Prodotto: Amplificatore Integrato IA-7
Produttore: NuForce - California, USA
Disponibile in Italia presso: Mad for Music
Prezzo: 1490 EUR
Provato da: Giorgio Pozzoli - TNT Italia
Prova del: Novembre, 2006
La NuForce è una società a tecnologia avanzata che ha prodotto alcuni dei migliori amplificatori in Classe D o comunque non convenzionali degli ultimi anni.
I nostri lettori conoscono già i loro amplificatori finali Reference 9, mostri che combinano più di un kW di potenza di picco con un suono terribilmente dettagliato, trasparente, quasi ferocemente dinamico e allo stesso tempo molto musicale, il tutto racchiuso in un contenitore a profilo basso e metà della larghezza standard. I loro prodotti includono anche i Reference 8.5 (stessi circuiti dei Ref 8, che hanno sostituito, nel contenitore dei Ref 9), con un suono leggermente meno aggressivo ma estremamente musicale, gli amplificatori 9SE (li proveremo presto), i preamplificatori P-8 e P-9 (pure presto in prova).
L'IA-7 è l'unico integrato della loro produzione, con una potenza continua di 50W RMS per canale ed una potenza di picco di 288W su 8 ohm.
Negli Stati Uniti è venduto in bundle con l'Oppo dv970-HD, cosa non possibile in Italia per la mancanza delle certificazione CE relativa a quest'ultimo.
L'amplificatore è basso, largo la metà di un normale apparato, ma piuttosto profondo, misurando 45mm in altezza, 216mm in larghezza and 407mm in profondità. È piuttosto pesante, rispetto alle dimensioni, in quanto pesa circa 3kg.
La struttura del telaio è molto simile a quella dei Reference 9, ovviamente differenziandosi per controlli e connettori sul pannello frontale e quello posteriore. Lo chassis è disponibile in alluminio anodizzato nero, oro od argento con una finitura sabbiata.
Il pannello frontale mantiene la cava orizzontale così tipica degli amplificatori della serie. Qui, comunque, sono presenti sulla destra dei piccolissimi led e due manopole. Ciascun sistema è corredato da tre set di manopole, uno per ciascuna delle finiture disponibili, perciò l'utilizzatore può scegliere e modificare poi liberamente gli abbinamenti di colore.
I controlli dell'amplificatore sono estremamente ridotti. Sono completamente asserviti ad un microprocessore: le manopole girano liberamente, e sono evidentemente connesse ad encoder digitali.
La manopola di sinistra è il selettore degli ingressi. Il sistema ha quattro ingressi. Quello selezionato è indicato da uno dei piccoli led sul lato sinistro della manopola. La manopola ha anche la funzione di far uscire l'amplificatore dallo stand-by: per far ciò, basta premerla.
La manopola di destra è il volume. L'amplificatore ha un controllo di volume digitale con un range da +30 a -70dB a passi di 0.5dB. Il passo è piuttosto fine, ma ciò permette una regolazione precisa del volume in ogni situazione. I led alla sinistra di questa manopola danno una grossolana indicazione del livello, e segnalano anche, lampeggiando, se si è a fine corsa.
Sul pannello posteriore, da sinistra, si incontrano quattro prese RCA, corrispondenti agli ingressi 1 e 2, quindi due jack stereo da 3.5mm, che costituiscono gli ingressi 3 e 4; infine ancora due prese RCA che implementano l'uscita del preamplificatore. È perciò possibile utilizzare il sistema come amplificatore, oppure anche come base di un sistema di bi-amping, facendogli pilotare due ulteriori amplificatori esterni, o anche, spegnendo l'amplificatore di potenza mediante l'apposito interruttore, come solo preamplificatore.
Quindi si trovano quattro morsetti di uscita di alta qualità e grandi dimensioni, completamente protetti ed isolati con materiale trasparente, che possono accettare banane sia da dietro che dall'alto. La protezione qui è benvenuta, dato che lo spazio fra i morsetti è davvero ridotto, e ci sarebbe veramente troppo rischio di causare corti circuiti disastrosi, in mancanza di protezioni.
Dopo di questi c'è l'interruttore di accensione e la presa per il cavo di alimentazione a norme IEC.
Il telecomando è apparentemente costruito su specifiche. Ha un numero di tasti molto limitato, quindi è abbastanza facile da utilizzare.
Le informazioni sul sistema sono abbastanza scarse. Per quel che ne so, l'integrato è stato ottenuto combinando i circuiti di amplificazione dei Ref 9 con un preamplificatore P-8 ridotto ai minimi termini, una unica alimentazione della serie 8 per entrambi i canali ed il banco di condensatori presente nella serie 9.
Il risultato è quello di un sistema di qualità molto elevata con una potenza ridotta.
È disponibile anche qualche informazione sulla tecnologia in generale. Il sistema si basa su un approccio molto avanzato che è sì basato, come tutti i Classe D, sul fatto che un segnale audio può modulare un oscillatore di potenza, ma che si diparte dall'applicazione classica per il fatto che non fa uso di un oscillatore a frequenza fissa, né di una forma d'onda a dente di sega. È perciò stato denominato Analog Switching Amplifier.
Rispetto alla maggior parte degli amplificatori, la tecnologia NuForce ha alcuni specifici punti di forza: fornisce una impedenza di uscita estremamente bassa (fattori di smorzamento dell'ordine di 4000!!), una banda passante estremamente estesa (fino a 100KHz), una distorsione estremamente bassa.
Le schede sono riempite di componenti, in massima parte SMD con qualche esemplare tradizionale. L'impaccamento non è però tanto elevato quanto siamo abituati a vedere nei sistemi digitali, il che potrebbe far presumere una certa cura nell'isolare i componenti. Le schede mostrano comunque un circuito molto complesso.
Dando una occhiata ai dati, gli alti sono molto estesi (-3 dB a 100KHz), mentre la banda di potenza sembra in qualche modo limitata alle basse frequenze, con -0.9 dB a 20Hz. La distorsione è molto bassa a tutti i livelli.
Nell'esemplare utilizzato per la prova, la variazione del volume è un po' troppo lenta, sia manualmente che col telecomando. Il passo di regolazione è comunque corretto.
La posizione dei bottoni e le loro diciture sul telecomando non sono, secondo me, ideali. Avrei preferito che i pulsanti del volume fossero separati dagli altri, con i soliti indicatori > e -/+. Invece sono assieme a tutti gli altri pulsanti ed indicati Up e Down.
Al momento dello spegnimento si produce la classica botta negli altoparlanti, priva di alcuna pratica conseguenza o rischio. Lo dico solo per completezza: sia ben chiaro che inserire un relé in serie ad una uscita con una impedenza dell'ordine dei milliohm sarebbe un sacrilegio, molto meglio tenersi un sano bump...
In qualche circostanza gli altoparlanti emettono un lievissimo fischio. Anche nell'ascolto in campo vicino (poltrona a neanche un metro dalle casse, configurazione che uso normalmente in uno dei miei sistemi), comunque, la cosa non disturba affatto. In tutta sincerità, devo dire che sul mio sistema principale il problema non si presenta, e non me ne sarei probabilmente neppure accorto, se non l'avessi specificatamente cercato a seguito di una segnalazione.
Come si vede, nulla di significativo.
L'amplificatore richiede un rodaggio abbastanza prolungato, prima di raggiungere le migliori performance. Col rodaggio, l'ampli diviene meno aggressivo, più forbito ed educato, mentre i bassi aumentano.
Il suono che si ottiene alla fine è chiaramente di classe NuForce. È molto diverso da quello degli UcD, decisamente non eufonico, nel tradizionale senso audiofilo, ma molto trasparente, chiaro, veloce, neutro, introspettivo, analitico, magari con una sfumatura fredda che in ogni caso non pregiudica assolutamente la musicalità.
Gli alti sono molto estesi, netti, brillanti ma anche assolutamente lisci e mai taglienti o tendenti a strillare.
Le frequenze medie sono molto realistiche, neutre. Le voci sono scolpite con precisione e localizzate in maniera corretta.
Le basse frequenze sono molto controllate, precise e scendono molto in basso. Forse sono leggermente indietro, come del resto avviene nella realtà.
Globalmente, risulta molto musicale, ed in una maniera molto naturale: la sua velocità e trasparenza gli garantiscono un perfetto senso del ritmo. È un vero piacere ascoltarlo.
La scena è ampia, dettagliata, stabile. Profondità e ambienza sono tanto presenti quanto lo sono nella registrazione. Nulla viene aggiunto e apparentemente nulla viene sottratto rispetto a quanto è presente sul supporto: con una sorgente adeguata è davvero possibile evidenziare i limiti dei supporti. Scoprirete che tutti quei CD che avete non suonano nello stesso modo, ma, come gli LP, hanno ciascuno un proprio suono.
Rispetto ai Ref 8, da un certo punto di vista, l'IA-7 perdona anche meno: il basso più pieno dei monoblocchi aiuta parecchio, aumentando il senso del ritmo e rendendo il suono più musicale e coinvolgente, ma apparentemente un po' meno dettagliato e preciso.
Con i miei grandi diffusori da pavimento, famigerati divoratori di watt, ben noti come un carico estremamente difficile non a causa della bassa impedenza (in teoria non inferiore a 5-6ohm) ma per le rotazioni di fase dell'impedenza stessa, le basse frequenze (quasi eccessive con gli 8) sembrano più articolate, snelle, ma anche leggermente indietro, timide, effetto che scompare invece con diffusori da stand. I medi e gli alti sembrano invece della stessa classe.
Anche con questo difficile carico, a livelli di ascolto normali (va bene, alti...), l'IA-7 vola quanto i migliori amplificatori che io abbia provato negli anni, ad eccezione dei Ref 8. Aumentando il volume a livelli difficilmente sostenibili (dall'ascoltatore) e certamente inaccettabili (per i vicini...), il suono si gonfia e diventa fin troppo caldo, come avviene con tutti gli amplificatori di potenza comparabile, senza mostrare sintomi di distorsione "digitale".
Questo integrato è estremamente preciso, dettagliato e trasparente. Non aggiunge nulla al suono e non nasconde quasi nulla. Anche il preamplificatore sembra veramente di ottimo livello, neutro, trasparente, veloce, preciso fino alla pignoleria. Una certa timidezza dei bassi può anche essere un toccasana quando questi sono esagerati a causa di interazioni fra diffusori ed ambiente.
Tutte queste qualità renderebbero interessante qualsiasi integrato a qualsiasi prezzo. Al prezzo dell'IA-7, diciamo che la cosa diviene eccezionalmente interessante.
In particolare, non fate l'errore di sottovalutarlo. Utilizzato in sistemi non adeguati darà comunque una ottima prova, ma se volete evitare di sprecarlo o di fargli mettere impietosamente in luce i difetti delle sorgenti, dategli dei compagni del livello che merita.
In definitiva, consiglio a chiunque sia interessato ad un amplificatore integrato di livello medio (od anche alto) di provare assolutamente ad ascoltare l'IA-7.
Non è un ascolto facile, i NuForce sono veramente una cosa a sé, e anche solo fare la loro conoscenza richiede una mente priva di pregiudizi e, spesso, un considerevole lasso di tempo. Comunque, non credo che rimpiangerete mai di aver speso il vostro prezioso tempo in questo modo.
Un ringraziamento speciale a Jason Lim di NuForce e a Dimitri Toniolo di Mad For Music, distributore italiano di NuForce, per l'aiuto e il supporto fornito.
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