Qualche riflessione sul collezionismo di dischi

Seconda Parte: Non Solo I Boy Scout Dovrebbero Essere Preparati

[English version here]

Autore: David Hoehl - TNT USA
Pubblicato: Aprile, 2023
Traduttore: Roberto Felletti

Come ho accennato nella prima parte di questo articolo, inaspettatamente e con breve preavviso, più di un anno fa e a causa di sfortunate circostanze, ho acquisito la grossa collezione di 78 giri di un amico. Riflettendo su quell'esperienza, ho abbozzato alcune idee dal punto di vista del ricevente. Oggi offro qualche altro pensiero, ma questa volta dal punto di vista di chi ha una grossa collezione di dischi e vuole massimizzare le possibilità che qualcuno possa prendersene cura se, improvvisamente, dovesse sorgere la necessità. Lo confesso, io stesso non le ho messe tutte in pratica -- non ancora. Ma avendone riconosciuto il bisogno, esse sono quasi in cima alla mia lista delle cose da fare a breve termine. Vale a dire:

Organizzatevi. Una parte della collezione del mio amico era in ordine, ma la maggior parte, per vari motivi, perlopiù fuori dal suo controllo, era diventata abbastanza disordinata quando l'ho presa io. Come risultato, i miei progressi nell'esaminare i dischi sono stati un bel po' più lenti di quanto avrebbero dovuto. Se qualcuno avesse desiderato affidare o vendere i dischi a un negoziante, come minimo il disordine avrebbe fatto percepire meno importante una collezione, probabilmente, abbastanza di valore, sempre che il negoziante non si fosse spaventato all'idea. Quindi, se i dischi sono sparpagliati qua e là sulla base di “Beh, so in quale pila quello si trova” oppure “Infilo questi qua e me ne preoccuperò poi”, pensate seriamente a preparare uno schema organizzativo oggettivo e mettete la vostra roba su scaffali in maniera tale che altri possano capire. Chiunque abbia bisogno di mettere mano nella vostra collezione, senza suggerimenti da parte vostra, apprezzerà i risultati, e voi stessi ne beneficerete, sapendo sempre dove trovare un certo disco, e sarete in grado di controllare agevolmente la presenza di doppioni, versioni alternative, mastering e affini.

[Sommersi dai dischi]

Eliminate brutalmente i doppioni. Immagino che lo facciamo tutti: vediamo una copia a buon prezzo di qualcosa che possediamo già, e la prendiamo come potenziale upgrade o probabile miglioramento di condizione. (Tralascerò “Mi ero dimenticato di averlo” come possibile motivo!) In tali casi, non indugiate -- andate avanti e stabilite qual è la copia migliore e sbarazzatevi dell'altra rapidamente. Nel caso della collezione del mio amico, un numero sorprendente dei dischi che ho preso era costituito da doppioni; l'esempio più estremo è sette copie di un disco da 10″ doppio lato. Ciò ha significato ascoltare 14 lati per stabilire quale copia tenere di un unico disco; per le altre sei, adesso devo trovare nuove case e naturalmente c'è il lavoro di spostare sette dischi quando uno sarebbe stato sufficiente. Ciò ha significato anche che sette copie assorbivano lo spazio di stoccaggio del mio amico, contribuendo alla difficoltà di mettere in ordine i dischi.

Se non potete disfarvi subito dei doppioni, trovate un sistema per dividerli da quelli che volete tenere. Niente fa perdere più tempo che riesaminare dischi che avete già esaminato. Non limitatevi a impilare gli scarti da qualche parte pensando di ricordare che avete intenzione di buttarli; sei mesi, un anno o due anni dopo non vi ricorderete, o non sarete sicuri, oppure voi (o qualcun altro) li avrete spostati per qualche motivo, e finirete con il ripassarli tutti. (Non chiedetemi come l'ho capito!) Un modo è metterli dentro delle scatole chiaramente contrassegnate e sigillate per essere sicuri che non scivoli fuori niente e che il contenuto non si mescoli con cose che non c'entrano nulla. Per quanto riguarda i dischi del mio amico, ho adottato il sistema di etichettare la busta di carta di ciascun disco, scrivendo a matita l'appunto “macero” e la data di quando ho espresso il giudizio. Sono sicuro che esistano altri modi, ma l'ultimo, per me, ha funzionato meglio di qualsiasi altra cosa abbia provato. Qualunque cosa facciate, scegliete un metodo e applicatelo con costanza. A lungo termine, vi eviterà di rifare un mucchio di lavoro.

Mettete un limite agli acquisti. Cercate di non prendere più dischi di quanti riuscireste a gestire -- e, idealmente, ad ascoltare; restringete il campo dei potenziali acquisti. Lo so, lo so -- questo va contro ogni istinto nella mente del collezionista. Prenderne troppi troppo in fretta, comunque, inevitabilmente vi renderà incapaci di organizzarvi e molto probabilmente vi lascerà con molti doppioni, e questa è la strada che porta alla follia. O, almeno, a un caos disorganizzato che potrebbe richiedere anni per essere messo a posto. È il momento di dire la verità: ho trascorso il lockdown del COVID esaminando scatole e scatole di 78 giri che avevo comprato una buona decina d'anni prima da un altro collezionista con problemi di spazio. All'epoca era sembrata un'occasione favolosa, ma una buona percentuale di quei dischi -- tutti quelli che erano doppioni di dischi che avevo già -- se ne sono stati lì, in mezzo ai piedi, per dieci anni interi finché non ho avuto un inatteso, lungo periodo di tempo per occuparmene. Avendolo appena fatto, ammetto che sono stato davvero un po' riluttante ad acquisire la collezione che ha stimolato queste osservazioni, ma date le circostanze, pensando a cosa sapevo esserci dentro e a cosa sarebbe successo se non lo avessi fatto, ho accettato la sfida. Almeno mi ci sono buttato a occhi aperti, ma così ho rimandato di oltre un anno i miei sforzi di finire di sistemare la mia collezione, e ancora adesso ho tutte queste casse di dischi esaminati in giro e la necessità di mandarli in una nuova casa.

Allertate i vostri familiari e altri che ci sono oggetti di valore. Un motivo per cui ho accettato di fare quella che equivaleva a un'operazione di salvataggio per la collezione del mio amico era che sapevo che lui aveva alcuni dischi rari e preziosi, comprese delle stampe di test che sono le uniche copie conosciute di alcune registrazioni di un grande artista; semplicemente, in coscienza, non potevo permettere che andassero perdute. Probabilmente il mio amico ne aveva parlato con i familiari, ma a loro non interessavano questi dischi oppure non erano a conoscenza della loro importanza. Tuttavia spezzo una lancia in loro favore: può darsi, indubbiamente tramite gli sforzi del mio amico, che, , avessero un'idea generale del valore della collezione, non tanto economico quanto storico, e che essa dovesse essere preservata; e sebbene non avessero fatto molto in termini di organizzazione, hanno dimostrato una buona cura nel maneggiare e imballare quei fragili, pesanti, vulnerabili 78 giri. Come risultato, quasi tutti i dischi sono sopravvissuti, indenni, al precipitoso cambio di residenza. C'è da augurarsi che la famiglia sapesse almeno un po' che quello che c'era lì ha fatto la differenza.

Preparate un piano e prendete provvedimenti. Se sapete che la vostra famiglia non vorrà conservare la vostra collezione, prendete in considerazione dei provvedimenti che indichino cosa farne se dovesse sorgere un'emergenza. Alcune possibilità potrebbero essere: pianificare in anticipo con gli amici l'eventualità che si prendano i vostri dischi; contattare un negoziante per vedere se ha un potenziale interesse nella vostra collezione; o anche, se siete arrivati a quel punto, vendere voi stessi una parte di dischi, o tutti, per essere sicuri che trovino ottime, nuove case. Ma non fate affidamento sulle istituzioni affinché li prendano; molte biblioteche e università sono riluttanti a prendere dischi, specialmente i 78 giri, e quelle che prendono dischi di solito insistono nel richiedere una donazione per sostenere le spese di manutenzione e stoccaggio.

Digitalizzate. Diciamo le cose come stanno: probabilmente verrà per tutti noi il tempo in cui non sarà più sostenibile una grossa collezione fisica, vuoi per mancanza di spazio in alloggi più piccoli, vuoi per limitazioni legate all'età. La musica conservata su un hard disk, tuttavia, è compatta ed è poco esigente per quanto riguarda le capacità fisiche del possessore. Lasciate perdere qualsiasi pregiudizio del tipo “il digitale è il male” che può essere in agguato nella vostra mente e pensate seriamente a oggi copiando la musica, almeno la vostra preferita, in formato digitale, di modo che l'abbiate pronta e disponibile più avanti nella vostra vita, qualunque cosa accada. I masochisti tra voi possono leggere ulteriori miei pensieri sul valore della digitalizzazione di una collezione qui.

“Va bene, Sig. So-Tutto-Io,” vi sento dire, “hai seguito i tuoi stessi consigli?” Lo ammetto tranquillamente, su alcuni punti ho fatto meglio che su altri. Dopo anni passati a provarci, con la grossa collezione in oggetto che segna una battuta d'arresto di un anno, a seconda del formato i miei dischi, in realtà, non sono male organizzati. I 78 giri sono perlopiù a posto, i cilindri un po' meno. Finché non mi sbarazzerò degli “avanzi” della collezione del mio amico, ho comunque un numero enorme di 78 giri doppi. Gli LP, sostanzialmente, sono a posto, ma con un gruppo da smaltire (frutto di quel vecchio spauracchio, prenderne di nuovo troppi per volta), e i CD sono stati riposti principalmente in massa dopo averli copiati su hard disk, con un progetto in corso per finire di copiarne un gruppo che ho preso e che, sì, è davvero troppo grosso. Avvisare la famiglia? Non è un'idea così buona; non c'è un reale interesse e sono sicuro che i miei sforzi alquanto poco convincenti siano stati come parlare al muro. Provvedimenti? Um, er, uh... La digitalizzazione, tuttavia, come riportato, procede, con la gran parte dei CD rippati su hard disk, molti 78 giri preferiti copiati ed editati, e lo stesso per alcuni LP. Avendo finalmente trovato un modo per farlo con un'utile organizzazione, di recente ho avviato un progetto per copiare un bel po' di 78 giri di jazz giunti a me dalla famiglia di un amico del college. Quando l'avrò fatto, mi sbarazzerò di quei dischi, liberando spazio sullo scaffale e riducendo il numero che qualcun altro potrebbe dover gestire strada facendo.

Va bene, va bene, sono un recidivo del tipo “prendi troppi dischi tutti insieme”. Ma ho visto la luce! Alleluia, fratello! Sono stato salvato!

Cosa, dite? Hai 20 casse di vecchi dischi ereditati da tua nonna, e vorresti che io trovassi loro una casa? Hmmmm...

Ma vai...!

Va bene, scherzi a parte, ho ancora del lavoro da fare, ma lo sto gradatamente facendo. Anche voi potete. Pensateci, e cercate di far sì che i vostri preziosi dischi rimangano al sicuro e amati, non importa cosa succede nel frattempo.

Illustrazione di Lincoln Perry, originariamente apparsa nel numero di giugno 1979 di Stereo Review.

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