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LC
Caro Stefano,
immagino che lo streamer sia collegato al DAC North Star Extremo. Si tratta di un ottimo apparecchio, e per avere miglioramenti sensibili temo che la cifra da impegnare potrebbe essere molto impegnativa. Secondo me faresti meglio a puntare sui diffusori, buoni ma ormai abbastanza datati. Eviterei i bookshelf, perché sentiresti troppo la mancanza della gamma bassa cui sei abituato con le attuali KEF. Esistono varie torri snelle da pavimento, a partire dalle KEF R5 o R7, molto più snelle dei 26 cm di larghezza massima che hai indicato. Dovrebbero avere un sound non troppo distante da quello cui sei abituato, ma con una gamma medio-alta di superiore qualità. Ottima alternativa, non troppo diversa come impostazione, potrebbe essere rappresentata dalle Spendor A4, dalle Proac Response DT 8 o dalle Totem Bison Tower. Mi sono fermato a diffusori nuovi di prezzo compreso tra i 3000 e i 5000€, anche perché altrimenti rischieresti un side-grade. Vedi se ti riesce di ascoltare qualcosa tra questi che ti ho indicato (o magari altri che non ho menzionato) e vediamo se c'è qualcosa che incontra il tuo gusto.
Guardando nell'usato ovviamente l'offerta si amplia a dismisura, e dipende molto da ciò che riesci a trovare. Magari un'indicazione di massima del budget a disposizione sarebbe stata utile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Daniele,
l'assistenza Denon non può fare spallucce. Lo porterei di persona e chiederei di verificarne il funzionamento in tua presenza. Se da loro funziona senza problemi, allora il guaio dev'essere altrove. Prima di andare a caccia di altri colpevoli (la rete) farei i controlli che Denon stessa suggerisce, come puoi leggere qui, qui o qui (“Heos che perde il segnale in maniera intermittente”). Magari qualcosa in casa tua congestiona il segnale e/o sono presenti altre fonti d'inquinamento elettromagnetico che causano interferenza con il wireless, anche se sembrerebbe che anche la connessione via cavo sia comunque problematica. Una prova facile da fare è spostare l'ampli in un'altra abitazione e vedere che succede. Ti porti un paio di cuffie - non c'è bisogno di spostare l'intero impianto - e verifichi se il problema sia ambientale o meno. Al momento non farei altri acquisti, questo problema deve pur risolversi, in un modo o nell'altro. Ho dato un'occhiata rapida in rete, e non sembri essere il solo ad avere problemi con il sistema HEOS, anche qualche settimana fa un altro lettore ha affrontato il problema. Trattandosi di un sistema condiviso anche con Marantz, magari qualche altro lettore può intervenire e condividere la sua esperienza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Problemi con preamplificatore a valvole
Buongiorno signor Pozzoli.
Mi permetto di disturbarla in merito ad un problema occorsomi con un Pre Antique Sound Lab mod AQ2004.
Premetto che l'ho acquistato usato, ma il venditore ne ha permesso l'ascolto per una buona mezz'ora, quindi non mi sento di imputargli nulla. Dunque a casa collego il pre a un finalino in classe D giusto per provare.
Dopo una decina di minuti tutto tace.
Per farla breve credo che il pre mi abbia bruciato il finale.
In rete ho poi trovato una recensione che cita: “L'uscita è stata lasciata libera di fluttuare. Senza entrare troppo nei dettagli, il catodo follower di uscita, in determinate condizioni, potrebbe improvvisamente scaricare circa 70 Volt nell'amplificatore di potenza, causando la morte di molto più della musica.”.
Si potrebbe essere verificata questa condizione?
Mi pare che il succitato pre abbia avuto discrete recensioni, e in nessuna di queste (a parte quella riportata) vi sono grandi critiche costruttive. Nel caso mi confermi quanto scritto dal recensore sopra riportato, c'è qualche soluzione attuabile onde evitare ancora questo problema? Come evincerà dallo scritto, sono alquanto digiuno in materia, ho studi elettrotecnici (d'epoca...sono un over 60), quindi qualche saldatura sarei in grado di eseguirla.
Ho anche pensato che la causa potrebbero essere le valvole originali.
In attesa di un cortese riscontro cordialmente saluto,
Diego - E-mail riservato
GP
Ciao Diego,
non sono riuscito a recuperare lo schema del circuito, quindi mi devo accontentare del poco che dice l'articolo e cercare di interpretarlo. Le connessioni di segnale che vanno all'esterno di un preamplificatore sono normalmente riferite a massa, cioè all'anello esterno della presa RCA. È buona norma evitare che queste siano flottanti (ad esempio isolate dal resto del circuito da un condensatore), perché effettivamente può darsi che si accumulino cariche elettriche significative per dispersioni o altri motivi: ovviamente in un apparato a valvole con tensioni tipicamente elevate la carica può essere significativa. Il costo per evitarlo peraltro è irrisorio, una resistenza fra il ramo flottante e massa. Dal pochissimo che ne so mi sembrerebbe di capire che la situazione denunciata nell'articolo sia proprio questa.
La precauzione di cui sopra serve per evitare che un amplificatore che venga collegato "a caldo" (ovvero con il preamplificatore acceso) riceva istantaneamente sull'ingresso tutta la carica che si è accumulata nel condensatore. Un apparato a valvole quasi certamente la sopporterà, uno a transistor è da vedere, ma su uno in cui l'ingresso è collegato ad un integrato non scommetterei un soldo bucato...non è certo che si rompa ma neanche che superi indenne la prova. Gli integrati sono fatti di transistor più o meno miniaturizzati e quindi intrinsecamente più delicati, anche se il fatto di avere un substrato comune più ampio in qualche modo dovrebbe permettere di smaltire più facilmente il calore.
Quindi, se il problema si è verificato nel corso di prove con connessioni e sconnessioni il fatto che la causa sia questa è secondo me plausibile. Se invece hai collegato tutto e ti sei messo ad ascoltare senza toccare nulla, ed il guasto si è verificato dopo 10 minuti, le cose cambiano. Perché si verifichi lo stesso tipo di problema in questo secondo caso mi viene da dire che sarebbe necessario che l'impedenza di ingresso in corrente continua dell'amplificatore sia estremamente elevata, di modo che la carica possa accumularsi progressivamente e quindi la tensione aumenti fino a bruciare l'ingresso. Il che mi sembra francamente poco probabile.
Perciò in questo secondo caso mi sembrerebbe più probabile un componente difettoso, magari una valvola o un condensatore in cui si è prodotta una scarica che ha interessato l'uscita. Ovviamente sono, benché più o meno fondate, tutte e solo illazioni, ma data la situazione non saprei davvero che altro dire.
Spero di esserti stato utile,
Giorgio Pozzoli
LC
Caro Massimo,
perché vorresti aggiungere due pannelli per cassa? Comunque sia, il massimo esperto di Acoustat è Andy Szabo, noto come AcoustatAnswerMan, manager ed ex-ingegnere del celebre marchio. Lo trovi facilmente su questa sezione di DIYAudio. Naturalmente serve conoscere un po' d'inglese per poter interagire. In Italia, so che Stefano Zaini, l'organizzatore delle mostre HiFi Milano e Roma High End, è un grande appassionato Acoustat, sono sicuro che puoi rivolgerti anche a lui per ogni genere di chiarimento.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Finali Zero Zone
LC
Upgrade Diffusori
LC
Gentile direttore,
dopo la sua prova, c'è un gran parlare di questi finali. La curiosità è tanta che sto vendendo due finali mono Sylph Audio basati sul chip TPA3255 implementato, a detta del costruttore, senza badare all'economicità del prodotto.
Sinceramente questi finali per quello che costano suonano molto bene. Ma come dicevo prima la curiosità di provare qualcosa di nuovo mi sta spingendo a provare gli ZZ in versione bilanciata (in quanto posseggo un DAC e un pre bilanciati). Ma vengo al dunque: mi domando se esiste qualche amplificatore entro i 2000 euro che possa battere gli ZZ magari beneficiando della presenza di un marchio reale (Zerozone di fatto non esiste e altro non è che un marchio che accomuna centinaia di elettroniche di origine cinese). Io da sempre sogno che qualcuno pubblichi un grafico con il prezzo sulle ascisse e una sorta di punteggio strettamente legato alla qualità audio sulle ordinate. (Sì lo so la qualità audio non è rappresentabile con un numero ma può essere una idea per orientarsi in questo mondo dove è difficile ascoltare dal vivo gli apparecchi). Chiaramente ad ogni punto del grafico il nome di un amplificatore.
Grazie.
Saluti,
Vito - E-mail: vito.procino (at) tiscali.it
Caro Vito,
se fosse così semplice giudicare i componenti HiFi sarebbe un mondo dove tutti gli audiofili vanno d'accordo. Ti chiedo: esiste un grafico come quello che desideri tu per altri beni di consumo? Parlo di automobili, orologi, computer, telefoni etc. Mi sembra di no, e nessuno si sogna di chiederlo. E sai perché? Perché la qualità non si misura su un piano cartesiano, si percepisce e ognuno di noi la percepisce in maniera diversa. Per non parlare della diversa percezione del concetto di rapporto qualità/prezzo. Quindi no, mi spiace, non si può fare ciò che tu desideri. E neppure un confronto tra ZeroZone e finali entro i 2000€, perché bisognerebbe averli ascoltati tutti. Quel che si può evincere, anche dalle testimonianze di chi li ha provati e ha riportato le sue impressioni su questa rubrica, è che gli ZeroZone si sono messi in tasca finali blasonatissimi, ben oltre i 2000€. Il mio consiglio, pertanto, è: prendili e non pensarci. La cifra è così bassa che alla peggio li rivendi subito allo stesso prezzo. Non ho ascoltato i bilanciati, li ha recensiti Piero Canova che ne ha scritto grandi cose, anche se dalle sue parole mi è sembrato di capire che gli sbilanciati siano superiori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Gentile Direttore, mi riallaccio al quesito fatto nella lettera passata (1066), aggiornandola che ad oggi non ho ancora effettuato la scelta dei diffusori, ma nel mentre, facendo alcune piccole modifiche nella cura dell'ambiente di ascolto e cambiando gli appoggi dei diffusori Indiana Line Diva 552, con punte distanziali, qualche piccolo miglioramento l'ho ottenuto.
Ancor più, per curiosità ho acquistato un Fosi Audio T20X (che già da solo suona bene, magari un po' povero nella pienezza del suono) e l'ho collegato come finale al mio amplificatore Cyrus One Cast, e wow che suono che viene fuori.
Dopo di che, ancora con il tarlo in testa per il cambio dei diffusori, per curiosità ho assistito ad una presentazione di un noto importatore Veneto, dei nuovi diffusori Opera Grand Callas, collegati naturalmente con cavi esoterici ad amplificatore valvolare Unison Research Performance. Ascoltando l'esibizione con brani diversi, tornando a casa ho effettuato l'ascolto con gli stessi brani selezionati all'esibizione e ti devo dire che sicuramente i miei diffusori non suonano meglio, ma io tutta questa differenza non l'ho notata. In altre occasioni nello stesso negozio ho ascoltato diffusori, a mio parere superiori delle Grand Callas, ma comunque con una quotazione nettamente inferiore ai € 12.000 delle Opera.
Questo per dire che effettivamente non è semplice scegliere il diffusore acustico giusto da introdurre nella propria catena audio.
Chiudo per farle un quesito. Ora stavo valutando alcuni diffusori tipo Opera SP Callas e Opera SP2 (che tempo fa ascoltai), come eventuale upgrade delle mie Diva 552. Ha senso acquistare diffusori di 15/20 fa o la tecnologia attuale li ha surclassati?
Nel caso quali potrebbero essere diffusori più recenti con le stesse caratteristiche sonore dei due diffusori Opera?
Grazie per l'attenzione,
Giovanni - E-mail riservato
Caro Giovanni,
se già l'ascolto delle Opera Gran Callas non ti ha fatto saltare sulla sedia, come puoi pensare che delle Opera più vecchiotte e molto meno costose possano fare al tuo caso? Di sicuro non acquisterei nulla senza averlo prima provato a casa mia, a questo punto. Certo, è strano che un set-up come quello che hai ascoltato non fosse diverse spanne sopra quel che ascolti a casa tua con diffusori da 700€ (contro quelli da 12.000!!!). O il set-up era sbagliato e non abbastanza rivelatore, oppure non saprei. La differenza tra i due sistemi dovrebbe essere semplicemente enorme. Un'altra possibilità potrebbe essere quella che, magari per colpa di una scarsa esperienza d'ascolto, tu non sia in grado, in un ambiente diverso, di dare il giusto peso alle differenze, non so. Una cosa che mi fa propendere per questa seconda ipotesi è il grande miglioramento che dici di aver percepito sostituendo la sezione finale del tuo ampli Cyrus One Cast con un Fosi T20. Qualcosa non torna. La cosa da fare pertanto è impegnarti per un confronto diretto: o trovi un negoziante disponibile che ti lascia portare le tue casse per un confronto immediato, oppure che ti lasci qualcosa in prova per un weekend.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giuseppe,
purtroppo la stanza appare abbastanza vuota, e il soffitto a volta chissà che combina. Le pareti sono decisamente troppo riflettenti, devi intervenire con quadri in tela, arazzi e simili. Il grafico della risposta in frequenza però sembra buono, bisogna vedere a che volumi è stato rilevato. Già, perché in una stanza problematica, fintanto che non si eccede col volume, i problemi restano limitati, per poi comparire tutti insieme non appena si spinge un po' di più. Proverei dei diffusori meno aperti sul medio-alto, ad esempio i Rega RS5 che hai identificato, abbinati magari ancora a un integrato Rega. Sia gli Argon che gli altri Triangle potrebbero essere scelte rischiose. Eviterei, al momento, anche ZeroZone, che non sono esattamente facili.
Non posso garantirti che i problemi si risolveranno, ma qualcosa, nell'equilibrio generale, dovrebbe migliorare. Prova anche a estendere l'equalizzazione digitale a tutta la gamma audio e vediamo che succede.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Stefano,
temo non ci sia speranza di estrarre un buon segnale DSD dal tuo lettore. L'unico modo è attraverso quell'uscita HDMI Audio only. Tuttavia, non vedo che problema ci sia ad effettuare un downsample in PCM, sono sicuro che - vista la stanza e l'impianto - non sentiresti alcuna differenza. Ti dirò di più: secondo me non sentiresti differenze neppure tra un buon MP3 e un segnale CD, sono pronto a scommetterci quello che preferisci :-)
Quindi, almeno lato sorgente stai tranquillo, ascolta pure i CD o i SACD dall'uscita coassiale. Il resto è, effettivamente, ben più influente e problematico. Non capisco che senso abbia tappare il reflex delle Lonpoo e poi aumentare i bassi coi controlli di tono. Stappa lo sbocco del reflex ed eventualmente aggiusta la risposta in basso giocando con la distanza dalla parete posteriore. Anche pochi centimetri possono fare differenza. Io, ad esempio, le ho ascoltate a molto meno di 18 cm dalla parete e suonano benissimo, piene e senza rimbombi o rigonfiamenti fastidiosi. Ancora: i 40 cm di altezza dal pavimento sono troppo pochi, i tweeter devono stare ad altezza orecchie di un ascoltatore seduto, ed è impossibile che tu abbia la testa a un'altezza simile da terra. Anche questo altera la risposta del sistema. Poi, quella parete nuda dietro i diffusori non va per niente bene, andrebbe resa un po' più assorbente: quadro in tela, piccolo arazzo, pannello fonoassorbente...magari qualcosa di facile da rimuovere, visto che su quella parete ci proietti i film. Infine il giradischi a fianco di un woofer, mi sorprende che riesca a suonare senza saltare i solchi! Insomma, mi sembra che ci siano tutti gli ingredienti per ottenere un suono insoddisfacente. O metti mano alle cose che non vanno o non ci sarà né ampli né casse che possano riuscire nel miracolo. Mi spiace, ma c'è un limite alle aspettative sensate se non si dispone di uno spazio adeguato.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Il mezzo e il modo
Buongiorno Lucio, leggo da molto tempo TNT-Audio e negli ultimi anni gli articoli che preferisco non sono quelli delle prove ma quelli che cercano di indagare tendenze e novità nel mondo dell'audio. Ho letto con interesse lettera e risposta "Mercato della musica" sul cambiamento di fruizione dei supporti e vorrei dire la mia.
È vero che il supporto fisico o immateriale non determina come ascolterò la musica se in modo distratto o dedicandole anima e corpo ma è innegabile che il mezzo influenzi il modo. Da giovane investivo i miei pochi danari per l'acquisto degli LP sui quali mi documentavo certo, ma l'acquisto errato era sempre un rischio e prima di bollarlo come inascoltabile dovevo dare a quel disco più possibilità: lo mettevo sul piatto tre volte e se alla fine non mi conquistava lo abbandonavo per qualche anno per poi riprenderlo. Ora spesso provo ad ascoltare qualcosa da Qobuz per poi cambiare e cambiare ancora senza appagamento. Ma in me c'è qualcosa di più profondo che è andato modificandosi: ora cerco la musica come la vorrei e non come l'ha scritta l'artista. Vorrei la musica fatta per me con i suoni che voglio io e i testi che mi compiacciono. Ho perso quella capacità di ascolto che mi aveva fatto apprezzare musiche diverse da me, che magari non capivo subito ma che dopo averne trovato la chiave aprivano mondi nuovi. Paradossalmente sembra che con la possibilità di ascoltare quattro milioni di brani (credo siano i brani presenti su Qobuz) il mondo si sia ristretto forse perché anche quattro milioni è un numero finito mentre prima mi sembrava ci fosse a disposizione un universo.
Con i miei famigliari e gli amici critico chi sul web si chiude nella propria bolla di notizie che confermano il suo pensiero aiutato dagli algoritmi che propinano solo ciò che vuole vedere. Ma sono diventato anche io così. Posso ascoltare tutta la musica che voglio con una fedeltà mai avuta in passato ma sono sordo. Sono sordo alle novità e al cambiamento ma soprattutto sono sordo a chi fa musica diversa da come la vorrei sentire io.
Non sono tanto d'accordo con te Lucio che qualche settimana fa scrivevi che la rivoluzione green nella musica corrisponde all'abbandono del supporto fisico. Non ho i dati alla mano ma temo che poter accedere in ogni momento a quantità enormi di file non sia quanto di più sostenibile esista. Se come penso il mezzo condiziona il modo, potrei essere arrivato sull'orlo del consumo musicale bulimico, quanto di più odioso esista per me che considero la musica venerabile. Chissà se un ritorno a una qualche forma di acquisto mirato non sia più salutare per la fruizione e per l'ambiente.
Grazie a tutti coloro che fanno questo giornale.
Stefano - E-mail: epobon (at) yahoo.it
LC
Caro Stefano,
ti ringrazio per le acute osservazioni, che però condivido solo in parte. Parto dalla fine, ovvero l'aspetto green (che, per inciso, mi interessa pure poco): è innegabile che i server che distribuiscono musica siano inquinanti, ma i supporti fisici, a mio parere lo sono di più, perché non solo consumano grandi quantità di materie prime ed energia per la realizzazione, l'impacchettamento e la spedizione (pensa agli LP, ingombranti e pesanti) ma soprattutto perché non fanno altro che aumentare l'entropia del pianeta, ed è tutta plastica che prima o poi finirà al macero. Non è infatti detto che i supporti fisici si tramandino di generazione in generazione come accadeva una volta.
Per quanto riguarda invece la fruizione il disaccordo aumenta: non è che ti fossilizzi solo su ciò che ti piace perché tanto puoi cambiare rapidamente con un click, ma perché, come tanti di noi, hai raggiunto un'età nella quale la curiosità per il nuovo viene meno, basti vedere che musica ascoltano oggi gli audiofili over 50. Per evitare questo occorre avere una mentalità diversa, che è quella del ricercatore, patologicamente attratto - come lo sono io - dalle novità. Certo, mi aiuta il fatto che la ricerca sia il mio mestiere, ma ne ho fatto una ragione di vita. Per me, quindi, avere a disposizione di click milioni di dischi nuovi ogni giorno è bellissimo, qualcosa che una volta potevo solo sognare, visto che le finanze mi permettevano l'acquisto di pochi dischi per volta. Di conseguenza il vero cambiamento siamo noi, e il nostro modo di sfruttare le nuove possibilità in maniera efficace.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Raffaele,
va benissimo anche così, inutile cambiare se non si sente l'esigenza impellente. La vivacità del Fosi V3 ben si sposa con la composta musicalità delle Elac B5. Insieme formano un'accoppiata dal rapporto qualità/prezzo stellare. Se e quando sentirai l'esigenza di fare un passo avanti, le DBR 62 (o altro) saranno un passo avanti praticamente sicuro. Intanto chiedo in prova la nuova serie Debut di Elac, sono molto curioso di vedere e sentire cosa si sono inventati per migliorare questi eccellenti diffusori di classe budget.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Esce anche il nuovo, atteso album dei Coldplay, intitolato Moon Music. Questa è uno dei primi singoli estratti, la dolce ballata All my love.
Archivio!
Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.
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