Audio Note (UK) Io 1

[Testina Audio Note Io 1 vista di lato]

Testina MC

[English version here]

Prodotto: testina Audio Note Io 1 MC
Produttore: Audio Note - Gran Bretagna
Prezzo: Io 1: € 4.000; Step up AN S3L: € 3.650 - Il prezzo può variare
Recensore: Graeme Budd - TNT Francia
Pubblicato: Maggio, 2021
Traduttore: Roberto Felletti

Un paio di anni fa avevo provato l'Audio Note(UK) TT2 Deluxe con il braccio Arm 2(II). In quell'occasione la prova era stata effettuata con l'associata testina MM IQ3 e dopo la recensione era successo che Peter, dall'Audio Note, mi scrivesse questo in una delle sue email: “aspetta soltanto di ascoltarlo con una testina Io 1.” Ebbene, chi sono io per rifiutare? Da quando me l'ha mandata è stata messa e tolta dal giradischi più volte nel corso di varie altre recensioni, e mi sembra più che giusto che abbia una sua recensione.

Ma, prima, qualche informazione sulla serie Io di testine e (come vedremo) le aggiunte necessarie di cui avrete bisogno per farne funzionare una. La serie Io consta di quattro modelli denominati Io 1, Io 2, Io Gold e Io Ltd. I primi tre hanno i soliti magneti permanenti che trovate in molte testine - si differenziano per il tipo di diamante usato e per la loro massa - mentre la Ltd utilizza bobine di campo per fornire il campo magnetico e quindi è dotata di un alimentatore aggiuntivo e richiede due cavi extra sul braccio. Fortunatamente, il modello che ho qui è abbastanza semplice da usare, ma c'è una trappola per gli sprovveduti; quindi, dita sul pulsante e vediamo se la scoprite.

Il sito AN(UK) elenca le specifiche della Io 1 come segue:

Tensione di uscita 0,04 mV - 5 cm/s
Impedenza interna 1 Ω
Impedenza di accoppiamento 3-4 Ω
Intervallo di frequenza 0 - 50 kHz, ± 2 dB (test dinamico)
Separazione >30 dB a 1 kHz
Cedevolezza (tipica) (orizzontale) 5 - 10 µm/mN / (verticale) 5 - 10 µm/mN
Peso 11 g
Pressione dello stilo 2-3 g (2,5 g ottimale)
Cantilever Titanio
Tipo di stilo Diamante AN Tipo 2

Chi tra voi ha la vista acuta si sarà accorto del valore ultra-ultra-basso di uscita e della bassa impedenza di accoppiamento, e questo comporta una lettura aggiuntiva del catalogo AN(UK) perché avrete bisogno di un trasformatore step-up, in quanto pochi (se ce ne sono) stadi phono in circolazione sono in grado di lavorare con quei numeri. Questo potrebbe significare che se anche avete uno stadio MC high-end, la Io 1 non sarà compatibile con esso e per far funzionare le cose dovrete apportare delle modifiche significative al comparto di pre-amplificazione phono. Ora, sono sicuro che la Audio Note vi spiegherebbe che, probabilmente, vi sta facendo un favore obbligandovi a prendere un buon stadio MM e un trasformatore step-up, e comunque, se state puntando a una testina in questa fascia di prezzo, qualche soldo in più per uno step-up non farà tanta differenza... lascio che siate voi e il vostro direttore di banca a decidere. L'Audio Note mi ha inviato un esemplare del loro trasformatore AN S3/L per elevare il segnale al livello necessario affinché uno stadio MM possa utilizzarlo. Questo trasformatore costa 3.650 euro, ma nel catalogo AN ci sono modelli sia più economici sia più costosi. L'S3/L, in particolare, è adatto alla serie Io ed è caratterizzato da dei trasformatori cablati con avvolgimenti in rame e nuclei in Mu Metal 250. Naturalmente è possibile utilizzare sia i modelli più economici sia i modelli più costosi, dal modesto S1/L al bestione S9/L. A quanto pare, un percorso comune è prendere l'S1/L a 925 euro per poi passare all'S3/L o ai modelli superiori se le finanze lo permettono.

Coloro che hanno la vista d'aquila e la memoria da elefante (che non è una combinazione comune, lo ammetto) avranno notato un cantilever simile e delle specifiche simili a quelle della IQ3. Quindi, di fatto, la lettura dei solchi avviene con lo stesso equipaggiamento della IQ3, ma il segnale elettrico è generato da una bobina mobile anziché da un magnete mobile. Le bobine in questione sono costituite da conduttori in argento puro al 99,99% e sono realizzate su misura per l'Audio Note - l'obiettivo è ottenere la minima massa per la bobina e la massima purezza per il segnale. Il corpo della testina è progettato per ridurre al minimo le risonanze tramite delle placche laterali in alluminio e una sezione centrale in legno, e al momento è disponibile in blu o rosso (vedere foto sotto). Quella che ho qui ha il corpo nero ma non mi lamento, sebbene un mix di rosso e blu avrebbe conferito un certo tricolore, je ne sais quoi, alla testina... Quindi, questo cambio di tecnologia cosa ha apportato rispetto alla controparte MM? È tempo di ascolti...

[Testina Io 1 - colori disponibili]
Opzioni di colore al momento disponibili (foto di Carlo Marengo)

Ho usato la testina Io 1 con la combinazione Audio Note TT2 Deluxe/Arm 2 II. Ho provato tutti gli stadi phono MM che ho avuto di recente, tra cui il Graham Slee Accession, l'Audio Kultura Iskra 1, il Fezz Audio Gratia, l'Audio Note R Zero II phono e il mio CEC PH53. Gli amplificatori variavano, ma in genere in uso c'era il Canary Audio CA608 LV o l'Audio Note Oto SE. I diffusori erano i Living Voice IBX-RW3 oppure gli Audio Note AN-J SPe.

L'ascolto

In realtà, prima dell'ascolto parleremo un po' della configurazione. La Io 1 è piuttosto facile da allineare grazie ai bordi squadrati, sebbene il corpo, non filettato, sia una seccatura rispetto alla serie IQ. Ho usato i soliti due bulloni, ma è possibile usarne fino a sei (!) per garantire l'accoppiamento migliore con il porta-testina, che si potrebbe considerare un po' rognoso. Tuttavia, la lamentela principale riguarda il diametro dei pin del connettore, che non è uguale tra la serie IQ e la serie Io. Questo significa o pizzicare i cavi del braccio o lottare per metterli quando si scambiano due testine del medesimo produttore. Fare una cosa del genere con una testina da 4.000 euro (che sia o meno in prestito) non è un'operazione adatta ai deboli di cuore, ma nell'interesse di questa recensione ho perseverato e sono stato più che felice di averlo fatto.

[Testina Io 1 vista dall'alto]
Fori per bulloni extra e dadi rognosi, ma allineamento facile

Ho usato a lungo la IQ3 nel mio impianto e decisamente è la migliore testina MM che abbia mai ascoltato. Sostanzialmente è molto neutrale, nel miglior senso della parola; non imprime il suo carattere alla musica e semplicemente riproduce le cose così come sono - ricordate che neutrale non significa che tutto deve suonare nello stesso modo o in maniera noiosa. La Io 1 inizia dove la IQ3 lascia e porta le cose a un altro livello. Non è che aggiunga i fuochi artificiali o un basso da triturare le ossa. Semplicemente prende la coerenza e la neutralità del compagno di scuderia MM e aggiunge una consistente quantità di realismo. O, piuttosto, lascia trasparire il realismo - non è un artificio.

Cominciando dall'estremo superiore, la Io è in grado di riprodurre nettamente i charleston, proiettandoli all'esterno e in avanti dai diffusori, quando è richiesto, oppure disponendoli con precisione sul palcoscenico quando non lo è (o entrambe le cose allo stesso tempo se necessario). Scendendo di frequenza, le voci hanno proiezione, carattere e articolazione. Sentirete le sottili differenze nella formulazione nel corso della stessa linea, in momenti diversi durante la canzone. Inoltre questa testina riesce a separare la mano destra e la mano sinistra nelle parti di pianoforte, quando esse lavorano insieme. Le percussioni hanno i giusti e distinti livelli di potenza, che siano suonati o programmati. Inoltre fluiscono meravigliosamente, una caratteristica che, retrospettivamente, sentivo deludente con la IQ3, la quale può suonare leggermente innaturale in confronto. Il basso è elastico quando serve e il rimbombo d'ambiente è quello presente nel disco.

Prima che mi sovrecciti, suppongo che alcuni esempi musicali sarebbero utili per illustrare quanto detto sopra. Uno dei primi brani che ho ascoltato è stato All Res, dei GoGo Penguin, dall'album Man Made Object. Con la IQ3 è godibile, ma le percussioni sembrano trattenute e in un certo senso privano il brano di fluidità. La Io 1 rende le percussioni più umane e amalgama la band. Il contrabbasso suona più profondo e in maniera più simile allo strumento reale. È in questo brano che è più evidente l'interazione tra mano destra e mano sinistra a cui mi riferivo prima - la mano sinistra suona un costante ostinato pulsante che permette alla mano destra di fornire la melodia e gli assoli.

Sostanzialmente il jazz pianistico suona bene con la maggior parte degli impianti, ecco perché lo si sente spesso alle mostre hi-fi (ronf ronf). Pertanto ho pensato di dover essere un po' più cattivo con la Io 1 e ho tirato fuori The Fat on the Land dei Prodigy. Il brano di apertura, Smack my Bitch Up, comincia con parti multiple (in effetti più di quanto pensassi) di sintetizzatori in cascata che crescono finché non entrano il basso e la drum machine. Spesso commetto l'errore di alzare troppo il volume e poi devo abbassarlo. In questo caso, probabilmente, avrei dovuto farlo, ma sono stato assalito, nel modo più piacevole possibile, da un basso da far tremare la sedia nonché da una notevolissima dinamica sulle parti di sintetizzatore e sulle percussioni. La Io 1 riesce a ottenere l'equilibrio giusto tra alte frequenze dettagliate e precisione senza trapanarvi le orecchie con la brillantezza.

Parachutes è il primo album dei Coldplay (e secondo il mio modesto parere, è di gran lunga il migliore e probabilmente l'unico che vale la pena acquistare). Ascoltare l'intero lato 1, da Don't Panic a Yellow (che per una volta tanto non sembra leggermente stridula nonostante sia alla fine del lato), permette alla Io 1 di risplendere. Noterete l'incongruenza nei colpi di charleston e il suono leggermente meccanico e prevedibile dei piatti ride. Vi renderete anche conto che Chris Martin ha un modo di esprimersi grandioso e vi accorgerete dell'imperfetta, eppure intrinsecamente umana, pennata della chitarra acustica. Tutto questo si amalgama per suonare come farebbe un giovane gruppo che fa musica per il proprio primo album, prima di sentire il bisogno della megalomania e di stupidi costumi di scena, oltre al fatto che il produttore/la produttrice (a suo merito) abbia permesso loro di farlo. Ed è ciò che lo rende grande e la Io 1 permette a loro di essere grandi e a voi di apprezzarlo. Però non mettete i Police subito dopo, altrimenti sembrerà che Martin e i suoi amici non abbiano mai suonato i loro strumenti in vita loro.

Ma io ho commesso quell'errore, però questo ha permesso alla Io 1 di mostrare che bella squadra fossero i Police. Il brano Spirits in the Material World è amalgamato con precisione nel suo svolgimento - spesso il basso è slegato dai sintetizzatori e può finire per essere un po' confuso con molti impianti. Il disco che ho è una raccolta di singoli e presenta rumore di superficie, ma la Io comunque svolge un ottimo lavoro e lascia scorrere la musica, e voi semplicemente notate l'esecuzione. E sì, Stewart Copeland è ancor più ovviamente brillante...

Per quanto riguarda le stampe da quattro soldi, ho anche una copia dei Greatest Hits di Dave Brubeck, acquistata a poco molti anni fa; si tratta della solita roba incisa a basso livello su vinile sottile degli anni '70. Non dirò che la Io la fa suonare come un 45 giri 180 g masterizzato a velocità dimezzata. Non riesce a fare l'impossibile. Ma anche in questo caso permette alla musica di scorrere attraverso il rumore e separa gli strumenti, consentendovi di apprezzare l'insieme o anche solo una specifica parte. E no, non ho ascoltato Take Five, ma non ho mai sentito suonare così chiaramente e realisticamente l'ancia del sassofono in Blue Rondo à la Turk.

E questa è una delle descrizioni più semplici e migliori che posso dare della Io 1 - suona reale. Niente è eccessivo o sminuito. I musicisti bravi suonano come musicisti bravi, i musicisti scarsi suonano come musicisti scarsi. La testina fa del suo meglio per ottenere, e poi offrire, la ricostruzione più accurata possibile di quello che le date in pasto. E, realisticamente, non potete chiedere di più a qualsiasi componente.

Conclusioni

Va bene, non si può negare che questa testina costa una consistente (!) somma di denaro e che dovete spendere almeno un 25% in più per procurarvi un trasformatore step-up per poterla usare. Oh, e ci va anche un altro cavo, così il budget si è appena alzato di un altro po'. Ad essere onesti, relativamente a quello che ottenete fisicamente in base ai vostri parametri monetari, anche le mountain bike in fibra di carbonio sembrano convenienti in confronto. Ci sarà qualcuno che mi scriverà dicendomi che la sua configurazione per lo streaming 24/192 è di gran lunga migliore a livello di specifiche “sulla carta” e usando un approccio fai-da-te con Raspberry Pi verrà a costare quanto un tè pomeridiano al Ritz.

Francamente niente di tutto questo mi infastidisce e so (come è il caso di molta roba specialistica) che questo non è un prodotto per tutti. Sì, può richiedere un riesame su come l'amplificherete e può richiedere un cambio di stadio phono se avete un dispositivo solo MC tradizionale di tipo “guadagno normale, opzioni di carico normali” (e non chiedetemi come farla funzionare con un pre-amplificatore Naim con schede phono). Tuttavia, se disponete di un giradischi adeguatamente high-end, nonché del budget corrispondente, e state cercando di ottenere più musica dal vostro impianto e un maggiore coinvolgimento in quella musica, allora questo è un modo seriamente buono di fare le cose. Se rientrate in questo ambito, vi consiglio di formare un'ordinata e socialmente distanziata coda davanti alla porta del vostro rivenditore Audio Note(UK) di zona il prima possibile.

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