Dopo un lungo periodo di attesa, ecco giungere nelle pagine di TNT un nuovo subwoofer passivo, fratellino minore del Trentino. Il Decino - poco più di dieci litri netti di ingombro - è nato durante una delle solite chiaccherate con Lucio. Già da tempo avevo voglia di dedicarmi a un oggetto piccolo e grintoso, ed il direttore mi suggerì l'idea di rendere l'oggetto compatibile ad utilizzi Car ed Hi-Fi, nonchè Home Theater (una sfida?).
Consiglio a chi avesse perso la presentazione del Trentino una rapida scorsa all'introduzione di quel progetto, poichè la maggior parte delle considerazioni a suo tempo espresse riguardo l'utilizzo di subwoofer passivi restano sempre valide, e non vorrei ripetermi troppo spesso. Ecco i punti cardine di questo progetto:
La più allettante è senza dubbio quella stereo in parallelo, con due canali da 2 ohm; gli amplificatori car solitamente sono progettati per lavorare su carichi bassi, e questa soluzione permette di sfruttare al meglio la potenza a disposizione.
In casa la situazione è completamente differente: se collegherete il sub in parallelo ad una coppia di satelliti dovrete connettere le bobine in serie per un carico stereo dai canonici 8 ohm, pilotabile dunque da qualsiasi amplificatore poco più che decente.
Medesima considerazione vale per l'Home Theater, e consiglio infine di considerare con attenzione una eventuale multiamplificazione; utilizzare un finale dedicato è senza dubbio la scelta migliore, permette di ottenere una maggiore potenza e facilità di emissione, di regolare con più facilità il livello di emissione delle singole vie e l'incrocio tra sub e satelliti.
Se dunque ricercate le migliori prestazioni e magari avete un vecchio amplificatore in soffitta, non pensateci due volte. Ovviamente la morsettiera esterna avrà otto connettori, condizione necessaria per attuare le varie configurazioni dei quattro altoparlanti. È poi possibile connettere i quattro woofer in serie per un carico invero piuttosto di 1 ohm, o adottare un serie-parallelo per un carico mono da 4 ohm, identico al singolo woofer, adatto a finali mono da macchina.
Come solito utilizzate per l'incollaggio della buona colla vinilica, evitando silicone o inserti con viti e chiodi. Il pannello n. II che ospita gli altoparlanti dovrà essere forato prima dell'assemblaggio; gli altoparlanti vengono montati dalla camera in sospensione pneumatica, il cui pannello di chiusura sarà avvitato da parecchie viti autofilettanti per legno con la solita interposizione di una guarnizione di tenuta.
Il condotto di accordo è laminare: tre listelli di battuta dallo spessore di 2 cm sono dunque tre lati del condotto, che comunica con la camera reflex attraverso l'apertura creata dal pannello n. III, mentre il pannello di chiusura superiore ne costituisce il quarto lato.
Questo pannello può essere modificato nella lunghezza per variare la frequenza di accordo, e ottimizzare il suono del sub (vedi fig.n. 4); nella versione casalinga è necessario mantenere l'intera lunghezza del lato, mentre per l'utilizzo car si dovrà utilizzare un pannello di 33.5 cm. In questo modo la frequenza di accordo sale, aumentando la sensibilità del sistema e spostando la banda passante lievemente più in alto.
Si tratta di una operazione necessaria, poichè l'abitacolo delle automobili carica con decisione l'emissione alle frequenze più basse, e l'accordo casalingo porterebbe in questa situazione ad un suono meno articolato e più confuso.
Ovviamente è sempre possibile condurre alcune prove, modificando a piacere la lunghezza del condotto (parlo di centimetri, ovviamente) con alcuni piccoli inserti per trovare il migliore compromesso.
Le pareti della camera chiusa devono essere ricoperte di assorbente acustico; perfetto a questo scopo l'acrilico utilizzato come filtro nelle cappe degli aspiratori,
o quello contenuto nei cuscini anallergici.
Anche nel Decino, come nel Trentino, è necessario l'utilizzo di distanziali da interporre tra i due woofer, ed ho deciso di affidare ad alcune foto il compito di chiarirne il montaggio.
Fig. 1
Ecco come si presenta il sub una volta terminato l'incollaggio, visto dalla camera chiusa (manca ovviamente il pannello di chiusura). Si comincia dunque col montare i primi due woofer, sempre interponendo una guarnizione di tenuta, e facendo passare i cavi attraverso due fori praticati al centro del pannello.
Fig. 2
Una volta posizionati i primi due woofer occorre sigillare i fori di passaggio dei cavi con colla termofusibile o simili. Si posizionano poi i due anelli distanziali sui bordi delle sospensioni. Questi anelli servono ad evitare che le due membrane affacciate si tocchino.
Fig. 3
Infine si appoggiano gli ultimi due woofer e si avvitano i due gruppi in push-pull. I connettori migliori sono sempre i singoli a vite passante, più solidi ed efficienti delle vaschette in plastica. Attenzione alla fase dei collegamenti sui terminali degli altoparlanti : l'errore è sempre in agguato, e con otto morsetti di potenza si rischia di non capire più nulla. Non serve alcun tipo di materiale assorbente, ma dell'antirombo è sempre utile.
Per ultimo si avvita il pannello di chiusura, sempre utilizzando sui bordi guarnizioni di tenuta. Attenzione poi a praticare degli inviti per le viti autofilettanti: l'MDF rischia altrimenti di aprirsi nel senso delle fibre, rovinando il mobile e diminuendo la tenuta! A costruzione ultimata controllate che non vi siano perdite o spifferi, suonando musica con buon contenuto in bassa frequenza ad alto volume, e ascoltando con un orecchio poggiato sulle giunture dei pannelli e del condotto di accordo.
Fig. 4
Ecco il particolare del condotto di accordo, a geometria variabile. Accorciando il pannello superiore a 33.5 cm di lunghezza la frequenza di accordo sale, aumentando l'efficienza del sistema e spostando più in alto la campana della risposta in frequenza (gli inserti visibili non sono indicativi nelle dimensioni, sono semplicemente stati utilizzati in sede di messa a punto).
Il risultato è un suono più secco e teso, con maggior punch, consigliato dunque nell'utilizzo in macchina, dove le ridotte dimensioni dell'abitacolo caricano sensibilmente le frequenze più profonde. In casa è consigliabile invece non diminuire la lunghezza del pannello, anche se ovviamente qualche prova è sempre consigliata.
Leggete QUI la prova d'ascolto
© Copyright 1999 Giuliano Nicoletti