzino non vi consente molto da questo punto di vista.
Molto meglio allora orientarsi su piccoli diffusori di grande qualità che saranno ancora in grado di riprodurre le basse frequenze ma che vi libereranno da tutta una serie di problemi di compatibilità con l'ambiente nel quale li inserirete.

Il discorso vale anche viceversa: un grande ambiente ha bisogno di diffusori con un buon comportamento in gamma bassa, a meno che non vogliate comunque e deliberatamente rinunciare a qualcosa sui bassi per privilegiare altri aspetti della riproduzione sonora, cosa che dovete in ogni caso mettere in conto se, un po' come è successo anche a me, avete un grande ambiente ed un piccolo portafoglio.

Ambiente grande o piccolo?

Personalmente, potendo scegliere, opterei per sistemare l'impianto nella stanza più grande a vostra disposizione, a patto che ne possiate modificare l'arredamento per venire incontro ad eventuali esigenze *audiofile* .
Il mio caso è stato particolarmente fortunato in quanto avevo a disposizione, ancora da arredare, un salone di circa 30 metri quadri dalla pianta molto irregolare e da dedicare, anche se non esclusivamente, alla Musica.
Tuttavia ho pure sistemato un secondo impianto nello studio, stanza di dimensioni lillipuziane (8-9 mq), adattando i componenti alla situazione difficile e riuscendo ad ottenere un risultato tutt'altro che disprezzabile.

L'ambiente grande consente però alla Musica di esprimersi e di espandersi in un modo che il nostro cervello reputa più naturale, meno artificioso.
E fate bene attenzione che non sto parlando di volume elevato che anzi è più facile ottenere in una stanza di piccole dimensioni.
Sto parlando di naturelezza della riproduzione sonora e di ricostruzione dell'immagine stereofonica, che sarà tanto più illusoria, aggettivo da intendersi nel senso migliore possibile, quanto più spazio fisico le concediamo.

Tuttavia, ripeto, se optate per l'ambiente grande dovrete essere disposti a qualche sacrificio finanziario in più e ad una ricerca del *buon suono* che potrebbe risultare lunga e laboriosa.
La stanza piccola, purchè non piccolissima (diciamo sopra i 12 mq), è un eccellente compromesso ed un sicuro punto di partenza.
Consente di utilizzare dei buoni diffusori da piedistallo o dei piccoli floorstanders (da pavimento) e degli amplificatori di potenza medio bassa (anche sotto i 50 watts) ma dalla qualità sicura.
Tutto questo ragionamento vale, naturalmente, a patto di non voler utilizzare dei diffusori di bassissima efficienza o dei valvolari da 3 watt con diffusori di efficienza standard, casi sicuramente limite ben lontani dalle normali esigenze dei lettori di questa rubrica.

La forma dell'ambiente

Oltre alle dimensioni anche la geometria, la pianta cioè, è un fattore determinante ai fini del buon risultato finale.
Per ragioni di acustica ambientale e di fisica della trasmissione dei suoni sulle quali non è certo opportuno dilungarsi in questa sede, le stanze troppo *regolari* (tipo cubo, per intenderci) presentano una serie di problemi che le rendono davvero poco adatte alla riproduzione della Musica.
Brevemente diciamo che le forme troppo regolari favoriscono l'instaurarsi di fastidiosi rimbombi a certe frequenze (diciamo onde stazionarie?) che possono rendere impossibile la vita del povero audiofilo, soprattutto se principiante, alla ricerca del buon suono.
In definitiva cercheremo di evitare i cubi e daremo la preferenza, ove possibile, ad ambienti irregolari, meglio ancora, a voler fare davvero i fanatici, se i lati stanno tra loro il più possibile in proporzione aurea. Si veda a tal proposito la mia intervista a George Cardas, progettista e Presidente della Cardas cables.

Mai lasciarsi trarre in inganno

In una situazione ambientale non buona il primo istinto spinge l'audiofilo a sostituire qualche componente cercando di ottenere miglioramenti sostanziali. E comincia così una isterica sostituzione dei pezzi dell'impianto via via ritenuti colpevoli del suono poco soddisfacente con risultati sempre più deludenti.
Di recente, tanto per fare un esempio, mi è capitato di sentire un paio di ottimi diffusori suonare in modo inascoltabile in un ambiente particolarmente sfortunato.
Portati a casa nel mio salone con un impianto di caratteristiche analoghe era difficile credere che a suonare fossero gli stessi diffusori di prima.
Quella che sembrava il difetto più evidente, -una gamma bassa esagerata e priva di controllo-, si è paradossalmente trasformato in uno dei lati più riusciti della performance del diffusore.
È bastato verificare tempo di riverbero e risonanze dell'ambiente dove suonavano male per capire che lì dentro qualsiasi altra cassa non avrebbe potuto fare meglio.
Infatti una rapida prova con le mie piccole Goodmans, che utilizzo proprio per questi scopi, riuscendo a suonare discretamente quasi ovunque e con qualunque impianto (somigliano molto alle Wharfedale Diamond, tanto per intenderci), ha rivelato che il problema serio era l'ambiente.
Le prestazioni in gamma bassa di queste minicasse, notevoli in relazione alle dimensioni, peggioravano così tanto da stentare a credere che a suonare fossero davvero questi deliziosi ninidiffusori. Il suono si era fatto cupo e rimbombante con una gamma medio bassa che offuscava la chiarezza e la pulizia del medio alto.
In definitiva un vero disastro.

Occhio dunque a dare giudizi affrettati su impianti o componenti ascoltati in ambienti poco adatti alla riproduzione della Musica. In particolare rifuggite da giudizi d'ascolto di impianti o diffusori formulati dai soliti esperti o sedicenti tali nelle mostre HiFi (tipo Top Audio, per intenderci) perchè, a meno che il curatore della saletta non sia un vero mago dell'acustica ambientale o la stanza in questione non sia un caso particolarmente fortunato, tali giudizi saranno così pesantemente influenzati dalle caratteristiche dell'ambiente da non aver valore alcuno.
Sarebbe come provare una Ferrari su strade sterrate o un fuoristrada sulla pista di Monza...
Personalmente ho sentito degli impianti intrinsecamente eccellenti, sulla cui qualità non si poteva nutrire dubbio alcuno, suonare tipo radiolina a transistor a causa della saletta infame.

Un esperimento facile facile

Ci servirebbe dunque un modo semplice ed accessibile per poter valutare se la prescelta stanza per la Musica è più o meno adatta al nostro scopo.
Se avete voglia e tempo potete pure studiarvi un po' di acustica, di coefficienti di assorbimento dei vari materiali, di onde stazionarie e riflessioni di ordine vario, la cosa non potrà che tornare utile.
Tuttavia qui assumeremo un approccio squisitamente empirico che è sufficiente nella maggioranza dei casi.
Il modo che vi propongo è casereccio, non è nuovo e farà storcere il naso ai tecnici ma funziona benino e fornisce almeno un'idea della situazione *acustica* nella quale vi trovate:

battete forte le mani in diversi punti della stanza ed ascoltate l'eventuale eco.

Dal tipo di eco e dalla sua *timbrica* (!!!) si può tentare di prevedere in parte il comportamento della stanza in presenza di segnali musicali.
Non crediate che si possa capire tutto subito. In questo caso, come spesso accade in HiFi, l'esperienza è tutto.
Per allenarvi vi consiglio di prestare attenzione alle caratteristiche acustiche di tutte le stanze che avete la possibilità di verificare.
Anche dal modo in cui riesce tollerabile una conversazione animata a più voci o intelleggibile l'audio della TV si può cercare di intuire in che tipo di stanza ci troviamo.
Poi, se volete fare ancora i fanatici, ammetto di averlo fatto più di una volta in casa d'altri, suscitando una ben comprensibile ilarità generale, dopo aver fatto attenzione a come suona una certa stanza, chiedete un attimo di silenzio per poter eseguire la vostra prova del battito di mani.
Vi guarderanno un po' male ma l'importante è non prendersi mai troppo sul serio ed anzi essere i primi a ridere delle nostre fissazioni.
Questi piccoli esperimenti vi permetteranno tuttavia di costruirvi un minimo database *mentale* che potrà sempre tornare utile.

Per fare un esempio, la stanza maledetta che faceva suonare male qualsiasi diffusore presentava una serie di risonanze dalla timbrica metallica e degli echi piuttosto lunghi e la stessa conversazione a voce alta evidenziava dei problemi di intollerabilità poco usuali.
L'arredamento era troppo spoglio, le pareti nude e la forma troppo regolare, quasi un cubo.

Eventuali miglioramenti potranno essere cercati con alcuni trucchi ai quali dedichiamo infatti un articolo separato su questa stessa rubrica.
Certo che se la stanza è particolarmente disgraziata molto si può tentare ma il risultato non sarà mai ideale.

Dove sistemare l'impianto dentro la stanza

Una volta decisa la stanza dove sistemare l'impianto il problema non è ancora risolto. Resta infatti da decidere COME e DOVE sistemare l'impianto all'interno della stanza prescelta.
Qui il problema è di ancor più difficile soluzione.
Subentrano infatti problemi pratici dettati dall'arredamento preesistente e dalla destinazione REALE di tale stanza (studio, salotto etc.) senza contare le esigenze di altri *utenti* dello stesso ambiente come mogli, madri, sorelle e nonne.
Diciamo che, in particolare, le esigenze del vivere comune vanno sotto il termine generico di WAF (Wife Acceptance Factor = Fattore di Sopportazione della Consorte) che può essere esteso fino a coprire diverse situazioni familiari contingenti.
Supponiamo che questo problema non sia, per un momento, rilevante.

In una situazione ideale disporremo i nostri diffusori sul lato più lungo della stanza con punto d'ascolto sulla parete opposta.
Il motivo di questa scelta è dettato da varie ragioni, osserviamo in questa sede solo che, disponendo le casse sul lato più lungo, abbiamo maggiore libertà di posizionamento, in particolare possiamo gestire meglio la distanza reciproca tra le casse e tra queste e le pareti laterali, a meno che la vostra stanza non abbia il lato più corto già di 6-7 metri :-)
Ricordiamoci sempre dell'ipotetico triangolo d'ascolto. Non si può pensare di ascoltare un impianto HiFi seduti di fronte ad una delle casse con l'altra a metri di distanza.
Intanto perchè così viene a mancare il requisito principale della riproduzione HiFi:
la stereofonia. Poi occorre tener presente che ascoltati *in asse* i diffusori hanno una certa risposta in frequenza ed equilibrio timbrico ma che fuori asse questa può subire alterazioni anche notevoli.
Conseguentemente, non potendo ascoltare entrambi i diffusori in asse il compromesso ideale è quello di tenerli equidistanti dalle nostre orecchie cioè paralleli di fronte a noi ad una certa distanza tra di essi.
Variazioni da questa posizione, in particolare relativamente al parallellismo, possono essere cercate, studiate e sperimentate sul campo, anche a seconda del tipo di diffusore e del risultato che si vuole ottenere in termini di profondità dell'immagine sonora.

Altra cosa fondamentale, insieme a questa regola del *lato lungo*, è quella che tra il punto d'ascolto ed i diffusori non devono essere frapposti ostacoli di alcun genere tipo mobiletti, vasi di fiori, suocere o altro.
Insistete finchè potete su quest'aspetto e qualora non riusciate a strappare una sistemazione tanto ideale, pensate anche ad un posizionamento dinamico cioè da ricreare ogni volta che dovete ascoltare Musica seriamente.
La cosa non è semplice, soprattutto se avete dei diffusori pesanti o con dei supporti dotati di punte e pazientemente messi *a bolla* dopo vari pomeriggi di estenuanti trials and errors. Tuttavia il gioco vale la candela, davvero.
Magari potete segnarvi sul pavimento (in qualche modo, ma evitate la vernice spray...) la posizione ideale, regolare punte e quant'altro per un perfetto equilibrio in quella sistemazione in modo da non dover regolare nuovamente tutto ogni volta che spostate i diffusori.

Un consiglio killer

Se non volete sbagliare dove ri-posizionare le casse un modo sicuro e sonicamente eccellente, molto di moda presso gli audiofili inglesi, è il seguente:

una volta trovata la posizione esatta, al millimetro, armatevi di trapano e di punte sottili e praticate dei fori nel pavimento in corrispondenza delle punte dei vostri diffusori (o degli stands) ed avvitateci delle piccole viti autofilettanti con testa a croce. A questo punto basterà ogni volta infilare le punte dei diffusori al centro delle croci delle rispettive viti ormai solidali col pavimento ed il gioco è fatto.

Molti audiofili utilizzano questo trucco anche se non hanno la necessità di spostare continuamente i diffusori in quanto così raggiungono una *stabilità* del posizionamento e quindi dell'immagine acustica (forse non di quella matrimoniale...) altrimenti non realizzabile con sottoconi od altre diavolerie simili.

Il trucco pare funzionare egregiamente ma ammetto candidamente di non averlo provato sul mio pavimento...e per favore non dite a vostra moglie che questa cosa sono stato io a consigliarvela...ok ?

Conclusioni

Riassumiamo cosa abbiamo imparato sinora: Ricordate che il suono di un impianto, come quello di un'orchestra, non è indipendente dall'ambiente dove viene ospitato ed anzi ne è da esso pesantemente, nel bene e nel male, influenzato.
Prima di accingervi ad acquistare un impianto HiFi o di sostituire un componente, pensate al vostro ambiente d'ascolto.
Piccole attenzioni in questo senso ripagano enormemente e possono fare la differenza tra un impianto che riproduce Musica ed uno che è solo HiFi.

© Copyright 1997 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

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