[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

FILI ELETTRICI E AFFINI:

Perché le recensioni dei cavi sono quasi inutili

[English version]

Produttore: Charm Cable Constructions Inc
Prodotto: Fili elettrici
Prezzo approssimativo: da 15 a migliaia di €
Recensore: Mark Wheeler - TNT UK
Recensito: Maggio, 2006

Charm Cable Constructions Inc lancia sul mercato tre nuovi cavi, punta di diamante della propria nuova gamma di fili elettrici con connettori talmente "maschi" che sviteranno le connessioni del vostro amplificatore medio più velocemente di una chiave dinamometrica ad innesti rapidi. I connettori Quarksu e Antineutrino e i cavi per diffusori Lectron ridefiniscono la sinergia fra componenti audio almeno quanto riscrivono le conoscenze sulle particelle subatomiche. Gli autori di TNT hanno recentemente messo sotto torchio alcune delle affermate dottrine circa l'audio casalingo (del tipo che fa sghignazzare i professionisti dell'audio) a partire dall'analisi del dibattito sul vta di Geoff Husband e l'occhiata data da Hartmut Quaschik al Linn LP12 nel settembre 2004. Le loro divagazioni non promettono un grande cambio di prospettiva.

Quindi oggi diamo un'occhiata ed ascoltiamo dei "cavi", come vengono pretenziosamente chiamati nel settore dell'audio (in precedenza i "cavi" erano usati per assicurare le navi agli ormeggi o per portare il segnale telefonico attraverso gli oceani) o "fili elettrici" come usa descriverli con maggior precisione uno dei miei cinici amici musicofi.

Di solito gli esperimenti di fisica delle particelle vengono effettuati facendo collidere atomi di un elemento con particelle subatomiche di un altro elemento in ENORMI apparati che sono l'equivalente, in laboratorio, di dragster che vanno a benzina avio in un mondo di giardinette economiche. Ciò nonostante il principio di funzionamento di questi progetti è equivalente al far collidere due orologi da polso e poi sperare di capire come funzionano osservando i loro pezzi volare da tutte le parti. Quindi imparare qualcosa di nuovo riguardo la fisica delle particelle è assurdamente difficile. Ma i costruttori di cavi HiFi sembrano sapere abbastanza cose sul comportamento delle particelle tuttora non pubblicate su Nature o Le scienze [ndt: versione italiana di Scientific American].

Un sincrotrone (chiamato a volte sincro-ciclotrone) è un acceleratore circolare che ha una cavità elettromagnetica risonante (o forse alcune piazzate ad intervalli attorno all'anello) per accelerare le particelle. Sfortunatamente queste cavità devono essere progettate in modo molto intelligente perché tutto ha l'irritante abitudine di diventare non linare a velocità molto alte (come diverse motociclette che ho posseduto).
Secondo il sito del Ciclotrone del Fermilab, le strutture superconduttive in niobio basate su tecnologia TESLA, i cosiddetti risonatori, sono i mattoni dei futuri acceleratori lineari. Dunque è chiaro che è necessario un bel po' di denaro per creare qualcosa fatto di materiali esotici che lavorano a temperature ridicole. Tutto questo sforzo per scoprire cosa fanno elettroni e compagnia nei giorni di vacanza (perché è dura che queste siano le normali attività della particella subatomica media che schizza in lungo e in largo in una tazzina di caffè).

[cavo_più_grande=pene_più_grande]

I costruttori di cavi Hifi dovrebbero prendersi un anno sabbatico e andare a raccontare ai fisici come funzionano i processi subatomici perché gli scienziati potrebbero risparmiare i milioni di euro che il nuovo sincrotrone sta costando al Cern (Centre Européen pour la Recherche Nucléaire non il gigante di Cerne Abbas che è un graffito preistorico che dipinge un un uomo gigantesco nudo con un grosso pene eretto sul declivio di una collina vicino al paese di Cerne Abbas in Inghilterra). Persino il Swiss Proton Users' Group (e chi ammetterebbe di possedere/guidare una Proton, perfino in Svizzera?) stranamente si dimentica di citare i cavi audio in un qualunque punto del proprio sito. Com'è possibile che due aree pionieristiche della scienza, così vicine tra loro, possano ignorarsi reciprocamente?

[cavo_hifi_o_rilevatore_per_sincrotrone?]
Collisione di particelle in un rilevatore TESLA

Nel cuore dei futuri rilevatori TESLA vi sono vari dispositivi di rilevamento che tracciano i percorsi delle particelle: il rilevatore di vertici (verde), la camera di tracciamento (rosso), calorimetro elettromagnetico (blu) e calorimetro adronico (nero). I gruppi di particelle sono fatti di elettroni e positroni lanciati in direzioni opposte attraverso lo stesso lungo tubo (blu), entrano nel rilevatore da entrambe le parti e si scontrano nel centro di esso. I risultati di questo "evento di collisione" sono simboleggiati dalle tracce e punti colorati (Fonte: DESY Hamburg). Questa è ricerca di altissimo livello che potrebbe cambiare la costruzione dei cavi HiFi nel futuro, quindi deve valere ogni singolo centesimo.

Quando parliamo di fili, scusate, "cavi", torniamo immeditamente agli anni 70: il dibattito oggettivo-soggettivo, quello che ancora infuria fra certe persone. C'è una ragione perfettamente valida dal punto di vista psicologico per spiegare l'intensità di questi dibattiti che non ha nulla a che fare con l'audio, l'arte o la scienza. La buona scienza e la buona ingegneria sono in gran parte una questione di ammassare una quantità sufficiente di dati ripetibili per essere in grado di formulare ipotesi e di usare queste per fare previsioni ragionevoli su cosa potrebbe succedere effettuando determinate azioni. Questo deve essere controllato da esperimenti che mettano alla prova tali ipotesi. Molto semplice, si potrebbe pensare.

Le osservazioni personali ripetibili ci forniscono prove più certe di quanto non possa fare la retorica della chiesa, dello stato o della pubblicità audio. Ma c'è chi si ammanta del linguaggio della scienza ed insiste che i fenomeni non esistono se non possono essere spiegati in certi termini. Per esempio le compagnie del tabacco insistevano fino a poco tempo fa che non vi era alcun legame causale fra il fumo e il cancro ai polmoni. Saranno state affermazioni tecnicamente accurate per quei tempi ma erano una balla in un qualunque altro normale incontro fenomenologico con la realtà, e furono illogicamente estese fino all'ipotesi che dunque il cancro non era causato dal fumo. Per esempio c'è ancora chi insiste che non si possono sentire differenze fra fili elettrici nei sistemi audio perché non possono immaginare come tali differenze possano esistere. Usano un ragionamento logico per andare contro l'esperienza dei sensi, che è il motivo per cui molti di noi passano anni vivendo vite insoddisfacenti perché dobbiamo fare ciò che facciamo, perché ci è stato detto che le cose devono essere in un certo dato modo.

Per me questi Oggettivisti che rifiutano tutte le differenze fra cavi si pongono in una posizione simile a quella della religione nel periodo Rinascimentale in risposta alle nuove conoscenze circa il sistema solare. La posizione oggettivista si basa sulle stesse prove concrete di qualunque altra fede religiosa.

I Soggettivisti, all'estremo opposto, sanno che grandi quantità di denaro e snake-oil e polverina fatata (estratta recentemente nella contea inglese di Cornwall, i cui residenti non si fanno chiamare inglesi bensì Kernow, dove viene ancora chiamata Piskie-dust) [ndt: differenza intraducibile fra pixie-dust e piskie-dust] trasformeranno i segnali elettrici che entrano ed escono dagli amplificatori da ignoranti elettroni neanderthaliani saltellanti di caverna in caverna (buche elettroniche) in eleganti, sofisticati possessori del savoir-faire di soundstage e immagine.

Gli incantatori di cavi infondono i fili elettrici con mistiche, magiche proprietà ancora sconosciute alla scienza ma familiari ai medium. Questa posizione soggettivista è allo stesso livello della guarigione per fede in base alle prove empiriche supportate da rigore scientifico.

Ora so di aver irritato in ugual modo Oggettivisti e Soggettivisti. Entrambi soffrono dello stesso disturbo psichico: l'incapacità di gestire l'incertezza. In effetti potrebbero avere una vera e propria fobia dell'incertezza.Per entrambi i gruppi, "incerto=pericoloso". Gli oggettivisti vogliono avere dei risultati di test misurabili, ripetibili e comprensibili che dicano chiaramente che c'è una differenza tra A e B e che la differenza prova che A è meglio di B e che quindi potrebbe giustificarne il maggior costo unitario. I soggettivisti hanno bisogno di sapere che sentiranno che A è meglio di B perché diverse altre persone dicono di aver sentito che A suona meglio di B e che è improbabile che esista un C ancora migliore semplicemente perché A utilizza l'ingrediente/processo X.

In quest'epoca postmoderna si discute se tutte le storie siano ugualmente valide e veritiere; che non esistono metanarrazioni (di cui qualunque dottrina è esempio) e che ognuno di noi porta con sé la propria unica storia compresa la sua unica relazione col mondo. Quindi le mie misurazioni sono buone quanto le vostre e la vostra polverina fatata è buona quanto la mia. Quindi qualunque cosa io scriva a proposito di un qualunque componente di impianto audio è solo la mia storia e voi potreste fregarvene di leggerla. Allo stesso modo, non la dovrei nemmeno scrivere. Tranne per il fatto che ho 30 anni di esperienza alle spalle di lettura di giornalini sull'audio e di esperienza che mi dice che molto di ciò che ho letto non ha nulla a che fare con ciò di cui ho avuto esperienza diretta. Molto sembrava essere stato scritto dal punto di vista di qualcuno che aveva degli interessi, materiali od emotivi e altro sembrava frutto di pura creduloneria sia oggettivista che soggettivista. I lettori più esperti imparano gradualmente di quali opinioni fidarsi ma i neofiti possono pagare un alto prezzo per queste lezioni, sia finanziariamente che in qualità del suono; sono stato fortunato ad essere povero a sufficienza da imparare tramite esperimenti e soluzioni fai da te.

La mia lunga storia di incontri con fili elettrici inizia quando ero quindicenne nel 1974. Un amico ed io stavamo sperimentando tutti gli aspetti dei nostri impianti audio a cui potessimo pensare siccome non avevamo né soldi né buon senso, mentre invece avevamo molto tempo libero perché le ragazze che ci piacevano non erano interessate a noi. Smanettare con i fili dei diffusori divenne parte dei nostri tentativi disperati di creare delle gemme a partire dai sassi che le nostre magre paghe potevano comprare. Iniziammo semplicemente con l'idea che un filo più spesso avrebbe offerto una minore resistenza e dunque una migliore relazione fra l'amplificatore e il carico del diffusore. L'idea veniva dalle lezioni di fisica di base ascoltate a scuola e da libri della biblioteca, di cui però avevamo capito poco. Fummo sorpresi di sentire una grossa differenza fra una coppia di mandate di cavo da elettricista da 20A (2,5mm2 monofilare privato della presa di terra) confrontato con il sottile cavo "rosso-nero" fornito con i diffusori. Naturalmente questo ci spinse a fare nuovi esperimenti con un cavo per installazione di piani cottura da 30A ottenendo un basso anche migliore che noi attribuimmo al migliore fattore di attenuazione, non conoscendo alcun altro parametro.

In seguito il mio amico ottenne una grande quantità di cavo antenna TV (usato) e lo provammo, non nella sua configurazione col segnale al centro e la schermatura sull'esterno, ma unendo il centro e la schermatura ad entrambe le estremità e usando due mandate per ogni diffusore. Fummo sbalorditi dai risultati su tutti i diffusori che provammo. Successivamente provammo a rimuovere il crossover; montandolo vicino all'amplificatore e collegandolo ai coni in tri-wiring, dato che non avevano alcuna idea su cos'altro fare con la nostra vasta riserva di cavo antenna da 75ohm. Decidemmo che i miglioramenti che sentivamo erano dovuti ad un'ulteriore riduzione dell'impedenza e al fatto che avevamo collegato direttamente i cavi ovunque tranne che al retro dell'amplificatore, perché non potevamo permetterci di comprare 12 paia di connettori.

Nell'agosto 1977 HiFi News & Record Review pubblicò una traduzione del fecondo articolo La Nouvelle Revue du Son di Jean Hiraga sulla qualità del suono e dei cavi "Possiamo sentire i cavi di interconnessione?". L'impressione che quell'articolo mi fece fu tale che riesco a ricordarmi dove mi trovavo (su una barca) mentre lo leggevo. Fui stupefatto che qualcuno con accesso ad ottimo equipaggiamento potesse sentire differenze nei cavi quando pensavamo che quegli effetti fossero dovuti interamente ai nostri economici rottami, diffusori autocostruiti e amplificatori da palcoscenico e strumenti riadattati. Eravamo convinti che le differenze fra i cavi fossero dovute all'inadeguatezza dei nostri impianti, non alla doratura delle nostre orecchie, in quel momento capimmo che eravamo stati elevati al rango di golden ear, ed eravamo solo degli studenti!
La tipica risposta psicologica ad un evento di questo genere:
noi possiamo sentire differenze fra i cavi quindi siamo speciali;
ogni volta che sentiamo differenze fra i cavi ci sentiamo speciali;
sentire differenze fra i cavi significa sentirsi speciali.

Questa è una generazione di persone che hanno beneficiato di una maggiore diffusione dell'educazione ma che sono state cresciute ed educate a credere che ciò che è scritto sia di maggior valore di ciò che viene sperimentato personalmente; che in qualche modo un'opinione che è arrivata ad essere stampata su carta ha un peso maggiore della nostra esperienza sensoriale. Fra le ombre sul muro della caverna di Platone le più convincenti sono quelle scritte e stampate. A scuola ci insegnano che qualunque opinione noi esprimiamo deve essere convalidata da riferimenti ad opinioni scritte in precedenza da altri. Il mio lavoro riguarda occasionalmente la ricerca e la scrittura, e gli editori non accettano affermazioni non supportate da precedenti opinioni simili, i cambi di prospettiva sono ben difficili in questo ambiente.

Un costruttore che desiderava avere informazioni riguardo al più ampio ventaglio di sistemi prima di mettere sul mercato un prototipo, aveva l'abitudine di prestarmi matasse di cavo sperimentale in cambio di commenti. Gli ho anche suggerito delle idee sul design di essi e sono stato in seguito in grado di provarle come prototipi. Nel mentre sono stato fortunato a seguire una curva di apprendimento molto ripida dalla teoria alla pratica, senza spendere i miei sudati risparmi. Per tutti i teorici da salotto e commentatori questa è una salutare lezione riguardo alla realtà sullo sviluppo nel campo audio. Qualcosa di semplice come un pezzo di filo elettrico può violare la vostra accurata teoria, nonostante l'esperienza con molti cavi pronti.

Una di queste opportunità fu quella di provare quattro cavi della medesima lunghezza e connettori con due geometrie e due conduttori di materiali diversi. Questo permise un ragionevole tentativo di verificare cosa-modifica-cosa in vari sistemi. Vi erano poi alcune varianti su ogni tema per rendere più intrigante l'esperienza. Li provai nel mio sistema e in vari altri sistemi appartenenti ad amici.

Per ognuno dei due materiali conduttori vi era la scelta fra multifilare o monofilare di simile sezione complessiva. vi era anche una versione monofilare molto più sottile per uno dei due materiali. Per nascondere l'identità del costruttore li identificherò con delle lettere. Il conduttore di tipo A è molto popolare ed utilizzato da molti fornitori mentre il B è utilizzato in apparecchi costosi da pochissimi costruttori.

I risultati furono chiari e privi di ambiguità: il successo di una determinata stragegia costruttiva era dipendente dal sistema. La bontà del conduttore non era dipendente dal sistema.

Il tipo di costruzione aveva un suo proprio contributo distintivo che rimaneva sempre simile, ma vantaggioso in un sistema e meno in un altro contesto. Nei connettori il tipo di costruzione era di primaria importanza in termini di compatibilità col sistema. I sistemi "flat earth" (per esempio Linn; Naim o Pink Triangle e Exposure che esisteva ancora ai tempi di questi esperimenti) hanno bisogno di connessioni multifilari, mentre gli high-end stile Sound Practices tutti a valvole hanno bisogno di conduttori monofilari. Si aveva una più significativa sinergia di sistema che non in base al materiale del conduttore. Qualunque sistema al di fuori di queste due blande categorie era imprevedibile. Un sistema con un pre Croft Micro (valvole) e un grosso amplificatore di potenza Rotel a stato solido aveva bisogno di monofilari fra il pre e lo stadio di potenza ma un pre naim NAC42 davanti ad un EAR509II a valvole suonava correttamente solo con connessioni multifilari. Non emerse alcun criterio generale.

La qualità dei materiali sembrava avere effetto sul tipo di suono, sul suo timbro e caratteristiche, ma non sulla compatibilità col sistema. Se il monofilare d'argento andava d'accordo con un sistema allora su quello stesso sistema il rame monofilare era più sinergico del multifilare. Nei nostri test il conduttore di tipo B fu sempre migliore del conduttore A una volta che la miglior costruzione era stata identificata per un determinato caso pratico ma la costruzione sbagliata era sempre evidente qualunque fosse il materiale scelto. La lezione più importante fu che la qualità dei materiali poteva essere giudicata solo dopo che il tipo di costruzione adeguato al sistema era stato determinato. Dato che diversi produttori spesso preferiscono determinate caratteristiche costruttive confronti significativi fra le varie marche sono impossibili fuori dal contesto di ogni singolo sistema.

[acceleratore_di_polvere_fatata]

I cavi possono fare la loro differenza, ma nulla di che. L'unica volta in cui ho avuto esperienza di una GROSSA DIFFERENZA è stato con i cavi dei diffusori, quasi sempre con costruzioni molto strane. Ogni esempio entusiasmerebbe un certo recensore e sarebbe orrendo nel mio sistema. In un'occasione un intero sistema divenne inascoltabile e pensai che ci fosse qualcosa di orribilmente e costosamente sbagliato negli amplificatori. Le indagini provarono che la reattanza dei cavi ad alta capacità era davvero poco indicata per il crossover minimalista. Un cavo con sezione a piattina (Naim NACA4 a circa 3 [sterline, ndt] al metro all'epoca) suonavano OK in quel sistema ma quelli da 50 al metro, novità del mese e osannati dalla critica, suonavano come gatti torturati attraverso dei megafoni. Questo non li rendeva dei cattivi cavi, semplicemente inadatti a quel sistema.

Come cavi per diffusori consiglio di restare sul semplice, usare costruzioni di tipo a bassa resistenza e evitare alta capacità e induttanza. Poi evitate di essere ossessionati dalla cosa. Quell'interconnessione magicamente sinergica con il vostro attuale amplificatore e i vostri attuali diffusori sembrerà un orrendo, costoso errore quando uno dei due verrà sostituito. Il biwiring fa della differenza con alcuni crossover ma un sistema completamente attivo è seriamente l'unica soluzione.

Conclusione

Scrivere oggettivamente a proposito di fili elettrici è impossibile. Leggere a proposito di fili elettrici è ambiguo nel migliore dei casi e fuorviante nel peggiore, senza che vi sia la certezza che i contesti siano compatibili.

A partire dalla tarda estate i pipistrelli avevano l'abitudine di volare nel mio giardino ogni sera e lungo il fiume vicino, cibandosi degli insetti sciamanti in massa. Non si fanno più vedere da quando lo sviluppo ha causato la demolizione di vecchie rovine industriali a mezzo miglio dal mio giardino, ma quando torneranno sono sicuro che porteranno polvere fatata che mi farà sentire tutte le cose che dovrei sentire. Quando accadrà prometto che la venderò sul web così anche voi le sentirete.

Non ho mai provato quel momento "e tutto scattò a fuoco" in nessun parametro con nessun tipo di equipaggiamento... finora... forse il problema è che non mi sono drogato abbastanza quando ero più giovane? I cavi sono utili e fanno una certa differenza ma i cavi non sono così importanti per chiunque non dipenda dalla loro pubblicità per i propri introiti.

© Copyright 2005 Mark Wheeler - www.tnt-audio.com

Traduzione: Alessandro Yoshi Polliotti

[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]