Prodotto: Diffusori da supporto Emerald LE
Costruttore: Audio Concepts, Inc. - USA
Costo Appross.: $ 749 USD
Recensore: Scott Faller[Italiano]NT USA
Data recensione: Ottobre, 2003
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Chiunque abbia avuto a che fare con il mercato dei mini-monitors sa che la possibilità di scelta è praticamente infinita. È impressionante il numero dei costruttori tra i quali è possibile operare una scelta. Correte il rischio di restare a dir poco disorientati quando iniziate a guardarvi intorno.
Nel corso delle mie lunghe ricerche sui diffusori da recensire, mi sono imbattuto nella Audio Concepts Inc. (ACI). E subito quest'azienda ha catturato la mia attenzione. La ACI è un costruttore di diffusori di dimensioni accettabili che ha ricevuto elogi dalla stampa specializzata per i suoi modelli più impegnativi ma sembra che nessuno abbia mai fatto una recensione formale del modello entry level dei diffusori da scaffale, gli Emerald.
La pagina web dedicata alle Emerald, concludeva con l'affermazione seguente "Emerald rappresenta il diffusore perfetto per lo home theater a livelli high-end". Solitamente un'affermazione del genere mi spinge a passare immediatamente ad un'altra pagina web, ma questa volta la mia reazione è stata differente. Nella stessa frase veniva inoltre affermato che le Emerald erano "uno dei pochi diffusori schermati con una qualità del suono richiesta dagli audiofili più esigenti". Solitamente non do molto credito agli slogan dei costruttori, ma dato che avevo letto i commenti favorevoli riguardo ai modelli superiori, decisi di chiamare Mike Dzurko e vedere se era possibile organizzarsi per una recensione.
Non passò molto tempo dalla mia telefonata, che ricevetti una piccola (ma pesante) cassettina contenente le Emerald. Come potete constatare dalla foto, l'accostamento del nero con il ciliegio le rende molto attraenti.
La ACI ha in catalogo una linea di diffusori che spazia dalle ragionevolmente economiche Emerald alle top di gamma Jaguar che viaggiano sui 7000 Euro la coppia.
Modello |
ACI Emerald LE |
Tipologia |
Da scaffale, 2 vie, Bass Reflex |
Altoparlanti |
Tweeter in seta da 1", Woofer da 5.25" (schermato) |
Risposta in frequenza |
65 - 20kHz +/- 3 dB |
Sensibilità |
88 dB in ambiente |
Impedenza Nominale |
8 ohms |
Potenza Consigliata |
30 - 150 watts, 200 se si fa uso di sub e XOver attivi |
Dimensioni |
294 mm h x 203 mm l x 194 mm p |
Peso |
6.8 Kg ognuna |
Frequenza di taglio del Crossover |
prossima ai 2.5k |
Le Emerald a valle dell'accoppiata Korato/AKSA
Come al solito, ho ascoltato le Emerald in due configurazioni differenti. La prima: le ho posizionate in modo da ottenere il maggior rinforzo delle basse frequenze. A tal proposito le ho accostate a pochi centimetri dalla parete posteriore. Il risultato ha superato le mie aspettative, infatti il bass reflex posteriore interagendo con la parete di fondo ha permesso alle Emerald di sfoggiare un basso piacevolmente profondo. D'altro canto l'immagine ed il palcoscenico ne sono stati leggermente penalizzati ma tali effetti probabilmente potrebbero essere minimizzati con piccoli trattamenti acustici alla parete nella zona compresa tra i diffusori, ad esempio una pesante tenda o qualcosa di simile.
La seconda: ho spostato i diffusori lontano dalla parete per ottenere un'ottima immagine. Sono soddisfatto quando i diffusori riescono (quasi a) "scomparire" nella mia stanza. È qualcosa difficile da ottenere in qualsiasi stanza. Quelle volte che accade, si va immediatamente in estasi. E quasi sempre non importa se si riscontrano altri difetti; li accettate di buon grado poiché i diffusori "scompaiono". Tutto ciò che resta è il fluire della musica di fronte a voi. Come sempre (o per lo meno così mi sembra), una volta allontanati i diffusori dal muro, il basso perde di consistenza. Se ciò accade, potete sempre affiancarle a un sub dedicato alla riproduzione delle ottave inferiori.
La combinazione Korato/AKSA è in grado di dare grandi emozioni, in particolar modo con la musica Rock. Le Emerald presentano un suono leggermente "mid-hall". Non sono molto sfacciate, ma neanche molto rilassanti, del tipo... ehm.... beh avete capito: "mid-hall". IMO, diffusori simili prediligono particolarmente il Rock dando il loro massimo se abbinati ad un sub di buona fattura. Hanno la tendenza a togliere quel piglio aggressivo che caratterizza alcuni generi musicali. Il punto di forza delle Emerald, è rappresentato dall'ottimo dettaglio che soddisfa i desideri audiofili di ognuno di noi.
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Siccome alle Emerald piace il Rock, ho passato gran parte del tempo a rispolverare la mia collezione di dischi Rock. Ho tirato fuori tutto ciò che avevo a disposizione (almeno penso), e ho iniziato ad ascoltare compiaciuto. A dire il vero un problema c'è stato e lo ho avuto con mia moglie. È accaduto che il rock ed il volume al passare del tempo sono aumentati a dismisura nella mia sala d'ascolto. Spesso dimentico che ci sono altre persone che vivono in questa casa. Eh, si!........
Quando mi sono seduto per terminare la recensione, ho iniziato a leggere il Manuale. Hmmm...... ma ci pensate, leggere il manuale utente (OK non c'è niente da ridere). Una volta letto il paragrafo intitolato Posizionate le vostre Emerald la prima frase sentenziava qualcosa di simile, Se i diffusori vengono posizionati alla stessa altezza (o ad un'altezza inferiore) dell'orecchio, il woofer dovrebbe trovarsi nella parte superiore.
Sapete..... per tutto il tempo, avevo ascoltato i diffusori con il tweeter in alto. Dopo aver letto il paragrafo del manuale, ho deciso di capovolgere i diffusori e fare un ulteriore ascolto.
Dopo averle rigirate, il carattere delle Emerald era diverso. Dovete sapere che uso i TNT Stubby come stand. In totale sono alti 60 cm. Il che posiziona il woofer a circa 25 cm sotto il mio orecchio, ora con il woofer in cima, questo rimane a circa 5 cm sotto il mio orecchio. Praticamente quasi in asse.
Risultato...... più dettaglio sulle medie.
OK, abbiamo chiacchierato abbastanza. Merita un deciso 6-7 su una scala di efficacia dei miglioramenti.
Bene.......dannazione. Adesso devo iniziare a pensare nuovamente a cosa scrivere in questa recensione.
Breve pausa mentre il recensore ascolta febbrilmente per riprendersi dallo stato di stordimento.........
Bene, dopo aver ascoltato numerosi dischi di ogni genere (il che ha comportato diversi giorni d'ascolto), sono arrivato alla conclusione che a mio avviso preferisco il suono delle Emerald posizionate con il woofer in basso rispetto alla posizione con il woofer in alto. Il woofer in alto ripropone l'evento musicale un po' troppo avanzato per i miei gusti. Il motivo è che il woofer è quasi in asse con le mie orecchie e questo porta ad accentuare il dettaglio nella banda delle medie frequenze.
Ma è solo questione di gusti personali.
Bene, torniamo al nostro iter originale.
Le Emerald con il RAM 301
La combinazione risulta piuttosto affascinante. Ho preferito ascoltare in prevalenza Jazz, voci e anche un po' di Classica piuttosto che Rock duro. Niente di particolarmente rilevante. Le Emerald hanno dimostrato di essere un carico abbastanza semplice da pilotare. Anche se Mike della ACI raccomanda di abbinare i diffusori ad ampli di potenza elevata, l'accoppiata con il RAM 301 mi ha permesso di ascoltare piacevolmente molti generi musicali. Immagino che il motivo sia da imputare alla loro efficienza che si attesta sugli 88dB. Anche se attualmente, 88 dB non sono poi male considerato che stiamo parlando di mini-monitor.
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Le Emerald con HH Scott 299
Questa configurazione non è la migliore in assoluto. Non fraintendetemi, il suono è gradevole se ascolto dischi "audiophile" ma quando passo a registrazioni "normali", il suono diventa un po' troppo esile. E già, il vecchio HH Scott lo colora alquanto. Tende ad far diventare i diffusori affaticanti. Dato che le Emerald presentano un suono leggermente mid hall, il vecchio HH Scott le rende un po' troppo confuse e gonfie. È proprio quello che mi aspettavo. Un ulteriore esempio che fa capire quanto sia importante la "compatibilità" tra i componenti dell'impianto. Again, YMMV.
Le Emerald con il RAM 301 messe a confronto con le Dynaudio 42
Abbiamo a che fare con due presentazioni completamente differenti. Le Dyn rappresentano qualcosa di più di una piccola rivelazione. Possono senza dubbio essere catalogate come diffusori da prima fila centrale. D'altra parte, le Emerald risultano essere leggermente più rilassanti. Non presentano la stessa aggressività delle Dyn.
NB. Parliamo un attimo della terminologia, se non vi dispiace. I termini aggressivo e rilassante sono solitamente molto soggettivi. Entrambi possono assumere una connotazione negativa a seconda del vostro punto di vista. Nel mio caso, confrontando questi due diffusori, questi due termini sono assolutamente neutri. Non connotano né un aspetto positivo né negativo. Valgono per quello che sono. I termini che sto usando rappresentano il modo di descrivere quello che un potenziale acquirente potrebbe preferire nel loro suono. Potrebbe piacervi un diffusore aggressivo (con un suono da prima fila centrale) oppure potreste preferire un suono un po' più riposante (un suono più mid-hall). Purtroppo molto spesso, quello che si scrive può essere frainteso. Mi premeva quindi chiarire definitivamente che, nel mio caso, le parole aggressivo e riposante non vanno interpretate nel senso negativo del termine.
Bene, torniamo alle Emerald. Tra i molti dischi utilizzati nelle prove ho ascoltato l'ultimo lavoro di Pat Metheny: One Quiet Night, una registrazione totalmente acustica. Immaginatevi Pat a casa sua nel cuore di New York, alle prese con la sua Manzer, un solo microfono ed un registratore. Tutti questi brani hanno come caratteristica comune la tipica sonorità di "Nashville" tanto cara a Pat. Se siete suoi fan, non ne resterete delusi, è semplicemente adorabile.
Ad ogni modo, le Dyn vantavano una buona presentazione. Appaiono frizzanti con un adeguato palcoscenico. Potevo distinguere la chitarra di Pat stagliata senza incertezze a 2 metri dietro i diffusori. Le Dyn richiamavano maggiormente l'attenzione su loro stesse durante i virtuosismi di questo straordinario artista. Oltre a ciò, quasi spariscono dalla mia stanza. Il basso è abbastanza profondo, dinamico e relativamente veloce tenendo in considerazione che abbiamo a che fare con sistemi in bass reflex.
Usando lo stesso brano, le Emerald restituiscono un'ottima presentazione. Le ho trovate molto luminose e aperte. Risultano meno in evidenza rispetto alle Dyn (con i woofers in basso). Il palcoscenico proposto è ampio e profondo. Pat e la sua chitarra hanno fatto due o tre passi indietro rispetto alla precedente presentazione. Parte della vivacità nella parte di incrocio tra le medie frequenze e le alte con le Dyn è riproposta ulteriormente arretrata nel palcoscenico. Conseguentemente, le ACI danno l'illusione di riproporre la musica con minor sforzo. La musica sembra recitata piuttosto che riprodotta. Penso sia una delle ragioni per cui ho usato parole come rilassanti e aperti per descrivere questi diffusori.
Forma, finitura e progetto di base
Le Emerald sono frutto di un semplice progetto a due vie in bass reflex. Il tubo d'accordo si trova sulla parte posteriore dei diffusori ed è esso stesso abbastanza insolito. Invece della tradizionale forma circolare/svasata, l'apertura è rettangolare con gli angoli arrotondati.
La costruzione del mobile è buona e robusta. la parte nera visibile nelle foto è in HDF con una bella finitura semi-lucida. Per questioni estetiche Mike ha realizzato due scanalature nel cabinet; dubito servano a qualcosa dal punto di vista del suono ma le rendono molto eleganti. Le pareti laterali dei diffusori sono in solido legno massello. La coppia che ho in prova è rifinita in ciliegio. Questo tipo di finitura rende i diffusori veramente gradevoli.
Gli altoparlanti impiegati da Mike per questo progetto sono dei Vifa. Molti progettisti di diffusori commerciali e molti autocostruttori fanno uso dei Vifa, me compreso. Riescono sempre a dare buone prestazioni a prezzi ragionevoli.
Per cercare di eliminare la diffrazione prodotta dal baffle, Mike ha utilizzato un grande anello in feltro posizionato attorno al tweeter. L'anello è largo circa 4 cm. Sicuramente questa soluzione aiuta ad eliminare le imprecisioni sulle alte frequenze.
Confrontiamo adesso la qualità della costruzione. Le Emerald sono più pesanti e a mio avviso più robuste (ovviamente non le ho potute smontare e ispezionarle all'interno). IMO, le Dyn sono leggermente più attraenti poiché l'impiallicciatura è presente su tutti i lati del diffusore mentre le Emerald sono impiallicciate soltanto sui fianchi. Comunque, tutto dipende dalle vostre preferenze personali. Entrambi i diffusori devono fare i conti con alcuni compromessi. Le Dyn si fanno preferire per il loro aspetto, le Emerald per la loro robusta realizzazione.
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Dinamica
Questo è il classico esempio di diffusore piuttosto rilassante. Non troppo brillante o avanzato sulle medie il che comporta notevole fatica d'ascolto, tuttavia con un dettaglio più che sufficiente da soddisfare chiunque. Con i diffusori posizionati lontano dalla parete di fondo, il basso non arriva fino alle prime due ottave e il roll-off inizia intorno ai 70-80Hz (almeno nella mia stanza). A sua volta, la dinamica del basso appare leggermente attenuata. Fate attenzione a quanto ho appena scritto. Non ho detto che questi diffusori non sono dinamici. Ho precisato che la dinamica sembra leggermente attenuata. La ragione.... il leggero roll off del basso (principalmente) e la caratteristica di diffusore rilassante.
Un buon banco di prova per la dinamica è il brano The Return Of Mohammed degli EST su Somewhere Else Before. Si tratta di un brano semplice tuttavia molto aggressivo. Il trio di basso, pianoforte e batteria è molto ben registrato. Il brano inizia con un delicato suono di piatti e grancassa. Quindi sporgendosi all'interno del pianoforte, Esbjorn si diverte a pizzicare le corde del piano e prosegue con un delicato accordo introduttivo. Successivamente Dan Berglund entra in scena con il suo basso. È una grande introduzione che caratterizza l'intero brano.
La dinamica di questa intro potrebbe apparire leggera, ma è ben salda. Il suono dei piatti è pulito e vivace. La grancassa è ben dimensionata. A sua volta, il doppio basso è nitido ma non gonfio. Bene, come suona tutto ciò con le Emerald? in modo eccellente. La dinamica non è di quelle che vi trascinano via, ma d'altra parte non è tanto attenuata da farvi apparire la musica priva di vitalità.
Se dovessi riassumere la descrizione della dinamica delle Emerald in due parole, direi che ben fatta rende bene l'idea.
Estensione degli Alti
L'estensione sulle alte è decisamente buona. Giocherellando con il mio misuratore giocattolo (un Sencore SP295c) nell'estremo superiore dell'intervallo di frequenze, ho constatato che l'estensione tra le Dyn e le Emerald è sostanzialmente la stessa fino ai 10k. Oltre i 16k, le Emerald risultano leggermente migliori rispetto alle Dyn. Questo probabilmente spiega quella sensazione di ariosità a cui accennavo in precedenza.
Chiarezza degli alti
Il tweeter della Vifa che Mike ha scelto per questo diffusore è veramente bensuonante. Restituisce una presentazione pulita senza evidenziare quegli sfregolii tipici di così tanti tweeter . L'intervallo delle alte frequenze risulta abbastanza regolare.
Su Live at Shanghai Jazz di Marian McPartland, il primo brano vede Joe Morello (del vecchio quartetto di Dave Brubeck) alla batteria. In diversi brani usa un piatto piuttosto grande. Come al solito con i tweeter della Vifa, gli alti brillano per un dettaglio eccellente. Gli alti sono molto precisi senza che i tweeters richiamino troppo l'attenzione. Sono convinto del fatto che l'anello in feltro che circonda il tweeter migliora di molto la chiarezza degli alti delle Emerald.
Effettuando un confronto A/B in tempo reale, le Emerald restituiscono un tocco più, definito. Non molto, ma comunque presente.
Chiarezza dei medi
Il midrange di questi diffusori (con i woofers in basso) è leggermente arretrato. Questa caratteristica può considerarsi un pregio fino a quando non influisce sulla natura tonale degli strumenti registrati o, ancora peggio, interponga un velo tra gli strumenti e l'ascoltatore. Un pianoforte deve sempre suonare come un pianoforte. Non può essere confuso con una tastiera elettronica. Per quello che mi riguarda la parola arretrato non vuol dire che il midrange è velato. Uso questo termine per dire che il midrange si posiziona più indietro nel palcoscenico, nient'altro.
Qui, Mike ha fatto un buon lavoro. Una frequenza d'incrocio appropriata, affiancata alla scelta di un ottimo componente, permettono al medio di venire fuori senza modificare il timbro originale di uno strumento. Qualsiasi buon progettista di diffusori può confermarvi che non si tratta di un'impresa da poco.
Entrambi i diffusori fanno un discreto lavoro sui medi. Ognuno si presenta in modo leggermente diverso. Uno appare avanzato, l'altro arretrato. La natura delle Dyn è più aperta e la presentazione è da prima fila. A sua volta il midrange può apparire leggermente colorato o caldo. D'altra parte, l'approccio delle Emerald è quello di presentare un suono più rilassante. Il midrange è un pelino esile e forse non abbastanza colorato. Sostanzialmente, i vantaggi ed i conseguenti svantaggi di ogni diffusore, si equivalgono come risulta dalla mia votazione.
Appena un po' più di dettaglio.
OK, adesso per un po' proviamo a capovolgere i diffusori (woofers in alto) sugli stands. Ho passato un po' di tempo oziando. Devo aver camminato per diversi km avanti e indietro tra il mio punto di ascolto e i diffusori. Potevo quasi vedere la marca dei miei tappeti.
Anche se ho detto che preferisco la presentazione con i woofers in basso, ci sono stati alcuni casi specifici in cui ho preferito posizionare i woofers in alto. Principalmente è accaduto con la musica "tranquilla" come il Jazz e la Classica. Sembra che il tutto venga presentato più in avanti. Riuscivo a percepire maggiori dettagli dai dischi. Su alcune registrazioni questo ha aiutato un po', in altre (come un certo rock) risultava fastidioso.
Vi ricordo che questa è una mia preferenza personale. Ovviamente, le vostre abitudini di ascolto e le vostre preferenze probabilmente saranno differenti dalle mie.
Chiarezza del basso
Uno dei migliori brani che ho trovato per apprezzare la precisione e la definizione del basso acustico, è Soular Energy di Ray Browns. Sono così fortunato da avere sia il CD che il vinile (Pure Audiophile PA-003, aspettatevi presto una recensione). Il lavoro di mastering effettuato da Stan Ricker per la versione in vinile di questo classico del jazz è semplicemente qualcosa di fenomenale. Non si riescono neanche a contare gli assolo di Ray e del suo basso. Questo disco costituisce un esempio eccellente di quanto riesca ad essere dettagliato ed articolato una viola. Nell'ascolto di Soular Energy, le Dyn suonano forte e l'immediatezza è molto invitante. Ma una volta seduti di fronte ad un basso doppio e aver ascoltato come suona, devo dire che le Emerald si avvicinano un po' di più alla realtà.
Infatti, proprio l'altro ieri mi è capitato tra le mani una viola. Ci ho giocato un po' pizzicando le sue corde e suonando con l'archetto. Per coloro che non ne hanno mai ascoltato una chiusa e acustica (non amplificata), una viola risulta abbastanza tranquilla, al contrario di molti dischi (amplificati) in registrazioni live. È qualcosa di interessante ascoltare le interpretazioni di questo solitario strumento da parte degli ingegneri di studio (e dei produttori).
Estensione dei bassi
L'estensione delle basse frequenze è discreta. Con i diffusori posizionati piuttosto vicino alla parete di fondo il basso raggiunge circa 50Hz nella stanza. Poiché preferisco l'immagine al rinforzo sui bassi, ho scelto di posizionarle lontano dal muro. Le Emerald iniziavano ad accennare il roll off intorno ai 75 Hz. Non male se consideriamo le loro piccole dimensioni. Come sempre, potete aggiungere un sub per rinforzare le prime due ottave se ne sentite la necessità.
Confrontando le Emerald con le Dyn, il basso non è caratterizzato dalla stessa autorità. Le Emerald non presentano l'impatto di cui sono capaci le Dyn. D'altra parte, il basso sembra essere un po' più aggraziato in alcuni generi musicali. Voglio dire che, con la classica ed il jazz per esempio, il basso è leggermente più realistico con le Emerald. Con il Rock invece il basso risulta poco esuberante, anche se un sub ci si integrerebbe felicemente. Riassumendo, ho trovato che l'estensione del basso delle Dyn sia migliore.
Profondità del palcoscenico
Considerato che le Emerald hanno i medi leggermente arretrati (sempre con i woofer in basso), il palcoscenico è gradevole e profondo. Ascoltando alcuni brani di Coleman Hawkins, At Ease with Coleman Hawkins, Prestige OJC 181 in vinile, il suono proveniva come se il pianista Tommy Flanagan fosse molto distante.
Emmanuelle Axe e YoYo Màs, Braham suonate per violoncello costituisce un altro buon banco di prova. Con le Dyn YoYo si trovava a circa un metro dietro il piano dei diffusori con Emmanuelle posizionata approssimativamente a circa 1.5 metri dietro YoYo. Quando sono passato alle Emerald, YoYo ha fatto buoni tre o quattro passi indietro posizionandosi a circa 3 metri dietro i diffusori. A sua volta Emmanuelle sembra stare a circa 4.5 m dietro il palco.
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Ampiezza del palcoscenico
Ho utilizzato Momentary Lapse of Reason dei Pink Floyd, il primo brano, l'acqua che si infrange sul molo come test per valutare l'ampiezza del palcoscenico. Con le Dyn l'immagine si estende per mezzo metro oltre i diffusori. Le Emerald raggiungono più o meno lo stesso risultato forse un pelino più stretto. Forse di 15 cm. La differenza principale tra i due diffusori è la focalizzazione. L'immagine riproposta dalle Emerald era molto più nitida.
Anche se la messa a fuoco dell'immagine risulta meno precisa rispetto a quanto riescono a ricostruire le Dyn, il palcoscenico virtuale nel suo insieme d'altra parte è più ampio. Perché? Bene, non ci giurerei, ma se dovessi dare una spiegazione direi che il merito è delle frequenze vicine agli ultrasuoni. L'aria che circonda gli strumenti e le voci sembra un valido aiuto a definire meglio gli artisti, ma riesce a conferire una presenza "virtuale" al luogo in cui è stato registrato l'evento musicale.
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Altezza del palcoscenico
Ad un ascolto dei diffusori, le Dyn hanno riprodotto un palcoscenico estremamante a fuoco (verticalmente). Anche se l'immagine viene ben proiettata sia più in basso sia più in alto dei diffusori, i risultati migliori si ottengono in asse con i diffusori.
L'approccio proposto dalle Emerald è leggermente diverso. Il fuoco principale si posiziona leggermente più in basso del piano dei diffusori, ma il suono aperto e arioso delle Emerald rende l'immagine più alta. Se dovessi quantificarlo direi che parte da circa 30 cm sotto i diffusori e si estende fino a quasi un metro sopra di essi.
Immagine e fuoco
Come riportato poco sopra, le Emerald riescono quasi a sparire dalla stanza una volta sistemate correttamente. Inoltre, si riesce ad ottenere un'ottima immagine. Ho riscontrato un'altrettanto valida definizione dei musicisti. Occasionalmente i tweeter possono apparire in evidenza, ma può essere considerato un peccato veniale. Tra l'altro il difetto potrebbe anche essere imputato alle registrazioni.
Mi sono seduto nuovamente ad ascoltare YoYo e non ho potuto fa a meno di notare le differenze significative nella filosofia di presentazione della musica. Le Dyn vi sbattono i musicisti proprio davanti a voi. L'immagine e la messa a fuoco sono buone, ma a causa della sensazione di essere "proprio lì davanti" l'immagine a volte può risultare un po' opprimente.
Le Emerald seguono un approccio molto diverso. Tendono a ricreare lo studio di registrazione o l'ambiente in cui è registrato l'evento. Propongono una presentazione molto spaziosa e aperta. Gli artisti acquisiscono contorni e forme ben definiti proprio davanti a voi. Inoltre, si riesce quasi a percepire le dimensioni e la forma del luogo di registrazione.
L'immagine fornita dalle Dyn risulta essere un po' più ampia e meno a fuoco o definita. Il motivo? È sempre lo stesso: le Dyn sono un diffusore da prima fila. Vi siete mai seduti al centro della prima fila ad un concerto? A me è capitato proprio pochi giorni fa. Infatti gli esecutori (James Nacy violoncello e Jennifer Lim pianoforte) si esibivano in un'interpretazione di due Sonate di Braham contenute nel CD di YoYo che uso come riferimento. Quando siete in prima fila ad un concerto per piano e violoncello (o un'altra esibizione di questo tipo) tutto diventa più grande, marcato e più espressivo. I musicisti ve li ritrovate proprio davanti a voi.
Colorazione complessiva
In linea generale questi diffusori non presentano particolari colorazioni. In alcune registrazioni eccessivamente accurate (audiofile) da me ascoltate, il midrange può risultare un po' debole e non avere abbastanza corpo. Questo sembra essere il prezzo da pagare per un diffusore che si dimostra molto semplice all'ascolto.
Come detto poco fa, Le Dyn possono aggiungere un po' troppo colore ai medi con alcune registrazioni. D'altra parte le Emerald risultano leggermente esili nella zona del midrange. In definitiva, devo dire che le Emerald tendono ad essere leggermente meno colorate rispetto alla Dyn.
Fila
Abbiamo a che fare con le classiche casse da metà sala (mid hall). Con questo intendo dire che la regione d'incrocio tra le medie e le alte frequenze è leggermente attenuata. È come se foste seduti più o meno nella 15ima fila.
Stranezze
Niente di particolare da segnalare. Sono abbastanza malleabili nel senso che riproducono bene tutti i generi musicali.
Miss You
Dopo aver trascorso tutto questo tempo con le Emerald e aver scoperto le loro tante qualità, le dovrò riconsegnare definitivamente. Mi piace molto l'immagine che restituiscono e la buona definizione del basso. Possono essere considerati diffusori definitivi con i quali potrei vivere a lungo.
Giudizi oggettivi |
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Categoria |
Voto |
Commenti |
Costruzione e finitura |
0 |
In linea con le Dyn(audio Audience 42) |
Dinamica |
-1 |
Si avvicinano ma non eguagliano le Dyn |
Acuti - Estensione |
+1 |
Belli ed ariosi |
Acuti - Chiarezza |
+1 |
Appena appena migliori le Emerald |
Medi - Chiarezza |
0 |
Entrambe pulite, ma con presentazioni diverse |
Bassi - Chiarezza |
+2 |
Il confronto diretto è stato piuttosto rivelatore |
Bassi - Estensione |
-2 |
Le Dyn fanno un ottimo lavoro riempiendo la stanza |
Immagine - profondità |
+3 |
Molto più profonde |
Immagine[Italiano]arghezza |
+2 |
L'ariosità le fa preferire |
Immagine[Italiano]ltezza |
+2 |
Un buon vantaggio alle Emerald |
Immagine - fuoco |
+3 |
Una definizione molto precisa |
Giudizi soggettivi |
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Colorazione generale |
+1 |
Ad un confronto diretto le Emerald vanno leggermente meglio |
Fila |
15 |
Intorno alla 15ima fila |
Stranezze |
0 |
Un diffusore abbastanza ordinario |
Fattore "Miss You" |
+3 |
Le Emerald erano facilmente ascoltabili |
Eccovi un Link alla Metodologia per l'assegnazione dei voti |
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Anche se ho riportato le impressioni principalmente sul Jazz e la Classica a diretto confronto, personalmente le ho trovate molto adatte al rock più duro. Sapete di quale genere parlo. Il genere urlato, con chitarre distorte e cantanti dalle voci possenti. Roba da mal di testa. Il tutto sembra suonare molto, ma molto bene su questi piccoli diffusori. In particolar modo se aggiungete un buon sub a coprire la gamma bassa. Qualsiasi cosa ho dato in pasto alle Emerald, queste si sono comportate in maniera egregia. Se siete un appassionato di hard rock e non riuscite a trovare una coppia di casse che suonino "bene" queste potrebbero rappresentare la soluzione. Non fraintendete quello che ho appena scritto, i diffusori riproducono tutti gli altri generi musicali in maniera egregia. Mi sono semplicemente accorto di aver ascoltato più Rock che altro durante la recensione delle Emerald. Con la loro caratteristica presentazione "mid-hall", le nostre sembra che tolgano gli "eccessi" dalla musica più dura, rendendola molto più ascoltabile.
Come per la maggior parte di mini-monitor, consiglierei di integrarle con un sub se volete raggiungere le ottave più basse. Nel mio impianto, in particolar modo con la musica rock, l'aggiunta di un sub le ha rese molto piacevoli. Durante l'ascolto del jazz acustico e classico, sinceramente non ho sentito la necessità di inserire un subwoofer.
Un'ultima cosa riguardo le Emerald. Mike offre in prova a casa vostra per 30 giorni tutti i suoi diffusori, garantendo la restituzione dei soldi in caso non vi soddisfino (escluse le spese di trasporto naturalmente). Personalmente penso che questo costituisca un grosso vantaggio. In tal modo si annullano quasi tutti i vostri rischi per l'acquisto dei diffusori. Se siete disposti a rischiare $50 in spese di spedizione, le Emerald vanno prese in considerazione.
Impianto di riferimento |
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Dispositivo |
Marca e modello |
Distributore |
Lettore CD |
Njoe Tjoeb, Upsampled |
Upscale Audio - Kevin Deal |
Pre |
Korato KVP-20 |
Korato Group |
Audio Switching |
NEC AVX-910 |
NLA - Strumentazione personale |
Amplificatore |
ASKA [Italiano]spen 55 watt Amplifier |
Aspen Amplifiers Pty. Ltd. |
Amplificatore(i) |
RAM 301 - 30 watt Modified Jolida |
Response Audio - Bill Baker |
Amplificatore |
HH Scott 299A Integrated - EL84 PP |
NLA - Strumentazione personale |
Cavi di segnale |
Rame argentato, isolam. in Teflon |
Autocostruiti |
Cavi di potenza |
Rame argentato, isolam. in Teflon |
Autocostruiti |
Diffusori (riferimento) |
Dynaudio Audience 42 |
Dynaudio USA Michael Manousselis |
Diffusori (recensione) |
Acoustic Concepts Inc, Emerald LE |
ACI Mike Dzurko |
Giocattoli |
Sencore |
Grazie per l'opportunità di poter replicare alla recensione. È scontato dire che Scott ha apprezzato le Emerald. Questo naturalmente non rappresenta una sorpresa per noi della ACI. La Emerald è un diffusore che sorprende favorevolmente l'ascoltatore con il suo semplice equilibrio e la sua musicalità. Queste qualità apparentemente elementari non sono sempre facili da ottenere, ma cerchiamo di sforzarci di ottenere tutto ciò in ogni nostro progetto.
Il disegno delle Emerald le rende facilmente inseribili sia in impianti home theater sia in quelli high end a due canali, e ci siamo accorti che i nostri clienti le reputano egualmente adatte per entrambi gli utilizzi. La neutralità è una caratteristica peculiare sia in impianti HT sia per quelli a due canali. La percezione da mid-hall evidenziata da Scott è molto in linea con gli obiettivi della Emerald. La registrazione deve sempre costituire il fattore principale che caratterizza la presentazione della musica all'ascoltatore. Questa caratteristica permette alle Emerald di restituire la rappresentazione musicale in dipendenza del software e della stanza d'ascolto. Scott dice bene quando scrive, "...Tendono a ricreare lo studio di registrazione o l'ambiente in cui è registrato l'evento. Propongono una presentazione molto spaziosa e aperta. Gli artisti acquisiscono contorni e forme ben definiti proprio davanti a voi. Inoltre, si riesce quasi a percepire le dimensioni e la forma del luogo di registrazione." È proprio quello che speravamo sentisse!
Ancora grazie per esserti impegnato a recensire un nostro prodotto e per averci dato l'opportunità di fare questi commenti. Se qualcuno dei vostri lettori desidera avere ulteriori informazioni su qualsiasi prodotto della ACI e della nostra operazione "30 giorni e vi garantiamo che li amerete" o sulla nostra filosofia di "garanzia totale" li invito cordialmente a contattarmi.
Mi farà sicuramente piacere ascoltarli.
Distinti saluti,
Mike Dzurko - President, ACI - miked@audioc.com -
www.audioc.com
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© Copyright 2003 Scott Faller - http://www.tnt-audio.com
Traduzione italiana: Fabio Egizi