Questa monografia non vuole essere esaustiva di tutto l'argomento Home Theater
visto che un lavoro simile richiederebbe un intero libro di centinaia di
pagine ed un continuo aggiornamento sullo stato dell'arte.
Qui l'obbiettivo è molto più modesto ed è quello di presentare in modo semplice
e quanto più comprensibile a tutti i problemi relativi alla scelta, l'installazione
e la messa a punto di un impianto HT in un normale ambiente domestico.
La presentazione degli argomenti, suddivisa in capitoli e paragrafi, vuole
essere la più fruibile ed immediata possibile, tralasciando, un po' da tipico stile
TNT, inutili tecnicismi, formule e concetti sofisticati.
Non me ne vogliano quindi i puristi ed i superesperti se in alcune parti
diversi aspetti saranno tralasciati e poco approfonditi.
Nonostante queste necessarie
semplificazioni la monografia alla fine è diventata più lunga del previsto
per cui il mio consiglio è di stampare tutto e di leggersela con comodo
off-line. Per semplificare ulteriormente la spiegazione dell'argomento eccovi
un comodo indice dei vari capitoli:
I sistemi equivalenti a quelli cinematografici sono in continua evoluzione
e cercare di star dietro a tutte le novità è uno sforzo inutile.
Diciamo allora che, per semplificare, il sistema più conveniente e per ora
più diffuso è il classico Dolby Pro Logic, che è un sistema audio multicanale
che prevede due canali anteriori, uno centrale ed un canale
posteriore (in doppio mono).
I due canali anteriori (destro e sinistro) sono preposti alla riproduzione
della musica, di parte di alcuni effetti sonori e dei dialoghi fuori
campo.
Il canale centrale è preposto alla riproduzione dei dialoghi e, volendo,
se ne può fare a meno, dirottando il parlato sui due canali anteriori
(opzione phantom center).
Il rischio di questa soluzione è che ne risulti compromessa
l'intelleggibilità dei dialoghi.
Il canale posteriore è monofonico, anche se in realtà le casse posteriori
sono comunque due, e contiene le informazioni cosiddette *ambientali*.
Nel Dolby ProLogic il segnale destinato ai canali
posteriori, oltre ad essere monofonico, è fortemente limitato in frequenza
sia in basso a circa 100 Hz sia in alto a circa 7000 Hz. Questo significa
che il segnale riprodotto dalle casse posteriori è povero di frequenze
basse e alte.
Inizialmente, per via di questa limitazione, si usavano dei
diffusori posteriori qualitativamente poco adeguati perchè si riteneva
-erroneamente- che per riprodurre gli effetti ed i rumori ambientali
fossero sufficienti anche degli altoparlanti monovia riciclati
dall'impianto dell'automobile. Utilizzando invece dei diffusori di qualità
adeguata ci si rende conto che il segnale dei canali posteriori merita
(e richiede) una riproduzione al di sopra di ogni sospetto e che non si
può utilizzare il primo altoparlante che ci capita sotto mano.
Un'altra ragione per utilizzare dei diffusori in grado di riprodurre
l'intera gamma di frequenze è che è in arrivo il Dolby Digital con
canali posteriori stereo a banda larga.
Il canale subwoofer in realtà non esiste nella codifica Dolby
Pro Logic, tuttavia esistono, nei decodificatori e negli
amplificatori, delle uscite filtrate elettronicamente espressamente dedicate
al (ai) subwoofer.
Il subwoofer è di fondamentale importanza per dare il giusto impatto alle scene
d'azione e dalla sua qualità dipende il grado di coinvolgimento che un impianto
Home Theater può dare.
Vediamo ora di analizzare passo per passo ciò che ci serve per costruire un impianto HT.
Il trucco è piuttosto semplice: il segnale multicanale *surround* passa
codificato attraverso un normale segnale stereofonico, sta poi ad un
opportuno decodificatore estrarre i canali aggiuntivi.
Quindi: per iniziare a costruire un impianto Home Theater bastano una TV
ed un videoregistratore stereofonici (volendo un lettore laserdisc o
sistema equivalente).
Poi serve un decodificatore o processore Dolby Pro Logic.
Questo si trova o come apparecchio separato o all'interno di un amplificatore
multicanale.
Poi occorrono le casse: minimo quattro (due anteriori e due posteriori) fino
a sei o più (centrale + subwoofer etc.).
La dotazione minima è dunque così composta:
una TV ed un videoregistratore stereo, un amplificatore multicanale con
processore incorporato e quattro casse.
Questo sempre che non abbiate già un impianto stereo in funzione nella stanza
dove c'è anche la TV. In questo caso infatti si può risparmiare un bel po'
riutilizzando alcuni apparecchi dell'impianto preesistente, ampli e casse,
per esempio.
Ovviamente la TV dovrà esser posta in mezzo alle due casse. Se questo non
può essere fatto senza sconvolgere la sistemazione dell'impianto stereo
dovrete per forza acquistare un impianto HT ex novo.
Esamineremo separatamente due casi possibili:
Oltre alla programmazione stereofonica limitata ai canali RAI una ulteriore limitazione all'utilizzo reale di un impianto HT è data anche dalla eventuale situazione condominiale: se non abitate in una casa isolata occorrerà fare i conti col disturbo che un impianto HT può arrecare ai vostri vicini, disturbo che è normalmente superiore a quello di un semplice impianto HiFi, sia per il volume più alto che la visione di certi films impone, sia per l'ora più tarda durante la quale si utilizza l'impianto HT.
Fatte queste osservazioni passiamo a trarre alcune conclusioni:
N.B.!!!: non forniamo più consulenza sull'Home Theater - 1 Dic. 2003
© Copyright 1997 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com