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Guida fool-proof al Tweaking dei diffusori

Parte 1

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Spesso sento, o leggo in forums e simili, qualcuno chiedere quale tipo di upgrade sia meglio intraprendere: "Il suono è troppo cupo/brillante/senza dinamica/esplosivo....".
Troppo spesso le risposte implicano una spesa di parecchi milioni, mentre ci potrebbe essere una soluzione semplice ed economica: "truccare" i diffusori.
Ciò di cui molte persone non si rendono conto è quanto sia incredibilmente approssimativa la risposta in frequenza di un sistema hi-fi. Qualsiasi lettore CD può darci una risposta praticamente piatta; alcuni sono appena un po' smorzati sulle alte frequenze. Gli ampli debbono mostrare risposte in frequenza quasi altrettanto piatte.
I diffusori, per contro, mostrano variazioni di 3-6 db nella banda 100-10.000 hz.; ed in aggiunta a ciò ci sono i problemi dovuti all'ambiente d'ascolto.
Ultimamente ho provato un paio di Cabasse Farella; mentre in camera anecoica davano una risposta di +- 2 db tra 100-20.000 hz. (un risultato invero impressionante), nella mia stanza d'ascolto faticavano a mantenere i +- 12 db nello stesso intervallo!
L'effetto di questa interazione ambiente-diffusori è che i progettisti debbono affrontare l'impossibile compito di progettare un diffusore giusto per la persona media che ascolta nell'ambiente medio un sistema medio (ovviamente, in relazione alla classe di prezzo).
Alcuni progettisti, come ad esempio Cabasse, tentano di ottenere la risposta più piatta possibile in laboratorio, sperando che l'ambiente effettivo di ascolto non rovini il tutto.
Altri progettano i loro diffusori tenendo in considerazione il "tipico" ambiente d'ascolto, in modo da enfatizzare un tratto in particolare (ad es., l'estensione in gamma bassa) nella speranza che questo faccia risaltare i loro diffusori rispetto ai concorrenti in una dimostrazione in negozio.
Tutto ciò fa si che uno si chieda come diavolo riescano la maggior parte dei diffusori a riuscire sopportabili nella sua propria stanza d'ascolto, ma fa anche si che le possibilità che un diffusore sia "ideale" per la VOSTRA stanza d'ascolto siano praticamente zero.
In ogni caso, l'accettare il fatto che tutti i diffusori, anche i più costosi, sono una somma di compromessi, dà a noi squattrinati entusiasti l'ideale opportunità di provare a migliorare i prodotti così come usciti di fabbrica, utilizzando semplici trucchetti.
Il bello di tutto questo è che, a meno che non siate incredibilmente maldestri, è impossibile danneggiare i diffusori; inoltre, tutte le modifiche provate sono di norma reversibili.
Infine, a differenza di quanto può accadere trafficando con amplificatori e simili, le possibilità di arrostire voi stessi e le vostre famiglie sono limitate.

I trucchi che vi proporrò sono di 3 classi: quelli di Classe A non richiedono alcuna alterazione del diffusore in sè; quelli di Classe B richiedono l'apertura del diffusore; infine, quelli di Classe C (oppure...AB :-)) richiedono l'uso di un saldatore.

Modifiche di Classe A

Inizierò con l'ovvio: dovete spostare i diffusori in giro per la stanza d'ascolto fino a trovare la posizione migliore. Il metodo WASP (descritto qui su TNT) è eccellente, ma richiede molto tempo (durante il quale, oltretutto, ci si sente un po' pirla).
Generalmente, la cosa migliore è cominciare seguendo le raccomandazioni del costruttore riguardo al posizionamento: ma ricordate che, così come gli stessi diffusori, anche queste sono frutto di compromessi.
Come regola generale, allontanare i diffusori dai muri (specie da quelli posteriori) attenua la gamma bassa e migliora l'immagine, e vice versa.
Alcuni diffusori, come ad es. alcuni modelli Naim e Mission, sono progettati per lavorare in prossimità della parete posteriore; però anche questo può non essere vero nella vostra particolare stanza d'ascolto.
Una volta trovata la posizione giusta, dovete pensare a cosa mettere sotto ai diffusori. Visto che provare una dozzina di diversi stands non è probabilmente nelle possibilità della maggior parte di noi, la cosa più rilevante è cosa mettere SOTTO agli stands.
Provate a posizionare lo stand su di una piastrella da pavimento: ciò è ottimo se vivete in appartamento, in quanto riduce la pressione sonora in direzione dell'appartamento sottostante. Oppure provate ad avvitare nel pavimento delle viti con testa a croce, sulle quali posizionare le punte degli stands (nel caso non siate "single", fatelo solo se valutate una corretta focalizzazione dell'immagine sonora più importante della vostra stessa vita - N.d.T.).

Provate del blue tac, e poi in alternativa delle punte, per accoppiare il diffusore allo stand. Ognuna di queste azioni avrà un diverso impatto sul suono: che poi costituiscano una miglioria, è un'altra faccenda.

OK, ora i diffusori sono posizionati al meglio, e tuttavia ancora non vi piacciono.
Provate ad invertire i conduttori dei cavi su entrambi i diffusori, così da invertire la fase. Ciò avrà un effetto, se buono o meno dipende caso per caso, visto che l'ascolto di diverse registrazioni e di diversi ampli ci mostra che non esiste un metodo in assoluto corretto di connettere i diffusori.
Un trucco usato da alcuni progettisti per ottenere una risposta piatta al crossover è mettere il tweeter in contrapposizione di fase rispetto al woofer, usando il fenomeno di cancellazione per abbassare l'output alle frequenze di crossover.
Se i vostri diffusori sono connessi in bi-wiring, è molto facile fare ciò: basta invertire i conduttori rosso e nero sui tweeters. Anche qui, l'effetto non è prevedibile a priori, anche perchè lo stesso fabbricante può già avere invertito i conduttori all'interno dei diffusori: in ogni caso, suoneranno "diversi" (e, speriamo, meglio) sia come immagine che come risposta in frequenza.
Infine, molti diffusori moderni sono di tipo "bass reflex", cioè sono dotati di un condotto di rinforzo della gamma bassa. Potete "giocare" molto con quest'ultimo: ad esempio, un vecchio trucco è quello di riempirlo con delle cannucce da bibita.
Questo non solo riduce la turbolenza all'interno del condotto, ma variando la lunghezza delle cannucce usate è possibile regolare la frequenza alla quale il condotto opera.
Similmente, si possono inserire nel condotto gommapiuma, stracci di lana, vecchie calze, etc... Anche questo ridurrà l'output del condotto, ed influenzerà anche il carico del driver dei bassi, rendendolo più simile a quello di un sistema a "cassa chiusa". Potrete odiare il risultato, ma finchè non provate non lo potete sapere...
Dopo tutto questo, il suono dei vostri diffusori vi fa ancora schifo?
Spiacente, dovete andare alla Parte 2...

© Copyright 1999 Geoff Husband - http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Francesco Ferrari

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