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LC
Caro Michele,
intanto mi scuso se hai dovuto rispedire questa tua richiesta, apparentemente non è mai arrivata a destinazione, e non sei stato l'unico che, in periodo estivo, tra luglio e agosto, non è riuscito a farci recapitare una richiesta di consulenza. Non so cosa sia potuto accadere, controlliamo sempre la casella dello spam, ma di queste lettere non v'era traccia. Se altri lettori hanno provato a contattarci nei mesi scorsi e non hanno ricevuto risposta, li preghiamo di spedire nuovamente, magari richiedendo la conferma di lettura, così si è sicuri che il messaggio sia andato a buon fine.
Venendo al tuo quesito, credo che 100 vinili di classica meritino senz'altro di essere ascoltati con un giradischi decente. Compatibilmente con il budget, credo che l'Argon Audio entry-level vada più che bene. Se guardi bene, i tre giradischi che citi non sono identici. Quello cinese di marca sconosciuta, ad esempio, monta un braccio diverso, mentre l'Argon TT ha solo un'uscita linea e non dispone dell'uscita Bluetooth/USB che invece compare nel Lenco. Quindi almeno la parte elettronica interna è diversa. La testina sembra la stessa in tutti e tre, una buona AudioTechnica AT3600, ma sull'originalità di quella montata sul giradischi cinese potrei nutrire qualche dubbio. Quel che è possibile è che Lenco e Argon si siano affidati a un terzista cinese per la realizzazione di un giradischi con caratteristiche simili. Tuttavia, non sono identici. Ora, a meno che tu non abbia necessità di un collegamento Bluetooth o di connettere il giradischi a un PC per digitalizzare i tuoi vinili, scegli pure l'Argon. Altrimenti il Lenco, come seconda scelta. Le differenze di prezzo sono minime, meglio affidarsi a un costruttore “europeo” (si fa per dire) che offre assistenza clienti e persino un servizio di reso (Argon). Per quanto riguarda la testina, ci sarà tempo per pensare a un suo upgrade, e lo stesso dicasi per il pre fono. Stai iniziando con l'analogico, non è detto che ti piaccia (tanti vinili di classica suonano malissimo) e non vedo pertanto sensato programmare da subito altri acquisti anche perché, tra testina Gold Note e pre fono Aiyima stiamo parlando di una spesa che praticamente eguaglia quella dell'intero giradischi (120/130€ + 90€). A questo punto entreresti in un altro territorio, quello dei giradischi da 350/400€ e le alternative aumentano non di poco.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Riccardo,
la Shure M95ED, pure usata, non è lontanamente confrontabile con la Rega Elys 2! Hai verificato che peso di lettura e antiskating siano corretti? Può essere che la Shure non stia tracciando al meglio. Perché vuoi una testina che suoni come la Shure? La Rega non suona forse globalmente meglio? Ma, soprattutto, perché spenderci 300€ quando hai già un altro giradischi? Non sarebbe meglio tenerne uno solo e montarci il meglio che ti è possibile? Io, ti confesso, questa cosa di avere più componenti di qualità media o medio-bassa non la capisco: con la stessa cifra si acquista un componente solo, ma di livello più elevato.
Comunque sia, ognuno è libero di farsi del male come preferisce :-)
Se proprio non riesci a fare a meno di due giradischi, per la nuova testina valuta qualcosa nel catalogo di Goldring, tipo la 1012 GX, oppure una Clearaudio Concept V2 MM012, una Ortofon 2M Blue Verso, una Gold Note Vasari Red, tanto per citarne qualcuna.
Per quanto riguarda i dischi di classica, sfondi una porta aperta: molto spesso si tratta di incisioni pessime, basate su registrazioni disastrose. Registrare bene un'orchestra è infatti impresa difficilissima.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho perso la poesia
Gentile direttore,
non le scrivo per avere una sua opinione su questioni tecniche bensì per condividere una riflessione che ho fatto dopo aver letto il suo articolo sul downgrade.
L'ho trovato inizialmente divertente ma poi, piano piano, ho iniziato a rifletterci su e a ripercorrere i miei anni in cui mi sono trasformato da ascoltatore di musica ad audiofilo.
Il mio primo impianto era composto da un amplificatore integrato Sony TA F319R e due casse Pioneer recuperate da un mio amico per 80.000 Lire, il lettore CD un vero e proprio catorcio.
Nonostante tutto ho passato ore e ore felici ad ascoltare musica, e a godermi ogni brano.
Poi man mano ho iniziato con gli upgrade, alla costante ricerca del miglioramento della resa sonora, del dettaglio, della risposta in frequenza, fino all'impianto odierno con Pre e finale Naim e diffusori Proac D15.
Il risultato è un impianto dall'ottimo livello sonoro, ma ogni volta che lo accendo ascolto l'impianto e non la musica, e non mi diverto come allora. Non so dire se sia un problema solo mio o se affligge tanti audiofili ma a questo punto non escludo un downgrade in futuro (sicuramente non farò più upgrade).
Grazie per l'illuminante articolo.
Claudio - E-mail: claudio.daeder (at) gmail.com
LC
Caro Claudio,
più che dell'impianto, il problema potrebbe essere tuo, in pratica ti sei concentrato sul mezzo, dimenticando il fine. Può capitare, e per tanti motivi. Magari non ti interessa più la musica che ascolti, magari devi cambiare un po'. Oppure, come credo di aver spiegato in quell'articolo, l'impianto moderno, iperdefinito e preciso...si è perso la musicalità per strada. Per capirlo, un downgrade è obbligatorio, magari con componenti di qualche anno fa, meno esasperati di quelli moderni. Meno precisi, certamente, ma magari li troverai più comunicativi. Ad esempio, un vecchio Nait 1 o 2, abbinato a delle ProAC Tablette o addirittura Linn Kan, potrebbe darti quella musicalità che stai cercando. Un'altra cosa che dovresti fare è cercare un impianto come quello che ti entusiasmava anni fa: riascoltandolo, capirai che la memoria audio è incredibilmente fallace, e il fattore nostalgia, abbinato a quello della gioventù ormai perduta, fa il resto. Secondo me troveresti quel primo impianto semplicemente inascoltabile. Quindi: va bene il downgrade, ma con un po' di buon senso.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Tetra Speakers
Gent.mo Direttore,
Le scrivo per conoscere la vostra opinione in merito ai diffusori di Tetra Speakers, una piccola azienda canadese guidata da Adrian Butts che pare abbia riscosso consensi soprattutto nel mondo dei musicisti d'oltreoceano (e parlo di Herbie Hancock, Ron Carter, Dave Holland e altri).
L'azienda pare non si rivolga al classico sistema di marketing degli altri costruttori, quindi non ha rivenditori sparsi per il mondo ma si basa esclusivamente sul passaparola oppure sull'ascolto diretto. Ho anche scritto direttamente all'Azienda e mi ha risposto con grande passione ed entusiasmo direttamente Adrian Butts, dandomi tutte le informazioni richieste, oltre a gestire direttamente la vendita e la spedizione in Italia nel caso fossi interessato.
Personalmente ero interessato alle 120U Manhattan oppure alle 222, ma purtroppo è difficile trovare su internet recensioni in merito quindi mi rivolgo alla vostra "guida" in quanto vi leggo sempre e vi ritengo un faro in questo mondo complesso.
Per informazioni comunque il mio "mini" impianto:
LC
Caro Antonio,
non conosco i diffusori che citi, quindi temo di non poterti essere di grande aiuto, tranne che allertare i nostri recensori oltreoceano per vedere se riescono a farsi spedire qualche modello in prova. In generale, direi che l'essere stati scelti da musicisti non è, di per sè, garanzia di qualità dei diffusori. I musicisti, in genere, non hanno alcuna esperienza di HiFi, e comprano quello che qualche amico fidato suggerisce loro. Magari è bastato uno che ha iniziato il passaparola. Se i musicisti capissero qualcosa di componenti HiFi, non avrebbero accettato le Yamaha NS10M sopra ai mixing desk mentre registravano i loro dischi, per dirne una. Capiscono di suono, certamente, ma quanto a sapere come si fa a riprodurlo bene...è un altro paio di maniche.
Ho dato un'occhiata al sito, e non mi sembra che i contenuti differiscano molto da quelli soliti degli altri costruttori di casse acustiche. In generale, poi, dubito che qualcuno possieda qualche segreto ignoto agli altri: sulle casse acustiche si sa tutto, difficile fare magie, se non nel rapporto qualità/prezzo. Tutto ciò premesso, vediamo se qualcuno dei nostri ha voglia di provare con mano le affermazioni di questa azienda di diffusori acustici.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Bruno,
non fai altro che confermare le mie impressioni, gli anni passano e la situazione non fa altro che peggiorare. Osservo, tra l'altro, che è tutto il settore tecnologico di un certo livello ad aver alzato l'asticella dei prezzi. Ti faccio un esempio: un orologio Omega Speedmaster, il famoso Moonwatch, costava tra i 3500 e i 4000€ 6-7 anni fa, oggi costa circa 9000€, più che raddoppiato nel giro di pochi anni...ed è sempre lo stesso orologio. E potrei fare tanti esempi analoghi, senza scomodare la follia collettiva per Rolex. Tuttavia, mentre per gli orologi di un certo livello l'interesse del pubblico sta costantemente aumentando, per l'HiFi è vero esattamente il contrario. Il mercato si sta rivolgendo ai pochi, anziani, danarosi superstiti. Finiti questi, si chiuderà baracca e burattini, perché non esiste il ricambio generazionale. Da decenni l'HiFi non è uno status symbol, se mai lo è veramente stato, e ormai ha assunto il ruolo di costoso feticcio personale, al massimo da mostrare a quei due o tre amici appassionati. Vi chiedo: quanti audiofili veri conoscete? Non parlo di conoscenze virtuali da forum, parlo di amici veri, storici, che sono ANCHE audiofili. Uno? Due? Questo dà la misura di questo mercato. Ci sarebbe poi da vedere che disponibilità economica abbiano questi amici. Ormai la classe media comincia a far fatica ad acquistare un'auto nuova, e ricorre a formule di leasing o di noleggio lungo termine, perché anche le utilitarie sfiorano i 20.000€. Una berlina di classe medio-alta, la Giulia, parte direttamente da 49.500€ (il modello base!). Una volta l'equivalente di casa Alfa (la Giulia stessa, o l'Alfetta), pur non essendo popolari, erano abbordabili, almeno per la classe media, magari mettendo in conto delle rate accessibili. Ci immaginiamo, quindi, quanti possano permettersi un impianto da 10, 15 o 20.000€? Gli operatori dovrebbero riflettere su questo, oltre che sul fatto, inequivocabile, che è totalmente cambiato il modo di fruire della musica.
Che continuino pure a suonarsela e cantarsela, come faceva l'orchestra del Titanic mentre il transatlantico colava a picco.
Se vorrai, riferisci le tue impressioni sulla mostra itinerante di Torino, che mi sembra offra un approccio un po' diverso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Ferdinando,
il comportamento del tuo lettore CD è tutt'altro che normale e l'assistenza non può trincerarsi dietro a un evasivo “da noi è tutto OK”. Non hai possibilità di recarti da loro coi tuoi CD e mostrare il difetto? In caso contrario, rivolgiti ad altri riparatori, che tu possa raggiungere facilmente, per verificare il comportamento del lettore davanti al tecnico. È possibile che qualcosa nella logica di lettura della macchina sia non perfettamente in ordine, talvolta è sufficiente un condensatore leggermente fuori specifiche per generare ogni genere di errore random. Nel tuo caso l'errore sembra addirittura essere costante, sempre e con tutti i dischi, quindi un tecnico degno di questo nome non dovrebbe far fatica a isolare il problema, eventualmente sostituendo la meccanica di lettura ex-novo. Quella che monta di serie è una Sony KSS 281A che non è facile da trovare ma non del tutto impossibile. Nel caso, prima di farla sostituire, visto che è costosa, chiederei un preventivo e una sorta di garanzia post-intervento. Non pagare e non ritirare il lettore senza averlo prima provato a lungo coi tuoi dischi davanti al tecnico.
Se il problema dovesse verificarsi solo in casa tua, bisognerebbe cercare di capire in quali condizioni ambientali stia lavorando l'impianto (rete elettrica, umidità etc.).
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Paolo,
conosco bene le tue Dynaudio Audience 42, e meritano senz'altro qualcosa di meglio del pur onestissimo Arcam Alpha 5. In particolare, ritengo che traggano benefico da un amplificatore vivace in gamma medio-alta, come potrebbe essere sia il Proton AM 455 che il Rotel RA980BX, mentre trovo meno adeguato il Puccini. Tra i primi due opterei per il Rotel, per almeno un paio di ragioni pratiche: è un marchio ancora vivo e vegeto, al contrario di Proton, pertanto un'eventuale riparazione dovrebbe essere più semplice. Inoltre, anche la sua rivendibilità futura sarebbe nettamente più facile. Tra qualche anno nessuno si ricorderà più di Proton, mentre Rotel è un marchio che qualunque appassionato conosce e ricorda bene. A occhio il Rotel dovrebbe costare di più del Proton, ma se il prezzo è simile non avrei dubbi a scegliere il primo dei due. Il Proton potrebbe rientrare in gioco se il prezzo d'acquisto fosse molto, molto più basso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Jacopo,
credo che non ne valga la pena, in tutta sincerità. Dubito che la potenza in più ti serva, anche perché non credo tu utilizzi tutta quella a disposizione del singolo V3 integrato. Non so chi abbia scritto che il V3 integrato suoni meglio del V3 Mono, perché non è così, e comunque sono due apparecchi diversi: i finali mono hanno potenza praticamente doppia rispetto all'integrato. In più, nella tua strana configurazione dovresti tenere il volume dei due V3 al massimo, ma i due potenziometri resterebbero ancora nel percorso del segnale, il che non è mai una buona idea. Se proprio volessi provare, meglio vendere il V3 integrato e acquistare la coppia di V3 mono. Avresti una potenza al di là di ogni utilizzo ragionevole e un percorso del segnale più pulito, non essendoci il potenziometro del volume.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Salvatore,
complimenti per la realizzazione! Ho visto apparecchi commerciali realizzati decisamente peggio! :-) Il Tube Line Pre della TLP ha un guadagno notevole, dichiarato in 23.5 dB e un'uscita massima di 18V, quindi è un pre vero e proprio. Non ho idea di come possa suonare l'accoppiata tra questo stadio e i moduli IcePower, ma non c'è ragione per la quale non dovrebbe funzionare bene. In generale sono restio a sporcare la pulizia e la trasparenza di un buon modulo in Classe D con la distorsione (inevitabile!) della valvola, ma mi sforzo di capire la necessità, forse più psicologica che reale, di addolcire il suono degli IcePower che, però, a mio parere, devono restare così come sono stati progettati. Fossi in te proverei con e senza valvola, e vediamo che succede.
Quanto alla politica di Amphion, ho già abbondantemente scritto in merito: il prezzo è eccessivo - anzi completamente ingiustificato - per un semplice modulo IcePower messo dentro un contenitore da rack pro.
Grazie per il feedback, ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Un po' di jazz, dal nuovo album di Matt Ott, intitolato The Landscape Listens. Questo disco è splendido e pure ben registrato! Matt Otto è professore associato di studi jazz presso la Kansas University. Questo brano apre l'album e si intitola Shyest Sea.
Archivio!
Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.
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