Prodotto: Amplificatore Micro Ti
Produttore: T-Hifi - Italia
Prezzo approssimativo: 600 €
Recensore: Geoff Husband - TNT France
Pubblicato: Settembre, 2006
Traduttore: Davide Scaletti
Il T-Amp non ha bisogno di introduzioni, specialmente per i lettori di TNT!
Una piccola scatola in plastica, con all'interno il chip Tripath TA2024, in grado di regalarvi 6 W di magia per soli 30 €.
Sonic Impact è riuscita a mettere in fila non solo una lunga serie di recensioni positive (la maggior parte sulla stampa "non ufficiale") ma anche una schiera di piccoli produttori pronti a saltare sul carro del vincitore.
Poche persone spendono 30 € per un amplificatore, vogliono spendere di più, molto di più, vogliono qualcosa che non penda a mezz'aria nel mezzo di un groviglio di cavi!
Prendete allora qualcuno con in mano un saldatore e tante belle scatole e voilà, ecco la T-industry! Tanti Sonic Impact T-amps reinscatolati con grossi connettori placcati ed un prezzo molto più alto (...ancora basso se paragonato alla media di mercato).
Non mi fraintendete, questi amplificatori sono un buon affare e sicuramente hanno un aspetto più gradevole dell'originale. Nella massa, però, alcune aziende si distinguono nel tentativo di portare al limite il nostro "piccolino".
Vi presento T-hifi, con sede in Italia. Questa compagnia ha intrapreso una strada diversa, fornendo diverse modifiche DIY (Do It Yourself, ndt) e alcuni accessori, oltre ad una propria linea di amplificatori basati sul chip Tripath.
Veniamo al sodo. Il Micro-T, diversamente da alcuni dei loro kit DIY, non è basato sul Sonic Impact T-amp. Il solo punto in comune è il "cuore" ovvero il chip TA 2024.
Il Micro Ti non ha un prezzo basso. E' vero che 600 € sono una gran cifra per un amplificatore di qualità, ma stiamo pur sempre parlando di un ampli a transistor che eroga 20 W (con vento favorevole...) ed ha solamente tre ingressi. Non sarà sicuramente la prima scelta per chi vuole un prodotto più esclusivo del T-amp o per chi, molto semplicemente, lo vuole in un diverso contenitore. Il Micro Ti si propone ad un mercato di appassionati meno disposti a concessioni in termini di costruzione e qualità del suono.
Il case è di dimensioni standard, ben assemblato, con l'irrinunciabile spesso frontale in alluminio spazzolato. Le manopole sono tornite, anodizzate e piacevoli al tatto (ebbene si, penso sia importante!). Le descrizioni dei comandi principali sono elegantemente incise sul frontale ma, poichè prive di colore, poco leggibili. Sul retro abbiamo tre ingressi linea e solidi connettori placcati in oro.
E all'interno? Come dichiara il brutto adesivo (fortunatamente facile da togliere): "Tripath inside"...nel caso specifico il chip TA 2024. La scheda originale del T-amp è stata sostituita con una Fenice 20a, di qualità decisamente superiore. Oltre agli attesi componenti di pregio troviamo un dissipatore passivo per il TA 2024 (manca in entrambe le versioni del T-amp), necessario se vogliamo spremere più di 10 W dal nostro "campione". Per alimentare il tutto un corposo trasformatore toroidale da circa 150 Va.
Il selettore ed il potenziometro del volume sono entrambi prodotti da Alps e collegati ai pomelli attraverso prolunghe così da mantenere breve il percorso del segnale. Nel caso dell'esemplare recensito i fili erano tanto corti da essere in tensione. Unite il tutto ad un imballo minimo, "mescolate" con un fattorino non esattamente delicato e capirete perché quattro dei sei connettori d'ingresso non erano funzionanti. Il lato positivo della faccenda è che ho potuto esercitare le mie scarse doti di saldatore (e uscire di casa alla ricerca di una punta sottile). Sfortunatamente questo esercizio ha posto fine alla recensione. Devo mettere mano al mio "modus operandi" così da compensare i tempi morti e gli incidenti di percorso...le mie scuse a T-hifi, normalmente non impiego 6 mesi per una recensione...
Dando una sbirciatina al sito di T-hifi vedrete che la nuova versione ha un decisamente cablaggio più pratico. Un classico caso di "teoria" messa in "pratica".
Riassumendo, per 600 € avrete fra le mani un case elegante, una scheda digitale di elevata qualità, una sezione di alimentazione "con licenza di uccidere" e selettori di alto livello, tutto in un amplificatore integrato a tre ingressi.
Abbiamo detto in precedenza come il T-amp abbia ridefinito lo standard di mercato. Nella sua fascia di prezzo non c'è niente di paragonabile. Il Micro Ti nuota in un mare differente, popolato di apparecchi hifi "Entry level". La maggior parte sarà a transistor, capace di erogare 50-100 W ed una quantità di corrente decente. Il Micro no. Non solo è capace di 20 miseri Watt, ma la maggior parte dei chip TA 2024 che ho recensito mostra un rapido aumento della distorsione oltre i 5 W. Personalmente credo che la sua "magia" risieda nella prima manciata di quei 20 Watt. Qualcuno ha detto che "gli amplificatori single-ended rubano il primo watt"; se questo è vero gli ampli tripath sono i Robin Hood della situazione!
Anche usando la migliore delle uscite di questo Micro Ti, ho la sensazione che sia bene usare alcune precauzioni e scegliere con cura l'abbinamento dei diffusori. Un paio di precisazioni su quest'ultima affermazione. Se non siete interessati, come lo sono io, a riprodurre l'esatta dinamica della musica reale o siete limitati da fattori ambientali potete ignorare il consiglio. Inoltre, tenete presente che mentre la maggior parte degli amplificatori a valvole amano diffusori con un carico elevato (16 Ohm), quelli digitali non seguono l'esempio.
Uno dei vantaggi di una recensione tanto lunga è che ha permesso di terminare il mio progetto di autocostruzione basato sugli Acoustic Nirvana (circa 96 dbl). Ho potuto quindi impiegare sia diffusori tradizionali ad alta efficienza sia le solite Loth-X Polaris con caricamento a tromba (104 dbl...).
Ho inoltre provato i miei IPL S3 (Transmission line 89 dbl), con risultati accettabili, e dei Pen Audio mini monitor (<86 dbl) che hanno prodotto fenomeni di clipping a livelli d'ascolto appena sufficienti, oltre a suonare particolarmente "seduti". Nessuno dei due è stato utilizzato nelle prove d'ascolto.
Trovati i giusti diffusori, quali sono i risultati?
Questi piccoli amplificatori digitali hanno qualcosa di speciale. Il suono che producono sembra avere un dettaglio incredibile. L'atmosfera e la riproduzione scenica sono incredibilmente grandi per un prodotto tanto economico. Queste considerazioni si applicano al T-amp, ma anche al Micro Ti, notate in quest'ultimo caso l'uso di "prodotto economico". Il T-amp è oltraggiosamente a buon mercato, ma il Micro Ti definisce un nuovo riferimento nella sua fascia ed è ovviamente molto superiore al T-amp. La scena è notevole e avvolgente: a volte si ha la sensazione di indossare delle cuffie.
E' anche incredibilmente veloce, in particolare con le percussioni. L'album di PJ Harvey "Stories from the City, Stories from the Sea" (compratelo) è un mix piuttosto complesso, con la sua voce spesso distorta sparata dritta sulla vostra faccia. La tragedia è che in questo modo passa in secondo piano uno dei più veloci e potenti assoli di batteria che abbia mai ascoltato. In "Kamikaze" Rob Ellis si muove in un dedalo di suoni, attraversando tutta la batteria. Generalmente questo passaggio viene attenuato e messo in secondo piano. Il Micro Ti riesce a separare i singoli colpi ed a mettere in evidenza il "tessuto strappato" caratteristico della voce di Ms. Harvey.
Cambiamo genere. Gerard Frezina è un maestro di Jazz italiano e la sua band suona in stile St. Etienne, semplicemente credo che questa band lo faccia meglio :-)
Il suo album "Hi Note" combina assoli di batteria circolari, grandi linee di basso con l'accompagnamento di altri strumenti suonati in modo più tradizionale.
A questo punto il T-amp dovrebbe trovarsi in difficoltà, alleggerendo la complessità del basso (il T-amp peggiora rapidamente sotto i 200 Hz) ed evidenziando gli alti,
mentre il Micro mantiene un corretto bilanciamento, facendo "spuntare" gli strumenti e mantenendo un basso corposo.
L'abilità di portare alla luce il tema portante di una canzone emerge anche con il nuovo album di Robert Plant and The Strange Sensation: "The Mighty Rearrenger" si apre con una distorsione da onda quadra sulla voce del vecchio maestro. Ho spesso percepito questo suono come sfasato e privo di consistenza su amplificatori scadenti, il Micro Ti gli restituisce senso.
L'impressione di potenza e controllo alle basse frequenze colpisce se paragonata al T-amp. In realtà il Micro Ti è superiore al "piccolino" di Sonic Impact in ogni ambito, com'è giusto considerate le differenze di costo.
Terminata la comparazione con il T-amp, è giunto il momento di dare uno sguardo agli altri concorrenti. In prima fila abbiamo gli economici ampli a valvole cinesi che spesso usano EL34 in configurazione push-pull. In questo caso la scelta è semplice. Se cercate un suono caldo e avvolgente, un suono da "pipa e ciabatte", un buon prodotto in questa categoria vi darà ciò che cercate. A mio parere, però, 600 € non sono sufficienti per un buon amplificatore a valvole indipendentemente dalla provenienza. Per quanto mi riguarda, il Micro Ti è migliore in tutti gli aspetti della riproduzione (Nota: questa è chiaramente una generalizzazione, chi può sapere cosa si nasconde là fuori!).
La seconda categoria è piuttosto differente. Stiamo parlando dei cosiddetti "gainclone" di cui un tipico esempio è il JLTi. Anche se il prezzo è quasi doppio, abbiamo nel pacchetto un preamplificatore a valvole di qualità e non una serie di ingressi passivi. Devo ammettere che i due esemplari hanno caratteristiche nettamente differenti. Chi si innamorerà di uno dei due, difficilmente prenderà in considerazione l'altro. Nonostante il Micro Ti abbia una migliore riproduzione scenica ed un dettaglio superiore con qualunque registrazione, il JLTi possiede un suono caldo e affascinante, quasi vivo, che lascia letteralmente scorrere la musica. Inoltre è sensibilmente più potente. Entrambi sono eccellenti ma, nel mio sistema, il JLTi la spunta di un soffio (...per voi le cose potrebbero andare diversamente). Il lato positivo è la possibilità di scegliere!
Fino ad ora il confronto è stato paritario. Come andranno le cose con amplificatori provenienti da un altro pianeta? Tempo fa le mie presenze in fatto di amplificatori (e musica) mi hanno portato nel mondo degli ampli a valvole single-ended. Quello in mio possesso costa, più o meno, dieci volte il Micro Ti. Avrei fatto meglio a spendere i miei soldi in altro modo? Fortunatamente no. Anche se gli amplificatori digitali hanno riscosso grandi successi, e sono indubbiamente un'ottima scelta, non sono perfetti. Penso ancora che suonino un po' freddi e senza anima. A volte ho la sensazione che la riproduzione della scena sia artificiale, come se stessero facendo confusione con la fase. Ovviamente nessun fan degli amplificatori SE fingerà che siano "trasparenti" ma non è questo il punto. La questione riguarda il tipo di suono che ricercate. Per essere onesti, il Micro Ti mi ricorda il mio vecchio ampli con le EL34 senza quella caratteristica sensazione di calore. Considerato il prezzo di questi componenti, direi che è un buon punto di partenza per il Micro Ti.
Il Micro Ti è un buon amplificatore integrato e la sua estrema semplicità dovrebbe garantire una lunga durata nel tempo. E' ben costruito, esteticamente piacevole e, con il giusto mix di componenti, può produrre un ottimo suono (specialmente considerato il costo). Sono convinto che richieda dei diffusori con un basso carico ed un'alta efficienza (93 dbl+) per rendere al meglio. Detto questo potrei convivere felicemente con il Micro Ti ed è un gran complimento per un amplificatore da 600 €.
Ringrazio Geoff per aver compreso il mio scopo: estrarre tutto il meglio dal TA 2024. Concordo pienamente con le considerazioni sulle qualità sonore del Micro Ti. Geoff è molto abile nella scelta dei diffusori ed i lettori dovrebbero seguire i suoi consigli, optando per casse ad alta efficienza. In questo modo potranno godere pienamente delle potenzialità del meraviglioso TA 2024. La sola lamentela riguarda le incisioni sul frontale (decisamente poco importante - Geoff) che risultano poco leggibili perchè prive di colore. Per questa scelta mi sono ispirato ad alcuni amplificatori AudioNote, con indicazioni invisibili a distanza e leggibili una volta raggiunti i pomelli. Penso contribuisca anche ad ottenere un look più pulito. Vorrei ringraziare il mio caro amico Carlo Morsiani, produttore di bracci e giradischi (famoso..., ndt), che ha condiviso l'entusiasmo per il suono dei chip Tripath aiutandomi nello sviluppo del Micro Ti. Sviluppo che continua tuttora. Il chip Tripath TA 2022 consente di ottenere maggiore potenza mantenendo invariato il suono. Due amplificatori possono essere usati nel medesimo case per una multiamplificazione: un TA 2022 per i bassi ed un TA 2024 per gli alti.
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