Editoriale di Ottobre 2023

Qualche considerazione sul nostro reportage dal Milano HiFidelity 2023

[Milano HiFidelity 2023]

Autore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Pubblicato: Ottobre, 2023

Il nostro ultimo reportage dal Milano HiFidelity 2023 ha generato una pletora di reazioni, sia via mail che via social (è stato il post che ha collezionato più like e commenti in questi ultimi anni), che mi sento in dovere di aggiungere alcune considerazioni. Lo farò in più puntate.

La prima considerazione, quella che più salta all'occhio, è che questo settore è così poco abituato alle critiche, persino a quelle costruttive, che leggere un reportage come il nostro...spiazza. Chiarisco subito una cosa, forse banale, ma che evidentemente non è stata percepita: chi è stato escluso dal reportage non per forza è stato giudicato male o appartiene alla categoria delle salette mal organizzate, con personale maleducato o poco professionale. Semplicemente il suono o non ci ha colpito, oppure non era in linea con la nostra idea di rapporto qualità/prezzo accettabile. Altri sono stati esclusi perché il suono, l'organizzazione della saletta e il contorno umano erano un vero disastro, ma per amor di patria non sono stati fatti nomi.

Evidentemente i decenni di stampa specializzata che ha fatto da sponda al mercato, anziché ai suoi lettori, hanno generato aspettative errate. E allora consentitemi di puntualizzare quali, in un mondo normale, dovrebbero essere il ruolo degli operatori e quello della stampa specializzata. I primi propongono la loro visione del mercato e i loro prodotti, mentre ai secondi spetta l'ingrato compito di stilare le pagelle. Perché? Perché è nella logica delle cose, altrimenti le riviste sarebbero delle semplici agenzie di stampa al servizio degli operatori. Ora, cari operatori del settore, finché si assolda qualcuno, è normale aspettarsi che questo qualcuno tessa su di voi e il vostro operato lodi sperticate e si limiti - come purtroppo tante riviste online fanno - a passare i vostri comunicati stampa (a proposito, EVITATE di spedirceli, grazie, tanto non li pubblichiamo). Recensori, vecchi e nuovi (ahimé), questo fanno, né più né meno, in un falso clima di vogliamoci tutti bene e una mano lava l'altra.

Tuttavia, così NON dovrebbe essere, anche perché, spesso, le critiche servono a migliorarsi, quando qualcuno ci fa notare mancanze che a noi sono sfuggite. Così funziona il mondo della ricerca scientifica, ad esempio: si scrive una pubblicazione e la si sottopone, in maniera anonima, a un panel di esperti del settore (anch'essi anonimi) che, a seconda dei casi, può rigettare il lavoro, dichiarandolo non originale o sbagliato (trovando errori!), oppure proporre dei miglioramenti, ai quali lo stesso autore non aveva pensato. Tanti grandi successi scientifici sono stati generati in questo modo, talvolta accettando dolorose critiche e sonore sconfitte.

In un mondo che funziona, esiste sempre qualcuno che valuta il lavoro di qualcun altro. È fastidioso? Talvolta può esserlo, ma è un passo necessario nel processo verso il miglioramento. Altrimenti lasciamo pure che tutto vada così come sta andando, ma il risultato credo sia sotto gli occhi di tutti: un mercato impazzito, con migliaia di marchi che realisticamente avranno vita breve (lasciando gli acquirenti col cerino in mano) o prodotti prezzati al di là di ogni ragionevolezza. Vorrei chiedere ai rivenditori o anche ai progettisti come possa un amplificatore costare quanto una BMW serie 5, anche al netto della differenza sul numero di unità prodotte (la famosa economia di scala). Solo la parte elettronica di una macchina del genere è più complicata da realizzare e progettare di qualunque amplificatore o DAC esistente sul pianeta Terra. Mi si dimostri il contrario, dati alla mano. E sto lasciando fuori motore, ciclistica, interni, carrozzeria e verniciatura. Prima che mi si dica che nei componenti high end (elettroniche, giradischi o diffusori che siano) ci sono lavorazioni sofisticate e costose, vi invito, cari operatori del settore, a guardarvi il processo di costruzione di una Porsche 911 o di una Pagani, per capire come non esiste cabinet luccicante al mondo che possa competere coi costi di simili lavorazioni maniacali (quelle sì che lo sono). Questa è vera high end, il resto sono frottole. Appariscenti, ma pur sempre frottole.

Tra l'altro, parlando con qualche operatore che ha il coraggio di dire la verità, si scopre come è chiaro a tutti come questo settore sia marcio fino al midollo. Vogliamo continuare così? Volete davvero l'ennesima pacca sulla spalla e dirvi che tutto suona bene, costa il giusto, che siete tutti bravi e che ogni componente HiFi è indispensabile? Credete che in questo modo si venderanno più apparecchi? Niente di più sbagliato, perché se tutto è fantastico e tutto suona benissimo, mi spiegate in che modo gli acquirenti dovrebbero orientare le proprie scelte?

Lo dico fuori dai denti: a mio parere il 90% dei prodotti presenti sui listini è assolutamente inutile. Perché? Vi ricordate quando le cose andavano bene e il contante fluiva dalle tasche degli acquirenti a quelle degli operatori? Anni '70 e '80, giusto? Forse anche per una parte degli anni '90. Ci ricordiamo quanti (pochi) marchi e quanti prodotti erano presenti a listino? Ecco, facciamo mente locale. Impossibile tornare a una situazione del genere? Può darsi, ma che si è superato il limite di ogni ragionevolezza qualcuno dovrà pur dirlo? I passacarte e gli yes man che tanto vi piacciono non lo fanno, gli acquirenti hanno poca voce in capitolo e, purtroppo, tanti di loro acquistano giocattoli per il solo gusto di acquistarli, senza capire niente né del suono che vorrebbero, né di come dovrebbe essere fedele al suono degli strumenti musicali, né del come ottenerlo. Esiste, tuttavia, una buona parte di appassionati che usa il cervello e che ha il coraggio di dire che le cose non funzionano e che - basta leggere i tanti commenti online - i suoni che si sentono alle mostre sono spesso, troppo spesso imbarazzanti. Non lo si fa per partito preso o per il gusto di lamentarsi, ma perché si ha a cuore questa passione e fa tristezza (e spesso rabbia) vederla ridotta a questo mercato di costosissimi specchietti per allodole.

Ho tante altre cose da dire, e saranno oggetto di altre conversazioni. Tenete le cinture allacciate finché l'apposito segnale sarà spento.

[Avanti alla seconda puntata]

DISCLAIMER. TNT-Audio è una rivista di divulgazione tecnico-scientifica 100% indipendente che non accetta pubblicità, banner o richiede abbonamenti e registrazioni a pagamento ai propri lettori. Potete sostenere la nostra indipendenza tramite una piccola e volontaria donazione PayPal. Dopo la pubblicazione di una recensione, gli autori non trattengono per sé i componenti in prova, se non per una valutazione a lungo termine che includa il confronto con prodotti simili in prova a breve distanza di tempo. Di conseguenza, tutti i contenuti delle recensioni sono prodotti senza alcuna influenza né editoriale né pubblicitaria. Le recensioni, positive o negative, riflettono le opinioni indipendenti degli autori. TNT-Audio pubblica eventuali repliche delle Aziende, condizionatamente al diritto di controreplica dell'autore stesso.

[Donate with Paypal!]

[Trovaci su Facebook!]

© Copyright 2023 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com