Prodotto: Cocktail Audio X10 music server/streamer/player
Produttore: Novatron - Corea
Prezzo di listino: 349€
Distributore per l'Italia: Palmtop Italia
Recensori: Lucio Cadeddu & Mattia Bellinzona - TNT Italy
Pubblicato: Novembre, 2013
Con la rapida crescita del mercato della musica cosiddetta liquida tanti nuovi prodotti stanno arricchendo l'offerta disponibile per gli appassionati. Nel mercato propriamente HiFi sono ormai numerose le macchine che svolgono la funzione di music server, capaci di suonare i CD, estrarne il contenuto e memorizzarlo su hard disk, suonare file musicali dalla rete, da un PC, da vari supporti fisici. Spesso, però, si tratta di macchine complicate e costose.
Il prodotto oggetto di questa prova si propone invece come scatola magica omnicomprensiva, capace in un colpo solo di risolvere tutti i problemi collegati alla musica digitale.
Il produttore è la Novatron, un'Azienda con sede in Paldal-gu, distretto centrale della città di Suwon, nella Corea del Sud. Il prodotto è distribuito in Italia dalla Palmtop.
Non è facile riassumere in poche righe tutto ciò che può fare il Cocktail Audio X10. Diciamo che qualora si desiderasse avvicinarsi al mondo della musica liquida ma non si volesse utilizzare un PC, questo giocattolo è l'uovo di Colombo. Intanto è anche un lettore CD (legge CD, CD-R, CD-RW e DVD-R/RW), con uscita linea e uscita digitale ottica (fino a 24/96 kHz). Quando legge i CD può simultaneamente ripparli (estrarne il contenuto musicale, cioè) e salvare su hard disk. Quest'ultimo non è di serie ma all'interno del Cocktail c'è un vano per ospitare hard disk interni da 3.5", basta collegare due connettori e il gioco è fatto. Su richiesta, il Cocktail può essere venduto con hard disk integrato. Il vantaggio del non disporre di proprio hard disk interno sta nel fatto che in questo modo si può usare un hard disk che si possiede già. Ovviamente, si può collegare anche un hard disk esterno (o una flash drive) a una delle due prese USB 2.0. Una volta rippato un CD il database integrato (FreeDB) provvede a fornire tutte le informazioni sul disco, artista e copertina dell'album.
Come se non bastasse, lo si può collegare in rete (via LAN o WiFi) e farlo funzionare come music streamer e Internet radio (dalla quale si può registrare direttamente su hard disk!). In questo modo si possono suonare i file musicali presenti su un NAS o sul proprio PC e accedere alle migliaia di stazioni radio online. Supporta praticamente tutti i formati audio disponibili: Hi-Res WAV, Hi-Res FLAC, MP3, FLAC, WAV, WMA, AAC, M4A, PCM, OGG, M3U, PLS, AIFF, AIF, Apple Lossless Audio Codec (ALAC) etc. fino a 24/192 di risoluzione. L'interfaccia utente è uno schermo (non touch) a icone, navigabile con estrema semplicità grazie a un completissimo telecomando. Volendo però, si può comandare tutto sia con una web interface o persino con uno smartphone Android o Apple. Si può usare per trasferire i propri LP su hard disk, è sufficiente collegare l'uscita di un pre fono all'ingresso linea del Cocktail.
Come se tutto ciò non fosse già sufficiente, il Cocktail X10 è dotato di un amplificatore interno da 30+30 watt (su 8 Ohm, 1 kHz e 1% di THD) e pertanto può pilotare direttamente una coppia di diffusori. Ovviamente la potenza reale con tassi di distorsione HiFi e su tutta la banda è inferiore, più realisticamente stiamo parlando di una ventina di watt per canale. In altre parole: fa tutto ciò che un audiofilo desidererebbe e anche molto, molto di più. Tutto questo per un costo di 349€ (ma si trova facilmente online a meno di 300€) più i 50/100 euro per l'eventuale hard disk tradizionale, un po' di più qualora lo desideraste di tipo SSD. Qualora desideraste l'opzione WiFi vi servirà un dongle, ovvero l'antennina WiFi da collegare alla presa USB. Quella optional fornita dal Costruttore costa 25 €. Altri optional disponibili su richiesta sono un convertitore ottico-S/PDIF (25 €), un cavo di segnale in rame OFC con attacco minijack da una parte e RCA dall'altra (15€).
Nel retro, piuttosto affollato, si trovano le due prese USB, l'uscita e l'ingresso linea in standard minijack, l'uscita digitale ottica, l'uscita altoparlanti, con modestissimi connettori a molla, uscita cuffia (minijack), porta LAN Ethernet e una terza USB dedicata all'eventuale PC. È presente una piccola ventola e la presa per l'alimentatore esterno da 24V, più l'interruttore d'accensione generale.
Il cabinet è essenziale (plastica), frontalmente occupato da uno schermo LCD TFT da 3.5" e dalla fessura per i CD, superiormente da una serie di utili tasti funzione, duplicati ovviamente anche sul telecomando. Dimensioni e peso sono ridotti al minimo (180x98x147mm per 1,4 kg). L'imballo contiene un cavo USB e un completo manuale in inglese e tedesco, con tante immagini autoesplicative.
Non stanco mai di sorprendermi quando da certi scatolotti escono fuori suoni che una volta mai ci si sarebbe potuto aspettare, per cifre così basse. Questo Cocktail X10, pur non essendo stato pensato per applicazioni esattamente audiophile, si permette di non sfigurare neppure in un impianto di alto livello, offrendo un suono completo ed esteso anche agli estremi gamma, un bel basso solido e una gamma media piacevolmente pulita e vivace. A trarne beneficio sono le voci, dotate di un piacevole effetto presenza che, unito alla bassa distorsione, si lasciano ascoltare con grande facilità.
L'impostazione timbrica si presenta abbastanza neutra, priva di caratterizzazioni particolari, tendenzialmente aperta e vivace, certamente abbastanza lontana dall'eufonia tipica di certi prodotti espressamente audiophile. Sia ascoltato suonare dal CD o dalla traccia rippata su hard disk la performance è solida, credibile, per certi versi sorprendente per il prezzo. Ho avuto la sensazione che la lettura da HD fosse leggermente superiore, e di sicuro è più silenziosa, visto che non c'è il rumore del CD che gira. Ovviamente, potendo leggere anche file in alta risoluzione, ho collegato un hard disk esterno dove avevo registrato vari file musicali di questo tipo: l'accesso è rapidissimo, il suono al di là di ogni aspettativa. Si riesce, in maniera abbastanza rapida, grazie al menu semplicissimo, a spostarsi dall'hard disk al CD e viceversa per, magari, confrontare la traccia 16/44 con quella 24/96.
Il Cocktail X10 è anche capace di ricreare un soundstage sufficientemente ampio e molto stabile, persino sviluppato in profondità. Non si tratta di una macchina high-end, come è logico che sia, ma si ascolta con piacere e senza sforzi particolari.
La dinamica complessiva è buona e, ovviamente, tutto migliora se anziché utilizzare le sue uscite linea, e cioè il DAC interno e i suoi stadi d'uscita, si utilizza l'uscita digitale (ottica, convertibile in S/PDIF, volendo) collegata a un DAC di qualità superiore. Da questo punto di vista rappresenta un investimento che può crescere con le esigenze dell'acquirente: macchina tuttofare in principio, poi collegata con le sue uscite linea a un amplificazione esterna oppure ancora a un DAC esterno come meccanica/server/streamer all-inclusive.
Naturalmente, in modalità completamente stand-alone, collegato direttamente ai diffusori, il suono perde molto del suo appeal, diventa piatto e un po' moscio, perde di definizione, precisione, vivacità e anche l'impostazione timbrica vira un po' su tonalità più smussate. L'immagine tridimensionale si appiattisce e si sfuoca. Ho sperato fino alla fine che l'amplificazione interna fosse anch'essa miracolosa ma così non è. La potenza dichiarata di 30 watt per canale (su 8 Ohm con 1% di distorsione) mi è parsa francamente ottimistica, la mia sensazione è che - come già detto - siamo più vicini ai 15/20 watt reali. Diciamo che è ampiamente sufficiente con diffusori facili e abbastanza sensibili, ma già collegato a un amplificatore esterno di pari potenza e maggiore qualità (penso ai tanti integratini in Classe D, ad esempio) il suono fa un balzo in avanti in termini qualitativi e, ovviamente, quantitativi se la potenza a disposizione fosse superiore. Così come è va benissimo per iniziare ma la qualità sonora complessiva del Cocktail viene un po' castigata dall'amplificazione interna.
Costruzione & finitura
Si tratta di un prodotto realizzato senza strizzare l'occhio al classico utente audiophile, quindi non troverete alcun connettore dorato o componente surdimensionato. Anche il cabinet, di fatto molto plasticoso, certo non è fatto per solleticare i bassi istinti audiofili, abituati a cassoni di acciaio cromato e dorato.
È costruito per funzionare bene e non costare una fortuna. Certo, le connessioni minijack, l'uscita ottica e le uscite per i diffusori davvero non si possono vedere e risultano abbastanza scomode da usare, nonostante tutti gli adattatori che si vogliano utilizzare. D'altra parte il pannello posteriore è affollato, mettere connessioni standard e magari di buone dimensioni sarebbe stato veramente complicato. L'uscita digitale duplicata in coassiale non sarebbe stata una cattiva idea e non avrebbe preso tanto spazio, comunque.
La ventola c'è e un po' si sente, ma solo se si ascolta a basso volume, bisognerebbe capire bene se si possa disabilitare senza rischiare l'incolumità del piccoletto. Lo schermo, molto semplice e intuitivo, lascia credere che sia di modalità touch e a mio parere sarebbe stato meglio se lo fosse, pur mantenendo la navigabilità tramite telecomando. Magari un sistema di touch remote sarebbe stato ancora più comodo, ma si può sempre usare uno smartphone :-)
L'hard disk da acquistare a parte può essere una seccatura solo se non se ne possedesse uno, magari pronto con la nostra musica già immagazzinata. Ho collegato un HD esterno e il Cocktail mi ha immediatamente fatto navigare dentro i file in esso contenuti, l'accesso è rapidissimo.
Può gestire tanti formati diversi ma non può rippare in formato Apple Lossless, sebbene riesca tranquillamente a leggerlo. Infine il telecomando: molto ricco e completo, non è esattamente intuitivo da usare.
Suono.
Utilizzato con le uscite linea o, ancora meglio, con l'uscita digitale, questo Cocktail è davvero un oggetto cui è difficile muovere critiche sostanziali, tenendo conto del prezzo. Se la gioca tranquillamente con CD player di prezzo anche doppio. Come all-in-one, collegato direttamente ai diffusori, perde molto delle sue qualità sonore, ma è ancora godibile, certamente rappresenta un ottimo punto di partenza.
Durante il periodo col quale ho convissuto con il Cocktail Audio è transitato in sala d'ascolto un lettore CD integrato entry-level (diciamo così) il Vela CD, di stirpe Audio Analogue. Il prezzo di 500€ lo pone ovviamente sopra il Cocktail, soprattutto se si tiene conto del fatto che si tratta di un semplice lettore CD dedicato e non di un tuttofare come l'X10.
Come già anticipato nel corso della recensione del Vela, queste due macchine digitali sono molto diverse, quasi complementari. Più morbido, tranquillo e rilassato il Vela, veloce, ritmato e vivace il Cocktail. Già solo il fatto che si riesca ad ascoltare a confronto le due macchine la dice lunga sull'incredibile rapporto qualità/prezzo del Cocktail X10. A rigor di logica il confronto lo avrebbe dovuto umiliare, essendo la lettura dei CD solo una delle tante funzioni che è in grado di svolgere e invece mi ritrovo qui a decidere in quali parametri faccia meglio uno o l'altro. Questo significa che la qualità del DAC e degli stadi d'uscita dell'X10 tanto malvagia non è. Come già detto, la qualità dell'amplificazione interna non è allo stesso livello del resto e già un integrato in classe D può rendere più giustizia al suono del Cocktail.
Per quanto riguarda l'hard disk, il distributore italiano raccomanda l'uso di prodotti Western Digital della serie Caviar Green, che è poi quello che ho installato io. È chiaro che un HD SSD sarebbe molto più veloce e silenzioso, ma a parità di spazio disponibile i costi lievitano.
Durante l'uso, meglio lasciare un po' di spazio intorno per permettere alla ventola di fare il suo dovere. Al di sotto dell'apparecchio, magari, quattro bei piedini morbidi antivibrazioni non sarebbero male. Trattandosi di un sistema sostanzialmente chiuso non azzardo a consigliare modifiche. Semmai, se si fosse insoddisfatti della conversione interna, gli si può affiancare un DAC (che abbia ingresso ottico) di qualità superiore, ma così si vanifica in parte il senso di questa macchina tuttofare...e i costi salgono.
Un utilizzo che mi sento di consigliare senza riserve è quello minimale, ovvero Cocktail X10 abbinato, via uscita linea, a un paio di casse attive, ad esempio le M-Audio BX-8 che ho recensito qualche tempo fa. Il volume si può regolare direttamente dal telecomando del Cocktail...più facile di così! Con meno di 700€ avete a disposizione lettore CD, amplificatore, diffusori, sintonizzatore, streamer da NAS o HD, registratore digitale...
Macchina intelligente e universale, migliorabile per certi aspetti, ma per altri un vero Uovo di Colombo semplicemente imbattibile. Se siete spaventati dall'idea di dover usare un PC per trasferire su hard disk i vostri CD, anche solo per questo il Cocktail X10 sarà la soluzione ai vostri problemi. Se dovete costruire un impianto facilmente trasportabile o che occupi poco spazio, di nuovo, questo X10 non ha rivali. Mini-impianto per lo studio o per la camera dei vostri figli? Nessun problema. Facile, intuitivo e si permette pure di suonare. Difficile, onestamente, chiedere di più.
[Avanti per la recensione di Mattia Bellinzona]
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