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Amplificatore integrato KingRex T20

Il mostro dell'High-End accessibile è libero e affonda i denti nella musica!

[KingRex T20]
[English version]

Prodotto: ampli T20 & alimentatore
Costruttore: KingRex - Taiwan
Costo approssimativo: $399
Esemplare in prova: prestito del costruttore
Recensore: John May - TNT UK
Periodo di prova: aprile-agosto 2007
Traduzione: Roberto Di Paola

Confesso di avere un debole per la hi-fi economica: in quel genere di progetti c'è una 'purezza' che spesso giova alla qualità del suono. Alcuni degli ampli economicamente più impegnativi raccolgono parecchie caratteristiche superflue - circuiti 'intelligenti' (ovviamente molto complicati), chassis tanto spessi da poter respingere un attacco con missili anti-carro - che spesso si perde di vista la loro vera ragion d'essere. Con i progetti più semplici ed economici non si può badare al lusso fine a se stesso e per lasciare il segno nel mercato odierno si deve puntare sulla sostanza. Da qualche anno il settore delle amplificazioni a basso costo è davvero molto interessante ed in larga parte ciò si deve al progetto minimalista, ma piuttosto costoso, del Gaincard di 47 Labs. Mentre la mia opinione circa la "collocazione nel mercato" di questo prodotto resta inesprimibile, le incredibili prestazioni soniche che gli ingegneri sono riusciti a tirar fuori da un paio di operazionali e poco più sono indubbie. In breve tempo alcuni autocostruttori tenaci e competenti hanno scoperto i principi alla base del progetto di 47 labs - così ha avuto inizio il culto del Gainclone, capeggiato da Peter Daniel con i suoi kit Audiosector. Chiunque fosse in grado di maneggiare un saldatore - seguendo poche e semplici istruzioni - poteva ottenere un suono high-end ad un prezzo irrisorio. Avendo io stesso realizzato due Gainclone posso assicurarvi che si tratta di un progetto semplicissimo dalle prestazioni eccelse.

Mentre la comunità degli autocostruttori si concentrava sul come spremere il massimo dagli operazionali della serie 'Overture' della National Semiconductors, in quel periodo di calma apparente, Sonic Impact commercializzava il T-Amp a $19! Questa piccola meraviglia ha sollevato un tale polverone che, al confronto, le chiacchiere sul Gainclone erano un lieve brusio, ed il contributo offerto alla causa del T-amp da parte di Lucio Cadeddu, con la sua recensione, è stato molto rilevante... Come nel caso del Gainclone, anche Sonic Impact fonda il proprio suono su di un chip, in questo caso si tratta del TA2024 in Classe T prodotto dalla Tripath. Calmatesi le acque, sono saltate fuori le modifiche fai da te per questa meraviglia dell'era digitale: Vinnie, con la sua favolosa Clari-T, ed il sito di Michael Mardis dedicato al tweaking del Sonic Impact hanno aiutato gli audiofili a comprendere - e prendere sul serio - le qualità soniche del minuscolo TA2024. L'unica limitazione di quell'ampli è la sua scarsa potenza d'uscita, qualcosa come sei Watt circa. Per ottenere prestazioni di alto livello da un simile amplificatore è necessario utilizzare diffusori ad alta efficienza. Fortunatamente Tripath offre diverse alternative in grado di erogare maggiore potenza: il TA2020 è una di queste. Esso fornisce circa 13 Watt con un livello di fedeltà identico a quello di cui è capace il TA2024; il TA2020, di fatto, ne può erogare più di 20, ma la distorsione armonica in questo caso cresce rapidamente fino al 10%. Questo chip è già stato impiegato nei progetti del TA2020 di Autocostruire, e dell'apprezzatissimo 'Charlize' prodotto da DIY Paradise.

Ed ecco qui. KingRex - una new entry nel panorama hi-fi - getta nella mischia l'ampli T20 completo di alimentatore. Sebbene l'azienda non sia nuova nel panorama dell'elettronica di consumo - un rapido sguardo al loro sito web rivela una certa varietà di prodotti, dalle batterie per PDA ai moduli di memoria per PC e così via - il T20 ed il relativo alimentatore rappresentano la prima apparizione dell'azienda nel pazzo mondo dell'audio. E che apparizione!

SOTTO IL COFANO

[KingRex T20 amplifier - inside view]

Sia l'ampli che l'alimentatore hanno lo stesso bel case satinato, che misura 180mm x 138mm x 45mm. I pannelli anteriori sono realizzati con piastre di alluminio spazzolato da 6mm di spessore. Il frontale del T20 è adornato da una manopola in metallo ben rifinita per il volume posizionata al centro, mentre un elegante led blu - che segnala l'accensione dell'apparecchio - è posto sulla destra della stessa fascia. Lo chassis dell'alimentatore mostra semplicemente il LED sul frontale, l'ingresso per il cavo d'alimentazione sul retro, un socket per l'uscita in corrente continua ed un interruttore on/off. Anche il T20s ha lo stesso switch sul pannello posteriore, un ingresso jack per l'alimentazione in continua, un paio di uscite da 4mm per i diffusori ed una coppia di connettori RCA placcati in oro. Si tratta di componenti minimalisti in tutti i sensi.
Non che sia un male: i progetti semplici hanno spesso una "magia" che quelli piu complessi nemmeno si sognano, anche se quasi sempre bisogna accettare compromessi in termini di scarsa potenza. Tuttavia le prestazioni sono favolose, basti pensare al culto degli ampli valvolari monotriodo con le 300B. Bisogna aggiungere che l'alimentatore qui presentato è un optional, mentre la dotazione di serie del T20 ne prevede uno di quelli da presa. In ogni caso, io ritengo che questo amplificatore debba essere venduto già provvisto dell'alimentatore migliore: lo considero necessario, non un upgrade da acquistare successivamente. Tratterò l'argomento più approfonditamente nei paragrafi successivi.

Estratto il coperchio si nota una disposizione dei componenti estremamente ordinata e circuitazioni molto ben realizzate - non vedo nulla di cui potrei lamentarmi. La componentistica è stata scelta avendo come obiettivo l'affidabilità e la longevità, piuttosto che ricercando la seduzione dei marchi da boutique iper pubblicizzati & costosi. Sui forum d'autocostruzione si afferma la superiorità dei componenti a montaggio superficiale relativamente ai progetti basati sui chip Tripath, ma KingRex preferisce evitarli a favore di quelli through-hole (componenti ad innesto manuale, n.d.t.. Incuriosito ho chiesto loro e mi hanno risposto di non aver notato differenze udibili fra le due possibili alternative... - si tratta certamente di un grosso favore concesso ai tweakers (categoria nella quale personalmente rientro): la sostituzione di alcuni componenti fondamentali, normalmente, non è un compito difficile. Approfondirò in seguito.

[KingRex T20 amplifier]

I valori dei componenti utilizzati nel T20 sono, più o meno, quelli consigliati nelle note tecniche della stessa Tripath, con appena qualche eccezione. I condensatori della sezione d'alimentazione sono da 2200uF, contro quelli ben più modesti da 180uF suggeriti da Tripath. La scelta compiuta da KingRex garantisce una maggiore disponibilità d'energia, almeno così dovrebbe essere... Il dissipatore installato sul chip TA2020 è un'altra nota piacevole e testimonia l'attenzione per i dettagli che KingRex ha profuso in questo suo progetto. La maggior parte degli amici autocostruttori che utilizzano il TA2020 rinuncia a prendere questa precauzione, ed effettivamente il chip sembra operare piuttosto stabilmente anche senza, tuttavia è sempre preferibile non rischiare... Il dissipatore offre altresì il vantaggio di smorzare meglio le vibrazioni che dall'esterno possono raggiungere il chip. La tesi relativa alla possibilità che la microfonicità abbia influenze sul suono degli operazionali è attualmente incerta - io credo fermamente che le vibrazioni moleste nuociono al suono - il dissipatore offre una superficie maggiormente solida e rassicurante alla quale ancorare il chip. I sockets da 4mm per i cavi di potenza possono sembrare un po' debolucci - certamente essi non impressionano come certi "mostri" installati su alcuni bestioni Musical Fidelity. Bisogna però ripetere che nel caso dell'integrato KingRex e simili, ogni scelta progettuale è compiuta in funzione della semplicità. D'altronde, a che serve accorciare il più possibile il percorso del segnale - e garantire quindi maggior purezza - se poi si compromette il tutto facendo passare i delicati impulsi musicali attraverso degli enormi pezzi di ottone placcato? Meno c'è sul percorso del segnale e meglio è. E' interessante notare che anche 47 Labs la pensa allo stesso modo nel caso del suo Gaincard. La connessione degli zoccoli d'ingresso e d'uscita del KingRex costituisce un altro esempio del principio base applicato a questo progetto: i connettori sono collegati al circuito tramite pochi millimetri di filo adeguato. In aggiunta, i quattro brevi spezzoni che connettono le uscite per i diffusori al circuito sembrano contenere granelli di ferrite. E' noto ai più che i chip Tripath emettono una gran quantità di RFI; la ferrite riduce l'attitudine delle connessioni a comportarsi come antenne e quindi a sporcare il suono. La stessa Tripath - nelle note tecniche relative alle applicazioni del loro chip TA2020 - consiglia di utilizzare palline di ferrite. Ciò dimostra, ancora una volta, quanta attenzione il progettista ha posto in questa realizzazione.

L'esperienza da me accumulata realizzando amplificatori basati sul TA2020 mi fa ritenere che l'alimentatore è un componente fondamentale per le prestazioni di tali progetti in classe T (ed effettivamente l'alimentazione è il fondamento per qualunque amplificatore). C'è chi parteggia per l'alimentazione a batterie (l'offerta di Red Wine Audio spinge in tale direzione), altri sostengono che un buon SMPS sia la soluzione migliore (il nostro Nick Whetstone è fissato con lo Skynet 8080), ed altri ancora che non son contenti se non hanno una centrale capace di alimentare un'intera cittadina. KingRex - dimostrando buon senso - si affida ad un alimentatore regolato. Si tratta di un progetto con i piedi per terra, e si vede. E' un oggetto di piccole dimensioni ma piuttosto pesante - fatto dovuto principalmente al trasformatore toroidale da 48VA personalizzato - e la tensione d'uscita è di 13 volt. L'esemplare che ho ricevuto in origine aveva un'alimentazione a due poli (senza la terra), ma la produzione attuale è dotata d'ingresso a tre poli - può darsi che sia concepita per coloro che possiedono sorgenti aventi il polo di terra. Non ho avuto alcun tipo di problema con l'ultimo modello, ma mi sembra ugualmente un aspetto da evidenziare.

Come l'ampli, anche tutte le sue parti interiori rientrano nella categoria di quei componenti provati & testati, e si tratta di condensatori Nippon Chemicon, resistenze a film metallico a bassa tolleranza, diodi Schottky a basso rumore, tra l'altro... Per garantire un'adeguata capacità filtrante, nell'alimentatore del T20 sono stati utilizzati cinque condensatori da 2200uF per la sezione d'ingresso della corrente alternata, e tre da 4700uF nella sezione d'uscita in continua. Un progetto simile dovrebbe assicurare all'ampli un flusso di corrente più che adeguato, costante anche con programmi musicali impegnativi, almeno in teoria. In ogni caso, l'importante è sapere se, all'atto pratico, sa fare quello per cui è stato progettato!

Il suono

Ho effettuato il primo ascolto utilizzando il T20 con l'alimentatore standard - la sorgente era il mio lettore Naim CDI. Fin da subito la presentazione musicale era molto 'pulita', particolarmente adatta alla classica, ma quel suono sembrava un po' troppo educato con generi più spinti. Il rock, ad esempio, non andava granché bene: sembrava suonare molto freddo e piatto. So per esperienza che il chip TA2020 dà il massimo solo dopo un po' di rodaggio, quindi ho lasciato l'ampli in funzione per 24 ore prima di apprestarmi ad una seconda sessione d'ascolto.

Dopo appena un giorno la differenza era evidente: il suono si era "scaldato" in modo considerevole ed aveva perso la spigolosità clinica mostrata in precedenza. La musica diventava più coinvolgente, meno... 'prendere o lasciare'. La meravigliosa incisione su CD della suite "l'uccello di fuoco" di Stravinskij (etichetta Mercury Living Presence) suonava in modo grandioso. L'esecuzione aveva una texture molto fine - gli strumenti a corda avevano un timbro particolarmente incisivo. Si poteva percepire chiaramente il carattere degli strumenti suonati dal vivo, piuttosto che avvertire quella sensazione di strumento sintetizzato. La dinamica era sostanzialmente buona, anche se non mi faceva propriamente saltare dalla sedia come dovrebbe fare questo pezzo, ed immaginando che l'alimentatore standard ci stesse mettendo del suo per addomesticarla, ho deciso di provare un modulo Skynet 8080 sottoposto ad una cura ricostituente a base di un condensatore Elna Cerafine da 10.000uf nello stadio d'uscita in continua. Ahhhhh, adesso ci siamo! Il timbro è rimasto immutato, ma la capacità dinamica è migliorata parecchio - nei passaggi più drammatici di questa traccia mi vengono i brividi... Andando al rock ed alla dance - rispetto alla situazione precedente (con alimentatore standard) - l'ampli ha dimostrato di cavarsela decisamente meglio. Mettendo su 'Women of Mass Distraction' dall'album Dirty Diamonds di Alice Cooper mi son ritrovato a muovere la testa come un rocchettaro scemo, suonando in aria un'inesistente chitarra difronte ad un pubblico immaginario nella mia camera da letto (dopo aver letto questo, la mia ragazza si è alzata e se n'è andata!). Comunque qualcosa mancava ancora - avevo la sensazione che il T20 non stesse ancora mostrando tutto il suo potenziale, qualunque cosa riproducesse, la sensazione era sempre quella. A questo punto volevo un po' di eccitazione e coinvolgimento in più - specialmente quando ascoltavo Rock - una cosa che solitamente avvertivo con il mio Gainclone by Audiosector.

Ed ecco che entra in scena l'alimentatore KingRex. Certi upgrade lasciano un'impressione positiva solo dopo diverso tempo, altri invece si fanno apprezzare solo quando si torna allo status quo ante. Fortunatamente l'alimentatore è uno di quei componenti il cui effetto è piuttosto evidente. Il miglioramento ottenuto passando dallo Skynet 8080 all'alimentazione KingRex è stato drammatico, e coinvolgeva tutti i parametri: il basso scendeva più giù, la scena 3d migliorava, così come la dolcezza e la chiarezza. Cosa ancor più importante, il coinvolgimento adesso uguagliava quello che ottenevo con il mio Gainclone. Alice Cooper adesso si pavoneggiava vestito interamente in pelle, la sua musica era reale. La dinamica era identica a quella di cui è capace il mio Gainclone, con in più tutta la neutralità timbrica del T20. Devo ammettere che non sarebbe semplice, per me, scegliere tra questi due ampli; probabilmente preferirei il T20 con l'alimentatore buono, ma per coloro che hanno diffusori a bassa sensibilità potrebbe andar meglio un'alternativa più potente. I miei diffusori Mission M72s dichiarano 89db e 8 Ohm - il T20 sembra avere abbastanza potenza per essi.

Una delle ragioni per cui il TA2020 ha avuto tanto successo tra gli audiofili e gli autocostruttori è la sua presentazione musicale, la quale si avvicina a quella di un valvolare. Ha tanta dolcezza e morbidezza quanta se ne possa desiderare, ma senza diventare moscio. Effettivamente, il T20 mi ha riportato alla mente diverse volte il suono dei miei Quad II restaurati, ma il primo è più autoritario. Penso che un Quad II con condensatori d'accoppiamento premium film/foil possa avere performance simili a quelle del T20 con alimentatore, ma ritengo non valga la pena realizzare l'impresa, specialmente per i costi.

A torto o a ragione, chi fa il recensore si abitua ad un certo livello di prestazioni ottenibili per un determinato livello di spesa. Negli ultimi tre mesi mi sono assuefatto alle performance del T20 più alimentatore, e penso di aver capito abbastanza circa le loro potenzialità. Scoprire che le prestazioni di un componente sono migliori delle aspettative se accoppiato ad una sorgente differente è sempre una piacevole sorpresa. Di recente ho pescato un DPA One Serie 2 dal fondo del mio magazzino hi-fi - inizialmente per usarlo con il mio computer portatile - che collegato a quest'ultimo via interfaccia USB to SPDIF mi permette di riprodurre file Lossless Apple sfruttando il DAC del palmare. Ho messo in coda una traccia e sono rimasto basito per quanto suonasse bene questo sistema. Il T20 si è dimostrato un esecutore estremamente neutrale, infatti, ha rivelato chiaramente le differenze soniche esistenti tra il vecchio DAC TDA1541 multi-bit presente nel Naim ed il più recente Philips 7350 Bitstream impiegato nel DPA. Come un camaleonte, il T20 sembrava un altro ampli, ed il cambiamento radicale del suo carattere era dovuto semplicemente alla sostituzione della sorgente. In questa configurazione, il T20 presentava un basso di grande impatto ed un equilibrio tonale altrettanto stupefacente, con alti meno clinici. Ero impressionato a tal punto da non voler più fermare la riproduzione come accade solo raramente, volevo semplicemente ascoltare tutta la mia musica preferita tramite questa catena. Tale matrimonio tra tecnologie non ha mai deluso. Il T20 mantiene intatte le caratteristiche soniche che hanno permesso al Sonic Impact TA2024 di conquistare tanta fama, ma aggiunge a queste una maggiore autorità - in modo particolare relativamente alla regione inferiore dello spettro audio - oltre ad una potenza pressocché doppia. Attualmente il progetto d'amplificazione di riferimento - per quanto mi riguarda - è il sublime kit GB150D del signor Greg Ball, ed il piccolo T20 con alimentatore ha prestazioni qualitativamente simili. C'è una certa 'magia' nel suono Tripath, qualcosa che difficilmente si riesce a spiegare a parole (e si suppone che io sia un recensore...). Penso che questo componente sia capace di creare un'atmosfera speciale e trasmettere l'emozione di un brano - tramite i migliori amplificatori di questo genere, la musica sembra semplicemente acquistare più significato. Avrete la consapevolezza di essere trascinati di fronte all'"evento" reale, piuttosto che di ascoltare una sua riproduzione, seppur buona. Un ascolto senz'altro affascinante. Niente male per il primo prodotto di un'azienda non proprio specialista in hi-fi, e che non vuole prosciugarvi il conto in banca - più che impressionante!

Nessuna critica? Di fatto, solo piccolezze. La luminosità dei LED sia dell'ampli che dell'alimentatore potrebbe essere leggermente abbassata. Se anche voi - come faccio io - lasciate sempre accesi i vostri componenti avrete difficoltà a dormire con questi affari luccicanti - una notte mi sono svegliato credendo di essere stato rapito dagli extra terrestri... L'unica altra critica, questa più seria, riguarda il numero degli ingressi, che a mio giudizio è insufficiente. La maggior parte degli audiofili ha almeno due sorgenti connesse contemporaneamente all'ampli (CD/SACD e giradischi ad esempio). Ritengo sia dura collegare e scollegare i cavi ogni volta. Per questo prezzo KingRex può certamente prendere in seria considerazione l'ipotesi di dotare il suo prodotto di più ingressi, esso sarebbe più funzionale ed attraente per un potenziale utente. Si intuisce che si tratta di un ampli economico, tuttavia costa molto di più del Trends, pertanto non dev'essere un problema installare uno o due ingressi in più. Forse alla KingRex pensano di produrre un selettore da abbinare al T20 come optional?

Infine, una mia personalissima richiesta. L'estetica originale del T20 e dell'alimentatore è così bella che sarebbe un peccato non rendere disponibile almeno un'alternativa. Parlando a titolo personale, mi piacerebbe vedere una plancia in alluminio 'grezzo' spazzolato, ed un contenitore metallico levigato & laccato. Ciò potrebbe far sì che questi due componenti si distinguano dalla massa, e sono certo che si venderebbero bene - pensaci KingRex!!!

TWEAKY MUSINGS

Se siete come me, sarà passato appena un nanosecondo prima di avvertire l'urgenza di migliorare il vostro impianto! La buona notizia è che il KingRex T20 si può upgradare con pochi soldi. E' una tesi saggia quella per cui gli amplificatori basati sui chip Tripath traggono beneficio dall'inserimento, nella sezione d'ingresso, di condensatori film/foil al posto degli elettrolitici, notoriamente meno costosi ma sonicamente inferiori. I miei trascorsi da autocostruttore fanno sì che anch'io mi sia reso conto della fondatezza di tale tesi. Il circuito del T20, in ingresso, impiega attualmente un paio di elettrolitici economici da 2.2uF. Per ottenere migliori prestazioni, questi si possono sostituire con due condensatori film/foil. Si otterrebbe un guadagno in termini di aumento della risoluzione (per cui migliora la definizione del dettaglio) assieme ad una grana più fine. Ho modificato in tal modo sia il mio Autocostruire TA2020 che il mio Amp6 base di 41hz; ambedue i prodotti hanno beneficiato in modo sostanziale dell'upgrade e non vedo perché non debba farlo anche il T20. Ho detto ciò a KingRex e sembra che la nuova versione del T20 avrà dei condensatori film/foil quando gli stock attuali saranno esauriti.

Il passo successivo sarebbe la sostituzione dell'economico potenziometro in carbone. Per un uso normale esso è assolutamente adeguato, ma ho notato che a volume molto basso (durante gli ascolti notturni ad esempio) c'è qualche problema con la separazione dei canali: uno di essi rimane udibile mentre l'altro si ammutolisce. Questo comportamento è normale per un potenziometro di bassa qualità, l'amplificatore non ha alcuna responsabilità al riguardo. Un Alps Blu o qualcosa di simile sarebbe in questo caso un buon upgrade, indagherò in un futuro prossimo.

Una rapida occhiata al datasheet del Tripath TA2020 rivela che il progetto è uno di quelli invertenti. Di conseguenza, potreste voler giocare con l'inversione della polarità dei cavi di potenza e sentire quale preferite. Ho provato ad ascoltare invertendo + e - dei cavi dei diffusori, ma il suono mi è sembrato un po' più 'magro', meno corposo, rispetto alla situazione con il collegamento 'standard'. Comunque ho provato nuovamente ad invertire la polarità dopo qualche giorno e tutto mi sembrava migliore. Che il piccolo KingRex sia tanto rivelatore da mettere in luce un'incisione fuori fase? Tutto è soggettivo, e in hi-fi la sperimentazione è un dovere. Il T20 ha un favoloso rapporto prezzo/prestazioni già 'fuori dalla scatola', ma per chiunque ne abbia voglia, esso rappresenta un'eccellente base su cui mettere in atto delle modifiche.

Conclusioni

Mi sono divertito molto a recensire questi componenti. Essi mi hanno davvero fatto comprendere quanto sia alto il livello prestazionale ottenibile per questo prezzo, molto più alto di quel che si possa ragionevolmente immaginare - io sto ancora utilizzando l'esemplare che ho avuto in prova! E' il proverbiale ammazza giganti, merita di avere grande fortuna commerciale ed io - per le sue performance musicali ottenute usandolo assieme all'alimentatore KingRex - lo promuovo a pieni voti. In un secondo momento, con poche e semplici modifiche, tali prestazioni possono essere ulteriormente migliorate. Ho provato anche la biamplificazione tramite l'impiego di due unità - sono certo che con questa configurazione, l'alta fedeltà diverrà... più alta!

Non badate al prezzo e valutatelo con le vostre orecchie, sono certo che vi sorprenderà. Si tratta di un componente capace di farvi apprezzare gli upgrade della vostra catena audio, controllate soltanto che i diffusori in vostro possesso siano sufficientemente sensibili da rivelare tali differenze. Il suono Tripath adesso mi ha proprio conquistato ed attendo con impazienza la produzione futura di KingRex. Esiste già un 'super' T20 chiamato T20U che adotta condensatori film/foil in ingresso, un connettore USB ed un DAC per upgradare l'audio dei PC. Presto arriverà anche un preamplificatore. Complimenti alla KingRex per aver debuttato sul mercato con un prodotto tanto valido, dovreste ascoltarlo liberi da pregiudizi.

Ringrazio Christine Wu di KingRex per aver risposto prontamente e cortesemente alla miriade di domande che ho posto negli ultimi quattro mesi, per la pazienza con cui ha atteso questa recensione, e per aver superato ottimamente le barriere linguistiche. Con i tempi che corrono, un servizio tecnico tanto utile e gentile è una gran bella sorpresa. Infine, al tempo in cui scrivo questo pezzo (settembre 2007), KingRex non ha ancora un distributore per il regno unito - chiunque volesse distribuire i prodotti KingRex dovrebbe contattare direttamente l'azienda.

Sistema usato:

© Copyright 2007 John May - www.tnt-audio.com

Un secondo sguardo da parte di G. Husband

Questa è giusto una rapida occhiata al T20. Sono stato abbastanza fortunato da averne un esemplare nello stesso periodo in cui l'ha avuto John - io l'ho utilizzato esclusivamente con l'alimentatore più grosso. Non ho nulla da dire circa l'aspetto tecnico in quanto ha già detto tutto John. Dissento solo per il fatto che trovo la finitura nera estremamente elegante e molto più bella di quella color argento :-)
Quella manopola del volume magnificamente lavorata lo faceva sembrare quasi un 'baby-Cello'... Inoltre io adoro i gioiellini hi-fi di qualità.
Per quanto riguarda il suono, io sono fortunato ad avere delle trombe Loth-x Polaris, diffusori particolarmente adatti agli amplificatori a bassa potenza. Ancora una volta, un ampli molto economico si trova a lavorare con partner decisamente costosi. Come è stato per John, le mie prime impressioni non erano positive: l'ampli suonava duro ed esile. Come per ogni progetto basato su chip Tripath che ho provato, il rodaggio modifica enormemente tale attitudine.
Il KingRex ha avuto la sfortuna di arrivare da me subito dopo il ben più costoso Lehmann Stamp, il quale ha mostrato chiaramente maggior potenza, peso e calore, al punto da sembrare tutt'altra cosa rispetto al 'T-Amp' originale. D'altro canto, il T20 suonava come l'originale ma più sostanzioso, con quel gran sound stage che mi aspettavo, largo e profondo, assieme ad un dettaglio meraviglioso. Il risvolto della medaglia è che in questo impianto il KingRex ha suonato un po' troppo magro e in avanti per i miei gusti, ma non è affatto un ampli dal carattere 'easy listen' o 'pipa e pantofole'.
Non è aspro, granuloso o distorto; l'estremo acuto è palesemente dolce ed esteso, è solo che non ha il calore ed il peso necessari a bilanciare quella gamma alta. Chiaramente queste sono opinioni personali dipendenti anche dagli abbinamenti, comunque, è una caratteristica timbrica propria dell'amplificatore.
Curando gli accoppiamenti, tuttavia, il Kingrex è - come anche John ha detto - un favoloso ampli economico con vere e proprie qualità hi-fi. Considerato il suo prezzo è anche un vero affare.

© Copyright 2007 Geoff Husband - www.tnt-audio.com

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