Prodotto: Preamplificatore Allegri
Produttore: Townshend Audio - UK
Prezzo: 2000 sterline
Recensore: Maarten van Casteren - TNT UK
Pubblicato: Dicembre 2013
Traduttore: Michele Mantovani
Max Townshend è uno dei più importanti progettisti e costruttori hi-fi del Regno Unito, con più di 50 anni di esperienza. Questo significa che era già in attività prima che io nascessi! L'hi-fi è cambiato molto da quegli anni e Townshend sembra essersi ben adattato alle esigenze dei giorni nostri. Una di queste esigenze, ad esempio, sono i giradischi di alta qualità e il giradischi Rock di Townshend è famoso da diversi anni, almeno quanto quelli a sospensione pneumatica. D'altra parte, Townshend è anche abbastanza intelligente da intuire quando appare qualcosa di nuovo e interessante, e una di queste novità sono i controlli di volume a trasformatori. Ho pensato che fosse un'innovazione recente, ma Max mi ha detto che sta pensando al progetto dagli anni sessanta!
Mi piacciono molto i preamplificatori a trasformatori. Possiedo il Django ormai da anni e non sono mai rimasto deluso. Mi piace il principio del preamplificatore a trasformatore, ha tutti i vantaggi degli preamplificatori attivi e passivi assieme. Questo per il fatto che normalmente un preamplificatore, quasi mai amplifica il segnale, quasi sempre lo attenua. Per cui significa che in un preamplificatore si può evitare lo stadio di guadagno, è sufficiente un controllo di volume. Questo approccio può dare buoni risultati, ma ha lo svantaggio che l'impedenza tra preamplificatore e amplificatore di potenza difficilmente si avvicina a quella giusta. Con un trasformatore al posto delle resistenze usate in attenuazione del segnale, avremo un migliore adattamento dell'impedenza, finché il preamplificatore attenua il segnale. In tutti gli anni da quando ho il Django, non ho mai e poi mai dovuto alzare il volume oltre i 2/3, quindi posso tranquillamente dire che un preamplificatore attenua praticamente sempre il segnale. Il controllo di volume a trasformatore risulta quindi un eccellente dispositivo da usare come preamplificatore.
Un'altra cosa interessante riguardo ai preamplificatori ad (auto)trasformatore è che non ci si deve preoccupare della qualità dell'alimentazione o dei cavi di alimentazione. Dato che pare che ci sia gente che spende più di quanto costi l'Allegri per cavi d'alimentazione o filtri di rete, la cosa mi fa un po' ridere. E una tecnologia a molto affidabile e non è soggetta a problemi o usura.
La principale differenza tra il Django e l'Allegri è che il Django usa trasformatori S&B TX102, mentre l'Allegri usa autotrasformatori Townshend. La differenza tra un trasformatore e un autotrasformatore (o autoformer) è che un trasformatore ha due avvolgimenti separati: uno per l'ingresso (primario) e uno per l'uscita (secondario). Il secondario ha diverse uscite, ognuna di esse corrisponde a un determinato volume selezionato. Un autoformer ha un singolo avvolgimento: l'ingresso lo usa tutto, mentre l'uscita ne usa solo una parte. Questo significa che avremo ancora una connessione elettrica tra ingresso e uscita, mentre nel trasformatore tradizionale, ingresso e uscita sono completamente separati elettricamente. Un vantaggio del trasformatore è che interrompe gli anelli di massa; un altro è che può accettare ingressi e uscite bilanciate, anche se l'uscita non sarà mai adeguatamente bilanciata. D'altra parte, si dice che con l'autotrasformatore si abbiano più bassi, a causa della connessione diretta tra ingresso e uscita.
Il Townshend Allegri è la versione economica del più famoso Townshend Glastonbury. L'Allegri lavora con lo stesso principio ed effettivamente usa la stessa componentistica, ma è semplificato con funzioni base ed è stato usato un contenitore più economico per contenere i costi il più possibile. Nonostante questo, la qualità del suono dovrebbe essere la stessa del Glastonbury. L'Allegri ha 6 ingressi e 2 uscite, tutte RCA. Non dispone di telecomando e il volume ha un campo di regolazione da -60 a +4 dB, per un totale di 24 passi, ma per una prestazione ottimale, la parte alta della regolazione andrebbe evitata. L'Allegri essendo totalmente passivo, non ha nessuna connessione di alimentazione. L'unico lusso che l'Allegri si concede è l'interruttore di mute.
Principalmente il confronto sarà ovviamente con il mio Django, ma userò anche il nuovo lettore Blu-ray Oppo BDP-105 Blu-ray, che ha un controllo di volume digitale integrato. Entrambi i confronti sono molto interessanti, il Django usa una tecnologia simile mentre l'Oppo permette, teoricamente, di eliminare completamente il circuito di preamplificazione. Come lettore cd è stato usato il Astin Trew AT3500+ CD player. Come diffusori attivi sono stati usati gli Unity Audio 'The Rock hifi', oppure l'amplificatore Usher R1.5 con i diffusori passivi Dynaudio Contour 1.8 mkII. La maggior parte dell'ascolto è stata fatta con i diffusori attivi Rock, in quanto più rivelatori.
L'Allegri funziona bene, ma la sensazione al tatto della manopola del volume e del selettore d'ingressi, non è altrettanto piacevole quanto quella del Django, o quella di altri prodotti di questa fascia di prezzo. Ad essere onesti, in entrambe le manopole c'è un po' di gioco nello scatto dei vari passi, come una mancanza di un posizionamento fermo e solido. Nessun problema, naturalmente, ma un po' deludente per un prodotto da 2000 sterline. D'altra parte, l'idea era proprio quella di offrire la massima qualità al minor prezzo possibile, non ci si dovrebbe lamentare di questo. Un altro problema minore è che il contenitore è veramente molto piccolo e leggero, per cui tende a scivolare in caso si usino cavi molto pesanti. Anche questo è stato fatto di proposito, per mantenere bassi i costi di spedizione ai clienti di tutto il mondo.
Il Django è già un ottimo preamplificatore, quindi non c'è molto margine di miglioramento, almeno è quello che mi aspettavo. Infatti, le differenze tra questi due preamplificatori non sono enormi. Entrambi suonano molto bene e hanno ottime prestazioni sia tecniche che musicali. Il vantaggio degli autotrasformatori è che non c'è nessun disturbo derivante dall'alimentatore o dalla presa di corrente, il risultato è un bel suono silenzioso con interferenze minime. Entrambi i preamplificatori sono all'altezza, e restituiscono un suono molto piacevole e musicale, senza l'accenno di disturbi o rumore elettronico. Mostrano anche un eccellente controllo, cosa che mi aspettavo da preamplificatori basati sui trasformatori.
Eppure, ci sono piccole differenze. L'Allegri ha bassi più potenti, produce un suono più pieno, con più peso e impatto sulle basse frequenze. Sembra esserci anche un palcoscenico più ampio, con estremi di gamma più chiari e puliti rispetto al Django, il quale suona a volte più compresso in confronto. L' Allegri è capace di un maggior respiro e un flusso più esteso. In realtà non è così facile sentire gli effetti dell'Allegri, attenuazione a parte. Sembra avere un'estensione completa sia verso il basso che verso l'altro, non limitando in nessun modo il messaggio musicale.
Le cose possono cambiare quando si utilizzano connessioni bilanciate, ma ciò non è possibile con l'Allegri. L'Oppo ha uscite bilanciate, che sono leggermente meglio rispetto alle uscite RCA, e i miei diffusori Rock preferiscono essere pilotati dai loro ingressi bilanciati. Inoltre, le connessioni bilanciate hanno anche il vantaggio di annullare il rumore di fondo. Usato in configurazione bilanciata, il Django è un passo avanti rispetto all'Allegri, dimostrando che ci può essere un intrinseco vantaggio ad usare un sistema tutto a trasformatori. Ma utilizzati entrambi con connessioni sbilanciate, non si può negare che l'Allegri sia un preamplificatore migliore.
Quello che impressiona sempre nell'ascolto dell'Allegri è il suono rilassato e naturale che produce. Lo stesso vale per il Django, ma in misura lievemente minore. L'Allegri sembra capace di far venire fuori la musica senza lasciare nessuna traccia della sua presenza. Questo diventa ancora più chiaro quando viene confrontato con l'Oppo, con il suo controllo di volume integrato. Questo permette di eliminare completamente il preamplificatore, migliorando ulteriormente le cose, ma solo marginalmente se si usano connessioni di alta qualità. Si deve ascoltare veramente con attenzione e comunque le differenze potrebbero non essere notate. Bisogna aggiungere che il controllo volume digitale dell'Oppo lavora particolarmente bene nel mio sistema, perché le Rock hanno una sensibilità tale da farlo rimanere nella zona ottimale con un attenuazione minima. Se usato con un finale di potenza "normale" la differenza potrebbe essere piccola, oppure i cambiamenti potrebbero essere tali da far passare l'Allegri in vantaggio. Questa prima prova è stata fatta con connessioni RCA, ma connettendo l'Oppo direttamente ai diffusori attivi Rock, suona molto meglio usando connessioni bilanciate XLR. Quando viene usato in questo modo, il controllo volume digitale del Oppo batte più facilmente l'Allegri, che è costretto ad utilizzare connessioni hi-end. La differenza non è sconvolgente, ma comunque notevole.
Quindi, se si prova a battere l'Allegri su suo terreno di gioco, semplicemente non è possibile. In un certo senso, non è neanche completamente giusto paragonare l'Allegri con il Django e l'Oppo BDP-105 in modalità preamplificatore, specialmente con le uscite bilanciate. Queste sono due delle migliori soluzioni di preamplificazione che io conosca e dire che è leggermente migliore del Django e quasi buono quanto un controllo di volume digitale usato in una sinergia a lui favorevole, non rende giustizia all'Allegri. Il fatto è che si tratta di un preamplificatore estremamente trasparente che suona in modo fantastico con tutto quello che gli viene dato in pasto e tutto quello che collegherete alle sue uscite. Semplicemente, non mancherà mai di suonare bene, aperto e restituendo un quadro chiaro con qualunque registrazione. Non si limita ad essere trasparente, l'Allegri ha anche grandi doti di pilotaggio, grande larghezza di banda e ottimo dettaglio. Questo è quello che si avvicina di più al filo con attenuazione, senza spendere un'esagerazione.
Ho avuto la fortuna di essere invitato da Max Townshend ad ascoltare il suo sistema di riferimento. Ne ho approfittato per portare con me il mio Django, in modo da poterlo paragonare all'Allegri in un sistema hi-end adeguato. Prima di tutto devo dire che il sistema di Max è stato una vera rivelazione: anche durante la riproduzione di CD standard il suono era incredibile, e con i formati ad alta risoluzione tutto sembrava eccezionale. E' raro ascoltare un sistema realmente full-range, con dinamica di dimensioni reali e che mantiene ancora la sua naturalezza e la delicatezza, come riesce a fare il sistema di Max. Sono rimasto davvero colpito. Ovviamente, le differenze tra l'Allegri e il Django sono state molto più evidenti in un impianto di questo tipo. Il Django non n'è certo uscito disonorato, ma suonava un po' velato e leggermente più opaco rispetto all'Allegri e al suo fratello maggiore, il preamplificatore Glastonbury. I due preamplificatori di Townshend suonano in modo molto simile e rendono un immagine più a fuoco e più rifinita rispetto al Django. Nel mio sistema è stato il Django il vincitore, ma nel super-sistema di Max, sicuramente il migliore è stato l'Allegri. Anche il fantastico preamplificatore Glastonbury non può realmente fare di meglio.
Un bel preamplificatore, non c'è che dire. Dal punto di vista del suono è assolutamente di prim'ordine, battendo anche il mio amato Django, se pur di poco. Il suono è raffinato e naturale, con bassi molto potenti e un'incredibile trasparenza. è piccolo, limitato alle funzioni base, ma questa d'altra parte era l'idea principale di questo prodotto: avere un suono hi-end al prezzo più conveniente possibile. E ci riesce. è difficile dire di un preamplificatore da 2000 sterline che ha un buon rapporto qualità-prezzo, ma con un suono come questo non posso negare che sia proprio così. Altamente raccomandato.
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