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Prodotto: Nanosound 2 DAC - Scheda aggiuntiva per Raspberry Pi con DAC Hi-Fi
Produttore: Nanomesher - USA
Prezzo (indicativo): a partire da $ 49,99 - (Convertitore di valuta)
Recensore: Bevan Court - TNT USA
Pubblicato: Novembre, 2019
Traduttore: Roberto Felletti
Allora, questa recensione potrebbe benissimo essere divisa in due parti. Ho iniziato a scriverla ed è diventata un qualcosa di sfaccettato che comprende DAC, Small Board Computer (SBC) per uso audio, la comodità della musica digitale e la recensione di un pacchetto software. Al di sopra di tutto questo, questa scheda DAC è corredata di un pacchetto software aggiuntivo che vi permette di ascoltare e di "rippare" i CD da un disco USB... Da dove comincio?
Comincio con il Raspberry Pi. Fidatevi di me, recensirò il DAC a tempo debito. Cercherò di non essere troppo tecnico e noioso con queste cose.
Molti hanno sentito parlare del Pi, nato come progetto per interessare gli scolari ai computer e ora diventato un oggetto che vive di vita propria. Recentemente ho anche letto un articolo su qualcuno che ne ha usato uno per hackerare la rete del Jet Propulsion Laboratory. Costa appena 35 dollari.
Il Pi è utilizzato per vari scopi, ma è diventato un favorito degli audiofili budget-consapevoli perché, avendo sufficiente potenza di calcolo, permette di convogliare la musica in un DAC senza richiedere una CPU di grosse dimensioni, che necessiterebbe di una ventola per il raffreddamento.
Basta fare un giro nel forum di Roon per leggere di molti utenti che si fidano ciecamente di esso come terminale per Roon, lasciando che il server funzioni altrove, convogliando audio di elevata qualità a un DAC. Per un po' ho usato un Pi con una versione ridotta di Linux proprio per questo scopo.
Tuttavia, qui ci imbattiamo in un problema con il Pi. Il dispositivo utilizza lo stesso bus per gestire Ethernet e USB, per cui c'è la possibilità che si manifesti una diafonia tra i due. La situazione potrebbe migliorare usando il WiFi anziché l'Ethernet, ma anche in questo caso potrebbero esserci problemi, essendo il WiFi meno affidabile.
Alla fine sono passato all'Allo USBridge, che utilizza un SBC differente: lo Sparky. In questo modo si risolve il problema, perché questo dispositivo ha bus diversi per USB ed Ethernet, oltre ad avere una scheda USB che si collega ai piedini della scheda di espansione (conosciuta come testa GPIO) presenti sulla scheda, isolando ulteriormente l'USB. E suona alla grande.
Tuttavia, nel mondo dei computer le cose cambiano in continuazione. Lo Sparky non è aggiornato all'ultima versione del kernel di Linux e potrebbe non essere una soluzione valida a lungo termine.
È nata una fiorente industria che produce schede aggiuntive per il Raspberry Pi. Anche un DAC on-board per il Pi, che utilizza la testa GPIO di espansione. Quello che era possibile fare, era utilizzare questa testa per collegare una scheda con un DAC sfruttando il protocollo I2S. Questo protocollo fu inventato dalla Philips nel 1986 per collegare tra loro i dispositivi audio. Molto probabilmente il vostro lettore CD usa questo stesso protocollo.
Ci sono molte schede di questo tipo in circolazione. Era da un po' che volevo provarne una, così, quando la Nanomesher ha chiesto a TNT-Audio se qualcuno fosse stato interessato a recensire la loro ultima versione, non mi sono fatto sfuggire l'occasione.
Quindi, in cosa consiste? Sostanzialmente, è una testa GPIO su scheda che monta un DAC Burr-Brown Texas Instruments PCM 5122 con campionamento a 192 kHz e risoluzione a 24 bit, con cristalli di elevata qualità per i clock e componenti elettronici anch'essi di elevata qualità. Il prezzo parte da 49,99 dollari.
Pensatela come una scheda audio di elevata qualità per il Raspberry Pi.
A parte questo, è disponibile in altre due versioni che comprendono un display per visualizzare le copertine degli album che si ascoltano e dei pulsanti per selezionare le tracce. Potete acquistarla pre-assemblata in un cabinet oppure, come nel caso dell'esemplare per la recensione, può esservi consegnata come una semplice scheda per computer.
Presenta anche altre funzioni, ma le tengo da parte per una prossima recensione. Per il momento mi concentrerò sulla funzione principale: portare il suono dal Pi al mio amplificatore.
Quindi, ho riesumato la mia, ora inutilizzata, scheda e ho installato il sistema operativo Volumio, come consigliano alla Nanomesher. Se, come ho fatto io, volete abilitarla come terminale per Roon, potete farlo, ma siate pronti a imparare a usare SSH e a fare un po' di vera e propria programmazione. Su Darko.Audio potete trovare una chiara serie di istruzioni su come installare Volumio e il terminale per Roon. Quest'ultima parte non è alla portata dell'utente medio e può non essere necessaria, perché Volumio è di per sé un player audiofilo, però è possibile farlo se seguite le istruzioni passo per passo e volete usare Roon.
Allora, dopo le mie farneticazioni introduttive, come suona? Magnificamente. OK, recensione finita, vado a versarmi un altro po' di scotch/bourbon/rye e ascolto altra musica.
Oh, va bene. Entrerò un po' di più in dettaglio. Uso da un po' la combinazione USBridge/Schitt Modi 3, il cui suono è piacevole. Ho anche investito dei soldi in un cavo USB Audioquest, un alimentatore iFi e un iSilencer per poterne trarre il meglio. Costo complessivo: poco più di 430 dollari.
Lo Schitt Modi è straordinario per i suoi 99 dollari; usando un DAC AK4490, straccia completamente i DAC basati su Sabre sia dell'amplificatore PS Audio Sprout 100 sia del Pro-Ject Pre-Box S2, entrambi molto più costosi, sebbene siano prodotti più complessi.
Ho riscontrato che i prodotti con DAC Sabre sono leggermente analitici, forse persino freddi. Lo Schitt Modi 3, con il suo AK4490, si è rivelato caldo, dettagliato e davvero piacevole. Come DAC di fascia bassa, non potrò consigliarlo mai abbastanza.
Allora, come esce il chip Burr-Brown dal confronto con questo aggeggio da 50 dollari? L'ho attaccato al Pi, l'ho configurato, l'ho collegato allo Sprout con degli economici cavi Blue Jeans e ho dato un giro di manovella.
Un paio di ore dopo mi sono reso conto di non aver tenuto traccia di nulla di ciò che avevo ascoltato; non avevo preso un singolo appunto e avevo un sorriso da ebete sulla faccia. Così non andava proprio bene; dovevo ascoltarlo per recensirlo, non per divertirmi. Ho riprovato.
Nel corso della settimana seguente, o giù di lì, qualcosa è diventato chiaro. Lo Schitt Modi 3 doveva trovare una nuova sistemazione nel mio studio.
È dettagliato e il palcoscenico ha una buona larghezza e profondità. Ma la parola che all'inizio mi è venuta in mente è stata "fluido". Senza sforzo gestisce ritmi complessi, laddove altri DAC che ho ascoltato vanno in confusione nel tentativo di reggere il volume di informazioni e di tenere il tempo; invece questo DAC, semplicemente, presenta senza fatica all'ascoltatore qualsiasi cosa.
In un suo recente articolo, Lucio ha descritto un amplificatore Yamaha dicendo che aveva il PRaT (Passo, Ritmo e Tempo). Ora, un DAC è leggermente diverso, ha comunque bisogno di un amplificatore per mostrarlo, ma passo, ritmo e tempo sono caratteristiche che questo DAC certamente possiede.
Gli ho dato in pasto musica complessa, roba tipo l'album d'esordio dei Gomez, Bring it On, che è caratterizzato da tali ritmi complessi, con l'utilizzo di feedback e strumenti strani che, con un impianto scarso, suonano confusi e scialbi. Alla luce dell'ascolto con questo DAC, l'aver ottenuto il Mercury Award, quando l'album fu pubblicato, appare giustificato.
Sono seguiti Moloko, Morcheeba, e anche un po' dell'album Unledded di Page e Plant. Quella meraviglia che è lo streaming musicale mi ha permesso di intraprendere un piccolo viaggio tra l'ignoto e il meno ignoto, fermandomi a ROCKISDEAD dei Dorothy per poi dirigermi verso il boogie di Louis Prima e Phil Harris con I Wanna Be Like You. Dopo qualche fermata con i Pink Floyd, ho concluso con Feeling Good di Nina Simone. Un buon impianto mi fa venire la pelle d'oca con questa canzone; il NanoSound l'ha riprodotta.
Questo DAC non è assolutamente perfetto. Bisogna saperci fare un po' con i computer per farlo funzionare, sebbene il pacchetto più costoso possa aiutare perché il DAC viene fornito pre-assemblato con un Pi in un cabinet. Anche farci funzionare Roon non è per i deboli di cuore, però ne vale la pena.
Vi prego, non fraintendetemi - mi piace il suono di questo DAC - è solo che per accedere al suo pieno potenziale è richiesto un percorso di apprendimento. Per me il gioco vale decisamente la candela.
Da un po' mi domando quanto del suono di un DAC dipenda dal chip e quanto dall'elettronica necessaria per collegarlo a una sorgente via USB, coassiale o toslink. La cosa interessante è che con la scheda NanoSound, e altre simili che usano il protocollo I2S, il percorso del segnale è il più breve possibile, e forse questo aiuta.
Da tempo si dice che né l'S/PDIF né l'USB siano l'ideale come mezzo di trasmissione dell'audio, perché entrambi hanno i loro limiti e non c'è uno standard per l'I2S nei componenti separati.
Ho la sensazione che adesso debba confrontarlo con alcune altre opzioni che utilizzano la medesima architettura. Auspicabilmente, alcune che utilizzano DAC Sabre e AK. Solo per essere corretti e completi, capite.
Oh, e devo anche recensire il modo in cui il DAC si integra con Volumio e che vi permette di collegare un lettore DVD esterno per "rippare" e ascoltare i CD. Qualcosa mi dice che avrò di che divertirmi!
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