Produttore: Diapason,
www.diapason-italia.com
via delle Tofane, 15 – Brescia
Tel. +39 030-3701218
Prodotti:
Usciti dalla matita di Alessandro Schiavi, deus ex machina della Diapason di Brescia, questi diffusori, inaugurano la nuova Serie Ellisse, introdotta prestando un occhio di riguardo, oltre alle scontate qualità di riproduzione audio, anche alle applicazioni del mondo del "cinema in casa" ed alle sue esigenze, differenziandosi un po' dalla esistente Video Series, rivolta ad un audio-video senza compromessi, per una maggiore ricercatezza estetica ed eleganza nelle finiture.
Questi due diffusori presentano, accanto ad alcune caratteristiche comuni anche alle serie Reference, Classic e Video, degli originali elementi di novità pur lasciando immutate le sensazioni "classiche" che si assaporano quando si tira fuori dall'imballo un prodotto Diapason: la cura costruttiva, il gusto estetico e la ricerca dell'innovazione senza mai sovvertire, ma portandosi nel futuro, come una preziosa eredità, ciò che in passato aveva dato risultati positivi, rendendo così sempre possibile rintracciare un DNA comune per tutti i prodotti della casa bresciana.
Premetto che, dato che TNT-Audio non si occupa di cinema in casa e visto che la caratura dei prodotti con cui abbiamo a che fare lo permetteva abbondantemente, ho
condotto la prova secondo i consueti criteri strettamente audiophile
di ascolto stereofonico, mettendole "nell'arena" come se fossero oggetti nati per il solo audio.
Ho ascoltato le due coppie ad una ad una e successivamente a confronto diretto. Mancherà pertanto, ma non è nostro compito, quella che sarebbe dovuta
essere la prova principe per questo set di diffusori, quello dell' Home Theatre,
con le Nux come canali frontali e le Emera come posteriori.
Il nome della nuova
serie (Ellisse) prende spunto dalla soluzione scelta per la
costruzione del cabinet di Nux ed Emera, pregevolmente realizzato con
un unico pezzo di multistrato modellato in forma di mezzo ellisse
tramite piegatura a vapore. La finitura esterna è costituita
da un raffinatissimo piallaccio di noce naturale o, a richiesta, in
vernice nera o argento. Il frontale invece, nella migliore tradizione
di casa Diapason, è in masso di noce da oltre 3 cm. e va a
richiamare con le sue sfaccettature la ben nota forma a diamante che
rese celebri le
Adamantes.
Comuni anche agli altri modelli le griglie nere che proteggono
gli altoparlanti, realizzate in materiale ferroso con trattamento
antirisonante e con guarnizione di gomma, tenute in posizione da due
viti a brugola.
Il lato superiore del cabinet è a
spiovere verso il retro e contribuisce molto a rendere slanciate le
forme e a scongiurare il pericolo di appoggio di centrini e vasi di
fiori. ;-)
E fin qui Nux ed Emera camminano per mano per mano.
Per quanto riguarda la base d' appoggio, invece, quella delle
Nux è imbullonata su una spessa base in legno, verniciata in
nero opaco che ospita sul lato inferiore quattro grani in cui
avvitare piedini di gomma o spikes, secondo necessità o
preferenza (quelle in prova prevedevano i piedini).
Le Emera
invece vanno a poggiarsi sullo stand che le ospita tramite due
piccoli gommini posti sotto la parte frontale ed una punta a vite (di
cui vi dirò in seguito) all' estremità posteriore
del fondo.
Per entrambe il collegamento del cavo di potenza è affidato ad una coppia di connettori (niente biwiring perciò) placcati oro 24k di ottima fattura, in grado di accettare banane e cavo spellato di grossa sezione. Nelle Emera sono situati posteriormente, direttamente infissi nel legno, senza la convenzionale vaschetta; nelle Nux invece risiedono invisibili in un alloggiamento ricavato sotto la base di appoggio, col vantaggio di rendere la presenza dei cavi di potenza la meno intrusiva possibile, a costo però di una certa scomodità ogni volta che si vuole sostituire il cavo; naturalmente parlo di una mia scomodità nei vari test, dato che l'utente-tipo di certo non starà a cambiare cavi tre volte al giorno.
Gli altoparlanti usati
per i due diffusori sono identici e fatti lavorare secondo la
tecnologia a cui Diapason ci ha da tempo abituati: woofer in
polimetilpentene da 17 cm. in pilotaggio diretto (Diapason Direct
Drive) e tweeter isodinamico da 20 mm. con membrana in kapton,
filtrato da un solo condensatore con un incrocio a 4800 Hz,
configurazione questa, comune anche alle serie maggiori. L' intero
cablaggio è affidato, anche questa è una costante,
all' ottimo cavo Van den Hul CS. Il condotto reflex con bordo di
uscita rastremato è frontale nelle Nux, mentre è
posizionato sul retro nelle "piccole" Emera. L' efficienza
per entrambe è di 89dB/w/m., l' impedenza nominale di 8
Ohms. Per gli altri dati di targa vi rimando al
sito del produttore
di recente rinnovato.
Esteticamente
sono molto belle e continueranno a tenere la Diapason fra i
portabandiera dell' italian-style e dell' italian-sound
all' estero. Data la loro forma hanno la capacità di
inserirsi con discrezione sia in ambienti classici che moderni grazie
anche ai colori disponibili.
L'impressione data dal metodo di costruzione "a stampo di multistrato" e frontale in massello dà una rassicurante idea di solidità monolitica, anche se il peso complessivo del manufatto (13 kg. per le
Nux e 5.3 kg per le Emera) è inferiore a quanto potrebbe essere stimato a occhio.
Ho provato le due coppie, ognuna con due amplificazioni diverse, entrambi valvolari: un integrato di potenza medio-bassa (Copland CTA 401) ed una più muscolosa e raffinata coppia (Audio Research SP9 mkIII + Audio Research D-125) da circa 115 watts per canale. Le Emera erano posizionate su stand da 60 cm., le Nux sui piedini di gomma in dotazione.
Va subito detto che entrambi i diffusori, nella
seconda configurazione utilizzata (ARC), hanno rivelato una
prestazione sonora ben superiore alla prima (Copland), in parte per i
valori oggettivi delle elettroniche, in parte anche per il fatto che
sia Nux che Emera gradiscono molto una presenza, alle loro spalle, di
una generosa erogazione di corrente per esprimersi al meglio.
Naturalmente anche con il Copland vanno molto bene, ma l' impressione
ricavata è quella della necessità di farle pilotare da
ampli (a stato solido o termoionici) di potenza sostanziosa.
Essendo
nuove di zecca ho dovuto dar loro un buon rodaggio (che la casa
consiglia di almeno 150 ore) che ha fatto scomparire la classica
"ruvidità" iniziale; il suono si è già
cominciato a "slegare" dopo una cinquantina di ore e così
ho potuto cominciare a individuarne i punti caratteristici.
Come prevedibile, le impressioni d' ascolto
ottenute dalle due coppie sono interamente sovrapponibili, almeno
nell' intervallo di risposta che le Emera, minimonitor da stand,
possono coprire; della gamma bassa delle Nux parleremo a parte.
Innanzitutto spicca la loro facilità e fluidità di
emissione, specialmente nella riproposizione di complessi acustici o
comunque di non eccessiva complessità armonica e dinamica. La
gamma alta non è mai pungente o aspra, ma morbida e lucente;
il medio è esemplare, pulito, corretto e corposo e ciò
rende particolarmente godibile la resa delle voci che acquistano una
dimensione plastica ben scolpita e definita nello spazio. La resa dei
microdettagli della traccia musicale è ottima pur senza
"radiografismi" e la grana dell' immagine riprodotta
abbastanza minuta e omogenea.
La rappresentazione dello stage
virtuale è ampia, sufficientemente realistica e ben "diluita"
nell' aria, anche oltre il limite dello spazio compreso fra i
diffusori, con una leggera pecca nello sviluppo verticale della
scena, specie verso il centro palcoscenico immaginario. Con le Emera
ho risolto semplicemente giocando con la punta posteriore e alla fine
eliminandola del tutto, facendo poggiare l' intero lato
inferiore sul piano dello stand. Molto probabilmente uno stand più
alto, da 70 cm., sarebbe stato più appropriato ma non ne avevo
sottomano.
Stessa cosa con le Nux che, lasciate con i soli
piedini frontali, si inclinavano di una decina di gradi indietro. Un
altro miglioramento, specie nella localizzazione degli strumenti,
anche se di ordine molto piccolo l' ho ottenuto smontando le
griglie degli altoparlanti. Consigliabile, anzi necessario, per
entrambi i modelli il consueto orientamento verso la testa
dell' ascoltatore, una ventina di gradi possono bastare.
Una nota di grande merito, e che poi secondo me renderà veramente appetibili questi due prodotti, è la capacità di individuare nell' ambiente uno sweet-spot ampio, che non necessita di un posizionamento d' ascolto micrometrico e rigido ma permette di ascoltare senza troppa perdita di coerenza nel raggio di quasi un metro dal punto di ascolto. Vantaggio questo non da poco, specie se rapportato all' utilizzo principale di questi diffusori: la visione di un bel Dvd con amici e familiari seduti su un divano dove tutti possano godere di un' immagine corretta.
La resa dinamica è pienamente soddisfacente e non soffre di compressioni nell' ascolto a volume sostenuto; la velocità di risposta ai transienti discreta, di certo non paragonabile a quella delle ProAc Response 2.5 presenti nel mio impianto prima dell' arrivo della doppia coppia Diapason, ma stiamo parlando di prodotti appartenenti ad un fascia di mercato ben diversa. Molto buona invece, per entrambe, la tenuta in potenza.
Delle Nux, come accennavo prima, non mi è piaciuta molto la gamma bassa, molto estesa ma, a voler essere pignoli, con qualche difetto di "corposità", quasi volesse restare un po' in secondo piano, e con qualche debolezza nell' articolazione nei passaggi musicali più difficili e complessi; a tratti il condotto reflex diventava distintamente udibile, come se l' accordo fosse stato un po' "tirato per il collo" in fase di progettazione. Le Emera invece, come è facile immaginare, non soffrivano in questo settore data la loro impostazione monitor che "elimina" il problema.
A ripetizione ho ascoltato i miei dischi di
riferimento e da ogni prova emergeva più o meno la stessa
sensazione generale: ottima vocazione di questi diffusori per i
generi acustici, eccellenti nella riproposizione delle esecuzioni
vocali sia maschili che femminili, leggermente in crisi davanti a
orchestre in fortissimo e a musica ad elevato impatto energetico.
Per tagliare corto: se dovessi scegliere fra le due per un ascolto "solo audio", magari nella composizione di un impianto minimale cd-ampli-casse di livello intermedio, sceglierei le Emera: a fronte di una riproposizione della musica "meno completa" rispetto alle Nux, data dal loro limite fisico, esse sono in grado di esprimersi con coerenza esemplare senza precipitare in un' esasperata analiticità, propria dei minimonitor più osannati, conservando in ogni occasione il loro carattere. Con le Nux otterrei un risultato di ascolto più completo, ma sono convinto che alla lunga potrebbero stancarmi. Le prenderei senz' altro invece se avessi per obiettivo quello di creare d' un colpo un impianto "misto" audio-video di qualità che non dovesse farmi impazzire con posizionamenti di diffusori e punti di ascolto troppo obbligati e non mi costringesse a rivoluzionare il soggiorno di casa.
In sostanza la Serie Ellisse è nata per combattere in una fascia di mercato in cui la concorrenza è molto agguerrita (e penso in primo luogo a Sonus Faber e B&W) con un' arma che potrà senz' altro vincere le preferenze di chi, attratto dal nuovo gioco di società dell' HT, non è disposto a sacrificare troppa qualità nell' ascolto della sola musica con lo stesso impianto, privilegiando la vivibilità quotidiana degli ambienti ed un ascolto godibile e non stancante.
Ho anche avuto modo di comunicare le mie prime
impressioni d' ascolto ad Alessandro Schiavi e qui di seguito
riporto uno stralcio di una e-mail che ci siamo scambiati che ritengo
chiarificatore della sua filosofia progettuale. Colgo comunque
l' occasione per ringraziarlo sia della consueta disponibilità
che per il fatto di aver riservato a noi di TNT il primo ascolto
delle Emera
Da Alessandro Schiavi:
La Nux si inserisce sul mercato A/V in un segmento alternativo rispetto ad ogni altro diffusore. Sono sicuro avrai trovato caratteristiche incomprensibili ed anche fenomeni estremamente positivi. Fondamentalmente Nux si presta ad essere inserita in ambienti non trattati ed in posizioni assolutamente atipiche rispetto ai dettami imposti dal buon ascolto senza per questo cadere in affezioni pericolose. La "scollatura" che avverti è data dal supervolume in cui lavora il woofer della Nux. Questa particolarità conferisce al diffusore una gamma mediobassa molto delicata e si adatta felicemente agli ambienti di medie dimensioni tipicamente risonanti o frastornati a quelle frequenze. Tante volte ho constatato l'impossibilità degli ascoltatori di collocare i diffusori in maniera opportuna, altrettante volte ho sofferto nel vedere straordinari oggetti abbandonati in ambienti dall' acustica terribile o pilotati da sistemi insufficenti: così è nata la Nux.
© Copyright 2002 Mimmo Cacciapaglia - http://www.tnt-audio.com
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Le foto utilizzate sono state fornite da Diapason.