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Marantz CD 63 LLE - Lucio Limited Edition -

[English version]

[Marantz CD 63 mkII]

Il giradischi digitale Marantz CD 63 esiste in ben tre diverse versioni:
il CD 63 mkII, il CD 63 SE (Special Edition) e l'esoterico (?) KIS (Ken Ishiwata Signature). Il prezzo, a seconda delle versioni varia dalle 790.000 lire della versione mkII al milione e mezzo circa del KIS.
Le due versioni più costose si distinguono dalla versione base per un cabinet più robusto e pesante, diversa componentistica ed un bel trasformatore toroidale per il KIS (più il telaio ramato).
Il CD 63 si è conquistato la fama di essere uno dei lettori CD più ben suonanti nella sua classe di prezzo ed anche oltre, diventando ben presto un instant classic.
Non starò a descrivervi le caratteristiche di questo lettore, anche perchè quel che ci interessa è come poter migliorare il suo suono.

Non soddisfatto delle prestazioni sonore del CD 63 mkII ho cominciato a lavorarci un po' su ed alla fine l'ho trasformato in una specie di CD 63 Limited Edition, anzi, a voler essere un po' autoironici, in un CD 63 LLE.

Il telaio

Uno dei punti deboli del CD 63 mkII, come ogni altro lettore CD di prezzo umano, è il cabinet. Tant'è che nelle versioni turbo della Marantz il primo intervento è stato proprio l'irrobustimento del cabinet.
Io sono stato un po' più drastico ed ho eliminato il coperchio, un pezzo di lamiera che risuona come un gong.
Al posto di tale coperchio ne ho costruito uno delle stesse dimensioni (spessore a parte, naturalmente) in gommapiuma grigia da 2 cm.
Questo da una parte evita che la polvere si depositi all'interno dell'apparecchio, dall'altra ha un qualche beneficio sonoro, come vedremo più avanti.
Il resto del cabinet è parimenti risuonante e davvero troppo leggerino per cui ho deciso di metter mano al blue-tac (la pasta per lavelli) e di insonorizzare ogni singolo pannello dello chassis del CD 63.
Basta una strisciolina di circa 7-10 cm, anche meno a seconda dei casi, da applicare direttamente sul metallo. Il punto esatto dove applicare le stricioline lo verificate a orecchio, nel senso che basta percuotere il pannello scelto ed ascoltarne le vibrazioni, posizionando il blue-tac dove sortisce il maggior smorzamento (in genere al centro di ogni pannello).

La meccanica

Passiamo alla meccanica: la parte superiore della meccanica presenta due incavi rettangolari che io ho riempito con del blue-tac. Basta poco, facendo attenzione a non esagerare.
In corrispondenza del trasformatore d'alimentazione, sopra di esso, è posta una barra d'alluminio che unisce i due pannelli laterali allo scopo di irrigidirne la struttura. Da foderare interamente col blue-tac, insistendo sopra il trasformatore che già di serie dispone di un sistema di smorzamento delle vibrazioni.

L'alimentazione

Il cavo d'alimentazione del CD 63 mkII è davvero miserino. Acquistate una vaschetta IEC, forate il pannello posteriore dell'apparecchio, tagliate il cavo originale e saldatelo alla vaschetta. Fissate quest'ultima al pannello. Adesso il vostro CD 63 mkII è pronto per accettare qualsiasi cavo d'alimentazione speciale vogliate usare. Io ho usato il Next Tecnos ma, volendo spendere meno, il cavo d'alimentazione autocostruito andrà benissimo. Io non l'ho usato perchè momentaneamente sprovvisto di tale cavo...il mio fornitore all'ingrosso di cavi elettrici aveva esaurito le scorte...prima o poi si chiederà che ne faccio di tanto cavo schermato 3 x 2.5....!

I piedini

I piedini del CD 63 mkII sembra siano stati progettati con un certo criterio in quanto quelli posteriori hanno una superficie d'appoggio diversa da quelli anteriori. Dubito che sia un caso. Fatto sta che con le punte il suono perde qualcosa ma forse è l'abbinamento punte - ripiano in cristallo del tavolino Alphason - punte del tavolino stesso ad essere poco felice. Naturalmente gli esperimenti continueranno e vi farò sapere eventuali sviluppi.

Come suona il CD 63 LLE

I miglioramenti sono stati notevoli ed insperati. I benefici più evidenti del trattamento meccanico si sono avuti in gamma bassa, dove il lettore sfodera una profondità ed un impatto da giradischi analogico o quasi. Il basso è pieno ma articolato soprattutto nelle ottave più profonde, che nella versione base restavano un po' indietro e faticavano ad espandersi nell'ambiente d'ascolto.
In gamma medio alta i benefici più evidenti sono dovuti in gran parte al cavo d'alimentazione, che si rivela ancora una volta un elemento fondamentale nel tweaking di un lettore CD. Aumenta la pulizia, l'estensione e la dinamica.
L'immagine si è leggermente ampliata ma questo è il parametro che ha beneficiato meno dell'intervento.

I difetti del CD 63 LLE

Il difetto più grosso è che con questa modifica la garanzia decade e se per caso il lettore avesse bisogno di una riparazione dovrete spiegare al tecnico di turno il perchè ed il percome di tali e tante strane modifiche.
Inoltre, ma è una questione di gusti, l'aspetto estetico del coperchio di gommapiuma grigia può non risultare gradito a molti senza contare che gli organi interni non sono più protetti da urti accidentali o da sostanza esterne -Coca-Cola durante le feste etc.- ma sono sicuro che al CD 63 LLE non toccherà mai una sorte tanto malvagia.
Difetti sonori non ce ne sono, altrimenti che tweaking sarebbe ? In realtà, questa modifica non è così pesante da stravolgere l'equilibrio timbrico dell'apparecchio. Conseguentemente non aspettatevi che il CD 63 si trasformi in un giradischi analogico d'alto livello ne' in un lettore CD di ben altra classe. Resta pur sempre lui ma con aggiunta una buona dose di bassi e di raffinatezza sconosciuta alla versione base.

Quanto costa il CD 63 LLE

La vaschetta IEC costa circa 5000 lire, forse meno. La quantità di blue-tac necessario è variabile a seconda dei gusti ma direi che 100 grammi sono più che sufficienti. Costo: 1500 lire.
Il costo del cavo d'alimentazione varia a seconda di cosa ci volete mettere. Usando l'autocostruito siamo sotto alle 10.000 per metro terminato.
Il coperchio in gommapiuma costa niente se avrete l'accortezza di riciclarla da qualche vecchio imballo. Altrimenti siamo intorno alle poche migliaia di lire.
Il tempo dell'intervento è di qualche ora. La parte più difficile è forare il pannello posteriore.

In sostanza con meno di 20.000 lire avrete il vostro CD 63 LLE, certo molto meno delle 310.000 necessarie per acquistare il CD 63 SE e delle 700.000 per il KIS.

Reclocking!

Siete pronti per un tweak più radicale (reclocking!)? Leggete! (Il testo seguente è per gentile concessione di Martin Clarke di http://www.acoustica.org.uk)

Dopo aver speso un sacco di tempo all'ascolto del Cd ecco qualcosa di veramente utile per voi, tweakers inveterati. Per la spesa che ne deriva questo è il miglior modo di passare un'ora e mezza all'interno di un Marantz CD63.

Ricetta:

n. 1 cd63/63SE, o anche CD67...
n. 1 datasheet del NPC SM5872B DAC, lo trovate su ftp://ftp.npc.co.jp//pub/pdf_e/nc9242ae.pdf
n. 1 condensatore in polistirene da 0.1 uF o più (deve essere spesso meno di 1/8")
Del semplice cavetto in rame
coltello affilato, mano ferma, saldatore
Capacità di trattare le schede con componenti SMD.

Il circuito di clock nel 63 è un semplice oscillatore implementato direttamente sul DAC usando un'uscita (gate) logica ad hoc. I componenti interessati sono il DAC, CD02, CD03 e il cristallo a 16.9MHz, XD01.
Essendo un prodotto di massa avere il circuito di clock già implementato nel DAC è l'ideale; ma il clock nel 63 è abbastanza affetto da Jitter, e tutti quelli che hanno provato oggetti per il reclocking hanno raccontato di miglioramenti enormi, come ci si aspetterebbe dopo aver speso tutti quei soldi.....

Dopo *molte* prove sul mio vecchio 63SE penso di aver trovato il perchè. Andate a leggere e dopo tornate qui.

Il quarzo è connesso su un'uscita del chip del DAC, tra i pin 1 e 28. I due condensatori da 30pf (penso) CD02 & CD03 portano a massa i due poli del quarzo tramite due piste del circuito stampato, formando un circuito risonante, quando eccitato dal gate logico del chip (interno ai pin 1 e 28), attraverso RD02 *che non dovrebbe essere modificata*.
Il gate logico sul chip ha l'alimentazione digitale e la massa separate per disaccoppiarsi dal rumore dell'alimentazione, il pin 2 è la massa digitale e il pin 27 è l'alimentazione a +5v.
Il Pin 27 è alimentato attraverso RD01 e disaccoppiato da CD04 (elettrolitico) e CD05 (ceramico). Finora tutto perfetto.
Il problema è che, come realizzato sulla board, il disaccoppiamento è inefficace - La troppa induttanza parassita rende CD04 & 05 inefficaci - *e* la massa del gate interferisce con l'oscillatore!!! Il pin 2 (massa logica) è connesso al piano di massa insieme al negativo di CD02 & CD03, così, ogni volta che il gate logico cambia stato, la tensione,che si genera per l'induttanza parassita della pista modula direttamente il circuito serie risonante, perchè CD02 e CD03 non sono allo stesso identico potenziale. ... non ci meravigliamo quindi che ci sia un bel po' di caos da quelle parti.....

La cura è semplice. Piazziamo un condensatore a bassissima induttanza direttamente tra i pin 2 e 27, più vicino possibile al chip. È necessario che la lunghezza dei reofori del condensatore stia sotto i 2mm per rimanere nel range RF.
Il DAC è un componente "surface mount", quindi il miglior modo è di pre-curvare i reofori finchè questi siano in posizione quando il condensatore è piazzato sulla parte superiore del chip - quando la scheda sarà reinstallata avrete solo 1/8" di spazio tra questa e il cabinet per farci entrare il condensatore!
Pre-saldate i reofori del condensatore, mettete il condensatore in posizione, e quando siete sicuri "toccate" per un momento i reofori con il saldatore in modo da saldarli sui pin del chip.

Ora dobbiamo vedercela con il problema della massa. Localizzate la pista di massa dal pin 2 e seguitela indietro fino al piano di massa sotto il DAC. Prendete un taglierino e incidete la pista tra il pin 2 e la piazzola di CD02 in due punti, il più vicino possibile a CD02 e il più vicino possibile al pin 2. Può sembrare ridondante tagliare la pista in due punti, ma così non si forma un'antenna. Dopo aver tagliato la pista, prendete il filo di rame e saldatene un'estremità al piano di massa dove si connette CD05 e l'altra estremità al reoforo del vostro nuovo condensatore al pin 2 - fate attenzione a non mettere in corto il pin 1!

Se avete seguito Bobwire e i tweak di Thorsten qui su TNT-Audio, avete probabilmente già sostituito RD01 con una piccola induttanza assiale e una coppia di ferriti e aumentato CD04. Se non l'avete fatto fatelo ora.

Questo è tutto ciò che c'è da fare - è molto semplice - quando mi è presa l'ispirazione ci ho messo circa 20 minuti per farlo (ma ci ho messo due anni per farmi venire l'ispirazione!). Alle mie orecchie il guadagno è stato terrificante è un cambiamento di un ordine di grandezza superiore rispetto al "Bobwire internal coax swaps".

Incidentalmente penso che il problema del "rimbalzo di massa" è il vero dell'ottimo funzionamento dell'upgrade "superclock". Se viene utilizzato un clock esterno, il segnale è mandato su XTO (pin 28) e CD02, CD03 e XD01 vengono rimossi. Ciò significa che il gate interno al DAC è ancora utilizzato ma adesso ha una sua propria pista di massa e quindi non può modulare L'oscillatore.
Un ulteriore upgrade potrebbe essere provare un condensatore addizionale ma forse.... sarebbe meglio che qualcuno con un oscilloscopio desse un'occhiata per capire cosa realmente succede!

© Copyright 2000 Martin Clark - http://www.acoustica.org.uk/
Traduzione: Giovanni Aste

© Copyright 1996-00 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

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