Lonpoo LP42X - minidiffusori attivi

Mai dormire sugli allori!

[Lonpoo LP42X]
[English version here]

Prodotto: Lonpoo LP42X - diffusori attivi (amplificati)
Costruttore: Lonpoo - Cina
Prezzo appross.: circa 90€/coppia, a seconda delle offerte e delle modalità di spedizione
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Ottobre, 2021

Nella mia recente prova a confronto di 3 diffusori sotto i 50€ le Lonpoo, contro ogni aspettativa, avevano sbaragliato la concorrenza, sebbene fossero le più piccole del lotto. Nel giro di poco tempo sono diventate le casse bookshelf più vendute su Amazon, un bel record!

Mai dormire sugli allori

Evidentemente non soddisfatti dell'inaspettato boom di vendite, i ragazzi della Lonpoo non si sono adagiati sul successo ottenuto e hanno continuato a lavorare. Fanno uscire, così, la versione attiva delle LP42, semplicemente denominata LP42X. Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, la LP42X non è una LP42 con un amplificatore all'interno ma un diffusore che del modello precedente conserva giusto gli altoparlanti, perché il mobile, pur delle stesse dimensioni, è stato modificato profondamente, infatti il peso è aumentato del 16%. Anche l'aspetto cambia, ora i fianchi appaiono essere realizzati in legno chiaro (o, almeno, ne è una buona imitazione!), dai bordi arrotondati. All'interno di uno dei due diffusori troviamo una piccola scheda di amplificazione, in classe D, basata sul solito chip TPA3116, quello che ad esempio equipaggia l'amplificatore Nobsound F900S da me positivamente recensito qualche tempo fa. Completano il pacchetto un alimentatore esterno da 21 volt/2A (i primi esemplari ne montavano uno da 18) che dovrebbe garantire una trentina di watt per canale, un buon cavo in rame OFC al 99.9% pure di buon spessore e lunghezza (2 metri), un cavo di segnale minijack/RCA con connettori dorati (presente anche un secondo ingresso minijack). Nel retro presenti la manopola del volume, l'interruttore d'accensione e un led rosso ben luminoso che indica l'avvenuta accensione. Un completo manuale in più lingue (anche italiano!), con ottimi consigli sul posizionamento e l'utilizzo, è una piacevole sorpresa.

Purtroppo non sono previsti l'ingresso Bluetooth né il telecomando. Interpellata, la Lonpoo ha risposto che l'ingresso Bluetooth avrebbe degradato la qualità sonora. Il controllo del volume sul retro è molto scomodo, pertanto meglio metterlo al max e poi regolare tutto dalla sorgente che utilizzeremo.

[Lonpoo LP42X - amplifier board]

Due parole in più sul nuovo cabinet: ho pesato una vecchia LP42 e una nuova, quella priva di amplificazione interna. La nuova pesa 270 grammi in più, che su un cabinet così piccolo rappresenta un incremento notevole (da 1,688 kg a 1,958 kg). Il livello di finitura è aumentato, e non sono più presenti i delicati fogli in vinile finto legno nero, incollati e facili a staccarsi nei bordi. Cablaggio interno, vaschetta connettori e condensatore sul tweeter sono rimasti identici. La prova con le nocche della mano restituisce ora un suono sordo, molto più che nella vecchia versione passiva. Non è chiaro se questo nuovo cabinet sarà in dotazione anche della versione passiva. Come tutto questo sia stato possibile con un aumento di prezzo di appena una ventina di euro resta per me un mistero insondabile.

Per capire quanto il nuovo cabinet influisca sulle prestazioni di questi diffusori mi sono procurato una seconda coppia di LP42X, così da prendere le due casse passive e poterle confrontare con le vecchie, senza l'incognita dell'amplificazione interna. In altre parole ho potuto ascoltare la semplice influenza del cabinet, visto che tutto il resto è uguale. Poi ho provato le LP42X a confronto con dei mostri sacri tra i monitor attivi da studio, le M-Audio BX8 D3 (la mia recensione qui su TNT-Audio fa riferimento alla versione D2). Si tratta di monitor attivi di grandi dimensioni, con un woofer da 20 cm e un'amplificazione interna in Classe AB di buona potenza. Il costo si aggira intorno ai 280/300€ la coppia. Questi monitor sono presenti negli studi di tanti musicisti ed etichette discografiche e suonano molto bene anche come diffusori HiFi.

[Lonpoo LP42X - vista posteriore]

Mai dormire sugli allori!

Dalla prova tra le due versioni passive non mi aspettavo granché. Un mobile più sordo in genere migliora la gamma bassa, ripulisce la gamma media e medio-bassa dalle risonanze e poco più. Invece le LP42X “passive” suonano abbastanza diverse dalle sorelline LP42. Globalmente il suono è più vivace, con bassi e alti maggiormente in evidenza e con un maggiore livello di dettaglio. Questo suono così pimpante è un toccasana con incisioni non esattamente buone, mentre con quelle migliori - per mio gusto personale - l'equilibrio delle vecchie LP42 è preferibile: più lineari, meno loudness e alla fine più musicali. Magari il vecchio cabinet aggiungeva qualcosa di suo e compensava alcuni tratti identitari degli altoparlanti, però il risultato finale, con le migliori incisioni, io lo preferisco. La vivacità che i nuovi cabinet sembrano garantire, con incisioni mediocri, fa sembrare le vecchie LP42 mosce e poco presenti. Si ha quasi l'impressione che i nuovi cabinet facciano suonare le LP42X persino più forte. Magari l'energia degli altoparlanti arriva in maniera più diretta, con meno dispersioni meccaniche. Non si tratta di differenze enormi, ma un cambio di carattere, per orecchie allenate e in condizioni d'ascolto ottimali (software, sorgenti e stanza) è avvertibile. Non sognatevi di percepire questo genere di differenze buttando a caso le casse su una scrivania e ascoltandoci file da YouTube (e troppi credono di poter discutere di audio ascoltando in queste condizioni).

Utilizzati invece come diffusori a sè stanti, attivi, questi LP42X mi hanno lasciato a bocca aperta. Non so se l'amplificazione interna controbilanci questa caratteristica vivace, almeno in minima parte, ma il suono è davvero di un livello molto alto. Il confronto coi grossi M-Audio, che davo per scontato tutto a favore di questi ultimi, mi ha spiazzato. Potenza ed estensione del basso a parte (e vorrei vedere!) tutto il resto è a vantaggio delle piccoline: trasparenza, velocità, dinamica, controllo, immagine, presenza e pulizia della gamma media (molto migliori le voci e gli strumenti a corda, ad esempio), persino la dinamica viaggia su livelli superiori. Incredibile. E anche il basso, che dovrebbe essere nettamente migliore sulle M-Audio, si prende la sua rivincita pur essendo più leggero e meno profondo. Un assolo di contrabbasso, difficilissimo da riprodurre, sulle M-Audio mancava di drive, articolazione, dinamica e coinvolgimento. Sulle LP42X era semplicemente spettacolare, e non solo considerando il prezzo! L'amico musicista, proprietario delle M-Audio, era visibilmente seccato e pianificava la vendita dei suoi diffusori, per prendersi le LP42X.

In stanze piccole e senza voler ottenere pressioni sonore da sala da ballo, le LP42X hanno battuto le M-Audio senza possibilità di appello. Sì, le M-Audio possono suonare più forte, ma a livelli condominiali le piccole stravincono. Tutto questo a una frazione del costo e dell'ingombro delle M-Audio. Abbastanza incredibile. E dire che ero convinto che le piccole ne sarebbero uscite con le ossa rotte...

Considerando che questi minidiffusori stanno nel palmo di una mano, costano meno di 100€ la coppia e regalano un suono che può mettere in imbarazzo diffusori più grandi e costosi (e blasonati, come gli M-Audio!) non posso dire altro se non che si tratta di un affare semplicemente insensato. Per tutti coloro che desiderano realizzare un piccolo home studio (ma non collegateci strumenti musicali!) o un piccolo impianto con PC, telefono o tablet come sorgente, vedo davvero difficile riuscire a fare di meglio per questo prezzo e con questi ingombri, nel nuovo. I concorrenti avranno il bel da fare per colmare il gap e raggiungere questi livelli di rapporto qualità/prezzo.

[Lonpoo LP42X vs LP42]
Lonpoo LP42X (sinistra) & LP42 (destra)

Qualche consiglio/modifica

Prima di giudicarle, lasciatele suonare a volume sostenuto per qualche decina di ore. Si potrebbe tentare con un'alimentazione più potente, visto che il chip TPA3116 dà la sua massima potenza alimentato a 24 volt, ma Lonpoo non ha testato la scheda con questo voltaggio, e io non ho voluto correre il rischio di bruciare tutto. Si può tenere lo stesso voltaggio (21 volt) e aumentare l'amperaggio. Non aspettatevi chissà quale differenza, perché ho provato le LP42X “passive” con amplificatori veri e di potenza molto elevata e il suono è migliorato, ma non la massima pressione sonora ottenibile.

Il cavo di potenza è di buona sezione e qualità, ma ovviamente è migliorabile, così come il cavo di segnale. Sentitevi liberi di sperimentare, magari anche col cavo d'alimentazione. Il condensatore sul tweeter si può migliorare e sulla Rubrica della Posta qualche lettore ha già provato con esiti lusinghieri, mi riprometto di tornare sull'argomento con una futura prova a confronto. Se il tweeter dovesse risultare troppo brillante si può pensare di attenuarlo leggermente con una resistenza in serie. Realizzare un vero crossover è secondo me un errore, perché introduce perdite di potenza, ulteriori passaggi del segnale, mentre il piccolo midwoofer funziona già benissimo con il filtraggio meccanico, come accade in diffusori ben più sofisticati e blasonati (es. Diapason Adamantes).

Lamentele

Costruzione & finitura. Visto il rapporto prestazioni/prezzo mi imbarazza un po' lamentarmi di qualcosa. Tuttavia, segnalo la mancanza di altri ingressi moderni (es. Bluetooth) che a mio parere ne limita fortemente la diffusione presso un pubblico più giovane. È vero che con una decina di euro si può aggiungere un ricevitore Bluetooth/RCA ma...costava poco inserirlo di fabbrica. Idem per il telecomando, regolare il volume da dietro è molto scomodo.
Suono. Un po' più vivaci degli LP42, questi diffusori possono suonare troppo pimpanti con alcuni programmi musicali. Meglio tenerli abbastanza vicini alla parete posteriore (anche 10 cm!) per bilanciare un po' l'equilibrio timbrico. C'è da dire che questa vivacità può essere, alle orecchie di ascoltatori con meno esperienza, e con certe incisioni un po' smorte, un vero toccasana.

Conclusioni

Non riesco a immaginare un modo più semplice, economico, ben suonante e pure carino a vedersi per realizzare un piccolo impianto o home studio con pretese audiofile. Basta aggiungere una qualunque sorgente con uscita linea e il gioco è fatto. Ma perché quando io ero adolescente per sentire a questi livelli qualitativi era necessario spendere tanti soldi? Magari avessi avuto così tanto per così poco...

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