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La manutenzione di un impianto HiFi

Esattamente come un'automobile anche un impianto HiFi necessita di una manutenzione periodica per fornire sempre il massimo delle prestazioni.
Poichè previnire è sempre meglio che curare cercheremo prima di analizzare i modi per conservare al meglio il nostro benamato impianto audio e poi vedere alcune possibili cure.

I nemici di un impianto HiFi sono tanti e parecchio subdoli. La polvere, l'umidità, gli sbalzi termici, i campi magnetici ed altro ancora possono drasticamente ridurre le prestazioni e la vita stessa di un componente audio. Le esaminermo una per una.

La polvere

È uno dei nemici più subdoli: si insinua ovunque, talvolta si incolla (pensiamo a certi altoparlanti) e produce effetti nefasti.
La prevenzione in questo caso è d'obbligo: spolverare il più spesso possibile i nostri apparecchi deve essere una buona abitudine dell'audiofilo coscienzioso.
Il metodo migliore è quello del panno appena umido, meglio se tipo pelle, che evita l'accumulo di cariche elettrostatiche con conseguente rideposito immediato dello sporco appena rimosso. Se provate a spolverare con un piumino sintetico capirete cosa intendo.
Esistono in commercio dei prodotti spray specifici antistatici ma non mi sento di consigliarne il loro uso in HiFi. Alcune rifiniture, alcuni materiali possono, a lungo andare, non gradire siffatti trattamenti, senza contare che tali sostanze, poichè spray, possono facilmente penetrare all'interno degli apparecchi attraverso le solite griglie di aerazione.
Panno umido, ma poco, e panno asciutto in seconda battuta.
Alcuni woofers sono composti di materiali che sembrano fatti apposta per attrarre ed incollare la polvere sulle loro membrane. In questo caso la prevenzione è quasi l'unica soluzione. Tenere le griglie montate quando le casse non sono in uso e spolverare gentilmente con un piumino i woofers può bastare ad evitare dannosi ed inestetici accumuli di polvere.
Per i giradischi l'attenzione poi deve essere massima. Per questo motivo gli ho dedicato un articolo specifico.
Ancora a fine preventivo si possono coprire gli apparecchi, quelli dotati di ampie griglie d'aerazione come gli amplificatori ad es., con le griglie parapolvere di vecchie casse. Io ne uso una anche con la funzione di coperta termica per l'amplificatore, onde velocizzare il periodo di riscaldamento. Ricordarsi di toglierla dopo un po' è una raccomandazione ovvia.
Fate l'esperimento di scuotere al sole la griglia parapolvere dopo una o due settimane: pensate che la nuvola di polvere che si solleva dalla griglia si sarebbe altrimenti depositata sui circuiti del vostro amplificatore, cosa deprecabile sotto ogni aspetto, non ultimo quello di una eventuale vendita dello stesso.
Se chi è intenzionato ad acquistare volesse darci un'occhiata dentro, per scoprire eventuali quanto deprecabili riparazioni e saldature mal eseguite, potete stare certi che un apparecchio con i circuiti puliti, senza l'ombra di un granello di polvere fa sempre un bell'effetto.
Per quanto riguarda i CD players, oltre alla solita manutenzione e pulizia, può risultare utile, di tanto in tanto, pulire la lente del laser con uno di quei dischetti CD appositi che si trovano in commercio. Non fanno miracoli ma aiutano.

L'umidità

Contro l'umidità ben poco si può fare e l'unica soluzione accettabile sembra essere quella del posizionare un buon deumidificatore almeno nella stanza dove teniamo l'impianto.
L'umidità danneggia circuiti, favorisce le ossidazioni e deteriora alcuni materiali quali quelli elastici delle sospensioni degli altoparlanti e gli equipaggi mobili dei pick-up.
Le possibili cure sono a posteriori e consistono nella deossidazione dei contatti elettrici di tanto in tanto e nel cercare di proteggere con prodotti specifici i materiali più soggtti a deterioramento.
Più precisamente, il primo intervento da fare sui contatti è di tipo meccanico: sfilare e reinserire connettori, spinotti e spine varie nelle relative prese aiuta ad eliminare, grazie all'azione meccanica, la patina di ossido che inevitabilmente si crea sulle superfici a contatto. Il buon senso ci impone tuttavia di non esagerare visto che il continuo stress meccanico a prese e connettori può, a lungo andare, causare il deterioramento del trattamento superficiale degli stessi, in particolare se sono del tipo dorato.
Un po' d'attenzione va inoltre prestata durante tali azioni meccaniche poichè i cavi poco gradiscono gli stress meccanici. Come anche confermatoci da George Cardas (cavi Cardas) nell' Inter.Vista rilasciataci pochi mesi fa, i cavi vanno posizionati una volta e maneggiati il meno possibile.

L'altra azione che possiamo applicare è quella chimica: esistono in commercio dei prodotti specifici per la pulizia e la periodica manutenzione delle connessioni di un apparecchio HiFi. In genere un trattamento con tali liquidi pulitori di contatti ha una durata di svariati mesi.
In vista di ciò l'alto prezzo normalmente richiesto per tali prodotti diventa tollerabile. Inutile fare nomi, basta sfogliare un annuario per trovarli tutti.

Per quanto riguarda il trattamento e la protezione dei materiali soggetti ad invecchiamento a causa di agenti atmosferici posso consigliare l'utilizzo di spray siliconici per mobili onde pulire e proteggere le sospensioni degli altoparlanti dall'ozono e dall'umidità. Ovviamente l'applicazione di tali prodotti deve avvenire in modo ragionato e, per esempio, è consigliabile applicare il prodotto prima su un panno morbido e poi sulla sospensione, prestando la massima cautela.
Nei casi più disperati si può ricorrere a prodotti ancora più specifici quali olii siliconici spray, reperibili presso i ricambisti auto o i supermercati del fai-da-te a circa 10.000 il flacone.
Tali prodotti penetrano nella struttura della gomma e del materiale plastico svolgendo un'azione ricostituente ed altamente protettiva.
Dopo un trattamento con tali prodotti la gomma ritrova la sua elasticità e rimane protetta nel tempo. Si tratta, ripeto, di trattamenti piuttosto drastici da utilizzare in casi di forte e visibile deterioramento dei materiali. Il loro utilizzo standard è sugli elementi elastici delle cerniere degli sportelli delle auto, sulle guarnizioni di tenuta e sui supporti delle sospensioni.
L'efficacia è a dir poco straodinaria. Non sono a conoscenza di controindicazioni particolari ma non mi sentirei di escludere possibili incompatibilità con certi materiali. Come al solito, cerchiamo di operare cum grano salis.

Gli stress termici e magnetici

Anche in questo caso poco si può fare in termini di prevenzione.
Cercheremo innanzitutto di evitare ai nostri apparecchi perlomeno la luce diretta del sole e le gelide correnti d'aria.
I primi giusto per scongiurare indesiderate cotture di certe parti di circuiti (quelli esposti) ed inestetiche scoloriture di chassis e mobili dei diffusori. La luce diretta del sole provoca danni irreversibili a certi tipi di finiture in legno che possono compromettere il reale valore di una cassa nel caso di vendita sul mercato dell'usato.
Le correnti d'aria sono, ovviamente, dannose per tutti quegli elementi elastici presenti nel nostro impianto, in particolare per la sospensione dello stilo (meglio del cantilever) del nostro amato pick-up.
I campi magnetici generati dagli stessi altoparlanti o da elementi esterni all'impianto possono in qualche misura condizionare le prestazioni di pick-up e testine di registratori che hanno la tendenza a magnetizzarsi. A tale scopo esistono accessori detti smagnetizzatori per pick-up oppure speciali cassette per trattare le testine della vostra piastra di registrazione.

La manutenzione elettronica

Nonostante le nostre attenzioni pare proprio che un impianto HiFi necessiti di una manutenzione elettronica speciale di tanto in tanto da eseguirsi con degli speciali CD che dovrebbero ripulire e rinnovare il percorso che il segnale audio segue dalla sorgente fino alle casse.
Magnetizzazioni residue, influenze nefaste della rete elettrica ed interferenze varie a lungo andare deteriorerebbero le prestazioni dell'intera catena Audio.
I CD speciali menzionati contengono delle sequenze di segnali che in qualche modo riuscirebbero ad eliminare tali impurità all'interno della catena.
Il condizionale è d'obbligo qui in quanto siamo ancora in fase di sperimentazione. Certamente non appena avremo dei risultati seri e riferibili non mancherò di comunicarli su queste stesse pagine.

In conclusione possiamo dire che i fattori che possono deteriorare le prestazioni del nostro impianto HiFi sono tanti ed è chiaramente molto difficile riuscire a tenere sotto controllo tutto.
Senza per questo diventare paranoici molto si può fare per mantenere in buone condizioni operative il nostro piccolo investimento Audio. Il suono ne trarrà sicuramente giovamento ed il valore degli apparecchi, quando trattati con cura, rimarrà alto nel tempo.

Copyright © 1997 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

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