Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 3/2/2024 - 10/2/2024

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ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali
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  1. Alimentatore lineare?
  2. Chi-fi, DAC e ascolto musica in streaming
  3. Info consiglio impianto hi fi
  4. Riparazione diffusori
  5. Dubbi su Dirac e Duevel
  6. Richiesta opinione amplificatore ibrido
  7. Voglia di upgrade
  8. Ancora sui crossover per i diffusori Lonpoo
  9. Parere per testina Ortofon Quintet Black S
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Alimentatore lineare?
Buongiorno Lucio,
innanzitutto Buon Anno! Dopo molte letture su TNT-Audio mi sono deciso a scrivere direttamente per chiedere qualche tuo parere e consiglio. Ascolto diversi generi musicali da due diffusori Infinity Quantum 3 (in sospensione pneumatica) che nonostante gli anni sono davvero un gran piacere di ascolto. L'amplificazione è fornita da 2 NAD C275 BEE, in mono, collegati a un pre NAD C165 BEE Il lettore CD è sempre NAD, il 5440, decisamente anziano, ma dignitosamente funzionante. Ho aggiunto un paio di anni fa un DAC Topping D50S e per la musica dal web uso un portatile.
Ai diffusori ho sostituito gli originali cabinet in truciolare con multistrato di betulla da 4 cm., oltre che ovviamente rifare tutto il cablaggio. I cavi di potenza sono composti da singoli fili per ognuna delle 4 vie (5 speakers) e sono senza connettori propri, bloccati sui morsetti degli ampli e collegati direttamente agli speakers o ai crossover, evitando così 3 ulteriori connessioni e quindi interruzioni sulla linea e garantendo una migliore alimentazione per ognuno degli speaker.
I crossover sono stati quasi completamente sostituiti e li ho isolati in un comparto a sé stante delle casse, per evitare vibrazioni o altre interazioni.
Ora la domanda che vorrei porti è relativa all'ineluttabile destino che accomuna molti appassionati audiofili alla perenne ricerca del nirvana, sempre ad almeno un paio di passi dall'essere raggiunto: cosa fare ora per ottenere un upgrade?
Leggo un po' ovunque che a prescindere dalla qualità della fornitura di energia elettrica, nessun impianto può sopravvivere senza un alimentatore lineare. Anzi, senza un alimentatore esterno per ogni singolo apparecchio. Tutto questo affrancato da prove di ascolto, dati e misure inequivoche. Altre voci, come sempre succede, sono invece completamente discordanti, un po' come per i cavi: "non serve", "non buttare soldi per niente", piuttosto che "perderai in dinamica e ampiezza della scena ...".
Qual è la tua stimatissima valutazione? Devo cominciare ad impegnare le posate d'argento di casa (che per fortuna non posseggo)? Nasce poi un'altra serie di logoranti interrogativi: compro dalla Cina a prezzi accettabili (e accetto il rischio di fake, sopratutto sui componenti attivi) o mi rivolgo a rivenditori locali, con ben altri prezzi e spesso per gli stessi (o quasi) apparecchi? Altro interrogativo, prettamente tecnico: mentre su DAC e pre i valori sono di 5V per il primo e 9V per il secondo con 21 Watt in uscita, cosa devo eventualmente cercare per gli ampli? Escono a 150 Watt (e NAD mantiene le promesse) che diventano 330 in mono, ma a 8 ohm. Scendendo a 4 ohm si raggiunge l'Ihmalaya e i 50A di picco.
Le Infinity viaggiano a 4 ohm e non disdegnano probabilmente anche di scendere un altro po' ... Quale sarà dunque l'alimentatore giusto per ciascuno dei due ampli?
Su quali parametri elettrici mi devo tarare?
Hai qualche altro suggerimento?
Grazie se potrai dedicare tempo alle mie richieste e per i tuoi preziosi consigli.
Sergio - E-mail: borsari.sergio (at) gmail.com

LC
Caro Sergio,
ho dovuto rileggere tre volte la tua richiesta per capire a cosa ti riferissi. Facciamo un po' di chiarezza: ogni apparecchio in tuo possesso è già dotato di alimentatore, pertanto non necessita d'altro, per funzionare. Immagino tu stia pensando a dei condizionatori/stabilizzatori di rete da frapporre tra impianto e rete elettrica. Ecco, questi oggetti non sono alimentatori lineari come li chiami tu, quelli sono già dentro gli apparecchi (lineari o switching, a seconda dei casi). Realisticamente, a meno che tu non abbia una rete elettrica con problemi seri, questi oggetti non ti servono, tanto meno in un impianto come il tuo. Vorrei tanto sapere in quale bibbia audiofila tu abbia letto la sciocchezza che sarebbero indispensabili. Scrivi: “Leggo un po' ovunque che a prescindere dalla qualità della fornitura di energia elettrica, nessun impianto può sopravvivere senza un alimentatore lineare”. Il mio sopravvive benissimo senza. Potresti cortesemente essere più preciso? “Leggo un po' ovunque”...DOVE esattamente? Quando riportate queste perle di saggezza potreste cortesemente allegare un link? Al massimo, se proprio volessi intervenire sulla qualità dell'alimentazione che i tuoi apparecchi ricevono, potresti mettere a monte di tutto un filtro di rete di buona qualità, da provare prima dell'acquisto, perché non è scontato che il suo effetto sia sempre benefico.
Se davvero volessi migliorare qualcosa nel tuo impianto, inizia ad aggiornare i componenti, tutti abbastanza vecchiotti. Ad esempio, io eliminerei il pre e i due ampli messi in mono (!!!) per sostituirli con un più semplice, moderno e ben suonante amplificatore integrato. Anche il lettore CD andrebbe aggiornato. I diffusori, poi, sono un residuato bellico (1977, se non sbaglio) che, forse, meriterebbero la pensione nell'ottica di un vero upgrade dell'impianto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Chi-fi, DAC e ascolto musica in streaming
Buonasera Direttore, sono Marco, vi leggo sempre e ci siamo sentiti occasionalmente nel corso degli anni per preziosi consigli inerenti il mio impianto, tuttora composto da:

Recentemente mi sono ritrovato con un paio di acquisti interessanti dal mondo "chi-fi" ovvero Al momento questi stanno sostituendo "in prova" le corrispondenti funzionalità dell'impianto (uscita cuffia, ma anche sezione DAC verso l'amplificatore, che è diventato il FOSI). Non so dire, davvero, se valga la pena tornare indietro, perché il risultato è splendido! Ma gli apparecchi doppi (da decidere quali) a breve mi serviranno per un secondo impianto di rimedio, in altro loco, e al riguardo sono in arrivo anche le Lonpoo.
Con tutto questo, il motivo di questa mia non risiede tanto in delucidazioni sull'impianto (comunque gradite), bensì su come sfruttare la sezione DAC di cui è provvisto (sia essa quella nuova del Fiio oppure quella nativa del BD752) per aprire la porta ad una nuova opportunità ovvero anche all'ascolto in streaming di qualità (soprattutto per il secondo impianto, quello in divenire, che non avrebbe ad oggi una sorgente).
Vengo pertanto al quesito. Non mi è molto chiaro, una volta effettuata una sottoscrizione ad un servizio streaming (es. Amazon HD) quali ulteriori apparecchi mi servano per portare il segnale digitale al DAC, preservando integralmente la risoluzione digitale sorgente. Come vedi, sono un po' confuso al riguardo. Posso chiederti un consiglio?
Ti ringrazio moltissimo sperando questa mia possa trovare interesse e riscontro.
Marco, affezionato lettore.
Marco - E-mail: marco.penatti (at) outlook.it

LC
Caro Marco,
noto con piacere che il piccolo Fosi V3 ha spodestato da ruolo di amplificatore principale un pur degnissimo Audiolab 8000SE. Suona il giocattolino, eh? Per quanto riguarda la tua richiesta di accesso a servizi di streaming, la soluzione più semplice è senz'altro quella di acquistare uno...streamer, appunto. È la soluzione più veloce, più comoda da utilizzare e da implementare, meglio ancora se avesse un buon display che ti fa vedere cosa stai ascoltando, senza dover ricorrere alle app sul cellulare o sul tablet. Tutte le altre soluzioni sono percorribili ma più complicate e scomode. Esistono tante soluzioni per tutte le tasche, dovresti fissare un budget e valutare. Sotto il migliaio di euro valuta i prodotti di Cocktail Audio, Denon, Pioneer, Rose, Cambridge Audio. Qualcuno lo trovi recensito anche qui su TNT-Audio. Molti di questi nascono già dotati di un buon DAC interno, pertanto potrebbe non essere più necessario il tuo DAC esterno.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Info consiglio impianto hi fi
Buongiorno Direttore,
sono un neofita del settore ma avendo la possibilità, sto acquistando da un amico un Synthesis 510 AC e un Technics 1200 GR. Fuori dal mio impiantino resterebbero le casse ed i cavi necessari (potenza etc.). Le chiedo un consiglio sulle casse (io avrei visto Sonus Faber Lumina 3, Wharfedale Evo 4.4 o Linton Heritage 85) e su tutti i cavi da utilizzare, di buona qualità, senza al tempo stesso spendere un patrimonio (spesa sostenibile per ogni set di cavi 300-400 euro).
Ovviamente accetto qualsiasi altra indicazione vorrà darmi.
La ringrazio sin da ora per l'attenzione e la disponibilità,
Cordiali saluti,
Giulio - E-mail: giulio.petrangeli66 (at) gmail.com

LC
Caro Giulio,
purtroppo sui cavi non forniamo consulenza da tantissimi anni (non l'hai notato?) quindi dovrai trovare una soluzione da solo, magari affidandoti al negozio dove acquisterai i diffusori. Hai la possibilità di ascoltare i diffusori che hai elencato? Si tratta di tre approcci abbastanza diversi l'uno dall'altro e difficilmente confrontabili. Mentre i Linton Heritage hanno un suono che richiama volutamente un'impostazione vintage, i restanti due sono più moderni, con una leggera preferenza personale per i Sonus Faber. Vedi se ti riesce di fare un confronto alla pari, meglio ancora se con il tuo amplificatore. Cura con attenzione l'installazione, per non vanificare tutto. Non parli di ambiente, pertanto non sono in grado di fornirti ulteriori dettagli o consigli.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Riparazione diffusori
Buon giorno,
dopo 10 anni di inattività, ho deciso di sistemare il mio impianto stereo Marantz del 1980. Purtroppo i woofer delle casse HD440 sono inutilizzabili (uno ha addirittura il cono irrimediabilmente danneggiato). È difficilissimo trovare casse HD440 in internet e anche se le si trova, resta il dubbio che dopo oltre 40 anni di vita possano avere seri problemi come è capitato con le mie. La domanda è: esistono woofer che possano sostituire quelli originali con analoghe caratteristiche (sotto indicate)?
Grazie,
Saluti,
Maurizio - E-mail: afra.maurizio (at) tiscali.it

LC
Caro Maurizio,
senza i parametri acustici ed elettrici degli altoparlanti è impossibile (e inutile) andare a cercare dei sostituti. Servono tanti dati precisi, non bastano i cm di diametro o i watt massimi dichiarati, ma ben altro. Quindi: abbandonerei l'idea di trovare dei sostituti e proverei altre strade: contatterei un riparatore di altoparlanti (Canini, Audio Konica e tanti altri) per valutare se un ripristino sia possibile, e a che costo. È l'unica cosa che avrebbe senso, qualunque altro intervento modificherebbe sia l'originalità del progetto che il suono, in maniera imprevedibile. Tra l'altro, l'operazione riparazione potrebbe essere priva di senso economico, perché il costo supererebbe di gran lunga il valore dei diffusori in oggetto, che già all'epoca non è che godessero di chissà quale fama. Tieni conto che erano il modello più economico della serie HD dell'epoca (fine anni '70). Niente di memorabile, anzi. Con la stessa cifra che potrebbe essere necessaria per la riparazione, acquisteresti dei diffusori nuovi che suonano molto, molto meglio. Dobbiamo ascoltare la musica nel modo migliore o riportare in vita degli zombies?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Dubbi su Dirac e Duevel
Buongiorno direttore e buon anno.
Credo di essere una delle poche fanciulle che le scrive, in un hobby che sembra appannaggio di voi maschietti :), ma tant'è...io grazie a voi ho scoperto questa passione che non ho mai abbandonato. Ho iniziato anni fa con il Trends Audio e poi via via l'interesse mi ha portato a cambiare componenti, ma sempre con giudizio credo e mai in maniera compulsiva.
Adesso sono arrivata a un punto in cui le finanze mi permettono un bel salto rispetto alla mia configurazione attuale (streamer Wiim mini, lettore dvd come meccanica, dac Topping con alimentatore dedicato, pre Topping e finale Audiophonic, diffusori Quad 21L) , configurazione che cambierò quasi totalmente e sto ascoltando componenti e configurazione varie, ma ho un dubbio che vorrei risolvere con il suo aiuto.
Mi sono innamorata dell'ampli Nad c399, mi sembra un grande factotum e va a semplificare il mio impianto fatto di dac, streamer, alimentatori separati, pre finali in classe d, tutti separati, con un componente ne sostituisco "n" migliorando anche la qualità di quello che ho sentito, sono anche alla ricerca delle casse e mi piacciono le soluzioni omnidirezionali Duevel (ascoltate) o le Larsen, ma mi chiedo: poiché ho la possibilità di prendere il NAD con dentro il modulo Dirac (spendendo un po' di più) ...la correzione ambientale "ha un senso" eventualmente anche con i diffusori omnidirezionali Duevel e anche con le Larsen? O potrebbe essere addirittura dannosa?
La domanda forse è un po' stupida, ma al di là dell'occasione di acquisto capitata, è anche una mia curiosità.
Colgo l'occasione per farle i miei complimenti e grazie per tutto quello che fate.
A presto,
Lucia - E-mail: luciaramani (at) libero.it

[NAD C399]

LC
Cara Lucia,
felice di averti accompagnato in questo percorso alla scoperta dell'alta fedeltà! La risposta al tuo quesito è semplice: il software Dirac non fa altro che linearizzare la risposta del sistema eseguendo diverse misurazioni in sala d'ascolto. Non ha alcuna idea di quali diffusori stiano riproducendo quel suono, si limita a correggere buchi e picchi causati dall'ambiente e dall'interazione di questo con le sorgenti sonore. Il tutto viene misurato tramite specifico microfono in dotazione che, ovviamente, andrà posizionato nei pressi del punto d'ascolto. Questo
video di NAD spiega molto bene come funziona il sistema. Pertanto, il fatto che i diffusori siano omnidirezionali o particolari come i Larsen non fa alcuna differenza. Procedi pure con l'intelligente semplificazione dell'impianto e tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Richiesta opinione amplificatore ibrido
Buongiorno signor Lucio, ritorno a scriverle dopo aver acquistato i diffusori Sonus Faber Sonetto III dai quali sono partito per costruire il mio nuovo impianto, li ho potuti provare con il mio vecchio amplificatore Harman Kardon 6200 e successivamente grazie a un prestito di un amico per qualche giorno con l'amplificatore a valvole Roma 510 AC della Syntesis, sono rimasto molto colpito dal suono forse anche perché non avevo mai ascoltato un valvolare con delle casse di un certo livello, ho scartato l'idea di passare al valvolare in ogni caso perché scaldano parecchio e richiedono della manutenzione che sicuramente dovrei affrontare visto che l'impianto lo ascolto in condivisione con mia moglie che lo accende parecchie ore al giorno, almeno 2/3.
Vengo alla domanda, ho visto che lo stesso marchio propone un ibrido con un pre a valvole ed un finale in classe di integrato, le metto di seguito il modello (Roma 37DC) vorrei avere una sua opinione in merito su questo tipo di amplificatori ibridi o se mi consiglia di rimanere sugli integrati che vorrei suonassero in maniera avvolgente come la sensazione che mi ha dato il valvolare che ho ascoltato.
Resto in attesa di un suo gentile riscontro.
Cordiali saluti,
Alessandro - E-mail: sandro.maistrello (at) gmail.com

LC
Caro Alessandro,
per sentire quel suono che ti è piaciuto non sono necessarie per forza le valvole, basta un buon amplificatore, di qualunque tecnologia esso sia. L'integrato ibrido cui stavi pensando utilizza un modulo di potenza in Classe D della IcePower, che suona benissimo anche senza valvole. Comunque, con 3500/4000€ - il costo del Roma 37DC - acquisti fior fiore di amplificatori, ibridi e non. Non sono sicurissimo che servano tutti questi soldi per far suonare bene i tuoi diffusori che, ti faccio osservare, costano più o meno la stessa cifra. In tutta sincerità, io volerei molto più basso (1500/2000€), ma non vorrei condizionarti. Vedi se ti riesce di ascoltare altri amplificatori in quella fascia di prezzo, possibilmente coi tuoi diffusori. Potresti scoprire che non sono le valvole a darti il suono che cerchi, ma semplicemente la qualità garantita da ogni buon amplificatore in quella fascia di prezzo. Io, prima di spendere 4000€ in un amplificatore, ne vorrei ascoltare almeno altri due o tre a confronto.
Due parole, infine, su questa storia del suono avvolgente. Mi dici in quale situazione, dal vivo, il suono che senti è avvolgente? L'orchestra in un auditorium è avvolgente? Non suona, invece, proprio di fronte a te? E a un live acustico o elettrificato, il suono non proviene forse dal palco di fronte a te? Tutte queste richieste di suono avvolgente mi fanno pensare che tanti audiofili o aspiranti tali il suono reale, dal vivo, non l'abbiano mai ascoltato, altrimenti non cercherebbero questo bizzarro artificio. Tra l'altro, anche le casse sono di fronte a chi ascolta, come farebbero ad avvolgere l'ascoltatore nel suono? Non è che avvolgente è erroneamente considerato sinonimo di coinvolgente? Spoiler: non sono sinonimi! Non so, sono sempre più perplesso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Voglia di upgrade
Ciao Lucio, ti do del tu, perché quando parlo di recensioni e idee serie, sponsorizzo sempre la tua versione, e poi ti considero una persona di qualità.
Vado al dunque, tanto sai già che qualcosa non mi convince nella catena.

Sto pensando ad un upgrade dell'ampli da Ecu1 a Krell kav300 o m.fidelity e ad un altro upgrade da Maestro a Naim o Yba.. Per lasciare come punto focale le Harbeth. Naturalmente accetto alternative anche se i nomi citati sono stati da me ascoltati già anche se qualche anno or sono.
Grazie mille per il tuo egregio lavoro e buon 2024!!
Fabrizio - E-mail: biborai (at) yahoo.com

LC
Caro Fabrizio,
se non mi dici COSA non ti convince nel tuo impianto è difficile darti consigli sensati. Quali parametri non ti soddisfano più o vorresti migliorare? Stai pensando alle elettroniche, ma non è che siano le piccole Harbeth, con tutti i loro limiti, a non soddisfarti più? Comunque sia, visto che per te sono un punto fermo (e chissà perché), potresti provare con una coppia di elettroniche Naim, ad esempio, sia lettore CD che amplificatore (es. SuperNait) che dovrebbero svegliare un po' il suono sonnecchioso dato dall'attuale accoppiata ElectroCompaniet + Audio Analogue. Ovviamente, in alternativa, anche una coppia Krell o anche Rega andrebbe benissimo. Di sicuro le tue attuali elettroniche vanno verso un'impostazione sonora molto particolare e se l'hai scelta a suo tempo una ragione ci sarà pur stata. Per questo motivo ti propongo un cambio di prospettiva, magari è ciò che ti serve.
Infine un consiglio: prima di programmare un upgrade e prima, pertanto, di chiedere consiglio, cerchiamo di mettere a fuoco cosa non ci piace o quali aree vorremmo migliorare, altrimenti la strada verso la soddisfazione rischia di essere costellata di tanti falsi bersagli.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora sui crossover per i diffusori Lonpoo
Ciao Lucio.
Da bravo seguace di questa impareggiabile rivista un po' di mesi fa ho acquistato le Lonpoo passive per inserirle in un impianto "secondario" in camera da letto, pilotate da un ampli Auna CD-508BT (acquistato sempre a seguito di tua recensione positiva) con sorgenti la TV (uscita digitale con convertitore D/A), il cellulare tramite BT nonché un lettore MP3 Dodocool (acquistato, come sopra, dopo aver letto una recensione positiva).
Leggendo un suggerimento di un amico lettore, da te pubblicato, ho acquistato i crossover che "sembrano" fatti apposta per essere inseriti nella vaschetta posteriore delle Lonpoo. Che dire, preferivo questo impiantino a quello (che suona comunque alla grande) principale ossia, ampli ampli Onkyo TX-8150, giradischi Lenco L3808 con testina AudioTechnica VM95E e un vecchio lettore CD Technics utilizzato solo come meccanica in quanto l'Onkyo ha ingressi digitali, e casse autocostruite TNT-Munis ma con crossover 2° ordine riprogettato ex novo. Qualche settimana fa ho seguito un altro consiglio (un altro lettore TNT) circa la rimozione del crossover sulle Lonpoo in favore di un semplice condensatore da 3.3 mf.
Che dire? È ovviamente aumentata la trasparenza e la "frizzantezza" sugli alti, ma a scapito di un meraviglioso equilibrio timbrico col medio basso che mi consentiva di ascoltare con grande soddisfazione anche a basso volume. Alzando il volume in cerca del medio basso ovviamente l'equilibrio non cambiava, e anzi il diffusore entrava in sofferenza. Aggiungo che le Lonpoo sono posizionate molto vicino alla parete posteriore quindi escluderei problemi di posizionamento riguardo alla carenza sulle basse frequenze.
Risultato, ho immediatamente rimesso i crossover al loro posto, ritrovando la soddisfazione d'ascolto che avevo in precedenza. Adesso le Lonpoo sono assolutamente confrontabili con diffusori di categoria n volte superiore.
Un caro saluto e grazie per tutti i suggerimenti preziosi che elargisci a piene mani e che consentono a tanti comuni mortali di ottimizzare il rapporto costi/benefici in un hobby che diversamente potrebbe facilmente diventare parecchio costoso.
Stefano - E-mail: sricotta63 (at) gmail.com

LC
Caro Stefano,
ringrazio anche te per questo feedback sulle modifiche a queste incredibili cassettine cinesi. Quel che non capisco è: rimuovere il crossover per metterci un condensatore non equivale forse a riportare le Lonpoo nelle condizioni originali di fabbrica? O si trattava di un condensatore particolare? Non tutti i condensatori danno il risultato sperato, vedi ad esempio le mie
prove con diversi condensatori sulle Lonpoo LP42. In ogni caso, l'importante è che tu sia pervenuto a un risultato ottimale per le tue esigenze. Semmai, trovo bizzarro che l'impianto secondario in camera da letto suoni meglio di quello principale...non dovrebbe essere il contrario?
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Parere per testina Ortofon Quintet Black S
Buongiorno Lucio, come tanti appassionati di musica e di buon ascolto anche io non sono esente dal commettere errori e "follie" . Premetto di essere molto soddisfatto del mio impianto che è costituito da un amplificatore Audia Fligth modello FL3 S con lettore CD Audia Flight FL3 S, il giradischi è un Pro-Ject 6 Perspex SB con testina Ortofon Quintet Blue, Pre Phono della Fase audio phono drive 2.0, diffusori Fyne Audio 501SP. Il tutto collegato con cavi della Supra ed una ciabatta filtrata della Dynavox X4100S.
Parlare con amici che hanno la stessa passione o leggere articoli vari non sempre induce a fare passi giusti ed io, preso dalla voglia di sentire ancora una volta un miglioramento nel suono del giradischi, ho sostituito la testina con una Ortofon Quintet Black S. L'ho montata da pochi giorni ma sinceramente non sento nessun miglioramento, per fortuna nessun peggioramento se non un piccolo calo di volume dovuto ad un'uscita più bassa. Ogni volta che mi è capitato di non sentire variazioni ho sempre pensato di non avere un orecchio allenato, raffinato ecc. ecc. e a questo punto vorrei chiederti se hai avuto modo di fare il confronto suindicato e con quali risultati. Ho anche pensato che forse il mio giradischi non è in grado di farmi sentire la differenza in quanto il miglior abbinamento è con la Blue. Insomma se riesci a darmi una spiegazione logica te ne sarei grato.
Saluti e Buon Anno,
Giovanni - E-mail: gianniapis (at) gmail.com

LC
Caro Giovanni,
non ho mai avuto modo di confrontare queste due testine. Logica vorrebbe che, stante il fatto che una costa il doppio dell'altra e che provengano dallo stesso costruttore, quella più costosa debba suonare in maniera superiore. Immaginando che il montaggio sia stato eseguito correttamente e che abbia fatto anche la controprova, passando nuovamente alla testina precedente, non mi spiego come mai tu non abbia sentito differenze. Forse ti aspettavi un cambiamento radicale, ma tieni conto che più si sale con la qualità e la spesa e meno le differenze diventano sensibili. Per apprezzarle sono necessarie sia una grande sensibilità e capacità d'analisi (e mi sono accorto che non tutti gli audiofili le posseggono) che un sistema impianto/ambiente in grado di non mascherare certe differenze. Ora, l'impianto sembra al di sopra di ogni sospetto, ma magari è mal installato o l'ambiente influisce pesantemente in maniera negativa, appiattendo e mascherando eventuali differenze. Ti consiglierei di provare di nuovo con la vecchia testina e, magari, di coinvolgere qualcun altro negli ascolti.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buongiorno Direttore, le scrivo per ringraziare per la segnalazione degli altoparlanti
Argon Audio Alto55 mk2. Per la verità questi altoparlanti non sono più in catalogo e al loro posto, allo stesso prezzo, ci sono i Forus 55, che sembrano molto simili. Sicuramente è stata aggiunta una opzione estetica, un modello rivestito in finto legno però a mio parere molto bello. Stavo per scrivere alla Argon per sapere se c'erano differenze e quali - erano in catalogo entrambi i modelli - poi le Alto sono sparite e ho ordinato le Forus, di cui sono molto contento. Preciso che ho scarsa esperienza audiofila e che queste sono le mie prime casse da pavimento. Volevo qualcosa che potesse suonare libero, non su uno scaffale o su un treppiede e di dimensioni ragionevoli, visto che ho cominciato a fare attenzione (e forse a comprendere) concetti come ampiezza e profondità della scena ecc.
Ho ascoltato molto in cuffia, non avevo tempo e agli orari in cui riuscivo ad accendere il giradischi era l'unica maniera per potere ascoltare qualcosa senza problemi. Confermo quanto lei ha scritto nella recensione, i bassi ci sono, eccome! A volte fin troppo, e non parlo di rimbombo. Sul posizionamento per la verità le casse non mi sembrano troppo severe. Ho avuto più problemi di rimbombo dall'appoggio al pavimento e ho inserito delle punte che hanno risolto la non perfetta planarità delle mattonelle rustiche che procurava a volte noie sui bassi e sporcava il resto.
Il tutto pilotato non da chissà che: un vecchio Adiolab 8000A, un lettore cd Yamaha da 300 euro, un vecchio Thorens TD 115 con una testina Audio Technica economica. Soprattutto per la musica Sinfonica l'ascolto è un vero piacere, anche la dinamica è secondo me davvero apprezzabile, vale anche per il Jazz. Per il vinile sento la mancanza di un altro Thorens, quello che aveva anche l'opzione per il braccio curvo, credo SME, che ho da una altra parte rispetto a dove vivo adesso, dove tengo anche una corposa quantità di vinili e che uso pochissimo, col quale sostituii il TD 115 con sensibile miglioramento.
Confermo anche che questi altoparlanti sono un po' severi con i dischi registrati o rimasterizzati male, che non sono pochi, anche fra gli insospettabili. Ma qui si apre uno scenario complesso e la sto facendo troppo lunga.
Ho cominciato a impratichirmi col posizionamento delle casse grazie ai consigli di TNT e grazie alle Lonpoo, che per la loro dimensione (e qualità: hanno sostituito con successo delle vecchie casse inglesi) consentono manovre e adattamenti sugli scaffali preclusi con altoparlanti di altre dimensioni. Con le Argon ovviamente (ma non è poi così ovvio) si entra in un altro discorso.
Ma al di là di queste faccende, il ringraziamento più grande riguarda il piacere che da leggere cose scritte con tanta competenza, onestà e generosità. Io non sono un audiofilo, ma leggo sempre lo stesso per questo motivo. Faccio tesoro dei consigli e soprattutto delle impostazioni di metodo, ma leggerei anche se andassi avanti ancora col mangiacassette e il mangiadischi.
Cordiali saluti,
Luigi - E-mail: ggln (at) libero.it

LC
Caro Luigi,
grazie per il feedback sulle nuove Argon. Qualcosa deve essere cambiato, come scrivevo la settimana scorsa, perché i dati tecnici dichiarati parlano di una sensibilità maggiore e di una risposta in basso meno estesa. Magari me le faccio spedire in prova, anche se i confronti a memoria sono sempre pericolosi. Sono contento ti siano piaciute così tanto, evidentemente il rapporto qualità/prezzo, strepitoso per le Alto 55 mkII, è rimasto invariato. Grazie infine per le belle parole d'apprezzamento, fa piacere che in particolare l'onestà e la generosità in ciò che facciamo traspaiano nettamente.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Un gran bel disco di soul e R&B questo nuovo di Sy Smith, ex-vocalist di Whitney Houston e voce in tanti altri progetti musicali. Questa sua Why do you keep calling me è solo una delle dolcissime perle che fanno brillare questo Until we meet again.

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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