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Nome prodotto: Convertitore USB John Kenny SPDIF Mk 3
Produttore: John Kenny SPDIF Mk 3
Costo: 335€ (il prezzo può variare)
Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Data recensione: Febbraio, 2013
Traduzione: Enzo De Sanctis
All'inizio abbiamo avuto i lettori CD, poi sono arrivati i DAC separati che ci hanno dato la possibilità di utilizzare un convertitore di nostra scelta. Allo stesso modo è ora disponibile il DAC USB, inteso come unità che combina in un'unica scatola il convertitore USB ed il DAC, oppure possiamo acquistare un convertitore USB separato da abbinare ad un DAC a sé stante. Finora non c'erano in giro molti convertitori USB ma sembra che le cose stiano cambiando, soprattutto nella fascia alta del mercato.
John Kenny si è costruito una buona reputazione con i suoi prodotti, dapprima con il Sabre DAC (ora JKDAC), e poi con il JKDAC32. Produce anche un convertitore USB chiamato SPDIF Mk3 (che è possibile utilizzare con il proprio DAC, se se ne possiede uno). Allo stesso modo dei suoi DAC, anche il Mk3 utilizza un'alimentazione a batteria, più precisamente una coppia di batterie LiFePO4 a bassissimo rumore e tensione particolarmente stabile. Ovviamente queste batterie debbono essere ricaricate, e ciò viene fatto con un alimentatore a 5 volt, oppure tramite un cavo USB, ma non lo stesso che trasporta il segnale dal computer. Al contrario, il cavo di ricarica (di serie insieme al Mk3) va collegato ad una porta USB diversa, ed all'altro capo ospita un connettore per il collegamento al DAC.
Lo stadio d'uscita SPDIF si basa sull'integrato Wolfson WM8804, e JK non fornisce molti dettagli in più. L'unità è ospitata in un contenitore stile Hammond, graziosamente rifinito in nero o argento con pannelli neri davanti e dietro. Sul pannello frontale troviamo due interruttori a pulsante: uno accende l'alimentazione e l'altro accende o spegne il caricabatterie. In questo caso è particolarmente utile poter vedere se l'unità o l'alimentatore siano accesi, dato che è facile finire i propri ascolti dimenticando di spegnere il convertitore solo per ritrovarsi la volta successiva a scoprire che la batteria è esaurita. Tuttavia non sembrano esserci controindicazioni nell'avere un alimentatore collegato mentre la musica suona e così, a meno che non si utilizzi il Mk3 come dispositivo portatile, è probabilmente meglio tenere l'alimentatore permanentemente collegato. JK mette a disposizione un set di istruzioni abbastanza completo che può essere scaricato dal loro sito; forniscono anche un'esauriente guida all'audio da computer e alla ottimizzazione del proprio set-up per ottenere i migliori risultati con il Mk3 (o qualsiasi altro dispositivo).
Pannello posteriore del convertitore SPDIF Mk3
Sul retro del contenitore ci sono: una presa per i 5 V di alimentazione del caricabatterie, una presa USB, e un connettore BNC per l'uscita SPDIF. Mi ha fatto piacere vedere che tutte le attrezzature JK utilizzano il tipo di connessione che in molti consideriamo essere superiore alle altre: quella SPDIF!
Il Mk3 è una M-Tech Hi-Face modificata, e per farlo funzionare è necessario scaricare ed installare il driver appropriato. Nel mio caso l'installazione del driver è stata una passeggiata che ha richiesto solo pochi minuti.
Questo SPDIF Mk3 va collegato al computer con un cavo USB ma, come i nostri lettori sapranno, si tratta di un argomento controverso, forse ancor più dei cavi di interconnessione o di potenza. La mia recensione del megacostoso cavo VertexAQ a suo tempo aveva causato un bel trambusto! Nello sforzo di evitare i possibili variabili effetti dovuti al cavo USB, John Kenny suggerisce di attaccare il Mk3 direttamente al computer per mezzo di un adattatore (vedi foto in basso). Questa unità è sufficientemente piccola e leggera da non rappresentare un problema, a meno che le prese USB adiacenti sul computer non siano anch'esse utilizzate. In tal caso si potrebbe collegare l'unità tramite un adattatore con giunto girevole.
Ho provato il Mk3 sia con un cavo USB (da 1 metro) che con la connessione diretta tramite adattatore (rigido), ed in verità ho prefrito il cavo. Perché? Beh, ritengo che accoppiare rigidamente questo piccolo componente al computer significa anche accoppiarlo alla massa stessa del computer (più grande), ed ai suoi rumori di origine meccanica. In tal modo viene sopravanzato qualsiasi beneficio derivante dalla rimozione del cavo. Sono sicuro che altri potranno trarne conclusioni differenti, ma in questa recensione i risultati saranno basati sull'utilizzo di un cavo.
Connessione rigida di un SPDIF Mk3 ad un laptop
L'uscita del Mk3 va connessa ad un DAC, e per la recensione mi sono servito di: Human Audio Muto, Harmony DA09 e MHDT Stockholm. Il computer sorgente era un portatile con Windows 8 e JPlay, e sulla stessa macchina ho utilizzato anche Foobar 2000.
Non c'è bisogno di rimandare la mente molto indietro nel tempo fino ai giorni in cui ci dicevano che un uno è un uno ed uno zero è uno zero e pertanto, ammesso che sentissimo una qualche differenza con l'audio digitale, questa doveva essere negli stadi analogici, oppure nella nostra testa. Poi ne abbiamo capito di più sul jitter, e forse scopriremo ancora altri fattori che influenzano la qualità di un segnale digitale. Ad ogni modo il suono del Mk3 è chiaramente diverso da quello del caro vecchio convertitore Trends UD-10 USB che avevo ascoltato per la prima volta quasi circa sei anni prima. Ovviamente con la tecnologia che va sempre più avanti e l'UD-10 che costa solo 90 dollari, non si tratta di una gran sorpresa, ma il Mk3 ha suonato anche leggermente meglio rispetto al convertitore Human Audio Tabla (dalle specifiche simili e dal prezzo significativamente superiore) che ho avuto a disposizione per il confronto.
Ripetto al venerabile Trends UD-10, il suono del Mk3 era più maturo, meno digitale, e con una timbrica più ricca. Messo insieme al DAC Human Audio Muto, la qualità del suono è molto buona con una presentazione ariosa e spaziosa, notevole quantità di dettaglio, e buon PRaT. Tuttavia per una qualche ragione ho preferito di pochissimo la combinazione Tabla/Muto, probabilmente perché alle mie orecchie ho avvertito una ricchezza tonale leggermente superiore, ed una gamma bassa appena appena più stabile. Ho avuto la stessa sensazione anche accoppiando il Mk3 ai DAC Stockholm e Harmony DA09. Ho pensato che i bassi potessero migliorare un pochino poggiando un paio di pezzi di granito sullo SPDIF Mk3 per aggiungere un po' di massa, ma neanche così si eguagliava il Tabla.
Attenuatore inserito tra SPDIF Mk3 e Muto DAC
Ora le cose cominciano a farsi un po' più complicate! Insieme allo SPDIF Mk3, John Kenny fornisce un attenuatore RF da collegare ad un'estremità del cavo SPDIF tra il convertitore ed il DAC. All'utilizzo ne è venuto fuori un suono percepibilmente diverso; potrei descrivere la differenza definendolo più leggero, più arioso. Anche con l'attenuatore inserito ho continuato a preferire di poco il Tabla, che sembrava continuare ad avere una gamma bassa marginalmente più stabile. Il Tabla costa oltre due volte il prezzo del Mk3, così forse dovremmo aspettarcelo che risulti superiore. E la differenza di suono tra loro non è per niente intorno al 200%, ma più vicina al 5%!
Ci sono talmente tante variabili in gioco nel recensire un qualunque dispositivo di computer audio ma ho tratto le mie conclusioni avendone provati più che ho potuto. In conclusione, se state cercando il convertitore USB che suoni meglio dovrete pagare oltre il doppio del prezzo dello SPDIF Mk3. Mi sento di suggerire che potreste sentire quella minuscola differenza solo in un confronto diretto A/B, e pertanto non ho alcuna esitazione nel raccomandare molto fortemente questo convertitore USB, col suo prezzo significativamente più basso. Considerate anche il fatto che il Mk3 può convertire files fino a 32 bit/338 Hz (con il driver giusto installato) rispetto ai 24 bit/192 Hz del Tabla! Risultato - un dispositivo molto impressionante per questa cifra, e altamente raccomandato!
© Copyright 2013 Nick Whetstone - nick@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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