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Cairn Fog v2.0 + scheda Soft 24/192 - CD player

A day without rain

[Cairn Fog + Soft]
[English version]

Prodotto: Cairn Fog v2.0 + scheda Soft 24/192
Costruttore: Cairn by Ezo - Francia
Prezzo approx.: 1750 Euro (con scheda Soft)
Distribuito in Italia da B&B Audio Concetti Sonori srl
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Maggio, 2003

Ci siamo già occupati di prodotti della francese Cairn in occasione della prova della coppia pre Nanda + finali mono K1. La Ezo/Cairn è una vivace Azienda francese specializzata in amplificazioni e lettori CD. In catalogo è presente un solo modello di lettore CD, il Fog, che però può essere upgradato successivamente con l'aggiunta della scheda opzionale Soft, scheda di upsampling 24/192 della quale parlerò in dettaglio tra breve.

Costruzione, tecnica e dotazioni

Il Fog ha un aspetto ed una funzionalità molto diverse dal solito e certo si distingue dalla gran massa degli apparecchi presenti sul mercato. Il cabinet appare solido e ben rifinito (frontale in alluminio da 1 cm), dal rassicurante peso di 8 kg e le dimensioni "standard" pari a 43 cm di larghezza, 9 di altezza e 31 di profondità. Una manopolona tipo jog-dial, un display di un bel blue "elettrico" disattivabile (loro lo chiamano "Blue Azur") e tre pulsantini anonimi completano il pannello frontale.
Non c'è un vero e proprio pulsante d'accensione, è previsto lo stand-by continuato. Il colore standard è quello che vedete in foto (alluminio anodizzato) ma una versione nera dovrebbe essere disponibile su richiesta.
Sulle funzioni attivabili dal frontale parlerò in seguito, per fortuna che c'è un completo telecomando a venire in aiuto, altrimenti si farebbe davvero fatica a capire come far funzionare il Fog (nessuna scritta o serigrafia è presente sulla manopola o sui tasti). Il volume d'uscita è regolabile ed è pure presente una duplice scelta di filtro digitale (o pendenza dello stesso), attivabile "al volo" dal telecomando.

Sul pannello posteriore spiccano le uscite bilanciate XLR (ma sono presenti anche i più tradizionali RCA dorati) e l'uscita digitale solo OTTICA TosLink (no coassiale!). Non è prevista alcuna uscita cuffia, mentre il cavo d'alimentazione è staccabile con vaschetta a norma IEC. I quattro piedini sono provvisti di un inserto in gomma antivibrazioni. Non si tratta dei soliti piedini di "massa" ma di oggetti in alluminio e gomma sviluppati e pensati apposta per questo lettore.

All'interno, la buona costruzione mette in luce una ingegnerizzazione attenta ed ordinata. La meccanica è una Sony dicharata CDM14BL dotata di gruppo laser KSS-213B. A fornire l'alimentazione a tutta la macchina ci pensa un grosso toroidale della Toroid International S.L. da ben 200 VA. Andrebbe bene su un ampli integrato di media potenza!
I circuiti risiedono invece su uno stampato a doppia faccia con fori metallizzati. Il chip preposto al trattamento del segnale digitale è il ben noto Crystal 4392 mentre il resto della macchina viene gestito da una logica Sony facente capo al chippone Sony CXP 82832. La schedina aggiuntiva Soft, invece, si occupa di effettuare l'upsampling da 24/96 a 24/192 e si basa intorno al solito Analog Devices AD 1896.
Il Fog, di serie senza scheda Soft, è un lettore 24/96. Con l'aggiunta della scheda Soft (che si inserisce facilmente, come le schede Naim Audio, per capirci) il Fog diventa una macchina upsamplata (orrore linguistico) a 24/192, come impone la moda odierna (vedasi North Star, dCS ed altri). Il costo dell'upgrade - un po' alto in verità - è di 550 Euro, esattamente la differenza tra il Fog "base" e la versione "upgraded".
Tale miglioramento può essere effettuato in qualsiasi momento.
Le caratteristiche tecniche dichiarate sono molto sintetiche e riportano una impedenza d'uscita contenuta in soli 50 ohm ed una gamma dinamica di 120 dB.

[Vista interna del Cairn Fog]

Cairn Fog V2.0 + Soft 24/192 - vista interna

Il Cairn Fog oggetto di questa prova è in versione Soft. Purtroppo, non ho potuto valutare l'effetto "con e senza" scheda Soft perchè, estraendo quest'ultima, la macchina si chiudeva in un ostinato mutismo, segnalato dalla scritta "DAC Error" nel display.

Avrei dovuto tenere questo Cairn per circa 2 mesi, così almeno avevo promesso al cortese e sempre disponibile distributore italiano. Potrei accampare le scuse più accettabili e sensate ma, a dirla tutta, ho fatto fatica a separarmi da questa macchina: leggendo le note d'ascolto che seguono capirete perchè. Devo comunque fare pubblica ammenda per questo mio "lassismo" poco professionale e mi rimetto alla clemenza della corte. Il fatto è che non mi capita spesso di non aver voglia di reimpacchettare tutto e rispedire indietro gli apparecchi. Ho avuto dunque occasione di provare il Cairn Fog in una varietà di abbinamenti notevole, avendo modo di confemare le prime, estremamente positive, sensazioni iniziali.

A day without rain

Quante volte vi sarà capitato di leggere e di sperimentare di persona il vecchio adagio del recensore HiFi di turno: "non giudicate mai un apparecchio appena installato, prendetevi almeno una settimana di tempo, familiarizzate con esso, poi giudicatelo". Un accidente. Si, un accidente, avete letto bene.
Il Cairn Fog sarà anche la maledetta eccezione alla regola ma dal primo minuto che l'ho collegato ho capito che si trattava di una macchina speciale. Ho capito che non avrei dovuto sudare le classiche sette camicie per estrarne il carattere sonoro, la sua personalità.
La semplicità con la quale si capisce che suona "giusto" è disarmante, da lasciare interdetti, specie se abituati a faticare non poco prima di individuare i tratti salienti di un apparecchio HiFi.
Il Fog è così: naturale, lo capisci subito, fluido, levigato, suadente. Suona in quella maniera che ti fa sentire "a casa". Avete mai avuto l'impressione di salire su un'auto con la sensazione di averla guidata da sempre o di visitare una casa dove vi sembra di aver vissuto sino a quel momento? Ecco, la sensazione che ho provato col Cairn Fog ricorda molto da vicino queste "vibrazioni". Eppure, nei miei impianti non è presente una macchina digitale che ci somigli dal punta di vista sonoro.
Si tratta di un suono assolutamente naturale, poco affaticante, in linea con quella che sembra essere la connotazione più tipica delle ultime macchine con upsampling 24/192. Per certi versi, infatti, la somiglianza con la coppia NorthStar 192 è notevole. Il Fog possiede la stessa mancanza di asprezza digitale, la stessa fluidità, la stessa "facilità" con la quale si lasciano ascoltare.

Non è un suono spettacolare in senso pirotecnico, infatti può anche essere che qualcuno lo trovi poco "digitale", nel senso migliore del termine (dinamico, ricco in alte frequenze, estremamente dettagliato). Bastano però pochi secondi per capire che il Cairn Fog regala all'ascoltare un'enorme quantità di informazioni proprio in gamma medio-alta, porgendola con garbo e raffinatezza, senza strafare ma senza perdere MAI di definizione e precisione.
Tonalmente si presenta chiaro, oserei dire "fresco", con una gamma bassa un po' leggera ma ben definita. E' la prima volta che una macchina con un basso non esattamente "possente" mi conquista, essendo il sottoscritto quello che gli anglosassoni definirebbero un "bass freak", cioè un amante dei bassi (leggi: estensione e potenza).
Il fatto è che questa leggerezza del basso riesce a passare quasi inosservata, perchè caratteristica perfettamente coesa col resto dell'impostazione sonora. Vi accorgete che un po' di "peso" manca ma non riuscite a vederlo come una vera mancanza, piuttosto una conseguenza logica dell'impostazione della macchina.
Quel che riesce a fare il Fog con gli strumenti ad arco e con le voci è qualcosa di disarmante per la apparente facilità con la quale riesce a districarsi anche nei momenti e nei passaggi più impegnativi. Non strilla, mai, non stride, pur riuscendo nel difficile compito di estrarre dai dischetti CD una gamma medio-alta precisissima e del tutto "naturale".
Gli strumenti posseggono la giusta caratterizzazione timbrica data dal materiale del quale sono costituiti: così, triangoli e campanelli scintillano nella loro naturale metallicità, senza diventare scatolette di latta percosse con un cucchiaio. I violini mostrano la natura delle loro corde, taglienti quando maltrattate, suadenti e carezzevoli quando suonate con dolcezza.
Il test "terribile" per eccellenza, sua Maestà il pianoforte, passa con promozione a pieni voti, ricco di armoniche, giustamente corposo, con le parti della mano destra nettamente separate da quelle della mano sinistra, col giusto "piglio" percussivo dei martelletti che picchiano sulle corde.

Questa ottima performance con gli strumenti acustici non viene dimenticata quando sul cassettino fanno capolino i miei dischi rock preferiti. Chi ha detto che la Musica elettrificata non giova di un trattamento "preciso" e rispettoso? Basta sentire le chitarre elettriche o gli artificiali suoni dei synth per rendersi conto che il Fog rispetta tutta la Musica, in tutte le sue espressioni e colori, sia quando indossa il frac che il giubbotto in pelle. Esistono macchine più "cattive" questo è certo (Rega Planet, i vari Naim, lo stesso Teac VRDS 9 mod. AM Audio...) con una gamma bassa più esplosiva, ma la prestazione del Fog anche coi generi più "sporchi" è di assoluto rilievo.

In definitiva, questo lettore fa esattamente quel che dovrebbe fare una macchina digitale ben suonante: estrae tante informazioni dai dischetti e le porge all'ascoltatore con grazia ma anche con notevole capacità introspettiva. Non addolcisce volutamente, ne' tende mai ad esagerare sul versante opposto.

Tenete conto che queste sensazioni d'ascolto sono riferite al lettore in settaggio di "default" ovvero col volume d'uscita al massimo e filtro digitale standard. Il secondo settaggio di filtratura digitale mi ha lasciato un po' perplesso, apparentemente aumenta la presenza della gamma medio-alta ma contemporaneamente affiora un che di metallico piuttosto fastidioso, una volta che si è abituati al suono così poco affaticante del settaggio standard.
Francamente, non capisco a chi possa servire questa seconda opzione, che fa suonare il Cairn Fog leggermente sgraziato e ruvido in gamma alta. Idem dicasi per il controllo del volume. Qualunque altra posizione diversa da quella di "max" fa suonare la macchina percettibilmente peggio, meno a fuoco e meno dinamica. Pertanto ho deciso di riportare le impressioni d'ascolto relative al solo settaggio di "default", quello che appare all'accensione del Fog.

Dinamica

La naturalezza con la quale il Cairn svolge il suo compito si riflette anche nelle sue prestazioni dinamiche. In questa fascia di prezzo esistono lettori più esuberanti (uno su tutti, il Teac VRDS 9 con modifica AM Audio) ma il Cairn non si lascia intimidire: fa il suo mestiere con garbo, precisione e vitalità, quella che basta per rendere l'ascolto della Musica, anche quella più ritmata, sempre piacevole e coinvolgente.
Non è tanto la macrodinamica in assoluto ad impressionare quanto la ottima capacità di scansione dei tempi musicali, senza code, incertezze o "scollamenti" e ritardi. Si percepisce che gli strumenti suonano "tutti insieme" e non ognuno per conto proprio, segno che i tempi sono rispettati. Credetemi, non è un compito facile. Anche lettori acclamati da critica e pubblico (come il Cambridge D500 da me recensito qualche tempo fa) falliscono miseramente quando si avventurano in questo campo. E' possibile che sia un problema di alimentazione che non riesce a far fronte alle richieste dei circuiti, per cui alla fine non fornisce l'energia necessaria nel momento giusto, fatto sta che il "timing" - per dirla all'inglese - è una caratteristica propria degli apparecchi progettati pensando alla Musica, piuttosto che a compiacere le orecchie di un pubblico più vasto possibile il quale, incapace di giudicare aspetti così "secondari" (e che secondari non sono!) riesce a giudicare solo "quanti" bassi e "quanti" alti riproduce un apparecchio HiFi.

Non so se vi è mai capitato di assistere ad un concerto dal vivo, magari rock, con un sistema di diffusione audio scadente, tonalmente squilibrato e magari pure in distorsione. Eppure, se la band che suona è in gamba, la Musica trascina, perchè contiene al suo interno quel ritmo che fa vibrare all'unisono le corde dell'emozione. Quando questa magia si realizza, ci si dimentica del suono "sporco" e squilibrato e si è un tutt'uno coi musicisti.
Ecco, il Fog riesce nella magia e, di più, lo fa in completa tranquillità, senza perdersi per strada alcunchè.
Non so, sarà la sezione di alimentazione davvero sovradimensionata, sarà l'aria, sarà l'acqua.... :-) sarà quel che vi pare, ma questo Cairn non delude, neppure nei passaggi più intricati e vigorosi che gli ho fatto digerire.
Non fa saltare sulla sedia, questo no, ma fa battere forte il piede sul pavimento.
La microdinamica, poi, è su altissimi livelli, come vi potete immaginare. Precisione, ricchezza armonica e rispetto dei tempi non possono che portare ad una performance superba da questo particolare punto di vista.

Immagine 3D

Entusiasmato dal comportamento del lettore francese, sul piano timbrico e dinamico, mi aspettavo forse troppo sul versante della scena tridimensionale. Così, il palcoscenico che riproduce è sì ampio e profondo ma potrebbe esserlo di più. Tutto si svolge alle spalle dei diffusori, in uno spazio che è tridimensionalmente corretto ma non estesissimo nelle tre direzioni. Anche la dislocazione orizzontale dei singoli protagonisti della scena appare meno precisa di come dovrebbe essere. Ogni tanto mi è parso di notare un accentramento eccessivo della scena. Si tratta di caratteristiche peculiari, più che di veri e propri difetti. Anzi, diciamo meglio, è più una questione di personalità del lettore e di gusti personali del recensore. Comunque, cercate di non fraintendere: l'immagine 3D di questo Fog è assolutamente godibile e realistica e sebbene non sia estesissima è stabile ed a fuoco.

Lamentele

Tantissime dal punto di vista costruttivo. Comincio da quella che mi ha infastidito di più. Gli RCA d'uscita, nel modello in esame, avevano un diametro leggermente diverso e quello relativo al canale sinistro era più piccolo dello standard. Quindi, TUTTI (dico TUTTI) i cavi che ho provato ci ballavano un po' intorno. In pratica, il contatto era un po' "lasco". Tutto OK con la presa RCA relativa al canale destro, invece. Si tratta di cose che su una macchina da 1750 Euro NON DEVONO SUCCEDERE (scarso controllo di qualità da parte del fornitore dei connettori e scarso controllo di qualità successivo?).
Ancora, uno dei tre tastini nel pannello frontale era non funzionante, come se fosse privo di "click". Probabilmente il Fog a mia disposizione aveva girato parecchio o forse qualcosa si è danneggiata nel trasporto (capita), però la solidità dei tastini (ho dato uno sguardo all'interno) è tutt'altro che a prova di bomba.
L'ergonomia, poi, ovvero l'interfaccia uomo-macchina, è stata sacrificata del tutto in favore dell'estetica. L'ho avuto in prova per molti mesi e nonostante questo non sono riuscito MAI a far funzionare a dovere il jog-dial per il salto di traccia ed a ricordare le funzioni dei tre tastini. Probabilmente sono io ad essere impedito, ma di macchine ne vedo molte e mai mi era capitata una situazione del genere, piuttosto irritante.
L'accesso alle tracce, poi, è piuttosto lento (1 sec e più) sia da jog-dial che da telecomando, tanto che si è tentati di ripremere skip pensando che il comando non sia stato ricevuto.
Ogni tanto il jog-dial ha mostrato "risposte" del tutto erratiche, quasi random. Oltretutto, il manopolone preposto non era montato benissimo e ruotava in maniera non perfettamente "assiale". Possono apparire dettagli insignificanti e forse lo sono, ma non su una macchina di questo prezzo. Non pretendo la perfezione operativa di Audio Research o di Wadia ma, accidenti, c'è un limite a tutto!
A parte queste cose, il resto della costruzione appare solida e ben realizzata.
Il telecomando "standard" (non quello spaziale "Roc" che avete visto nella prova del pre Nanda) rispecchia la stessa ergonomia "fantasiosa". Il tastierino numerico per la selezione delle tracce è invertito rispetto alla consueta posizione dei numeri.
Quindi, il primo pulsante in alto a sinistra non è 1, come in tutti i telecomandi di questo mondo, ma è il numero 7. Il pulsante 1 lo trovate in basso a sinistra, in terza fila. Siccome sono abituato a cambiare traccia senza guardare il telecomdando (immagino facciate anche voi così coi canali della TV, ad es.) è chiaro che se si vuole ascoltare la traccia 1 e parte la 7 può essere seccante, specie se pensiamo che l'azione di accesso alla traccia è pure più lenta del solito.

Dal punto di vista sonoro, per fortuna, ho ben poco da dire: è una macchina affascinante, forse appena leggera in basso, ma che si fa perdonare questa sua timidezza molto facilmente, regalando all'ascoltatore un suono di una naturalezza disarmante.

Qualche consiglio

I soliti: non lesinate sulla qualità dei cavi di segnale e, se potete e ci credete, sostituite il cavo d'alimentazione. Inoltre, invertite la posizione della spina nella presa di rete: il cambiamento non è drammatico ma si sente. Segnatevi la posizione "migliore" e tenete quella.
Come partners, non vedo controindicazioni particolari, tranne - forse - evitare catene troppo leggere in basso perchè l'introduzione del Fog potrebbe accentuare questa tendenza e portare ad uno squilibrio.

Conclusioni

Ho odiato - sin dal primo giorno - il Cairn Fog per via del suo modo di interfacciarsi con l'utilizzatore. Allo stesso modo l'ho amato sin dal primo minuto per il suo suono così intelligente, umano e ricco di fascino. Il nome non è dei più felici per un apparecchio HiFi: "Fog" in inglese significa nebbia. Ebbene, di "nebuloso" nel suono di questo lettore c'è davvero ben poco anzi, in onore alle sue prestazioni musicali, mi sono permesso di sottotitolare questo articolo "A day without rain" (bellissimo disco di Enja - 8573-85986-2 Wea). Avete presente il colore del cielo dopo un violento temporale estivo?

© Copyright 2003 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

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