Il caldo insopportabile dei giorni scorsi ha avuto certamente la sua bella parte di responsabilità, visto che in tutti i media non si parla d'altro che di "riscaldamento globale". Non è un caso che un paio di giorni fa la Commissione Ambiente di Montecitorio ha approvato in questi giorni - all'unanimità - un pacchetto di proposte, che saranno realisticamente esaminate a fine mese dalla Camera, per migliorare l'efficienza energetica del nostro Paese.
Una procedura straordinaria, voluta dal presidente della Camera Fausto Bertinotti, per dare risonanza ad una questione che sembra richiedere scelte drastiche (il riscaldamento del pianeta). Tra le proposte approvate in commissione c'è il divieto di vendita di elettrodomestici di classe inferiore alla A a partire dal 2010 e la cessazione della vendita delle lampadine tradizionali ad incandescenza dal 2012. Maggiori dettagli li potete trovare sul sito del quotidiano La Repubblica. Quanto di tutto ciò diventerà legge dello Stato è difficile prevederlo, però la direzione intrapresa mi pare abbastanza chiara. Il discorso si allaccia perfettamente, se volete, a quello che facevo qualche mese fa a proposito della mania del lasciare gli apparecchi permanentemente in stand-by. Un rapido calcolo dimostra che lasciare apparecchi elettronici in stand-by può equivalere a tenere accesa una lampadina da 100 watt 24 ore su 24.
Mentre è discutibile l'allarme climatico che si sta diffondendo da qualche anno a questa parte (ricordo che 15 anni fa gli "esperti" dell'ambiente prevedevano una nuova era glaciale, altro che surriscaldamento del pianeta!) è indubbio il vantaggio che si avrebbe ad utilizzare apparecchi a basso consumo ed a minimizzare la cattiva abitudine di tenere gli apparecchi HiFi sempre accesi o in stand-by, per la nostra perversione di avere l'impianto "sempre pronto" e non poter aspettare mezz'ora che tutti i circuiti vadano a regime.
L'aspetto sul quale vorrei però mettere l'accento è un altro. Tutti ormai sappiamo che gli elettrodomestici a basso consumo sono quelli in Classe A, mentre quelli in classe D (o G) sono i peggiori, da questo punto di vista. La tabella qui a fianco l'abbiamo esaminata tutti più di una volta, in occasione dell'acquisto di un nuovo elettrodomestico. In HiFi accade l'esatto contrario: le amplificazioni in classe A sono quelle che consumano di più a parità di potenza in uscita sugli altoparlanti (siano a circa il 25% della potenza assorbita, cioè per ottenere 25 watt ai morsetti delle casse occorre consumarne 100!) mentre le amplificazioni in Classe D sono quelle che consumano meno (si arriva vicini al 95% di efficienza!!!). Il paradossale equivoco nasce dal fatto di aver chiamato con lo stesso nome due cose diverse. Una è la classe energetica (quella degli elettrodomestici) l'altra è la classe di funzionamento (quella dei circuiti degli amplificatori). Un amplificatore in classe A consuma molto perché i suoi dispositivi finali lavorano sempre con la massima tensione di polarizzazione, in pratica è come se andassero sempre "al massimo" (mi perdonino i tecnici per l'eccessiva semplificazione). Gli amplificatori in classe D, invece, fanno funzionare i dispositivi finali solo in due condizioni: o "acceso" o "spento" (ecco perché spesso vengono chiamati "digitali"), massimizzando perciò l'efficienza. In questo modo quasi tutta la potenza assorbita viene riversata sugli altoparlanti.
Quel che potrebbe succedere, forse in un futuro non tanto lontano, è che tutti gli apparecchi ad uso domestico siano equiparati ai grossi elettrodomestici e pertanto vincolati alla stessa "restrizione". Che ne sarà di mastodontici ed inefficientissimi ampli in Classe A, a valvole o a transistor che siano? Si potranno usare solo d'inverno come succedanei del riscaldamento? :-)
Il dubbio è scherzoso ma la perplessità vi confesso che c'è. Mi chiedo se gli stessi ragionamenti andranno a toccare, ad esempio, il settore auto. E' certo che le grandi sportive o le gigantesche berline o SUV con motori fuoribordo :-) siano tra i meno efficienti (e più inquinanti) mezzi di trasporto. Saranno colpite anche queste dalla scure del "cambiamento climatico"?...io credo di no. Aumenteranno le tasse di possesso, questo è sicuro, ma da qui a vietarne la produzione e la vendita ce ne passa.
Insomma, ben venga l'efficienza energetica ma, per favore, usiamo sempre un po' di buon senso.
Comunque - per non sbagliare - io da tempo ho iniziato a consigliare le amplificazioni in Classe D. Con la loro efficienza superiore al 90% è certo che non saranno toccate da provvedimenti restrittivi. Magari verrà regalato un T-Amp a coloro che opteranno per la domiciliazione bancaria della bolletta ENEL!!! ;-)
Da parte mia, per andare sul sicuro, ho abolito tutti gli apparecchi in stand-by permanente ed utilizzo l'energia solare per produrre l'acqua calda 365 giorni all'anno. Spero in questo modo di guadagnare abbastanza "crediti" per poter continuare ad utilizzare, senza essere additato come "bastardo riscaldatore globale", la mia amata sportiva d'epoca :-)
Di sicuro ne ha guadagnato, e di molto, la mia bolletta ENEL....tanti soldi in più da spendere in dischi.
Per informazioni attendibili sulle questioni climatiche si veda il sito www.realclimate.org (in inglese).
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