Questo tipo di diffusori hanno conosciuto un periodo di vero e proprio boom verso la metà degli anni Ottanta quando vennero introdotte nel mercato italiano le famose Pro AC Tablette (a proposito, che fine hanno fatto? E si che sono ancora in produzione in versione *upgradata*...).
Da allora è stato un fiorire di minicasse dalle grandi prestazioni e le case degli audiofili italiani si riempirono di questi simpatici scatolotti, amore e gioia di tante mogli, croce e delizia di tanti mariti.
Quali fossero e siano poi gli effettivi vantaggi di questa tipologia di diffusore cercherò di spiegarlo in modo semplice in quest'articolo, dove però allo stesso tempo mi prefiggo di evidenziare tutti i limiti che i minidiffusori, di qualsiasi tipo essi siano, inevitabilmente hanno.
Osservo preliminarmente che il fenomeno, allo stato attuale e dopo l'ubriacatura di 10 anni fa, è rientrato nei binari del buon senso o quasi.
Altro vantaggio di non poco conto è che il mobile di un mini, essendo appunto di dimensioni contenute, può essre realizzato in modo estremamente rigido e privo di risonanze, con poca spesa e senza accorgimenti fantasiosi fatti di rinforzi interni, traverse, costose strutture a nido d'ape e chissà quant'altro ancora.
Questo ha naturalmente dei grossi vantaggi in termini di precisione dell'emissione acustica, non inquinata da risonanze o vibrazioni del mobile, sempre in agguato e comunque costose da eliminare in diffusori di dimensioni importanti.
Il risparmio nella realizzazione del mobile si riflette positivamente anche sulla qualità generale della realizzazione e dei componenti.
Infatti, a parità di prezzo, un diffusore piccolo potrà vantare altoparlanti e componenti di filtro di qualità superiore rispetto al concorrente più grande. Quindi quando vedrete un minidiffusore molto costoso potete star certi che la qualità degli altoparlanti è al di sopra di ogni sospetto. Ricordiamoci che nessuno regala niente.
Altro aspetto positivo del mobile dalle dimensioni ridotte è quello dell'ingombro in ambiente. è molto più facile inserire in ambiente un diffusore piccolo che uno grande, sia logisticamente che esteticamente.
Un grosso diffusore con generosa emissione in gamma bassa eccita tutte le possibili risonanze dell'ambiente per cui l'installazione può diventare piuttosto complessa e laboriosa.
Dal punto in vista della corretta ricostruzione dell'immagine sonora invece i vantaggi sono minimi, nel senso che la ricerca della giusta posizione può risultare estremamente faticosa anche con un mini.
Un ultimo vantaggio è da ascrivere al fatto che altoparlanti (wwofers, in questo caso) piccoli sono più leggeri e quindi hanno inerzia minore.
In altre parole possono muoversi più velocemente, seguendo con più facilità le variazioni di un dato programma musicale. Un altoparlante grande è pesante, lento a muoversi ed a ritornare nella posizione di riposo (peggiore risposta temporale all'impulso, per i più tecnici di voi) e quindi incapace di seguire con agilità tutte le variazioni presenti nel programma.
Avrete infatti notato che si sta diffondendo sempre più l'utilizzo di più woofers di piccole dimensioni al posto di un unico grande altoparlante.
Un altro vantaggio del woofer piccolo sta nella sua enorme rigidità e quindi, a parità di materiale di cui è costituita la membrana, è molto meno soggetto a fenomeni di break-up della sua superficie.
Altro problema di non poco conto causato dai minidiffusori è l'accoppiamento con l'amplificazione: spesso questi mini sono estremamente esigenti e richiedono grosse quantità di watts per suonare decentemente, potendo vantare sensibilità bassissime, sotto gli 85 dB.
Quindi, spesso, il risparmio realizzato acquistando dei mini di qualità è vanificato dal costo spropositato dell'amplificazione necessaria per farli esperimere al meglio.
Questa è d'altra parte una vera e propria scuola di pensiero audiofilo: diffusori a bassa efficienza pilotati da amplificazioni superpotenti, scuola che i contrappone a quella più in voga in questo momento che vede preferiti i diffusori ad altissima efficienza pilotati con ampli a valvole da 5-10 watts per canale.
Il guaio di diversi minidiffusori è però che, a fronte della necessità di tanti watts per suonare ad un livello credibile, hanno poi una capacità dinamica molto limitata che rende il range di utilizzo reale molto ristretto.
In altre parole: tanti watts per suonare ad un livello decente ma appena osate ad alzare un po' di più il volume o il programma musicale è ad alta dinamica, i poveri minidiffusori mostrano subito la corda e tutti i limiti -fisici ed elettrici- dei loro altoparlanti (woofers che insistono per uscire dal mobile etc.).
I minidiffusori sono molto sensibili al tipo di supporto utilizzato: scegliete quello sbagliato, sia per dimensioni che per materiali, ed il vostro prezioso mini suonerà al 50% delle sue possibilità.
Inoltre i minidiffusori sono normalmente piuttosto leggeri ed una loro solida sistemazione su supporti dotati di punte diventa un'operazione ardua e complessa, soprattutto in ambiente casalingo condiviso con altre entità non-audiofile (mogli, bambini, animali etc.).
A questo proposito vedrei bene un fissaggio del diffusore allo stand o con del blue-tac o con accorgimenti analoghi.
Alcuni Costruttori hanno adottato la soluzione di fissare con viti il diffusore al suo stand, ottenendo una rigidità ed una stabilità davvero notevoli (esempio: Sonus Faber Concertino).
Legato al problema degli stands c'è quello del costo: spesso gli stands migliori hanno costi paragonabili a quello del diffusore stesso e la cosa assume un aspetto paradossale. Infatti con lo stesso costo diffusori+stands si può acquistare un diffusore da pavimento (una torre, per intenderci) con altoparlanti di qualità analoga a quella del minidiffusore ma con tanti problemi in meno.
Quindi, quando pensate al rapporto qualità/prezzo di un minidiffusore analizzate il costo reale, sommateci cioè anche il costo di uno stand adeguato.
Per fare un esempio, un minidiffusore intorno al milione non va confrontato con una torre di prezzo analogo ma con una di circa 1.500.000, visto che il costo di uno stand di qualità si aggira sulle 500.000 lire (ce ne sono di più economici ma anche di molto, molto più costosi).
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