Argon Audio Forus 4 - diffusori bookshelf

Eleganti ma...da riprogettare

[Argon Audio Forus 4]
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Prodotto: diffusori Argon Audio Forus 4
Costruttore: Argon Audio - Danimarca
Distribuito in Italia da: LP Audio
Prezzo. ±€200 (anche tramite vendita diretta dal sito ufficiale)
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT-Audio Italia
Pubblicato: dicembre, 2024

Non è la prima volta che i prodotti della danese Argon Audio compaiono, con ottimi risultati, qui su TNT-Audio. Abbiamo già provato i diffusori Alto 55 mkII (ora Forus 55), i Forte A5 mkII attivi, l'ampli integrato SA1 e lo streamer Solo. Da sempre la missione del marchio danese è quella di offrire prodotti connotati da un rapporto qualità/prezzo molto elevato. Sempre a caccia del diffusore entry-level che possa scalzare i Lonpoo LP42 dal podio che si sono conquistati in questi ultimi anni, non potevo esimermi dal provare gli entry-level di Argon Audio, ovvero questi Forus 4, che navigano tra i 150 e i 200 euro a seconda delle offerte. La scatolina che si vede in foto è un piccolo pre fono Argon, presto in prova su queste pagine.

Uno sguardo da vicino

Questi Forus 4 sono veramente compatti (14,8 x 23,9 x 18,9 cm), fanno uso di un woofer in carta da 4" (da cui la sigla Forus 4) con doppio magnete per la schermatura del campo magnetico e un tweeter a cupola da 1". Il carico è in bass-reflex con sbocco posteriore, ma è previsto un gancio per appenderli alla parete, condizione che il tubo del reflex di sicuro non apprezzerà molto. Connettori monowiring multistandard dorati, tela parapolvere a fissaggio magnetico e quattro piedini in gomma completano i Forus 4. Ben rifiniti (nessuna vite a vista), sono disponibili bianchi, neri o noce. Le specifiche dichiarano una risposta in frequenza da 60 a 20.000 Hz ±3dB, un'impedenza da 4Ω e 85 dB/w/m di sensibilità. Il crossover è ordinato, con due bobine in aria, due condensatori e una resistenza da 3.3Ω. Esiste una variante Forus 4 Wall, in sospensione pneumatica, pensata espressamente per essere appesa alla parete, caratterizzata da un ingombro in profondità veramente minimo, appena 10cm!

Argon Audio raccomanda, per un'esperienza sonora più completa, l'abbinamento con uno dei loro subwoofer attivi serie Malmö.

[Argon Audio Forus 4 - woofer]
[Argon Audio Forus 4 - crossover]

Eleganti ma...da riprogettare

Conservo ancora un bellissimo ricordo delle Alto 55 mkII, delle torri dall'incredibile rapporto qualità/prezzo. Le mie aspettative erano, pertanto, abbastanza elevate. Dico subito che il miracolo stavolta non c'è stato, anzi. A mio parere chi ha progettato questi Forus 4 non può essere la stessa persona che progettò gli Alto 55, tanta è la differenza di impostazione e...di qualità sonora. O, se è la stessa persona, con le Alto 55 ha avuto il classico colpo di fortuna, che stavolta non si è ripetuto.

La timbrica, per cominciare, è completamente diversa: aperte e vivaci, quasi irriverenti le Alto 55, morbide e tranquille queste Forus 4. La gamma medio-alta è tendenzialmente arrotondata, mai aggressiva, ma anche poco incisiva. A farne le spese è il contenuto armonico di certi strumenti, in particolare quelli a corda, che appaiono fluidi e armoniosi ma privi di mordente. Anche le percussioni con spettro principale in gamma medio-alta sono un po' spente, poco vivaci, mai pungenti, come invece spesso è richiesto. Anche le voci non brillano per presenza e precisione, sebbene non manchi una certa nota di calore che rende l'ascolto rilassato e gradevole, privo di asperità o distorsioni particolari. In generale il suono manca di precisione e trasparenza, anche tenendo conto che si tratta di diffusori da meno di €200 la coppia. Tutti i rumori ambientali, i dettagli nascosti sotto la trama musicale principale, passano in secondo piano. Tutto è morbido e sostanzialmente inoffensivo, il che può essere un bene con certe incisioni, ma con altre è una cura decisamente eccessiva e rende l'ascolto sostanzialmente noioso.

La gamma bassa merita un discorso a parte: dopo aver provato ad ascoltare il diffusore così come esce dalla fabbrica, ho deciso di tappare i condotti reflex con della gommapiuma. Il basso infatti, forse per scelta di progetto, è abbondante ed esteso, più di quanto le dimensioni del woofer e del cabinet lascerebbero immaginare, ma pecca di controllo e, soprattutto, è sporcato dal rumore dell'aria espulsa dallo sbocco reflex che, con certi brani, rende impossibile alzare il volume tanto è evidente. Si tratta di vere e proprie pernacchie. Da uno dei due diffusori, poi, ho sentito una sorta di vibrazione in gamma media, realisticamente dovuta a cavi che sbattono e vibrano uno contro l'altro al passaggio dell'aria. Tappando lo sbocco questo rumore praticamente sparisce, la gamma bassa si alleggerisce e guadagna in controllo e tasso di distorsione. Anche l'estensione verso il basso diminuisce, ma almeno così certi dischi si possono ascoltare. Tuttavia, alzare il volume, anche coi reflex tappati, non è sempre possibile: in presenza di note basse (specie da percussioni) i piccoli woofer arrivano a fondo corsa molto rapidamente. Diciamo che nel punto d'ascolto non sono riuscito ad andare oltre gli 80/85 dB. Non è poco, specie se si abita in condominio, ma ho provato altri piccoli diffusori che suonano ben più forte senza scomporsi (es. Lonpoo LP42).

La dinamica complessiva risente ovviamente di questi due fattori. Più precisamente, la rotondità generale e mancanza di vivacità rendono i salti dinamici poco incisivi, e le limitazioni di una gamma bassa che perde il controllo facilmente non aiutano di certo. Con musica acustica e da camera le cose vanno ovviamente meglio, basta che non ci siano forti suoni impulsivi, specie in gamma bassa e in gamma media. Complessivamente, il senso del ritmo è un po' latitante, il che conferma quella caratteristica morbida riscontrata anche dal punto di vista timbrico.

L'immagine tridimensionale, come è logico aspettarsi vista la poca precisione in gamma medio-alta, non eccelle né in dimensioni né in messa a fuoco. Il suono si espande nello spazio tra i diffusori, ma niente più di questo.

Riassumendo, questi Forus 4 vanno benissimo per generi musicali tranquilli, in ambienti piccoli, dove non è necessario alzare molto il volume. Aggiungere un subwoofer, come Argon suggerisce, non farà che peggiorare le cose, a meno che non si tagli via la gamma bassa dei Forus 4, affidandola quasi completamente al subwoofer, che a quel punto andrà tagliato abbastanza in alto. Quel che manca infatti non è l'estensione, che è molto buona, ma la precisione, il controllo e la tenuta in potenza della gamma bassa. Vedo bene anche l'uso in modalità desktop, con l'accortezza, ancor più se la parete posteriore è vicina, di tappare la bocca allo sboccacciato tubo reflex, uno dei più rumorosi che mi sia mai capitato di sentire.

Forse, senza confronti diretti con altri diffusori simili, si potrebbe trovare il suono di questi Forus 4 tutto sommato corretto e poco stancante. Peccato che i minidiffusori abbiano fatto in questi anni passi da gigante e lo spauracchio dei microbi maledetti (Lonpoo LP42) sia sempre dietro l'angolo, a ricordare a tutti che ci sono loro sulla vetta e non si faranno spodestare tanto facilmente. Oltretutto, costano meno della metà di questi Forus 4, che sicuramente sono più belli e meglio rifiniti ma la distanza in termini sonori, immagino ve lo starete chiedendo, è semplicemente siderale. Giusto la gamma bassa dei Forus 4 appare un po' più piena ed estesa, ma il confronto qualitativo in gamma bassa (precisione, velocità, dinamica, controllo) è semplicemente e spietatamente a favore delle piccole cinesi.

Lamentele

Costruzione & Finitura
Considerando il costo, il livello di costruzione e finitura è molto buono, apprezzabile anche la variante bianca, oltre alle classiche nero e noce. Il gancio posteriore per appenderli alla parete ovviamente rende la presenza dello sbocco reflex un po' problematica e trasforma il diffusore in una sorta di sospensione pneumatica. A questo punto sarebbe stato meglio progettare il diffusore con uno sbocco reflex anteriore. In generale, la vicinanza della parete posteriore è sempre un problema, a meno che il diffusore non sia stato progettato espressamente per questo tipo di installazione, come il Forus 4 Wall, ad esempio. Lo sbocco reflex, se solleticato da basse frequenze importanti, sbuffa e spernacchia un po' troppo per i miei gusti. Riempirlo con cannucce da bibita (un vecchio trucco) migliora parzialmente la situazione. Tapparlo completamente con gommapiuma la risolve quasi del tutto, al prezzo di limitare un po' l'estensione e la potenza della gamma bassa.
Suono
Sostanzialmente gradevole e inoffensivo, ma noioso, con evidenti limitazioni in termini di velocità, precisione, trasparenza e ricchezza armonica. Forse è così che è stato pensato, ma si trova di meglio a molto meno. Peccato.

Conclusioni

Argon Audio è un'azienda attenta agli appassionati con budget ridotto, ma non disponibili a rinunciare a un buon suono equilibrato e un design facilmente inseribile in ambito domestico. Il secondo obbiettivo è stato centrato (il design), il primo decisamente meno. Il Forus 4 è un diffusore che non eccelle in alcun parametro, e anzi ha dei grossi limiti in gamma bassa. Mi aspettavo un Alto 55 in scala ridotta, ma siamo lontani anni luce da quel tipo di impostazione sonora e di rapporto qualità/prezzo. Per meritare una promozione, questo progetto va rivisto completamente, e anzi forse sarebbe meglio trasformarlo in una sospensione pneumatica come il Forus 4 Wall. La tenuta in potenza del woofer, però, sarebbe ancora un problema, così come la scarsa precisione del tweeter. Quest'ultimo lo si potrebbe attenuare un po' meno, magari un po' di apertura in gamma medio-alta la si riconquista. Decisamente rimandato a settembre. O, come diciamo in ambito accademico, “è richiesta una profonda revisione.”

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