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Editoriale di Agosto: HiFi car...ne abbiamo bisogno?

ovvero: dell'HiFi e della globalizzazione

Con un po' di ritardo rispetto alla consueta uscita di inizio mese, ritardo dovuto alle vacanze estive, eccoci a continuare il discorso iniziato nel mese scorso con l'Editoriale di Luglio.
Si parlava, vi ricordo, della buona riproduzione musicale al di fuori delle consuete mura domestiche. E se poteva avere un senso costruirsi un impiantino di vera HiFi che fosse portatile e che ci potesse seguire quindi anche in vacanza, perchè non pensare a costruirsi anche un bell'impianto HiFi car?
Non, non sto parlando della guerra dei decibel o di woofers grandi quanto lo schienale posteriore, con l'automobile martirizzata e traforata un po' ovunque tipo Emmenthal.
Non voglio con questo criminalizzare gli appassionati del genere, solo che proporre un impianto da gara a qualcuno che neanche lontanamente pensava di costruirsi un sistema HiFi car nella propria automobile mi sembra piuttosto fuori luogo.
Anzi approfitto dell'occasione per spezzare una lancia in favore dei tanto criticati car-audiofili. Molti di loro sono mossi da una passione e da un'attenzione ai particolari degne del più sfegatato audiofilo domestico :-)
Tuttavia in questa sede io intendo invitare alla realizzazione di un impiantino invisibile ma di ottima qualità. Ad esempio potete sfruttare le predisposizioni anteriori installando dei buoni altoparlanti (se possibile woofers e tweeters separati...ma non troppo) e poi integrare tutto con un buon sub in cassa chiusa da posizionare o dietro il cruscotto e sotto il sedile. Un sintoCD ed un buon finale completerebbero l'opera.
Curate con attenzione il fronte anteriore ed evitate, se possibile, di installare altoparlanti posteriormente. Questo per almeno due ragioni: intanto non correte il rischio di rovinare gli altoparlanti ogniqualvolta mettete qualcosa nel bagagliaio, poi evitate di far capire ad eventuali malintenzionati che dentro la vostra auto c'è un buon impianto HiFi.
Ancora, ed è forse il motivo principale, potete godere della Musica come siate abituati a sentirla a casa, davanti al vostro naso e non alle vostre spalle. Con un accurato posizionamento anteriore di mid-woofers e tweeters si riesce pure a ricreare una discreta immagine sonora (difficile a credersi, ma è così) e, come se non bastasse, evitate di assordare gli eventuali passeggeri posteriori con volumi troppo elevati.
Tenete conto che col rumore che c'è nell'abitacolo, per poter sentire ad un volume decente anteriormente, se gli altoparlanti sono montati dietro, dovete per forza assordare i passeggeri posteriori. Ed il volume confortevole per questi ultimi sarà inevitabilmente troppo basso per voi che siete alla guida.
Spesa totale? I sintoCD li trovate al prezzo delle autoradio con cassette, diciamo che con 400 mila lire acquistate già un buon prodotto. Due woofers, due tweeters (o un due vie) di qualità li pagate intorno alle 250/300 mila lire e qualcosa di simile per un sub in cassa da *occultare*.
Un buon finale lo trovate per circa 300/400 mila lire. Occhio a non farvi imbrogliare sulle reali potenze in gioco: è ancora cattiva abitudine dichiarare potenze d'uscita pazzesche e non corrispondenti alla realtà. Chiedete di poter leggere i dati tecnici e cercate la potenza d'uscita continua (RMS) su 4 Ohms, tutto il resto è marketing o poco più. Tutti i Costruttori più seri pubblicano questi dati, tenetene conto perchè è uno dei pochi modi che avete per capire cosa state acquistando. Per il resto affidatevi alla vostra anima audiofila: nessuno regala niente e la qualità costa. Lasciate perdere l'estetica (alcuni amplificatori sembrano debbano per forza essere esposti...) e concentratevi su peso, dimensioni e costo. Potendo, chiedete di effettuare una prova a confronto tra finali diversi all'interno del vostro impiantino.
Due parole sulla scelta del sintoCD: questa soluzione è da preferire a quella del caricatore multiCD da bagagliaio per una serie di motivi:
I sintoCD sono molto meno sensibili alle vibrazioni, quindi in marcia saltano meno (il mio perde la traccia solo nel pavè e nelle buche più profonde...ma la mia auto ha l'assetto rigido sportivo). Inoltre sono molto meno *rubabili*. Col caricatore basta aprire il bagagliaio per portar via caricatore col suo prezioso contenuto di dischetti i quali, a 40 mila lire l'uno costituirebbero una somma persa non indifferente, magari superiore al costo del caricatore stesso.
Col sintoCD mettete i vostri dischi dentro una custodia (ne esistono di praticissime, che permettono di stoccare 10-12 CD privi di custodia in uno spazio minimo) che se proprio non volete rischiare potete pur sempre portarvi appresso (nella borsa della consorte, magari... :-)).
Infine i sintoCD costano meno, diciamo la metà, del corrispondente radioriproduttore + caricatore. Cosa dite? Vi piace ascoltare le cassette in macchina? E che specie di audiofili siete? :-)
Una cassetta lasciata in auto al sole un paio d'ore è un pezzo di plastica da buttar via.

Infine due parole sull'installazione. Scegliete qualcuno competente e non improvvisatevi fai-da-te se non avete l'esperienza necessaria. Seguite il lavoro passo passo visto che talvolta, specie per impianti di impegno economico non elevato come questo che vi ho proposto, alcuni installatori tendono a tirar via su molti particolari e non è raro ritrovarsi col cruscotto mal riavvitato o con parti degli interni dell'auto che scricchiolano o fanno rumori strani durante la marcia.
A tal proposito pretendete la massima cura nei dettagli, oltre ai cavi (segnale, potenza e alimentazione) di qualità chiedete l'utilizzo di materiali fonoassorbenti o dell'ormai celebre Noise Killer. Il risultato finale, come in un impianto domestico, dipende in gran parte dai dettagli.
In definitiva diciamo che con un milione e mezzo - due milioni si riesce a metter su un impianto mica male che vi accompagnerà nei viaggi estivi (e non) con la vostra Musica preferita.

© Copyright 1998 Lucio Cadeddu

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