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Prodotto: giradischi a doppio cuscino d'aria Holbo
Produttore: Holbo - Slovenia
Prezzo: € 6.500 - Il prezzo può variare
Recensore: Graeme Budd - TNT Francia
Pubblicato: Ottobre, 2018
Traduttore: Roberto Felletti
Nel corso degli anni sono stati effettuati molti tentativi volti a ridurre il più possibile la distorsione di tracciamento insita nella riproduzione dei dischi in vinile, un problema con il quale tutti noi conviviamo e che ci fa soffrire, chi più chi meno. Nel tempo, sul mercato sono comparsi bracci più lunghi, da 12" e da 14", per ridurre al minimo la distorsione angolare; l'inevitabile svantaggio è stato avere bisogno di giradischi sempre più grossi per poterli montare, senza contare potenziali problemi di rigidità. Pertanto, visto che si è fatto trenta perché non fare trentuno e adottare il braccio tangenziale che, in teoria, se ben realizzato elimina ogni distorsione? Sembra un'idea favolosa, finché non si pensa al lavoro necessario per farlo funzionare bene. Innanzitutto, occorre una base robusta, in grado di sostenere l'asta di questo tipo di braccio. Ma bisognerà anche fare in modo che quella base robusta non venga influenzata dalle vibrazioni. Di conseguenza, servirà o una qualche specie di servomeccanismo, che riconosca che il braccio deve muoversi ed eseguire quel movimento, o un cuscinetto con attrito estremamente basso per permettere al disco di trascinare la testina lungo la sua superficie. Anche in questo caso, servirà una realizzazione ingegneristica di elevata precisione e qualità; questa è la strada che percorreremo oggi parlando del giradischi a cuscino d'aria Holbo.
L'Holbo è nato da un'idea di Bostjan Holc (nessun premio in palio se si indovina l'origine del nome) ed è un giradischi completo, una combinazione piatto/braccio. Per il suo primo giradischi, Bostjan ha deciso di impostare l'asticella veramente in alto: non solo c'è un braccio tangenziale a cuscino d'aria, ma anche il piatto gira su un cuscino d'aria. Sembra che la riduzione dell'attrito sia piuttosto in alto nella sua lista delle priorità, per rendere la vita più semplice possibile sia al braccio sia al sistema di guida. Chiaramente, la seconda priorità è la regolazione della testina, per ottimizzare ulteriormente il sistema. Comunque, basta con i preamboli e iniziamo la descrizione vera e propria.
Sostanzialmente, il giradischi è a pianta quadrata e i potenziali acquirenti dovrebbero fare attenzione, perché è abbastanza profondo e quindi è meglio misurare il proprio mobile porta-elettroniche per accertarsi di avere spazio sufficiente, altrimenti bisognerà essere pronti ad acquistarne uno nuovo. Il giradischi poggia su tre piedini con punte che mi hanno colto alla sprovvista, così ho finito per graffiare la parte superiore del ripiano del mio mobile. Una gradita aggiunta sarebbe avere dei copri-punta simili a quelli Pro-Ject, grazie! I piedini consentono una messa in piano precisa del giradischi, che è facile da ottenere, oltre a essere molto importante per il braccio stesso, come vedremo. Dietro ci sono i collegamenti per il compressore (in dotazione), per l'alimentatore e per il cavo phono. Ci sono anche un selettore di velocità (33/45) e i potenziometri di regolazione per entrambe le velocità. L'interruttore di alimentazione si trova davanti, a sinistra, ed è di un bel nero elegante, come il logo Holbo, che si trova nell'angolo anteriore destro.
Muovendoci dalla base verso l'alto incontriamo il primo dei due cuscini d'aria. Il giradischi viene venduto pre-assemblato sul cuscino d'aria ed è finemente lavorato a macchina. Come per il resto del giradischi, non ci sono fronzoli di lusso, ma la realizzazione e la qualità sono evidenti e spiegano perché il prodotto costa quello che costa. Accendendolo (dopo che il tubo dell'aria è stato collegato e il compressore è in funzione), il giradischi prende velocità rapidamente e quando lo si spegne il piatto gira per un'eternità, mostrando l'assenza di attrito nel dispositivo. La trazione è a cinghia, il motore è a corrente continua; come avviene con molti motori a corrente continua, lo si sente a mezzo metro di distanza, ma da una normale postazione di ascolto non si percepisce alcun rumore. Io credo che, con il tempo, sia diventato più silenzioso, ma probabilmente sono io a essermi abituato. Comunque sia, non è un problema.
Ovviamente, la parte più caratteristica del giradischi è il braccio tangenziale a cuscino d'aria: esso consiste in un'asta, in acciaio inossidabile, per il braccio con una struttura portante in alluminio che trasporta l'aria compressa. L'altezza del braccio è regolabile - anche mentre si ascolta, per gli smanettoni del VTA - e l'asta in carbonio del braccio permette sia la regolazione del peso di lettura, tramite un peso in ottone, fisso, a vite, sia la regolazione dell'azimuth, tramite rotazione del braccio nella struttura portante. Anche l'asta del braccio può essere regolata, per disporla parallela al piatto, tramite le viti poste nella base del braccio stesso.
A questo punto, di solito, elenco i componenti dell'impianto e poi passo all'ascolto, ma spezzerò la tradizione e adesso parlerò dell'installazione, perché è stata un'esperienza frustrante anche se, in definitiva, gratificante. Prima di tutto, procuratevi due livelle a bolla, di cui una magnetica per l'asta del braccio; vi tornerà utile. Poi leggete le istruzioni. Due volte. E tenete a portata di mano l'email di Bostjan, perché è davvero disponibile se non è impegnato a progettare. Poi leggete le istruzioni ancora una volta.
Ho iniziato installando il compressore e relativo tubo, operazione facile che consiste essenzialmente nell'avvitare due anelli. Il modello che avevo, del primo lotto, era un po' rumoroso, ma il tubo era abbastanza lungo da permettere di collocare il compressore sufficientemente lontano dal giradischi; comunque, sembra che il modello di nuova produzione sia del tutto silenzioso. Ero abbastanza fiducioso del fatto che sarei stato operativo entro poco tempo. Alimentazione: ok. Cavo phono: ok. Cinghia: ok. Messa in piano del giradischi: ok. Ripiano graffiato: ok anche questo (vedi sopra).
Poi è toccato al braccio (prolungato rullo di tamburi). E qui le cose sono diventate un po' complicate. Con la dima di installazione fornita (molto chiara e ben fatta) è semplice regolare la lunghezza del braccio affinché lo stilo si trovi nel punto giusto. Ma facendo questo, dovete ottenere l'azimuth corretto senza modificare la lunghezza del braccio. Questa operazione richiede tempo e pazienza; non provate a farlo dopo aver bevuto qualche bicchiere di Chardonnay. Anche il peso di lettura è facile da regolare (in teoria), ma anche quella in realtà è un'operazione rognosa, perché è tutto molto leggero e un minimo movimento può essere significativo. Poi dovete regolare il livello del braccio, operazione per la quale la livella magnetica è una vera manna dal cielo, perché se commettete errori, le cose non funzioneranno correttamente. Finalmente potete accendere la miccia, controllare la velocità (molto importante) e ascoltare qualche disco, magari bevendo quella bottiglia di Chardonnay che stavate per stappare prima che vi dicessi di non farlo. Quindi, perché sono passato per la fase di installazione e tutte le prove e le tribolazioni che essa comporta? Perché con questo giradischi dovete perseverare per trarne il meglio, e quando lo ottenete è una bella soddisfazione.
E ora passiamo alla descrizione dell'impianto: a valle c'erano il Canary CA608LV e i Living Voice IBXRW3. Il cavo di segnale tra gli stadi phono (CEC PH53 - Graham Slee Accession - Audio Note) e l'amplificatore era un Audio Origami; i cavi di potenza, che collegavano l'amplificatore ai diffusori, erano Hitachi LC-OFC. I cavi di alimentazione erano tutti Supra Lo Rad, con vaschette IEC Supra o Furutech. L'Audio Note TT2 Deluxe era a disposizione per un confronto comparativo.
Ho iniziato la prova facendo girare l'Holbo con una testina Audio Note IQ3, per poter utilizzare tutti gli stadi phono che avevo. Sinceramente, come inizio non era stato granché e l'accoppiata non sembrava legare molto. Il tracciamento era, nel migliore dei casi, medio e la musica non faceva scintille, con nessuno degli stadi phono, aspetti in cui la IQ3 riesce bene. È saltato fuori che la IQ3 ha una cedevolezza troppo bassa per una MM e non è la scelta migliore per un braccio tangenziale. Sbagliando si impara; grazie alla Audio Note per aver risolto il mistero!
Così ho deciso di montare la mia personale Reson Etile MC. Questa sembrava promettere bene, finché non mi sono reso conto che l'Holbo richiede bulloni leggermente più lunghi del normale per il portatestina e io non ne avevo. Ho rovistato un po' nella cassetta dei pezzi di ricambio della mia auto radiocomandata e - bingo - ho trovato due bulloni con dado; grazie, Kyosho Optima Mid. Dopo aver trafficato un altro po' ero pronto.
Allora, ne vale la pena? Assolutamente. La prima parola che l'Holbo fa venire in mente è “precisione”. È estremamente dettagliato e scava nel più denso dei missaggi per estrarne i particolari ambientali. I transienti sono superveloci; ho provato Ride Across the River, dalla lista dei dischi killer di Geoff, e l'Holbo non ha avuto difficoltà a gestire lo stop/start del basso, che lui descrive, prima cosa che ho notato con il mio impianto. Tutti i “rumori della natura” presenti nel brano sono distintamente disposti sullo sfondo; il palcoscenico è molto ampio, sia in altezza sia in larghezza. Avendo apprezzato Ride Across the River, ho lasciato che il disco continuasse; alla fine di The Man's Too Strong c'è una lunga nota che mostra come l'Holbo abbia una velocità molto stabile. La combinazione corrente continua/cuscino d'aria c'è, ovviamente, per un motivo e oserei dire che basta da sola a convalidare la scelta progettuale. Sull'altro lato, con So Far Away ho ascoltato, probabilmente, le voci posizionate più chiaramente che abbia mai ascoltato da questo disco (e lo ascolto abitualmente). E si notano anche chiaramente le occasionali deviazioni di Mark Knopfler dal ritmo vocale e, talvolta, dalla melodia...
Ho tirato fuori un po' di batteria e di basso per vedere cosa l'Holbo riesce a fare con un veloce giro di basso. Rare Tear Part 1, di Flytronix, è caratterizzato da un rullante dal suono molto naturale e l'Holbo lo riproduce con una trama strumentale davvero realistica. Lo stesso vale per il basso: di nuovo molto veloce, con una precisione quasi metronomica. Anche il sassofono dà una sensazione di realismo; il suo tipico suono stridulo, combinato con un'attenuata pedaliera per chitarra dal caratteristico wah stile anni '70, mi ha obbligato ad ascoltare il brano a volume davvero alto.
I giri di basso del primo album degli Stone Roses erano sempre ben delineati e non si perdevano tra le parti di chitarra; era sempre possibile ascoltare abbastanza a fondo nel missaggio per sentire e distinguere tra le due o tre parti. Alcuni anni fa c'è stata la tendenza, da parte di alcune riviste, a menzionare l'ascolto delle note bassissime. In realtà, la cosa mi ha sempre lasciato un po' perplesso, ma credo che l'Holbo sia riuscito a chiarirmi le idee in merito. Potrei sbagliarmi, ma sembra che riesca a descrivere il concetto secondo cui la nota di basso c'è tutta, senza perdere le frequenze più basse. Se queste vi sembrano stupidaggini, allora mi scuso, ma è la spiegazione migliore che mi viene in mente.
Questo è, decisamente, un giradischi dal suono pulito; possiedo un picture disc da 12", In Bloom dei Nirvana, che normalmente smetto di ascoltare a metà canzone. Con l'Holbo riesco ad arrivare a fine canzone senza la solita asprezza né toni smorti e senza che, nel contempo, il mix si ispessisca. Non ho alcun modo per dimostrare che sia merito del braccio tangenziale, ma è stato fantastico (inevitabile?) non notare l'inasprirsi del suono tipico della fine del lato.
Lamentele? Ebbene, un paio. La mancanza di una levetta per l'alza-braccio mi ha sempre preoccupato, per il timore di urtare qualcosa e provocare danni. L'assenza di una forma qualsiasi di coperchio (caratteristica non solo dell'Holbo, sebbene in questo caso la mancanza di un ferma-braccio aumenti, potenzialmente, il rischio di fare danni) mi preoccupa sempre, così ho acquistato un coperchio per giradischi da sora-shop.com; prossimamente lo recensirò, ma sembra una buona soluzione, oltretutto a un prezzo ragionevole (in questo caso, l'1% del costo del giradischi), per tutti coloro che hanno giradischi privi di coperchio. L'altra lamentela è più che altro una questione caratteriale. Come ho detto prima, l'Holbo eccelle in quanto a velocità, precisione, dettaglio e palcoscenico. Potete distinguere i singoli strumenti in un mix oppure godervi l'insieme come se il gruppo fosse nel vostro soggiorno. Secondo me, perde in fluidità rispetto a prodotti quali il TT-2. L'Holbo vi sorprenderà sempre; vi sfido a provare il contrario, ma se siete dei fan della Linn, potreste desiderare più brio.
Indubbiamente, Bostjan Holc ha fatto i compiti di ingegneria e ha creato un ottimo giradischi. Esso produce un suono meravigliosamente pulito e dettagliato, con una definizione degli strumenti e un tono favolosi. Oltre a ciò, bisogna aggiungere le sue capacità a livello di palcoscenico e la sua attraente realizzazione. Ritengo che il prezzo sia adeguato e decisamente ben inferiore a quello della zona della “stupidità high-end”. Le domande che porrei sono: vi piacerà? Avete lo spazio per sistemarlo? Siete disposti a impiegare del tempo per ricavarne il meglio? Se la vostra risposta è sì a tutte e tre le domande, allora vi consiglierei decisamente di trovare un posto dove poterlo ascoltare con una testina adeguata.
© Copyright 2018 Graeme Budd - Graeme@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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