Avete appena acquistato una coppia di nuovi diffusori (o ve ne siete appena costruita una) ed avete il problema di come sistemarla in ambiente.
Prendo per scontato che la maggioranza di voi, come me, non possiate permettervi una stanza d'ascolto progettata e costruita su misura
con pareti non-parallele ma simmetriche e con tutte le dimensioni calcolate secondo il Rapporto Aureo.
Se riuscite a costruirvi una stanza siffatta e tenerci lontani moglie e figli consideratevi baciati dalla fortuna ed invitatemi quanto prima a casa vostra.
D'altra parte, se la Musica è parte integrante della vostra vita, perchè non dovreste desiderare una stanza d'ascolto ad hoc?
Mi piace poter godere di un buon impianto stereo nella stanza dove trascorro la maggior parte del tempo *casalingo*.
Questo significa, in sostanza, condividere il soggiorno con la sala d'ascolto e cercare un compromesso. Ora, essendo ancora scapolo, mi posso permettere il lusso di un soggiorno pieno di cartoni per uova, Tube Traps e diavolerie simili.
Ma non lo faccio, non lo sopporterei. L'audio deve essere integrato nell'ambiente abitativo nel modo più invisibile ed non-intrusivo possibile.
Purtroppo, il modo in cui si posizionano i diffusori all'interno della sala d'ascolto ha un effetto rilevante sul suono riprodotto e posizionandoli correttamente si può davvero fare la differenza.
Leggendo i vari news-groups e mailing lists mi sono reso conto che questo è un problema comune e che molta gente cerca di risolvere semplicemente sostituendo i componenti del proprio impianto.
Ci sono degli apparecchi interessanti che risolvono (o tentano) digitalmente i problemi della sala d'ascolto.
Tuttavia il mio stomaco si rivolta al solo pensiero di trasformare le note analogiche del mio beneamato giradischi in freddi numeri.
Inoltre, non so come dire, mi manca il contante pronto per questo genere di cose :-)
Se avete il soldo pronto provate a dare un'occhiata al sistema di equalizzazione ambientale digitale della Sigtech, il
Sigtech AEC-1000, compratene uno per voi e speditemi l'altro.
Mancando il contante siamo costretti ad usare il nostro cervello per trovare soluzioni alternative.
Poichè recentemente mi sono trasferito da un salone dall'eccellente acustica in un *incubo* acustico, le mie esperienze possono essere d'aiuto.
Il mio salone precedente era piuttosto ampio (6 x 5 x 3.5 m). Aveva un pavimento sospeso in legno (un disastro) e sia la forma che l'arredamento suggerivano una sistemazione di tipo LEDE (Live-End Dead-End), con tendoni pesanti alle finestre (Dead-End) dietro il punto d'ascolto.
La mia nuova stanza d'ascolto è un cubo piuttosto piccolo (4 x 4 x 2,8 m - pessimo) con un bel pavimento in cemento (buono).
Questa stanza possedeva un gran quantità di bass-boom coi diffusori posizionati nella sistemazione usuale.
Rimbombava così tanto che ascoltare Musica a volumi alti mi procurava forti mal di testa.
Per capire i problemi e le questioni fisiche inerenti all'acustica ambientale suggerisco di leggere Placing free-standing control room monitors (PDF), un articolo della Genelec.
Il punto di vista utilizzato è quello degli studi di registrazione (la Genlec costruisce famosi monitor da studio) ed alcuni di voi potrebbero storcere il naso ma è da leggere comunque.
Negli ultimi anni varie tecniche di posizionamento in ambiente dei diffusori sono state proposte, tra queste vi è la già citata (nell'Inter.vista con George Cardas) Room set-up by George Cardas dove l'illustre progettista propone di far riferimento a precise formule matematiche (il già citato Rapporto Aureo).
Devo ammettere che, pur comprendendo i principi e la teoria matematica che stanno alla base di questi metodi, nella mia nuova stanza non hanno funzionato.
E non funzionarono neppure nella mia stanza precedente, poichè avevo i diffusori piazzati sul lato lungo anzichè su quello corto.
Infine ho scoperto un metodo che ha funzionato bene nel mio caso e che potrebbe funzionare altrettanto bene nel vostro.
Il mio primo approccio al sistema di posizionamento dei diffusori della Wilson Audio (abbreviato: WASP, appunto) avvenne durante lo studio del funzionamento del sistema satelliti + subwoofer Tiny Tots (WATT) e Puppy (WAP).
Poichè non avevo i milioni necessari per acquistare questo sistema, neppure usato, mi stavo cimentando nell'autocostruzione dello stesso.
Wes Philips di Stereophile, nella recensione di questo sistema, elogiava il metodo WASP e metteva in evidenza due cose:
Innanzitutto il metodo WASP permette un posizionamento accettabile in un normale soggiorno e, inoltre, consente un'immagine ed una ricostruzione 3D semplicemente eccezionali.
Neanche uno dei due metodi matematici suaccennati tiene in debito conto questi due aspetti.
Il sistema WASP funziona bene non solo coi diffusori Wilson ma anche con qualunque sistema sul mercato a parte quelli a pannello oppure tutti quelli che già prevedono un certo tipo di posizionamento (le trombe Klipsch ed alcuni diffusori Bose) più certi diffusori inglesi esplicitamente studiati per essere addossati alla parete posteriore (Naim, Linn i primi che mi vengono in mente).
Altri che potrebbero causare problemi sono i sistemi a più cabinet tipo ibridi pannello + woofer dinamico (Martin Logan, Carver).
Quindi, siccome i diffusori più venduti sono modelli da piedistallo, ritengo che la metologia WASP sia applicabile nella maggioranza dei casi.
Come potete vedere dallo schema tutte le distanze sono ottenute utilizzando punti fissi *di riferimento* sul cabinet del diffusore.
Clickare per l'immagine in dettaglio
Per funzionare con qualsiasi sistema di diffusori utilizzate gli angoli standard e i rapporti 1:1,1 e 1:1,25 per, rispettivamente, la distanza del punto d'ascolto dai diffusori e tra un diffusore e l'altro.
Il triangolo nello schema è una buona partenza per localizzare una posizione per il vostro punto d'ascolto.
Per quanto riguarda la distanza tra i diffusori e la parete di fondo e quelle laterali, il metodo WASP consente la loro determinazione in modo estremamente preciso.
Prima di cominciare col metodo WASP vi consiglio di allontanare mogli e parenti vari e di tenere le tende ben chiuse onde evitare commenti sul vostro stato di salute mentale (se siete fortunati, altrimenti dei personaggi in camice bianco verrano a prendervi...).
Il punto di partenza del sistema WASP consiste nello stabilire la cosiddetta Zona Neutrale. Questa zona si trova in ogni sala d'ascolto ed è normalmente compresa tra i 60 ed i 150 cm.
è descritta come la zona più libera da interazioni acustiche.
I primi passi per determinare questa zona produrranno un'area piuttosto ampia ma a questo stadio del processo le dimensioni sono da considerarsi come semplici punti di partenza.
Il primo passo serve per determinare la zona relativa alla parete posteriore, di fronte alla posizione d'ascolto, per cui la persona che parla dovrebbe partire dalla parete posteriore e camminare verso il punto d'ascolto.
Ad un certo punto la voce dovrebbe sentirsi *libera* perchè ripulita del rinforzo alle basse frequenze causato dalla parete posteriore.
Raggiunto questo punto segnarlo sul pavimento con del nastro per pacchi: avete appena scoperto il confine *anteriore* della Zona Neutrale.
Ora la persona che parla continuerà a muoversi verso il punto d'ascolto e ad un certo punto il timbro del parlato sarà influenzato dall'interazione (riflessione) della parete dietro al punto d'ascolto.
Il risultato dovrebbe essere evidenziato da una certa perdita di *focalizzazione* dovuta proprio alle riflessioni delle pareti vicine.
Posizionate il nastro sul pavimento nel primo punto dove comincia a sentirsi questa influenza.
Avete appena ottenuto il confine *posteriore* della Zona Neutrale.
Utilizzando la stessa tecnica per le pareti laterali, con lo *speaker* che si muove sempre davanti alla posizione d'ascolto ma stavolta *lateralmente* da un parete verso l'altra, si riescono a determinare gli altri due confini della Zona Neutrale
Se fate queste prove da soli, come ho fatto io, troverete che i bordi della Zona Neutrale sono piuttosto diversi per le quattro pareti.
Utilizzando semplicemente questi *confini* così ottenuti otterrete un posizionamento asimmetrico dei diffusori.
Fate alcune misure, fate una media delle distanze tra i *confini* tracciati e le rispettive pareti e riposizionate il nastro adesivo in modo tale da ottenere una Zona Neutrale la più simmetrica possibile.
Fatte queste misure vi troverete con due zone, come quelle disegnate in figura attorno ai diffusori.
Posizionate ogni diffusore al centro di queste zone individuate, rivolti direttamente verso il punto d'ascolto.
Potrebbe sembrare un eccessivo orientamento verso il punto d'ascolto ma alla fine risulta essere la soluzione migliore.
Anche Lynn Olson e Joachim Gerhard dell'Audio Physics suggeriscono un tale posizionamento. Dovreste essere in grado di vedere sia i fianchi interni (le linee immaginarie che partono dal diffusore si incontrano davanti al punto d'ascolto) sia quelli esterni (le linee immaginarie che partono dai diffusori si incrociano dietro il punto d'ascolto)
Poi dovrete essere in grado di *calibrare* (cioè centimetrare) il pavimento con del nastro adesivo come da schema per aiutarvi nei piccoli spostamenti centimetrici dei diffusori.
Le strisce 0-1-0 (parallele alla parete posteriore) dovrebbero essere poste abbastanza vicine allo spigolo più avanzato del diffusore così da essere in grado di stimare spostamenti sia destra-sinistra che angolari (vedasi schema).
Nuovamente dovreste incaricare un vostro amico per la fase successiva, poichè è un vero disastro tentare da soli.
Utilizzando un'incisione che contenga una buona estensione in frequenza valutate i cambiamenti a seconda di spostamenti antero-posteriori o laterali, utilizzando il centimetraggio per fare movimenti i più precisi possibile.
Spostare i diffusori fino alla posizione nella quale non si ottengono più miglioramenti acustici e tornare indietro alla posizione ottimale.
Ascoltate con attenzione la capacità dell'impianto di riprodurre una buona escursione dinamica unitamente ad una buona timbrica, con una *almeno* accettabile immagine.
Ovviamente se il suono sembra troppo ricco di bassi spostare in avanti i diffusori o viceversa se il suono sembra troppo brillante.
Io sono riuscito a trovare una posizione ottimale dove l'effetto rimbombo era minimo. Questa posizione coincideva con quella che ottimizzava anche gli altri parametri.
Essendo la distanza antero-posteriore la più importante, segnate col nastro dove lo spigolo più avanzato del diffusore dovrà essere posizionato, così da poter sempre tornare in quella situazione ottimale.
Il nastro dovrebbe estendersi oltre i bordi del cabinet del diffusore poichè gli spostamenti li farete seguendo quella direzione preferenziale.
Wilson raccomanda di utilizzare il solo canale sinistro del suo CD RagTime Razzmatazz per il passo successivo, ossia per ottimizzare la posizione dei diffusori relativamente alla distanza dalle pareti laterali.
Poichè non possedevo questo CD ho utilizzato una registrazione mono della Unsquare Dance del quartetto di Dave Brubeck (originariamente stampata sull'album Timeout).
Mentre ascoltate la Musica spostate i diffusori relativamente alle pareti laterali secondo minimi incrementi, facendo attenzione alla risposta ai transienti e a come viene modificato l'equilibrio timbrico generale.
Ora sarete in grado di ottimizzare la messa a fuoco dell'immagine senza alterare gli altri parametri.
Si tratta in sostanza di ruotare i diffusori intorno al proprio asse di simmetria verticale.
Anche in questo caso un'incisione mono può risultare utile. Ottimizzate tutto poi con una buona incisione stereofonica di Musica sinfonica.
Accertatevi che il posizionamento raggiunto sia perfettamente simmetrico e che l'angolazione sia identica per entrambi i diffusori.
Segnate di nuovo le posizioni col nastro, riavvitate le punte e riportate i diffusori nell'esatta posizione segnata sul pavimento.
L'ultima ottimizzazione riguarda anche l'altezza dei diffusori dal pavimento. Ciò che dirò sarà valido specialmente per i diffusori da pavimento ma anche i diffusori da stand possono trarne giovamento.
Ho scoperto che sollevando i diffusori di 2 - 4 cm si otteneva l'effetto di dimunuire ulteriormente il rimbombo. Inoltre i diffusori dovrebbero essere perfettamente a bolla.
Utilizzando il metodo di Wilson ed alcuni piccoli accorgimenti da autocostruttore ho trasformato la mia *Room of Boom* in un ambiente principalmente ben suonante dove io posso ancora invitare persone che non siano affette da audiophila nervosa.
I diffusori sono più vicini alle pareti più di quanto il comune buon senso suggerirebbe e pure più distanti tra loro, però sono decisamente più *tollerabili* all'interno del soggiorno.
L'immagine riprodotta è ampia e profonda (sebbene ritengo si possa migliorare ancora) ed il basso è pulito, teso ed articolato.
Probabilmente i miei nuovi cavi per diffusori hanno una parte di responsabilità ma questo è argomento per un altro articolo.
© Copyright 1997 Thorsten Loesch - www.tnt-audio.com
Traduzione ed adattamento Lucio Cadeddu
Per domande e chiarimenti rivolgersi direttamente all'Autore dell'articolo, Thorsten.