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Piccola monografia sull'Home Theater - Seconda parte
Questo capitolo è dedicato a chi già possiede un impianto stereo e voglia
integrandolo ed ampliandolo ad impianto HT.
Conditio sine qua non per poter riutilizzare un impianto stereo HiFi
all'interno di un costruendo impianto HT, come già accennato nell'
introduzione, è che si possa disporre il
televisore in mezzo alle due casse del nostro impianto HiFi.
Qualora questo non possa essere fatto occorrerà studiare una soluzione
alternativa, sia in termini di riutilizzo dei diffusori esistenti sia in termini
di ambiente adibito all'impianto HT.
Una delle ragioni principali per la quale gli audiofili preferiscono NON mettere
un televisore e relativo mobiletto in mezzo ai diffusori è per non introdurre
un oggetto estraneo all'interno del triangolo d'ascolto, col possibile
deterioramento dell'immagine stereofonica costruita e perseguita con tanta
fatica.
Questo argomento è senz'altro validissimo in quanto un grosso televisore
con mobiletto annesso disturba la riproduzione del palcoscenico immaginario.
E' tuttavia altrettanto vero che sono pochissimi i diffusori che suonano
addossati alla parete e, normalmente, sono posizionati a circa un metro
da essa pena l'appiattimento della scena sonora sulle due dimensioni e la
scomparsa della profondità.
Quindi, in definitiva, l'introduzione di un elemento estraneo come un
televisore non disturba più di tanto la ricostruzione del palcoscenico
immaginario in quanto normalmente andrà posizionato addossato alla
parete di fondo mentre i diffusori saranno in posizione avanzata, permettendo
la consueta riproduzione della profondità della scena acustica.
Fatte queste precisazioni ed osservato che -comunque- l'inserimento di una
catena aggiuntiva HT costringe a dei compromessi logistici, possiamo
tranquillamente riutilizzare i diffusori del nostro impianto HiFi come canali
anteriori del nostro costruendo impianto HT.
Cosa serve per trasformare un impianto HiFi in un impianto HT
Innanzittutto abbiamo bisogno di un processore/decodificatore Dolby
Pro Logic che estragga canali aggiuntivi dal segnale stereofonico
della TV o del videoregistratore.
Ci sono sostanzialmente due possibilità:
- Un decodificatore puro, privo di sezioni di amplificazione.
- Un decodificatore dotato di alcune sezioni di amplificazione (canale
centrale, posteriori etc.).
Con decodificatore puro
E' la soluzione più costosa ma anche la migliore da un punto di vista
qualitativo. In pratica il segnale stereofonico (TV, VCR) viene
decodificato ed inviato a diversi amplificatori separati per
pilotare indipendentemente i vari diffusori.
Un esempio tipico è il seguente: l'amplificatore (o il pre-finale)
dell'impianto HiFi alimenta i canali anteriori, un finale mono serve
il canale centrale, un finale stereo serve i canali posteriori ed un finale
stereo pilota i subwoofers (mono nel caso di un solo sub mono).
Un'alternativa molto pratica ed economica a questa soluzione consiste
nell'utilizzo di un finale multicanale (a 5 canali) che amplifichi da
solo tutti i diffusori.
Nel caso di un finale a cinque canali viene meno
però la possibilità di riutilizzare l'ampli preesistente, con
l'aggravante che, volendo ascoltare l'impianto nella configuarzione
originaria, occorrerà scollegare le casse anteriori dal finale a 5
canali per collegarle all'ampli dell'impianto HiFi.
A meno che non si utilizzino due dei 5 canali per pilotare due subwoofers
mono o uno stereo a doppia bobina ed i restanti tre per il centrale ed
i posteriori, conservando l'ampli originario per i diffusori anteriori.
Un trascurabile inconveniente di tale configurazione è che in questo modo
la manopola dell'ampli (o del pre) che alimenta gli anteriori va posizionata
in modo opportuno, abbastanza ruotata per poter sfruttare tutta la potenza
degli stadi finali ma tale da evitare possibili ed indesiderati clipping.
Così riusciremo a regolare il volume dell'impianto HT col solo telecomando
del decodificatore ed avremo ancora la possibilità di utilizzare
l'impianto HiFi senza dover fare alcun cambiamento.
L'alternativa, valida nel caso di un amplificatore integrato dotato di
separazione pre-finale, sarebbe quella di far passare il segnale
del sezione pre attraverso il decodificatore e poi riportarla all'ingresso
della sezione finale dell'integrato.
Così il livello degli anteriori si regolerebbe direttamente dal decodificatore
ma il segnale farebbe un percorso più lungo ed attraverserebbe sezioni
elettroniche aggiuntive, a tutto svantaggio della qualità finale del suono.
Non solo, ma per ascoltare l'impianto come semplice HIFi dovrete necessariamente
accendere anche il decodificatore ed usare il suo controllo del volume, che non
è detto che sia di qualità superiore a quello del vostro integrato.
In definitiva la soluzione che mi pare fornisca il risultato migliore e che
salvaguarda l'integrità sonora dell'impianto preesistente è la
seguente:
decodificatore puro + un numero opportuno di finali separati (o un singolo
finale multicanale) per tutti i diffusori aggiuntivi + ampli preesistente
per i canali anteriori.
Una possibile alternativa consiste nell'utilizzo di un sub attivo (già
amplificato) da collegare direttamente all'uscita sub del decodificatore.
Volendo risparmiare
Sulla qualità del decodificatore non si può risparmiare, meglio
non scendere a troppi compromessi.
Sull'amplificazione dei canali posteriori, del sub
e del centrale si può risparmiare un bel po', visto che si possono riciclare
ampli integrati usati anche di qualità non eccelsa purchè dotati di
separazione pre-finale (meglio ancora poter disporre di finali veri e propri).
I canali posteriori non hanno bisogno di tanta potenza e già un buon integrato
da 50 watts svolge il suo dovere in modo adeguato.
Stesso discorso per il centrale, dove l'ideale sarebbe disporre di un finale
mono dalle sicure qualità timbriche in quanto gli spetta un
compito delicatissimo, quello di riprodurre i dialoghi.
Per il sub, se si sceglie di acquistare un passivo, occorrerà non lesinare
sulla potenza, quindi: un bel finale mono ad alta potenza se il sub è
mono oppure un finale stereo nel caso di due sub separati (secondo specifiche
THX) o di un singolo doppia bobina.
Personalmente ho optato per un sub passivo stereo alimentato da un finale
da 200+200 Watts. Potete andare a leggere i dettagli del sistema nell'articolo
Un Velodyne a costo zero.
Un'alternativa è anche quella di una coppia di finali mono uno da destinare
al centrale e l'altro al sub mono.
Con decodificatore amplificato
Di gran lunga questa è la soluzione più semplice, pratica ed economica.
Basta infatti acquistare un decodificatore dotato anche di sezioni di
amplificazione per i canali aggiuntivi (centrale e posteriori più sub
eventuale), collegare l'uscita per i canali anteriori, NON amplificata,
all'ampli preesistente e connettere centrale e posteriori ai morsetti del
decodificatore ed il nostro impianto HT è già pronto per
funzionare.
Resta il problema del subwoofer. L'ideale sarebbe disporre di un'uscita per il
sub filtrata elettronicamente, NON amplificata e dal livello
regolabile indipendentemente dagli altri canali.
In questo modo potremmo utilizzare un sub attivo o ancora meglio, uno o più
sub passivi alimentati da finali ad hoc. La possibilità di regolare il livello
dell'uscita sub indipendentemenete dagli altri canali è di fondamentale
importanza: la quantità di bassi presenti nei film è estremamente
variabile da pellicola a pellicola ed una regolazione che può andar bene
in un caso può rivelarsi disastrosa in altri.
La filtratura elettronica di tale uscita è di vitale importanza qualora si
desideri usare un sub passivo con ampli dedicato. In questo modo infatti l'ampli
che alimenta il sub lavorerebbe solo in una gamma ristrettissima di frequenze,
compito decisamente più facile del funzionamento a larga banda.
Non solo, ma in questo modo si potrebbe anche pensare di bypassare il
crossover passivo del sub, che è un ostacolo ulteriore al passaggio del
segnale. Questo naturalmente a patto che la filtratura elettronica praticata
dal decodificatore sia posta ragionevolmente in basso, diciamo sotto i
150 Hz (meglio se a 80 Hz come da specifiche THX).
Fatte queste precisazioni l'impianto HT è pronto per funzionare e la
spesa ed il numero di apparecchi utilizzati è ridotto al minimo.
C'è da osservare che in questa configurazione spesso le sezioni finali
interne al decodificatore sono di qualità discutibile, di sovente
realizzate con degli economicissimi power pack, per cui sarebbe meglio
accertarsi della realizzazione interna dell'apparecchio prima dell'acquisto.
Riutilizzo della cavetteria preesistente
Ovviamente anche in impianto HT la cavetteria è importantissima.
Si possono riutilizzare con successo i cavi sia di potenza sia di segnale
già usati nell'impianto HiFi ed anzi un modo particolarmente conveniente
per cablare un impianto HT è proprio quello di riciclare vecchi cavi
che non utilizziamo più. Personalmente ho recuperato completamente
tutta una serie di cavi di segnale che negli anni erano stati sostituiti con
altri di maggior pregio realizzando così un notevole risparmio
economico.
Merita un discorso a parte l'argomento cavi d'alimentazione. Col numero
elevato di apparecchi presenti in un impianto HT le possibilità di
disturbi reciproci aumenta, motivo per il quale non sarebbe una cattiva idea
dotare tutti gli apparecchi di cavi d'alimentazione di qualità,
perlomeno schermati. Senza spendere un patrimonio vi consiglio di
autocostruirveli seguendo magari le nostre
proposte.
Riutilizzo dei diffusori esistenti
Le casse dell'impianto HiFi possono essere riutilizzate con successo come
canali anteriori del nostro costruendo impianto HT.
La precauzione più importante è che non siano poste troppo vicine allo
schermo in quanto il campo magnetico generato dagli altoparlanti (se non già
opportunamente schermati) potrebbe causare macchie di colore piuttosto
fastidiose sulla TV.
Questa è infatti la più grande differenza tra casse diciamo
così standard e quelle definite per Home Theater:
la schermatura degli altoparlanti in modo da non interferire col tubo catodico
televisivo.
Per il resto si tratta di diffusori normalissimi, a parte alcuni casi
particolari, dove si è voluto creare un fronte di emissione più
adatto allo scopo.
Diciamo che la cosa più importante, specie se non si vuole utilizzare
il canale centrale, è che il fronte sonoro ricreato dalle casse sia
coerente con l'immagine televisiva, dove per coerenza si intende
che non ci debba essere scollamento tra i dialoghi nello schermo e
altezza del fronte sonoro riprodotto dai diffusori anteriori.
Tanto per capirci: se nello schermo c'è un dialogo in primo piano la
voce deve sembrare che provenga dallo schermo stesso e non dal pavimento o
dal soffitto.
Questo fatto dipende principalmente dal posizionamento dei diffusori piuttosto
che da caratteristiche proprie dei diffusori.
Timbricamente non ci sono caratteristiche particolari, a meno che non
si decida di rinunciare anche al subwoofer, caso nel quale i diffusori
anteriori sono costretti a dover riprodurre le frequenze più basse.
In questa situazione è necessario che i diffusori anteriori abbiano una
risposta in frequenza piuttosto estesa lato basse frequenze, anche se,
comunque, la possibilità di regolarne il livello indipendentemente e
l'impatto di un buon subwoofer garantiscono un risultato finale senz'altro
superiore.
Sull'utilizzo e le caratteristiche dei diffusori posteriori troverete i
dettagli nell'Introduzione a questa piccola
monografia, in quest'ambito faccio osservare che piccoli diffusori di un
precedente impianto possono essere riutilizzati tranquillamente, a patto
che non si tratti di cassettine in plastica del compattone di turno,
naturalmente.
Stesso discorso per il canale centrale, con la limitazione che se il
diffusore non è schermato magneticamente le macchie di colore sullo schermo
saranno inevitabili. A questo punto è molto meglio acquistare un centrale
ad hoc, ormai la scelta è vastissima ed in grado di soddisfare tutte le
esigenze, dalle più economiche a quelle più sosfisticate.
Conclusioni
Tra le due soluzioni proposte sicuramente la prima, quella che fa uso di
un decodificatore puro, è la preferibile dal punto di vista
qualitativo perchè delega l'amplificazione di tutti i canali ad apparecchi
dedicati o anche ad un unico finale multicanale già progettato e pensato
per tale scopo. Inoltre questa soluzione consente futuri e semplici
upgradings tramite sostituzione di un finale o del decodificatore stesso,
fattore quest'ultimo oltremodo importante se si pensa che lo standard
per l'HT è destinato a futuri cambiamenti, come il già disponibile
Dolby Digital con canali posteriori stereo a gamma intera ed altre
sofisticazioni. Col sistema che fa uso del decodificatore puro, in futuro
sarà sufficiente sostituire questo componente per aggiornare l'intero
impianto HT.
La seconda soluzione è di gran lunga la più semplice ed
economicamente meno impegnativa ma anche la meno flessibile e raffinata.
Entrambe consentono il riutilizzo dell'ampli e dei diffusori dell'impianto
HiFi senza compromettere in alcun modo l'utilizzo precedente (e primario,
direi) che è quello di ascoltare Musica.
N.B.!!!: non forniamo più consulenza sull'Home Theater - 1 Dic. 2003
© Copyright 1997 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com
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