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LC
Caro Daniele,
grazie per le belle parole nei nostri confronti. I 25-30 cm di distanza dalla parete posteriore sono sempre un rischio, specie si ha a che fare con diffusori generosi in termini di gamma bassa, come le Argon che hai citato e, immagino, come le Jamo S809, che purtroppo non ho mai avuto occasione di ascoltare. Il rischio concreto è quello di un significativo rinforzo della gamma bassa e medio-bassa, un aiuto del quale tipicamente le torri con più woofer non necessitano affatto. Nel caso non potessi fare di meglio, potresti considerare la possibilità di tappare gli sbocchi reflex e/o allontanare i diffusori dalla parete posteriore quando intendi ascoltarli. Non è comodo, ma risolve un bel po' di problemi. Fatta questa premessa, purtroppo su questi Jamo non so dirti molto, pertanto se avessi la possibilità di ascoltarli, sarebbe meglio, per farti un'idea un po' più precisa. Degli Argon non posso che parlarne bene, invece. L'amplificazione, visto l'utilizzo misto che intendi farne, potrebbe essere il WiiM Amp che hai indicato, o altro prodotto analogo. Una possibilità più semplice che potresti valutare è un diffusore che sia attivo e che si possa collegare anche ai servizi di streaming principali, come il Forte A5 WiFi di Argon Audio: abbiamo recensito la versione priva di connettività WiFi, ma il diffusore è sostanzialmente lo stesso. Semplificheresti di molto l'impianto e risparmieresti qualcosa.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ampli/dac per cuffie FiiO
Salve direttore,
a febbraio ha recensito un ampli-dac per cuffie IFI GO LINK MAX.
Un annetto fa ho acquistato questo FIIO JADE AUDIO KA1 su Amazon per 64 €, che collegato ai device Apple e a una cuffia Sennheiser Momentum 3, ha molto migliorato la qualità del suono. Sembra molto simile a quello da lei recensito e volevo domandare se lo conosce e cosa ne pensa.
Cordiali saluti e un grosso ringraziamento per il suo professionale impegno che mette tutte le settimane a nostra disposizione.
Edoardo - E-mail: edalleg (at) icloud.com
LC
Caro Edoardo,
ho iniziato solo di recente a provare questi piccoli dongle ampli/dac per cuffia da connettere a smartphone o tablet/notebook, pertanto non so dirti molto del FiiO che hai acquistato. Questi componenti si assomigliano un po' tutti, e spesso montano lo stesso chip che simultaneamente decodifica il flusso digitale e lo amplifica per le cuffie. Nel caso del tuo FiiO si tratta del chip ESS 9281AC Pro, che produce 45mW su 32Ω, con decodifica PCM fino a 32bit/384kHz e DSD 256. Rispetto all'iFi GO Link Max che ho recensito le differenze dal punto di vista della decodifica sono simili, d'altra parte l'iFi utilizza un chip molto simile, l'ESS Sabre ES9219, mentre cambia la potenza a disposizione, che in questo caso è praticamente doppia, probabilmente a causa del fatto che iFi Audio usa un chip per canale. Avrai certamente notato che persino la forma e la finitura di questi due componenti siano molto simili. Se la potenza a disposizione ti è sufficiente, tieni pure il FiiO, sono ragionevolmente sicuro che il suono sia praticamente identico a quello dell'iFi Audio che ho recensito. Stai comunque sintonizzato, perché ho in programma di recensire altri tre dispositivi analoghi, vedremo se ci sarà un chiaro vincitore (ne dubito).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Gino,
capisco che non riesca a deciderti tra Elac e Klipsch, essendo due approcci abbastanza diversi. Comunque no, non è tutto MyFi, anzi!
Il punto è che certi diffusori vanno meglio di altri a prescindere da tutto, oppure semplicemente a seconda dell'ambiente. Esempio: in un ambiente molto riflettente mai metterei dei Klipsch, onde evitare ulteriori rinforzi in gamma medio-alta. Viceversa in una stanza molto assorbente potrebbe conferire un certo equilibrio al suono riprodotto. E poi, naturalmente, esiste la corretta interfaccia con gli altri componenti dell'impianto e con il proprio gusto personale. Naturalmente, questo gusto personale non dovrebbe prescindere da ciò che è il suono reale degli strumenti, suono che bisognerebbe imparare a conoscere. Molti audiofili non hanno alcuna idea di come suoni un violino, un violoncello, un contrabbasso, dal vivo, a poca distanza e senza amplificazione. Pochissimi hanno mai ascoltato una batteria senza amplificazione. Senza questi riferimenti mentali, che vanno pure alimentati regolarmente, è difficile farsi un'idea di cosa sia un suono corretto e cosa non lo sia. Frequentare concerti dal vivo, non amplificati, sia di classica che di jazz, dovrebbe essere una buona abitudine per tutti gli appassionati. Ciò premesso, tenendo conto della stanza piccola e delle elettroniche in tuo possesso, forse io propenderei per le Elac, sicuramente più gestibili e meno aggressive delle Klipsch. Certo, se ascolti solo rock in sessioni tipicamente brevi, il discorso potrebbe volgere a favore delle Klipsch, sicuramente più d'impatto e spettacolari coi generi musicali elettrificati.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Fosi Audio ZD3 DAC
Buongiorno,
ho letto con interesse la prova del suddetto DAC, e vorrei chiederle un consiglio.
Vorrei migliorare le prestazioni del mio lettore CD Marantz 6003, collegato a pre e finale FASE (control source e power source, da 100 W) e diffusori Martin Logan Motion F20. Ho 67 anni, con tutti i limiti uditivi dell'età (i 20 kHz sono un lontano ricordo...).
Inserendo questo apparecchio otterrei un miglioramento delle prestazioni audio del mio lettore? Chiaramente c'è di meglio, ma il mio budget è limitato e non posso spingermi molto in su come cifra, anche perché a Natale prossimo vorrei regalarmi un Eversolo dmp A6 (ma non son sicuro di voler affrontare questa spesa).
Se trovasse il tempo di darmi una risposta, apprezzerei molto di avere un suo consiglio.
Grazie comunque in anticipo,
Cordiali saluti,
Fabio - E-mail: ohka27 (at) gmail.com
LC
Caro Fabio,
in tutta sincerità credo che faresti grande fatica a percepire chissà quali miglioramenti. Non è una questione di frequenze più o meno alte, non è lì che si gioca la partita, quanto di reale differenza tra componenti digitali di prezzo non troppo diverso. Questa stessa settimana ne potrai leggere conferma qualche lettera più sotto, dove un nostro lettore ha creduto di apportare chissà quali miglioramenti al suo Marantz CD6007 con un DAC che mostrava ottime performance alle misure e invece ha dovuto ammettere che tali differenze gli siano risultate praticamente inudibili. Quindi ti direi di lasciare tutto così com'è ed eventualmente puntare direttamente - se e quando ne sentirai la necessità - a un lettore CD integrato di livello molto più elevato. Di conseguenza, direi che aspettare per acquistare l'Eversolo DMP A6 sia la soluzione più intelligente. Potrai collegare a quest'ultimo il tuo lettore Marantz in digitale, senza aspettarti troppe differenze in ogni caso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
ZeroZone
LC
Cloni cinesi
LC
Misure e ascolto: prova DAC S.M.S.L RAW-MDA1
Buongiorno Direttore, la contatto ancora in merito al mio upgrade in corso, visto la relativa economicità dei finali ZeroZone e dato che oggi non è più come qualche anno fa e dalla Cina i pacchi arrivano in 4-5giorni, ho deciso di mandarli a prendere, non ho preso la versione a 2 telai argento ma una versione monotelaio nera senza xlr, risparmiando un po' sul costo totale ed anche sul fatto che gli zero-zone argento a 2 telai della sua recensione godono di un sensibile surplus di prezzo (l'attuale versione ha anche delle serigrafie sul frontale), penso dovuti alla notorietà che TNT-Audio ha dato. Mi sono sincerato con il venditore, che produttore ed i moduli interni fossero gli stessi e che fosse solo il telaio a cambiare. Ed effettivamente è ciò che mi è arrivato, inizialmente sono rimasto molto male. L'amplificatore aveva un noise floor elevatissimo ... contattato il servizio clienti, la risposta è stata piuttosto pronta e quasi automatica... lasciali accesi a suonare collegati per 24-48 ore e vedrai che il tutto si sistemerà. E così è stato. Ora, ascoltando questi ZeroZone, non posso che rimanere estasiato dal loro suono, sono lucidi, precisi, dettagliati, granitici ed articolati ... danno un effetto come dire presenza veramente rimarcabile, vividi li definirei. Quindi decido per questi, in luogo dei Fosi mono, la mia domanda è: dato il costo ampiamente economico per il mondo hi-fi, vorrei mandarne a prendere un altro paio (sempre mono-telaio) ed usarli per la bi-amplificazione, gioco che non ho mai provato a fare, data la loro rimarcabile e percepibile potenza, potrei avere dei vantaggi in termini di suono o sarebbe uno sfoggio inutile di watt?
La ringrazio per la sua eventuale risposta.
Maurizio - E-mail: maurizio.dallara (at) gmail.com
Caro Maurizio,
sono felice che l'acquisto del finale stereofonico ZeroZone sia stato foriero di ottimi risultati all'ascolto. È un'informazione che servirà a tutti coloro che non vogliono mettersi in casa la complicazione ulteriore di due finali mono e, magari, avessero anche voglia di risparmiare un po'.
Acquistarne un altro per una biamplificazione passiva mi sembra abbastanza inutile, la potenza in più non ti serve e dal punto di vista pratico agli altoparlanti non arriva niente di diverso. Certo, tutto cambierebbe se parlassimo di biamplificazione attiva, con due finali stereo che amplificano solo una parte del segnale, divisa a monte da un crossover elettronico (a patto che i diffusori siano stati privati del loro crossover passivo, naturalmente!). Quindi lascia pure tutto così com'è e pensa eventualmente ad altri tipi di upgrade, dal punto di vista dell'amplificazione per ora sei a posto, direi.
Consentimi un'osservazione finale sulla tua esperienza con questo amplificatore: mi sembra molto strano che il rumore di fondo iniziale sia sparito con l'uso, non vedo una ragione tecnica che possa giustificarlo. Certo, meglio così, ma francamente mi sfugge il perché sia successo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
ho visto che ci sono in rete cloni cinesi di famosi preamplificatori a stato solido del passato come questo della ZeroZone o del FM Acoustics 255 MKII. Considerato che ho un pre a valvole e uno passivo della Khozmo con cui piloto il finale auto-costruito con moduli Infineon classe D e le Naim Ovator, mi consigli l'acquisto oppure viro sul pre in kit della Hypex (dal costo superiore e di cui non ho letto molte recensioni in rete)?
P.S. sai bene che il nostro è anche un gioco e mi piace sperimentare.
Grazie,
Leandro - E-mail: leandrolioce (at) libero.it
Caro Leandro,
sì, AliExpress pullula di cloni di famosi preamplificatori high-end. Io non ne ho provato neppure uno, un po' perché non è capitata l'occasione e un po' perché l'idea della copiatura mi disturba sempre un po'. C'è da dire che lo stesso Nelson Pass, i cui progetti sono clonati ripetutamente da sempre come questo che hai linkato, si è definito orgoglioso di ciò, perché significa che le sue idee sono valide. Per quanto mi riguarda, io tendenzialmente eviterei di provare questi oggetti, soprattutto in mancanza del pre originale da confrontare col clone. Ogni altra prova senza questo confronto diretto sarebbe priva di senso. Non ho ragione per dubitare che suonino bene, se i clonatori si sono tenuti fedeli al progetto iniziale. Tieni conto però che talvolta basta cambiare tipologia di componenti in punti cruciali del circuito per ottenere risultati sonori completamente diversi. Se già un condensatore in un crossover può cambiare il suono di un diffusore (e talvolta pure in peggio) puoi immaginare cosa possa accadere in un circuito attivo ben più complesso come quello di un preamplificatore. Viste le cifre in gioco, naturalmente, potresti provare, così ci racconti come è andata :-)
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Buongiorno direttore,
innanzi tutto grazie mille per aver risposto alla precedente lettera in merito ai diffusori (Vol. 1106). Effettivamente non avevo considerato le Rega Aya e non conoscevo affatto i Magnepan LRS+ (che mi hanno incuriosito e sicuramente meritano un ascolto), né avevo valutato la serie Theva della Focal.
Riepilogo impianto:
Intanto per curiosità ho ordinato un DAC con l'obiettivo di migliorare il Marantz CD6007. Come fascia di prezzo ho fissato 300-400 € e per la scelta ho sfruttato le informazioni e i test del sito www.audiosciencereview.com.
Sarà la deformazione professionale (sono un ingegnere meccanico) ma l'approccio tecnico-scientifico del forum mi piace e mi convince.
Tra l'altro sono presenti anche le misurazioni del Marantz CD6007 che mi hanno aiutato a comprenderne diversi aspetti (soprattutto relativamente ai filtri). [Per inciso dalle misurazioni emerge che le prestazioni del CD6007 non siano eccezionali come lettore CD, ma migliorano nettamente utilizzando file digitali via USB].
Tornando al DAC, tra i tanti ho scelto il RAW-MDA1 della SMSL. Sulla carta prestazioni e costo simili al Topping D50III e comunque nettamente superiori al CD6007 su ogni fronte (linearità, SNR, SINAD, ecc.) e con 2 DAC ES9039Q2M (mentre il CD6007 monta un solo AK4490). Insomma, un abisso...
Ho fatto qualche prova di ascolto utilizzando il CD6007 come transport e RAW-MDA1 come DAC (ascoltando sia file che CD). Vista la fascia di prezzo (costa quasi come l'intero CD6007) e le performance, mi aspettavo un lampante stravolgimento dell'immagine sonora, un effetto WOW insomma... invece le differenze sono irrisorie, quasi impercettibili.
Il RAW-MDA1 è appena più cristallino (forse dovuto alla maggiore linearità sopra i 10kHz), mentre la scena sonora è praticamente identica.
Ho 39 anni e timpani in salute, ma in generale si fa davvero fatica a distinguere i due lettori. Sicuramente nulla da giustificare 300€ e ca. 1kg di solo DAC. Riporto invece che ho trovato una differenza radicale quando il RAW-MDA1 viene utilizzato come ricevitore Bluetooth, ma qui va precisato che ad oggi, per questa applicazione, utilizzo un banale ricevitore Logitec da 35€, con Bluetooth 3.0.
In questo caso il posizionamento degli strumenti nello spazio è cambiato completamente, a favore dell'SMSL ovviamente.
Ora però mi chiedo se valga davvero la pena spendere cifre superiori ai 400-500€ per un lettore CD o in generale per un qualunque DAC. Se questi sono i miglioramenti si parla davvero di inezie al limite del percepibile.
Probabilmente renderò il RAW-MDA1. Mi ero ripromesso che se avessi riscontrato un netto miglioramento avrei investito la stessa cifra in un DAC usato, ma che di listino sta sui 700€. A conti fatti però, credo proprio non ne valga la pena.
Inizio a sospettare che in questi prodotti le differenze si trovino non tanto nella qualità del DAC ma nella "colorazione" del suono che i vari produttori assegnano ai propri prodotti, forse addirittura a scapito della fedeltà stessa dalla conversione digitale-analogica.
Se così fosse il tutto sarebbe paradossale e forse anche privo di senso. Lei cosa ne pensa?
Grazie della disponibilità. Cordiali Saluti,
Giovanni - E-mail: martelligiovanni (at) outlook.com
LC
Caro Giovanni,
accolgo con estremo piacere questa tua perché mi consente di ripetere un fastidioso quanto reale “Io ve l'avevo detto!”. Lo so, è antipatico, ma quando ci vuole, ci vuole. Tutti voi ingenuamente imbambolati dalle misure del forum di Amir forse dovreste trarre una lezione preziosa: quelle misure, al limite della rilevabilità di strumenti sofisticatissimi, hanno impatto ZERO sul suono dei componenti HiFi, cosa che il furbissimo Amir sa benissimo, tant'è che si guarda bene dall'esprimere giudizi sul suono. Si limita a misurare, e voi tutti contenti che state acquistando qualcosa che “scientificamente” funziona meglio. Sai da quando gli appassionati avevano capito questo? Dalla fine degli anni '80. Sono passati 40 anni e siamo ancora qui a discuterne. La rete, e ASR in particolare, ha riportato in auge le misure, assolutamente inutili, su una tipologia di componente (come i DAC e, in qualche misura, gli amplificatori) per assecondare l'ingegnere che è nascosto in ogni audiofilo. Pongo una domanda: se per realizzare apparecchi ben suonanti bastasse progettare componenti che rispettano gli 0.0000001 dB che misura Amir non credete che qualunque progettista sarebbe in grado di farlo? Ci siamo forse dimenticati gli amplificatori giapponesi degli anni '70 e '80 che rincorrevano lo 0.0000001% di THD (distorsione) applicando tassi elevatissimi di controreazione? E come mai suonavano malissimo e, infatti, sono spariti dalla circolazione? Ve lo siete mai chiesti? Vogliamo farla davvero una cosa “scientifica”? Andiamo su questo sito e misuriamo in doppio cieco la nostra capacità di percepire variazioni dell'ordine di 1dB e di frazioni di dB. C'è da divertirsi: capirete che la precisione di certe misure è assolutamente inudibile al nostro orecchio e pertanto è inutile, del tutto inutile utilizzarla per scegliere un componente HiFi.
Tra l'altro, sono sicuro che Amir e i suoi accoliti (sì, anche voi che mi leggete e poi andate vigliaccamente a parlare male del sottoscritto in quel forum) sappiano benissimo che in doppio cieco (l'unico test scientificamente attendibile) praticamente tutti gli apparecchi HiFi suonano uguali. E allora che si fa? Siccome non sono in grado di verificare le differenze all'ascolto tra un apparecchio e un altro, mi limito a scegliere quello con le misure migliori? È una possibilità, certo! E se uno è felice così va benissimo. Acquistate gli apparecchi che secondo le misure di ASR si classificano meglio e vivete felici. È bello vivere di certezze, peccato che i veri scienziati vivano tormentati dal dubbio. Poi non venite qui a lamentarvi se il suono che ascoltate non vi piace: io, di nuovo, ve l'avevo detto. Chiedete aiuto al Dio delle Misure.
Venendo al tuo caso specifico, non ho dubbi che le differenze utilizzando il DAC SMSL siano minime. Anzi, io credo che tu non abbia detto che non ne hai sentito alcuna per paura di essere tacciato per sordo. Invece sono anni (decenni?) che ripeto che le differenze tra sorgenti digitali non troppo distanti come costo siano di fatto inesistenti o, meglio, sono rilevabili solo da orecchie molto esperte, che recensiscono apparecchi HiFi tutti i giorni, utilizzando catene di livello molto elevato all'interno di ambienti pressoché ideali. Allo stesso modo, non dubito che in Bluetooth il DAC SMSL suoni meglio, perché TUTTO dipende dal protocollo di trasmissione più o meno lossy utilizzato nella trasmissione dei dati.
Quindi, niente di nuovo sotto il sole, e grazie per la conferma di ciò che vado scrivendo da decenni. Hai imparato una lezione, purtroppo impegnando del denaro, ma che ti servirà per il futuro. Magari scrivilo ad Amir, scrivigli che il DAC che secondo lui misura meglio in realtà non apporta alcun miglioramento alla sezione digitale di un lettore CD che costa molto meno. Se è onesto, probabilmente ti dirà che lo sapeva già. Non lo dirà, presumo, perché renderebbe ipso facto del tutto inutile il suo certosino lavoro di misurare l'inudibile. Contenti voi, contenti tutti.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fabio,
tu sei assolutamente certo di riuscire a sentire differenze di wow&flutter di 0.01%? Io ti dico che faresti fatica a sentire differenze di 0.1%, se sei bravo e fortunato. Così come non riusciresti a sentire differenze tra un giradischi che suona a 33.3 rpm e uno che suona a 34.3 rpm. È dagli anni '80 (di nuovo!) che le misure di wow&flutter nei giradischi hanno perso di significato, perché sostanzialmente inudibili. Ciò che fa suonare bene un giradischi è ben altro, come abbiamo spiegato n-mila volte: la qualità del braccio, la reiezione alle vibrazioni (endogene ed esogene) e il rapporto segnale/rumore (questo sì). Cerchiamo quindi di essere pratici: trovare un giradischi che suoni meglio del Kenwood Perla Nera (OMG!) è facilissimo, specie col budget che ti sei preposto. Prendi un qualunque Rega o ProJect in quella fascia di prezzo e dormi sonni tranquilli. Una buona testina, magari già premontata, e il vinile riprenderà a suonare come si deve. Con buona pace delle misure che tanto vi piacciono. Non conosco la qualità del tuo pre fono, ma sembra più un prodotto pensato per DJ. Magari sarebbe da sostituire anche questo, in futuro. In alternativa, prendere un giradischi con pre fono incorporato, ormai tutti i costruttori di giradischi budget prevedono un modello siffatto, ad esempio il Rega Planar 1 Plus (circa 450€).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Cambio diffusori
Buonasera Direttore.
Sto leggendo la risposta alla mia lettera e la ringrazio.
Inizio dal fondo, ringraziandola per la franchezza, perché è proprio questa ciò che cercavo scrivendole e confermo che sono consapevole che è l'esperienza ciò che mi manca. Il motivo della lettera è stato quello di aver consigli per perdere tempo e denaro in sostituzioni frenetiche inseguendo questo o quello. Anche questa volta i suoi consigli sono certo che mi sapranno indirizzare.
Riguardo alle Lonpoo, sì erano finite "alla TV" perché erano state il mio riavvicinamento all'Hi-Fi, poi con in seguito ad un ampliamento ed una nuova stanza sono state sostituite dagli ZeroZone con le Duevel: più che relegarle a prender polvere in un mobile o svenderle a qualche decina di euro ho preferito continuare a godermele con la televisione al posto di una soundbar.
Riguardo al suono che cerco, non inseguo quello finto, nei vari ascolti che ho fatto credo di aver imparato a riconoscere i "piacioni" e sono quelli che non mi hanno appagato. Riconoscere difetti dell'ambiente, del suono riprodotto o della catena per sapere dove e come migliorare, quello è certamente più complicato.
Dalla sua risposta, oltre al prezioso consiglio su cosa potrei acquistare mi porto a casa il suggerimento di ascoltare di più prima di avventurarmi in sostituzioni: magari continuando a lavorare anche sul posizionamento credendo di più nell'accoppiata che ho a disposizione invece di sostituire.
Grazie ancora.
Nicola - E-mail riservato
LC
Caro Nicola,
grazie per aver accettato di buon grado i miei rilievi. Sicuramente c'è della strada da fare, ma averne consapevolezza è un ottimo punto di partenza. Oltre alle cose che ti ho già segnalato la volta scorsa, mi permetto un consiglio pratico: gli innamoramenti per un suono o per un altro sono le forche caudine sotto le quali qualunque appassionato è dovuto passare. Qualcuno ha imparato che gli innamoramenti rapidi sono pericolosi, qualcun altro (tanti, in realtà) dopo decenni continuano a volare di fiore in fiore senza mai trovare pace o soddisfazione. Il motivo, naturalmente, è sempre lo stesso: la non conoscenza di quali siano i suoni reali e quindi quale sia la meta cui aspirare. Negli anni, sentendo migliaia di audiofili, mi sono persuaso del fatto che a molti questa pace non interessi affatto: l'importante è cambiare componenti di continuo, provando suoni diversi, senza fermarsi mai. Una sorta di bulimia sonora che, tipicamente, causa spese importanti a fronte di soddisfazioni effimere. Guardando al mio percorso di semplice appassionato, confesso di non ricordare grandi innamoramenti per l'uno o per l'altro suono: ad esempio, mi sono piaciuti alcuni amplificatori Naim, ma non tutti. Alcuni componenti Linn, ma non tutti. E potrei andare avanti all'infinito. Non riesco a sposare una fede audiofila che sia una, perché per me conta il risultato finale: suona realistico oppure no? Mi emoziona oppure no? Tutto qui. Sembra facile, ma non lo è affatto. Perché? Semplice: perché noi esseri umani abbiamo bisogno di credere costantemente in qualcosa: una fede calcistica, una religiosa, un partito politico, un guru su YouTube...qualcosa o qualcuno nel quale identificarci. Senza questo siamo persi. Adesso tra gli audiofili sono tornate di moda, dopo oltre 40 anni, le misure. Mi sembra di rivivere un incubo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luciano,
avevo dedicato al lettore CD portatile MoonDrop un articolo a giugno 2024. Ne avevo parlato come esponente del curioso ritorno dei lettori CD portatili in questo strano mercato. Lo chiesi in prova, ma non ricevetti mai risposta. Evidentemente l'azienda fa ancora parte della vecchia ChiFi che non interagisce col resto del mondo. Le cose stanno cambiando rapidamente, perché di recente diverse aziende cinesi non solo rispondono alle nostre richieste in tempi fulminei ma addirittura sono esse stesse a contattarci e a proporci componenti in prova. L'ultimo componente di questo tipo mi è stato proposto e spedito nel giro di 15 minuti, quando per avere un amplificatore occidentale qualche tempo fa sono stati necessari 12 (dodici) mesi. Se il mondo occidentale - e il suo innato snobismo - non si sveglia, sarà seppellito, lo sto scrivendo da tempo. Questo CD portatile MoonDrop potrei anche acquistarlo per il solo gusto di provarlo, ma mi infastidisce l'idea di dar loro visibilità quando non si degnano neppure di rispondere alle e-mail.
Sono felice che sia soddisfatto dell'acquisto, in effetti mi era sembrato un componente molto interessante e ben realizzato.
Grazie anche per il feedback sugli amplificatori con il TPA3116 e per le immortali Lonpoo.
Complimenti e buon lavoro!
Lucio Cadeddu
Nuovo album per The Loft, band inglese dalla storia estremamente singolare: formatasi nel 1984 e sciolta mentre suonavano dal vivo lo stesso anno non avevano mai pubblicato un intero album. Questo Everything Changes Everything Stays The Same arriva 40 anni dopo la burrascosa separazione ed è di fatto il loro album di debutto (avevano inciso pochi singoli). This Machine è uno dei brani migliori del nuovo album.
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