[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Come abbinare amplificatore e casse

Problemi di potenza, impedenza, sensibilità etc.

Per chi è a completo digiuno di nozioni tecniche di elettronica di base addentrarsi nella giungla di numeri, sigle e simboli che rappresentano le specifiche tecniche di ampli e casse può apparire una avventura senza ritorno certo.
Tuttavia, vedremo che abbinare un amplificatore ad una coppia di casse richiede molto meno di una laurea in ingegneria elettronica, basta qualche nozione facile facile e tanto buon senso.

Che potenza serve?

L'argomento è stato già ampiamente trattato nell'articolo Come scegliere l'amplificatore e non vorrei ripetere qui i concetti già espressi. In questa sede mi preme di più insistere sul legame tra potenza di un amplificatore e potenza max sopportabile dalle casse acustiche.
Chiariamo innanzitutto che le casse non hanno una "potenza" di per sè, semmai sono in grado (o meno) di sopportarne una. Quindi, quando sul retro della cassa c'è scritto "potenza max. 100 watt RMS" significa che tali diffusori possono sostenere al massimo una potenza CONTINUA di 100 watt senza rompersi.
Se fosse indicata anche una potenza "di picco" (quindi NON RMS!!!!) questo potrebbe avere diversi significati a seconda dello standard deciso dal Costruttore. In linea di massima e generalizzando molto, si potrebbe dire che la potenza di picco è quella che gli altoparlanti possono tollerare per brevissimi istanti (decimi di secondo) prima di passare a miglior vita.
C'è anche da dire che molto spesso queste potenze indicate sono molto ottimistiche e che, comunque, e più facile rompere un altoparlante con un amplificatore piccolo di bassa potenza portato all'estremo delle sue capacità piuttosto che con un ampli molto potente fatto funzionare in regime di tutta tranquillità per i suoi circuiti.

Di conseguenza, la domanda "Ho un ampli da 50 watt, che casse ci devo mettere?" è piuttosto inutile e fuorviante. Il problema è infatti un altro: la sensibilità delle casse, non sempre dichiarata e spesso, anche questa, molto ottimistica.
Si tratta del numeretto, espresso in dB, che talvolta trovate sul retro della cassa ed indica la pressione sonora che gli altoparlanti possono generare ad un metro di distanza quando ricevono un segnale di 1 watt di potenza. Più alto è questo numeretto, più forte suonerà la cassa a parità di amplificatore.
Non è, di per sè, un indice della qualità della cassa, quanto il segno di una certa filosofia progettuale. Per altri chiarimenti sull'argomento vi rimando all'articolo Come scegliere i diffusori. Diciamo che, orientativamente, la maggioranza dei diffusori in commercio ha una sensibilità compresa tra gli 86 ed i 90 dB. Di conseguenza, se volete che il vostro impianto suoni più forte dovete:

  1. Scegliere un ampli più potente e/o
  2. scegliere dei diffusori più sensibili.
Tenete conto che, orientativamente, un ampli 50 watt e dei diffusori da 88 dB generano una pressione sonora molto elevata in un ambiente di medie dimensioni. Più piccola è la stanza e meno esigenze, in termini di potenza e di sensibilità, avrete.

4 ohm, 6 ohm, 8 ohm...che significa?

Anche a questa domanda trovate risposta nell'articolo Come scegliere i diffusori. In questa sede vorrei rispondere ad un'altra domanda molto frequente: se l'ampli ha uscite da 8 ohm e le casse sono da 4 ohm....che succede?
Cerchiamo di capirci, queste indicazioni tecniche che trovate sul retro degli apparecchi sono MOLTO generiche e non vanno prese come diktat assoluti.
In linea del tutto generale considerate che all'abbassarsi dell'impedenza (quella che si misura in ohm, appunto) all'amplificatore è richiesto di erogare più corrente. Questo di per sè non è un male, basta non esagerare.
Se sul retro del vostro ampli c'è scritto "impedenza minima 4 ohm" forse non è sano collegarci diffusori da 2 ohm. Potrebbe non gradire :-)
Così come se ci fosse scritto "impedenza minima 8 ohm" forse (dico, forse!) si potrebbe trovare in difficoltà a pilotare diffusori da 4 ohm.
Normalmente, la stragrande maggioranza degli amplificatori in commercio non ha più alcun problema a pilotare carichi difficili (cioè bassi), diciamo anche sotto i 4 ohm.
Quindi, niente panico! Solo un'avvertenza: collegare una seconda coppia di casse (in parallelo a quelle principali) causa un dimezzamento dell'impedenza, il che significa che 4 casse da 4 ohm sono equivalenti a due da 2 ohm....quindi occhio che l'ampli potrebbe non gradire sul serio :-)
D'altra parte dovreste già sapere, se aveste letto qualche articolo di questa sezione di FAQ che 4 casse sono del tutto inutili (anzi dannose) quando si ascolta in semplice stereofonia. Diverso è il discorso dell'Home Theater, ma in questo caso gli amplificatori sono già nati per amplificare SEPARATAMENTE più coppie di casse, quindi il problema non si pone. Questo non significa che siano migliori, semplicemente sono nati per scopi diversi.

In definitiva, state tranquilli: se il vostro ampli è di tipo "commerciale" (intendo di grande marca giapponese e prezzo non elevato) con tutta probabilità dispone di protezioni elettroniche che lo salvaguardano da impegni troppo gravosi oltre le sue possibilità. Quindi non si rompe.
Se invece disponete di una amplificazione "audiophile" questa normalmente è priva di protezioni (considerate spesso - anche a torto - dannose ai fini del "buon suono") ma essa sarà in grado di pilotare carichi anche molto difficili, quindi, anche in questo caso, potete star tranquilli. Ovviamente, basta non pretendere la luna cercando di far pilotare ad un integratino da mezzo milione dei diffusori che scendono allegramente sotto 1 ohm di impedenza :-)

Il discorso di quanto difficile sia il pilotaggio di un diffusore, purtroppo, non si limita al mero e misero dato numerico dell'impedenza (modulo in ohm). Questa è solo la punta dell'iceberg!!!
In realtà influiscono molti altri fattori (andamento della fase, impedenza in funzione della frequenza etc.) che possono rendere la vita difficile a diversi amplificatori.
Questi dati non sono dichiarati e, anche se lo fossero, non sarebbero di immediata comprensione. In sostanza, non meravigliatevi se tra due diffusori dichiarati da 8 ohm canonici, uno sia molto più ostico da pilotare rispetto all'altro. Il dato dell'impedenza (8 ohm, ad es.) è infatti solo una "media" dei valori su tutto l'arco dello spettro audio riprodotto.
Questo significa che il diffusore potrebbe presentare valori molto diversi a seconda della frequenza. Ad esempio, l'impedenza potrebbe scendere a 3 ohm sulle basse frequenze (toni bassi) e poi magari risalire a 16 ohm sulle alte o viceversa, presentando tutta una serie di oscillazioni...nel frattempo.
Non c'è comunque di che preoccuparsi troppo, i moderni amplificatori sono costruiti per far fronte alle richieste più indecenti da parte dei diffusori.

Conclusioni

Questo articolo dovrebbe avervi aiutato a chiarire qualche dubbio sui dati misteriosi che appaiono scritti nel retro di ampli e casse. Basta usare un po' di buonsenso e le poche, semplici osservazioni che avete letto per dormire sonni tranquilli.

© Copyright 2001 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]