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M2Tech hiFace Evo

[M2Tech hiFace 2 USB to S/PDIF output interface] [M2Tech hiFace Evo USB to S/PDIF output interface]

Un computer con un'interfaccia asincrona da USB a S/PDIF può avere prestazioni migliori delle meccaniche CD?

[English version]

Prodotti: M2Tech hiFace Two e hiFace Evo
Produttore: M2Tech - Italia
Prezzo approssimativo della hiFace 2: 149 Euro.
Prezzo approssimativo della hiFace Evo: 399 Euro.
Distributore per l'Italia: Marantz Italia
Recensore: Thomas Rich - TNT USA
Pubblicato: Settembre 2013
Traduzione: Stefano Giacovelli

Un paio di anni fa mi sono comprato un lettore CD/SACD Esoteric SA-50 con ingressi digitali, che può quindi funzionare anche solo come DAC. Il mio piano era di usarlo sia per ascoltare CD e SACD che per la musica liquida. Beh, a farla breve ho scoperto che il suo punto debole era proprio l'ingresso USB. Alla fine l'ho usato con musica liquida (nella maggior parte dei casi ho usato un iPad collegato col Camera Connection Kit) per riprodurre musica di sottofondo durante delle feste, mentre tutti parlavano. Perché l'iPad e non un computer portatile? Semplicemente perché il portatile non suonava comunque meglio e l'iPad era molto più comodo. Questo fino a quando non ho avuto la possibilità di recensire queste due interfacce da USB a S/PDIF della M2Tech, la HiFace Two e la HiFace Evo. In breve, entrambe le interfacce mi hanno sorpreso gradevolmente, facendo in modo che il mio MacBook Air raggiungesse prestazioni addirittura migliori del trasporto CD del lettore SA-50.

La HiFace Two e la HiFace Evo sono due tra le interfacce più recenti, e sono in grado di convertire il segnale da USB a S/PDIF, con segnali digitali da 44.1 a 192 KHz. La HiFace Two non richiede installazione di un driver per Mac, ma la richiede se si usa un PC. La HiFace Evo richiede l'installazione di un driver sia per PC che per Mac. Nel caso del mio MacBook Air, l'installazione del driver è andata liscia e senza problemi. La HiFace Evo richiede anche un'alimentazione; i signori della M2Tech raccomandano che il voltaggio non superi gli 11 V DC, e quindi io ho provato un classico ed economico alimentatore a muro e non ho avuto problemi di sorta, ma ho preferito di gran lunga usare l'altrettanto poco costoso alimentatore stabilizzato Philmore MW122A che si piò comprare per una cifra che si aggira sui 25$ dal negozio di elettronica FRY. Ho regolato l'alimentatore Philmore a 9 V DC e l'ho lasciato acceso per almeno 24 ore prima di ascoltare i risultati.

Alcuni dettagli

Al momento non ho nessuna altra interfaccia USB asincrona da comparare alla HiFace Two e alla HiFace Evo. Vi posso indirizzare comunque alle recensioni di Nick Whetstone di altre interfacce, in particolare la John Kenny SPDIF Mk 3 e la Human Audio Tabla qui sul sito di TNT-Audio. In questa recensione io ho usato un approccio un po' diverso, e cioè ho fatto dei confronti tra le accoppiate MacBook Air/HiFace Two e HiFace Evo collegate al lettore SA-50 in modalità DAC e il lettore SA-50 usato come trasporto CD/SACD col il suo DAC interno. Come ho detto prima, l'ingresso USB del SA-50 va bene solo per riprodurre musica di sottofondo, mentre invece la lettura di dischi CD/SACD ha prestazioni che vanno dall'ottimo allo straordinario - in parte per l'adozione di un eccellente DAC e in parte per l'uso di una meccanica VOSP (Vertically-Aligned Optical Stability, cioè Stabilizzatore Ottico ad Allineamento Verticale) che stabilizza la lettura del disco e minimizza gli errori di lettura. Insomma, un test piuttosto arduo anche per un'interfaccia come la HiFace Evo...

Per questi confronti ho usato il software iTunes per estrarre le tracce audio dei CD e salvarle sul disco a stato solido del mio portatile, in formato Apple Lossless o AIFF. Per la riproduzione di queste tracce ho usato il filtro a risposta piatta di Amarra. Per la maggior parte dei confronti ho usato la modalità upsampling 4x del lettore Esoteric; ho usato anche le modalità 2x e 1x e non si sono discostate dai risultati trovati in 4x. Con la Evo ho usato sia un cavo digitale ottico Toslink che un cavo coassiale DH Labs, e non ho sentito particolari differenze tra i due.

Interfaccia hiFace Two

Il Macbook Air in abbinamento ad Amarra, con l'uscita USB collegata alla hiFace Two suona sorprendentemente bene - anche tenendo conto delle recensioni entusiastiche che ha ricevuto. La hiFace da nuova aveva un suono un po' grezzo nel sistema, con un non so che di "suono digitale" che alla lunga genera fatica d'ascolto. Dopo averla lasciata rodare per circa una settimana non è rimasta praticamente traccia di questo suono digitale. La musica era là. L'ampiezza, l'altezza e la profondità del palcoscenico sonoro erano buone. Ero così sorpreso che alla fine mi sono messo semplicemente ad ascoltare musica. Man mano che l'ascolto procedeva, riuscivo a capire sempre più chiaramente che c'erano differenze tra il sistema Macbook Air/hiFace Two e il lettore Esoteric. Mi pareva che il primo avesse più bassi, ma che mancasse qualcosa. L'interfaccia hiFace Two riproduceva un palcoscenico sonoro più stretto e meno profondo del lettore Esoteric usato come meccanica VOSP. Poi, quando dopo un po' la batteria del portatile si è scaricata, l'ho attaccato al caricabatterie, e tutto è cambiato in peggio, anche se di poco. Ho sentito di nuovo un po' di grana digitale, ho staccato il caricabatterie e tutto è tornato come prima. Ho cambiato porta USB, senza sentire praticamente alcuna differenza. Pertanto, almeno col mio MacBook Air, la hiFace Two suona meglio se il portatile funziona solo a batteria. Questo non è poi così sorprendente, dato che la hiFace Two prende l'alimentazione proprio dalla porta USB. Perciò tutti i test successivi sono stati condotti con il MacBook funzionante esclusivamente a batteria.

Ho cominciato a fare i miei test usando la meccanica dell'Esoteric, ascoltando il disco Live from the Union Chapel di Damien Rice. Usando la meccanica Esoteric, i cori su Delicate sono eterei ed echeggiano sopra e a destra di Damien Rice. Con il sistema MacBook Air/hiFace Two i cori erano più vicini a Damien Rice, senza quella sensazione di spazio aperto, e pertanto avevano meno di quel carattere etereo. Similmente, su Be my Husband, la separazione delle voci era più reale e pronunciata usando la meccanica Esoteric. Inoltre, il suono della batteria era più palpabile usando la meccanica Esoteric. L'ascolto di Silent Night con la meccanica Esoteric evidenzia una caratteristica sensuale nella voce di Lisa Hannigan, rendendone anche il senso del respiro, che manca con la hiFace Two.

Subito dopo ho ascoltato la versione acustica di Jagged Little Pill di Alanis Morissette. Ascoltando You Oughta Know, la grancassa e il suono netto del basso erano veramente eccellenti ascoltati con il sistema MacBook Air/hiFace Two – in questo caso perfino migliori della meccanica dell'Esoteric SA-50. In contrasto, però, le voci erano meno naturali attraverso il sistema MacBook Air/hiFace Two – la voce di Alanis sembrava un po' troppo sforzata. Questo si sentiva in modo più evidente con Hand in My Pocket e con Forgiven. Infine, ho ascoltato Georgia on My Mind suonata da Ray Brown. Di nuovo, il basso sembrava avere un po' più di spinta e una migliore articolazione, ma la chitarra sembrava troppo squillante, troppo dettagliata e meno reale.

Riassumendo, il basso sembra leggermente più presente, più controllato e forse anche un po' più profondo usando la hiFace Two, mentre usando la meccanica Esoteric la gamma media e quella alta, la dinamica, l'immagine e il palcoscenico sonoro sono migliori. I microdettagli, la sensazione di spazio fisico, e la presenza generale della musica erano migliori con la meccanica Esoteric. Pertanto, anche se la musica liquida riprodootta con la hiFace Two è certamente godibile, la vittoria va chiaramente alla meccanica VOSP del lettore Esoteric. Ciò detto, l'interfaccia hiFace Two dava l'impressione di suonare sempre meglio man mano che l'ascolto procedeva. Io non so dire se questo dipenda dal fatto che la hiFace Two si stesse ancora rodando, o perchè io mi stessi adattando al suo suono. Sto pensando di costruirmi, a breve termine, dei cavi USB che mi permettano di usare un'alimentazione esterna a 5 V, aggirando così i problemi che derivano dall'uso dell'alimentazione a 5 V proveniente dal computer, e permettendo anche di accendere la hiFace Two almeno 24 ore prima di un ascolto serio. Sulla base della recensione di Nick Whetstone della hiFace Two e della mia esperienza con la hiFace Evo (qui sotto), prevedo che possano manifestarsi netti miglioramenti all'ascolto.

Interfaccia hiFace Evo

Quindi, come si comporta l'uscita USB del MacBook Air/Amarra collegata tramite la hiFace Evo, paragonata alla meccanica Vosp del lettore Esoteric? In breve, molto bene. Ho cominciato le mie prove ascoltando This Street, That Man, This Life dall'EP Live! dei Cowboy Junkies (su CD). Questa traccia ha un palcoscenico sonoro ampio e profondo che si spinge fin dietro i diffusori. L'ascolto tramite la meccanica Esoteric presenta i soliti riverberi delle basse frequenze, gli echi e il generale senso dello spazio fisico all'interno del palcoscenico, come mi aspettavo. L'ascolto con l'accoppiata MacBook Air/hiFace Evo ha generato un palcoscenico ancora più profondo con una larghezza ed altezza praticamente analoghi. Le voci e gli strumenti erano collocati in modo più stabile nel palcoscenico. Questo senso di spazio più esteso è qualcosa che prima io ho potuto ascoltare solo con sistemi analogici di un certo livello. Il suono, in generale, era eccellente, ben dettagliato ma non affaticante. In più, il basso era maggiormente controllato, più pieno, con più impatto e ancora più profondo.

Le misure col rumore rosa e con frequenze oscillanti da 25 Hz a 1 KHz hanno confermato che l'accoppiata MacBook Air/hiFace Evo presenta in effetti delle basse frequenze più solide al di sotto dei 200 Hz. In effetti l'accoppiata era perfettamente piatta fino a 40 Hz e attenuata a soli -5 dB a 31 Hz. La meccanica Esoteric, invece, cominciava ad attenuare i bassi appena sotto i 200 Hz, fino a circa 5 dB in meno a 40 Hz. Avevo già osservato precedentemente come il mio giradischi avesse un impatto maggiore e scendesse più in basso del mio sistema digitale. Questi dati suggeriscono che il lettore SA-50 CD/SACD (e in particolare la sua meccanica) attenua leggermente le frequenze sotto i 200 Hz.

Poi, ho fatto altri confronti con Pancho and Lefty dal CD Live and Obscure di Townes Van Zandt. Sia la meccanica del lettore SA-50 che il sistema MacBookAir/hiFace hanno generato un palcoscenico profondo e ampio, e di nuovo la combinazione MacBookAir/hiFace faceva un po' meglio dell'altro. Entrambe le sorgenti hanno riprodotto bene le pennate percussive della chitarra e le veloci dinamiche che caratterizzano lo stile di Townes Van Zandt. I riverberi smorzati echeggiavano in modo corretto all'interno del palcoscenico sonoro. Come mi aspettavo, le fondamenta della musica erano un po' più solide con l'accoppiata MacBookAir/hiFace. Comunque, ascoltando con l'accoppiata MacBookAir/hiFace il suono della chitarra appariva a volte troppo dettagliato e troppo "digitale". Questo accadeva solo a tratti e non mi era chiaro se potesse dipendere dal MacBook Air, dall'interfaccia hiFace Evo, o dal DAC Esoteric.

Ascoltando Music For Two di Bela Fleck e Edgar Meyer l'accoppiata MacBook Air/hiFace Evo sembrava di nuovo un pochino troppo dettagliata. Anche il mio vicino di casa, che si è unito alla sessione di ascolto, era d'accordo e ha aggiunto che era come se ogni nota avesse come un alone attorno, ma non in senso buono. Il suono generale dell'accoppiata MacBook Air/hiFace Evo era buono, o anche eccellente, ma semplicemente non al livello del lettore interno del SA-50

Così ho cominciato a fare qualche modifica. Cambiare il livello dell'upsampling (4x, 2x, o 1x) non ha portato nessun cambiamento. Invece, il cambio di filtro digitale da FIR (Finite Impulse Response, Risposta Finita all'Impulso) a S-DLY (un filtro di ritardo) ha avuto un effetto positivo – il suono è diventato più naturale. Ho anche provato ad avvicinare tra di loro i miei diffusori di una decina di centimetri e, dopo qualche tentativo più o meno riuscito di regolare il toe-in, ho trovato la disposizione ottimale. Mi sono seduto di nuovo e ho riascoltato i Cowboy Junkies, Townes Van Zandt, e Bela Fleck/Edgar Meyer. Il sistema MacBook Air/hiFace Evo ora era più bilanciato e naturale, il basso era sempre profondo e di grande impatto, e tutto era sempre ben dettagliato, solo in modo non eccessivo. Incredibile cosa possa fare un migliore posizionamento dei diffusori...

Per un'ultimo confronto, ho scelto un disco più impegnativo, Requiem, con il Coro della Cattedrale di Westminster. Sono stato gradevolmente sorpreso dalle prestazioni di entrambe le sorgenti. Non si può dire altro che il suono era bellissimo. L'accoppiata MacBook Air/hiFace Evo aveva sempre una maggiore solidità delle fondamenta, ma a parte questo il suono delle due sorgenti era molto simile. Ciò detto, su alcune tracce la meccanica interna del lettore SA-50 risultava più raffinata e gradevole. A questo punto non so dire se in realtà sia la meccanica Esoteric ad ammorbidire e rendere digeribili anche dei suoni sgradevoli in dischi che invece l'accoppiata MacBook Air/hiFace Evo riproduceva così come sono, o se invece non sia che il lettore interno Esoteric suoni più analogico e meno digitale dell'altra accoppiata, e che fosse questa la caratteristica che io sentivo in quelle tracce. A parte questo, devo dire che ho trovato molta difficoltà a confrontare questi due sistemi diversi, perché mi ritrovavo sempre più frequentemente a godermi semplicemente la loro musica.

Conclusioni

Beh, non posso più affermare di non aver mai sentito una sorgente liquida veramente hi-end nel mio impianto. L'interfaccia M2Tech hiFace Evo ha portato alla luce il potenziale del mio MacBook Air, che con il software Amarra è diventato una vera sorgente hi-end. Sono molto impressionato. Ho trovato che con molti dischi (per non dire con la maggior parte di essi) preferisco l'accoppiata MacBook Air/hiFace Evo al mio lettore CD. Anche l'interfaccia hiFace Two è un interessantissimo dispositivo che mi ha permesso di usare il mio MacBook Air come una sorgente audio. Anche se non ha la naturalezza, la raffinatezza e il palcoscenico sonoro della sua sorella maggiore, rimane sempre un componente dall'ottimo rapporto qualità/prezzo. Basandomi sulla recensione di Nick Whetstone della hiFace Two, e sulla mia esperienza col caricabatterie del MacBook Air, credo che le prestazioni della hiFace Two possano essere migliorate sostanzialmente adottando un alimentatore esterno.

Questa recensione mi ha costretto a rimettere in discussione quale sia la sorgente digitale migliore per partire con un impianto ad alta fedeltà. Prima avrei consigliato di cominciare con un buon lettore usato, come il lettore Ah! Njoe Tjoeb 4000 o, se le finanze lo permettono uno degli eccellenti lettori CD/SACD della Esoteric. Ora invece, se stessi scegliendo una sorgente digitale userei il mio MacBook Air, un convertitore separato e una delle interfacce asincrone da USB a S/PDIF di nuova generazione. Se disponete già di un ottimo DAC e non avete a disposizione un ottimo ingresso USB, consiglierei molto caldamente di ascoltare la M2Tech hiFace Evo.

© Copyright 2013 Thomas Rich - tom@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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