Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 7/9/2024 - 14/9/2024

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ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali
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  1. Audio ad alta risoluzione e cavi autocostruiti
  2. Mostriciattoli sul glorioso Revox b 780
  3. Side-grade da Naim a Unison con problema
  4. Aggiornamento impianto per bassi volumi
  5. Davvero cambiare amplificatore cambia molto il suono?
  6. Classe A a stato solido o a valvole?
  7. Pylon Diamond 30
  8. Downgrade del CD player
  9. Fosi V3 mono e fase
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Audio ad alta risoluzione e cavi autocostruiti
Buongiorno Direttore, seguendo i suoi consigli nella
risposta nel vol. 1082, con il budget (purtroppo sempre un po' risicato per la mia età -15anni- ...) sono riuscito ad acquistare un ampli Naim nait 5 e il Cambridge Audio Dacmagic 100. La contatterò più avanti quando avrò testato meglio il Naim con le mie impressioni... La mia domanda di oggi è la seguente: ho collegato il mio Pc al Dacmagic 100 con cavo usb economico e sottoscritto un abbonamento a Qobuz per ascoltare musica liquida di qualità.
Le vorrei chiedere un suo parere se, con la configurazione pc/cavo usb economico/dac/cavo rca/ampli ed utilizzando l'app desktop di Qobuz, perdo qualità del suono in qualche passaggio. Sto utilizzando Wasapi poiché Asio mi dà problemi e non funziona. Il mio sospetto è che tra Pc e Dac ci possa essere una perdita di qualità. Non trovo una differenza marcata tra i file ad alta risoluzione e quelli in qualità cd. I led sul Dacmagic sembrano comunque non riconoscere la maggior qualità delle canzoni Hi Res e rimangono accesi gli stessi delle canzoni in qualità cd. Pensa ci sia qualche setup da dover fare?
La mia intenzione sarebbe quella di non avere o comunque di limitare le perdite di qualità nella catena. Se perdo qualità, ha una idea di quanta? Nel caso mi potrebbe consigliare una soluzione, possibilmente senza passare da software con abbonamenti? Con la sua esperienza, che considerazioni le vengono?
Infine volevo condividere con lei che sto pensando, per passione, di provare ad autocostruire un cavo rca prendendo spunto da un progetto TNT, ad esempio lo Shield. Crede si possa raggiungere un livello di qualità accettabile per essere poi utilizzato nel mio impianto? Ha qualche consiglio importante che devo seguire per avere più chance (materiali/...)? Le farò sapere poi come è andata...
La mia catena è: Naim 5i / Nad C 542 / Dac magic 100 / Cavo segnale Focal / Cavi potenza Supra Ply / Focal Electra 915
Complimenti per la competenza, passione e disponibilità!!!
Grazie ancora,
Lorenzo - E-mail: lorenzoacquistapace09 (at) gmail.com

LC
Caro Lorenzo,
complimenti per l'impianto, impressionante data la tua giovane età! Un vero audiofilo in erba :-)
Non stressarti troppo sulla questione alta risoluzione, difficilmente riusciresti a sentire differenze tra un buon file in qualità CD e uno in HiRes. Semmai, è strano che il DAC non rilevi il formato ad alta risoluzione. Sei sicuro si tratti di file a risoluzione più elevata del classico 16/44? Hai controllato nelle opzioni dell'app desktop di Qobuz? Credo che di default esca con 16/44, devi settare tu manualmente la qualità audio in uscita tramite le opzioni dell'app desktop.
Infine, approvo l'autocostruzione del cavo Shield come da nostro progetto, ma sentiti libero di sperimentare con cavi diversi. Se ti capita, acquista di seconda mano un Supra EFF-I (che è un vero classico), in modo da capire se senti differenze con il cavo autocostruito e se pertanto valga la pena investigare su soluzioni più complesse e sofisticate, come altri progetti di cavi di segnale che trovi sulla apposita sezione del nostro sito. Purtroppo non conosco la qualità del tuo cavo di segnale attuale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Mostriciattoli sul glorioso Revox b 780
Grandissimo direttore, terza lettera in venti anni. Non ho perso un numero solo per il piacere di ritrovare una persona che sempre e comunque dice ciò che pensa, rara. Rarissima AVIS.
Finita la fase complimentosa ancorché meritata, chiedo un Suo parere... Dopo un 40 anni ho capito che forse è giunto il momento di un serio recap al Revox B780 assieme ai suoi eterni fratellini B225 e B 790. Perché però non spendere gli stessi soldi per uno o due finali in classe D? Continuerei ad usare il fantastico sintoampli come pre e, nascosti gli ZeroZone, farei impazzire i miei (cari) amici che in quaranta anni hanno speso una barca di soldi?
Andrei bene? È blasfemo? Io me ne sbatto. Dica Lei...
Giuseppe - E-mail: giurom (at) tiscali.it

[Revox B780]

LC
Caro Giuseppe,
grazie per le belle parole di apprezzamento. Dire e scrivere sempre ciò che si pensa è bellissimo, anche se poco conveniente. Ciò che mi fa star bene è osservare come in 30 anni (ormai) questa voglia di trasparenza e sincerità, pur estreme, non siano mai venute meno. Mi (ci) sono costate care, nel senso che per strada abbiamo perso lettori e collaboratori, ma ho sempre saputo che il prezzo da pagare era alto. Essere apprezzati per questo è appagante, quindi grazie.
L'idea della coppia di ZeroZone al posto della sezione finale del Revox B780 mi piace. Io credo farai fatica a riconoscere il tuo impianto, tanta sarà la differenza in termini di trasparenza, dettagli, velocità, punch e impatto delle basse frequenze. Il cambiamento potrebbe persino richiedere un po' di adattamento. Quel che ti chiederei di fare è - dopo aver familiarizzato col suono di questi finali (che hanno sbaragliato concorrenza ben più recente e blasonata) - di tornare alla precedente configurazione, per capire cosa ti sia perso sino a questo punto. Lasciami aggiungere però che, per godere appieno del suono moderno degli ZeroZone, la sezione pre del tuo vecchio sintoampli è inadeguata, sarebbe un collo di bottiglia non indifferente. Avrai tempo per ragionarci sopra.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Side-grade da Naim a Unison con problema
Ciao Lucio, come va?
Non scrivo per consigli ma più che altro per pubblicare un appello, se consenti. Introduzione: tempo fa (2019) ti avevo chiesto se passare da un amplificatore Unison Research Unico a un Naim Nait 5i sarebbe stato un upgrade e tu la tua risposta fu che in realtà sarebbe stato un side-grade. Ma la domanda conteneva un mio lapsus: possedevo all'epoca un Unison Research Mood, non un Unico, e in privato mi dicesti che in tal caso sarebbe stato un upgrade. Ho proceduto e fino al mese scorso ho goduto di un bel Naim Nait 5i. Ma il lapsus del 2019 aveva le sue ragioni. In realtà mi sarebbe piaciuto un Unico già da allora ma i costi erano più elevati e mi "accontentai" del Nait. Di recente ho avuto la possibilità di prendere un Unison Research Unico e compararlo col Naim e alla fine ho tenuto l'Unico. Pilota delle TDL Studio 0.5, carico ostico (86 dB e 6 ohm) ma non problematico per entrambi gli amplificatori. Mi è sembrato però che nelle basse frequenze l'Unico riuscisse a esprimere più dinamica e mi desse di più la sensazione di sentirle in pancia (le TDL scenderebbero fino a 30Hz se ci fossero nella registrazione). Insomma, sarà la nostalgia dei tempi andati ma l'Unico mi è piaciuto leggermente di più.
Il problema: mi è arrivato col telecomando sfondato (sembra, dall'impronta, da un piedino del pesante Unico). L'ho dato a un amico tecnico ma ha dei problemi di salute e non se e quando riuscirà a ripararlo. Unison non ha più ricambi e alla fine mi consigliano di lanciare appelli in rete e cercare un possessore nelle mie vicinanze dal cui telecomando possa programmarne uno in grado di imparare.
Sono a Viterbo...se ci fosse qualcuno a tiro con un Unico o con un Unison compatibile mi potrebbe aiutare (si tratta solo di controllare il volume). Grazie anticipato a te e a chi potesse rispondermi.
Pasquale - E-mail: pasrob (at) pm.me

LC
Caro Pasquale,
magari il tuo telecomando è riparabile, in fondo sono oggetti abbastanza semplici. Semmai, mi sembra bizzarro che Unison non possa fornire un sostituto o non possa aiutarti con la programmazione di un nuovo telecomando! Pubblico pertanto volentieri il tuo appello, sono sicuro che qualcuno che ha a disposizione questo telecomando ti possa aiutare.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Aggiornamento impianto per bassi volumi
Salve gentilissimo Lucio, mi sono ritrovato a seguire con rinnovata curiosità (innovazioni, nuove soluzioni...) la sua rubrica. Da vecchio appassionato di HiFi (da Stereoplay degli anni 70...) conosco il tarlo delle possibili migliorie, ma con il mio attuale ultraventennale impianto comincio a non essere compiutamente soddisfatto. Vuoi per senilità uditiva (ma non tanto), vuoi per le pressioni sonore non più replicabili per compatibilità familiari e condominiali, ma vorrei qualche consiglio per migliorare, se possibile, l'ascolto a volumi “sereni” in termini di definizione e presenza musicale (...capisco le perplessità sul paradosso!), mantenendo morbidezza dei bassi.
Comunque, per musica prevalentemente jazz-rock, con predilezione gamma media (il mio CD tester è stato a suo tempo "Saxophone Colossus" di Sonny Rollins), il mio impianto si è venuto costituendo, così (LP, CD, streaming qualità CD minimo)

Tra le aspirazioni, oltre a quanto detto sopra, partendo da un budget intorno ai 1.500, cosa sarebbe da consigliare come step migliorativo? Altre condizioni: continuerei a preferire diffusori a torre, purtroppo da non posizionare a più di 20 cm dalla parete posteriore. Se venisse imputato al cambio anche l'ampli, magari con stadio phono e DAC migliori, secondo lei, degli attuali.
Le allego foto e piantina ambiente ca mq 28
La ringrazio sin d'ora,
Massimo - E-mail: massimo.ronca58 (at) gmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Massimo,
ascoltare bene a basso volume è l'aspirazione di tutti gli audiofili, aspirazione che però si scontra con la biologia e la fisiologia del nostro sistema uditivo che, maledetto!, taglia sia i bassi che gli alti quando il livello d'ascolto è moderato. Siamo fatti così, non ci sono speranze. E siccome ad alto volume la maggior parte degli audiofili non può più ascoltare (familiari, condomini etc.) il risultato è che avremo sempre audiofili insoddisfatti. O che ascoltano in cuffia ;-)
Fatta questa doverosa premessa, e vista anche la distanza ridotta dalla parete posteriore, io non vedrei niente di meglio che una coppia di diffusori Larsen, da addossare letteralmente alla parete posteriore. Dalla foto (un po' troppo pixelata) sembrerebbe sia fattibile. Una coppia di 4.3 o, volendo anche di modelli precedenti, nuovi o usati, risolverà il problema del posizionamento e, in più sarà in grado di darti un suono sempre gradevole, molto lontano dalla brillantezza, talvolta eccessiva, delle tue JMLab. Si lasceranno ascoltare per ore e ore senza fatica, anche a basso volume. Ovvio, anche questi diffusori daranno il meglio di sé a volumi medio-alti, ma non perché siano fatti così, quanto perché il tuo orecchio si linearizza e inizia a sentire più bassi e più alti. Contatta il distributore italiano, spesso ha modelli ex-demo o usati a disposizione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Davvero cambiare amplificatore cambia molto il suono?
Egregio Direttore,
le premetto i dovuti grazie per il suo contributo al mondo dell'hifi: TnT-audio e direttamente i suoi consigli mi hanno permesso di essere un audiofilo felice. Vorrei suggerire una riflessione senza la pretesa di avere una qualche verità in mano. Faccio parte di panel di analisi sensoriale su prodotti enogastronomici e posso assicurarle che per assaggiatori addestrati è molto difficile percepire differenze, anche non prossime alla soglia di sensibilità.
Gli assaggi sono in genere basati su un protocollo ABX decisamente molto rigido. Ho provato (in modo amatoriale) a settare i volumi di differenti amplificatori quanto più vicini tra loro e a cambiare amplificatore (la catena resta la stessa). Non è un vero confronto ABX, solo una curiosità, ma devo ammettere che probabilmente per me non sarebbe possibile scegliere tra amplificatori molto diversi tra loro (Aiyima 07, assemblato con Infineon irs2029 e mosfet da Audiophonics, Yamaha as 801) in un vero test ABX. Probabilmente non ho orecchie raffinate. Dopo qualche anno, però, il mio atteggiamento scettico prevale sulla meraviglia iniziale. La meraviglia resta invece ogni qualvolta leggo di cambiamenti evidenti cambiando amplificatore, mentre a mio avviso sono la parte meno influente della catena purché abbiano una sufficiente potenza e una risposta lineare.
Ovviamente anch'io sono preso dalla mania del miglioramento dell'impianto, uso lo Yamaha che è l'ampli più costoso dei tre (anche perché ha il telecomando, il dac, il preamplificatore, l'ingresso phono, l'uscita cuffie... insomma, quello di cui un vecchio poltrone abbisogna), ma so che potrei vivere benissimo con gli altri due. Anzi (ho fatto un secondo test a volumi più moderati per confrontarmi anche con la scheda ta2024 e un Pass zen autocostruito (con pre bride of zen): potrei ascoltare benissimo anche quelli, se mi abituassi alla scomodità e se con le mie torri (B&W CM9) permettessero la dinamica della classica.
I confronti diretti, non a memoria, con volumi equiparati potrebbero essere rivelatori, anche nell'ottica della posizione che ha preso (così mi sembra) nei confronti delle esagerazioni del mercato hi-end. E dovrebbero esserlo secondo scale in cui l'amplificatore non è in clipping. Leggo sul
volume della posta 1084 “Consiglio tipologia di diffusori per ampli Advance Acoustic” commenti come questi: “...Somigliano molto (a parer mio) al mio Yamaha AS 2100, ma solo entro i primi 5 w...”.
Seconda premessa, sono felice che ci sia un altro audiofilo felice e che lo sia grazie al suo intervento, quanto scrivo non vuole essere una critica né all'acquisto, né alla percezione valutativa, né al consiglio, non mi permetterei mai. Ma se dicessi qualcosa del genere nel contesto dell'analisi sensoriali mi domanderebbero: hai misurato i 5 W? Se sì, considerando che le Liuto di targa hanno 89 dB di sensibilità, ascoltare 5 W a 3 metri significa ascoltare a circa 95 dB. Immaginiamo un disco con un buon DR, i 90 W dello Yamaha sono insufficienti e l'amplificatore arriva al clipping. Il che potrebbe far inferire che in molti casi contino solo i watt, fermo restando che qualsiasi cosa si compri deve piacere al proprio orecchio.
Le rinnovo i ringraziamenti per il suo instancabile lavoro di divulgatore e la mia stima per la sua passione e onestà nel mondo del giornalismo.
Cordiali Saluti,
Gianni - E-mail: gianni.balbini (at) gmail.com

LC
Caro Gianni,
ti ringrazio per l'utile e cortese contributo. Ogni nostro senso ha capacità differenti e può essere ingannato in tanti modi, altrettanto differenti. L'orecchio, già non lineare di suo, si fa ingannare da suoni vicini in frequenza, ad esempio (effetto di mascheramento). In più, è lento e dimentica molto rapidamente. Non solo, ma si assuefa rapidamente ed equalizza eventuali carenze. Per tutti questi motivi serve esperienza d'ascolto, di tanti prodotti diversi, e l'uso di condizioni controllate e replicabili, tutte cose non alla portata di un audiofilo comune. E poi c'è il maledetto bias da aspettativa ovvero: “mi aspetto che suoni in un certo modo, il cervello mi dice che è veramente così” (ne abbiamo parlato qui). Per questo bisogna sempre prendere con le pinze i giudizi di appassionati con poca esperienza (compresi diversi YouTuber dell'ultima ora che usano termini a caso). Tuttavia, talvolta neppure l'esperienza è sufficiente, per questo motivo da anni mi avvalgo di una sorta di protocollo ABX. Ascolto da solo il componente in prova e poi coinvolgo un amico dotato di orecchio buono, e gli faccio ascoltare a sua insaputa il componente nuovo (del quale non conosce né marca né costo) a confronto con uno dei riferimenti. Fatto ciò, tiriamo le somme, tra ciò che sente lui e ciò che avevo sentito io da solo. Ti sembrerà strano, ma i giudizi collimano praticamente sempre, con qualche sfumatura dovuta al gusto personale (io sto più attento a certi parametri, lui ad altri). In questo modo credo di poter affermare di aver eliminato quasi del tutto la soggettività del mio giudizio. Anche i confronti a memoria sono pericolosi, si rischia di prendere sonore cantonate. Per questo motivo lascio sedimentare le sensazioni e i giudizi per qualche tempo, e poi ci ritorno su, per avere conferme o smentite. Non si può pretendere che un comune appassionato si faccia carico di una tal mole di prove e confronti, naturalmente, così come - senza fonometro - lascerei perdere i giudizi dati sulla quantità di watt che si sta realmente utilizzando, la maggior parte degli audiofili non ne ha infatti alcuna idea e spara numeri a caso, come i 5 watt che hai citato. In realtà quasi tutti ascoltano con al massimo 20 watt reali. Per superare questi numeri occorrono o diffusori veramente poco sensibili (ormai rari) o un ambiente dedicato dove si possano produrre pressioni sonore con picchi sopra i 100 dB, impossibili quasi per chiunque, a meno di disporre di una casa isolata e di una stanza dedicata.

Per rispondere dunque alla tua domanda iniziale: sì, amplificatori diversi suonano in modo diverso. Le differenze, a parità di costo, però, sono piccole se confrontate con quelle enormi tra diffusori. Il fatto che tu non senta differenze apprezzabili può essere dovuto a una serie di fattori tra i quali: mancanza di esperienza sufficiente, ambiente non ottimale, sistema non abbastanza rivelatore. Quest'ultimo parametro è molto importante: per questo noi recensori inseriamo i componenti da valutare, anche quelli più economici, in catena molto sofisticate, proprio per essere in grado di evidenziare le piccole differenze. Quest'attenzione al dettaglio, tuttavia, ha un risvolto negativo: chi legge la recensione crede di poter sentire le stesse differenze (o pregi e difetti) anche nel suo impianto, magari molto meno rilevatore. Da qui segue la famosa frase “ma a casa mia io queste cose che ci sono scritte nella recensione non le ho sentite!”. Facciamocene una ragione, sarà sempre così :-)
Tuttavia, il fatto che una cosa non si possa sentire nel nostro impianto non significa per forza che non esista. Vale l'esempio della ciotola e del mare, applicabile in tanti contesti diversi: se riempio una ciotola con l'acqua presa dalla riva è possibile che nella ciotola non ci siano pesci. Questo però non mi autorizza a concludere che i pesci non siano presenti in quel tratto di mare. Riflettiamoci bene su questo punto, è meno banale di quanto sembri.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Classe A a stato solido o a valvole?
Gentile Direttore,
sono il fortunato possessore, o almeno così mi ritengo, di un paio di diffusori della ormai da tempo defunta MTD, il modello Music per la precisione, pilotate senza affanni da un valido Mastersound 220 SE prima serie. Come accade a tutti gli audiofili ogni tanto il tarlo dell'upgrade si rimette in attività: nello specifico mi indurrebbe ad acquistare un amplificatore in classa A pura (usato) tipo Accuphase 650, o Nelson Pass in 25. Amo molto la trasparenza e la ricchezza timbrica che l'attuale combinazione è in grado di offrirmi, gradirei aumentare la velocità, l'impatto e il controllo della riproduzione. È la strada giusta o mi conviene puntare su un valvolare di livello superiore, magari cercando un modello con valvole 845 sempre della Mastersound?
Grazie,
Guido - E-mail: guyferr61 (at) gmail.com

LC
Caro Guido,
tra i due amplificatori in Classe A la mia preferenza va al Pass ma, viste le cifre in gioco, e considerato che non conosco i tuoi diffusori, dovresti essere tu a decidere con il metodo del confronto diretto con la tua amplificazione. Le valvole le hai già provate, secondo me un salto nel mondo dello stato solido dovrebbe farti capire meglio in che direzione muoverti. Il confronto con un buon amplificatore a stato solido dovrebbe farti capire se la mancanza di velocità e impatto - che infatti dici di voler migliorare - siano imputabili all'amplificazione attuale o ai diffusori. Non dimenticare che sono sempre questi ultimi a “comandare”, nel senso che sono i maggiori responsabili del suono complessivo dell'impianto (ambiente e posizionamento a parte). Resta infatti valido il discorso fatto da chi ti ha preceduto in questo volume di posta (vedi lettera sopra) e ciò che ho scritto in risposta alle sue osservazioni.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Pylon Diamond 30
Buongiorno Sig. Cadeddu, rieccomi dopo quasi due anni dal suo precedente consiglio (
Vol. 1018). Ero intenzionato a cambiare la meccanica CD Audiolab 6000 ma Lei mi sconsigliò, invitandomi a pensare un cambiamento dei diffusori. Mentre pensavo ai diffusori, in questi due anni mi sono goduto l'impianto così com'era e devo dire con grande soddisfazione! Ho lavorato un po' sulla cura dell'ambiente di ascolto e sull'orientamento delle casse ma tutto a costo zero :-)
Il suo consiglio resta però nell'aria e in questi mesi ho avuto modo di conoscere e ascoltare (poco, per la verità) dei diffusori Pylon Diamond 30: non conosco la ditta ma ne leggo molto bene, quindi mi permetto di chiederle se ha esperienza con questo prodotto (ho visto che ha recensito altri diffusori della casa), soprattutto per capire se potrebbero costituire un reale upgrade degli attuali Triangle.
L'ambiente di ascolto è una mansarda di circa 70mq e con punto di ascolto a circa 3 metri dalle casse. Il soffitto in legno è basso e spiovente, quindi le casse si trovano nel punto con minore altezza della stanza e l'ascoltare all'incirca a centro sala (o poco oltre, verso il muro opposto). Le Triangle suonano “corpose”, ottimi bassi, voce ben calda e centrata. Tendono ad essere brillanti (talvolta un po' troppo) sulle parti alte. L'ascolto è soprattutto rock/pop e un po' di blues.

Grazie mille,
Marco - E-mail: marco.lombardi2013 (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
non ricordo di aver ascoltato le Diamond 30, ma vista la positiva esperienza con le torri più economiche di questo marchio, tendo a pensare che si tratti di un ottimo prodotto, caratterizzato da un elevato rapporto qualità/prezzo, una caratteristica che mi sembra accomuni altri diffusori di quest'azienda. Tenendo conto di questo, e del fatto che comunque si tratta di diffusori di altra classe di prezzo rispetto ai tuoi Triangle, credo potrebbero essere un serio upgrade. Le recensioni, tra l'altro, sembrano tutte molto positive. Li hai ascoltati, quindi un'idea te la sei fatta. Avresti la possibilità di ascoltarli a casa tua, anche per un weekend? Questo fugherebbe ogni dubbio residuo. L'ambiente è grande, dei diffusori più importanti dovrebbero ben figurare. Nessun problema per il pilotaggio, il tuo ampli Lector se la caverà benissimo, vista anche la sensibilità abbastanza elevata (91 dB).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Downgrade del CD player
Gentile Direttore,
rinnovo i complimenti, tutti meritati per la Sua disponibilità straordinaria a dispensare generosamente e con immutata passione consigli utilissimi a chiunque. Una realtà unica! La seguo dal 2020 ed ho già avuto la fortuna di ricevere direttamente ed indirettamente moltissimi consigli preziosi.
La lettera di un lettore che lamenta problemi con un cd player NAIM ed i precedenti sul Rega Apollo (
Vol. 1085) mi hanno indotto a sottoporle alcune riflessioni che mi girano in testa da un po' sul mio impianto. Come raccontato in una mia precedente lettera (Vol. 937) sulla riparabilità aleatoria degli apparecchi, mi sono dovuto tenere un CD player di YBA acquistato come buon usato - e tale era - che però suona i CD “quando ne ha voglia” a causa di un'instabilità del sistema di controllo degli errori, migliorata ma non risolta da un bravo riparatore. Sto pensando al “dopo YBA” quando mi abbandonerà o mi avrà esasperato. Sono stato tentato di passare ad un Rega Apollo o un Naim d'occasione, ma in casa per varie ragioni il tema hi-fi deve cedere quasi sempre il passo ad altre priorità più concrete.
Infine le ultime cattive novità di cui sopra, rafforzano in me l'idea che non conviene buttarci troppi soldi. Aggiungo che, pur essendo in grado di cogliere le differenze tra un impianto che suona mediocremente ed uno che suona bene, ho certamente un po' di ipoacusia senile.
Per cominciare ho ordinato un DAC TOPPING E30 II Lite, con lo scopo di migliorare il suono piuttosto scarso di un audio-video DVD e CD + HD della Sony del 2005, che terrei come scorta. Dopo laboriosi tentativi, il tutto funziona e devo dire che il TOPPING si difende molto bene, forse ha un timbro più aperto sulle medio alte, ma non guasta con il mio udito. Un apparecchio nato per il video è pur sempre un ripiego per ascoltare i cd. Perciò, leggendo le Sue numerose risposte ai lettori, sto pensando di portare a casa prima o poi un ROTEL CD11 TRIBUTE o un NAD C538 (marchio che amo dai tempi dell'ampli 3030) sicuro di non restare deluso. Leggo che ci sono differenze timbriche tra i due marchi. Quale dei due scegliere, anche in tema di affidabilità e magari di riparabilità? Sul downgrade confermo quanto Lei scrisse: io mi diverto tuttora con le LONPOO 42, il NOBOSOUND 900, e mi stupisco quando ascolto ogni tanto le cuffie MONKY VENTURA.
Per finire vorrei condividere con gli altri lettori una riflessione sul contributo volontario alla sopravvivenza di TNT Audio. È un servizio che sostituisce “alla grande” ed a costo zero le riviste audio hifi (contro cui non ho niente, ne ho lette parecchie negli anni). Dare un piccolo contributo è sempre più conveniente che acquistare riviste tutti i mesi!
Grazie per l'attenzione!
Mario - E-mail: invernizzi.mvt (at) gmail.com

LC
Caro Mario,
intanto grazie per il sostegno alla nostra campagna di donazioni volontarie, lo apprezziamo molto. Per il trentennale della rivista contiamo di mettere a frutto la generosità dei lettori con un rinnovamento leggero, ma ormai non più rimandabile, delle nostre pagine. Per gli altri scopi (dare un gettone di presenza a chi collabora, pagare trasferte per reportage e acquistare prodotti da recensire) temo che non ci sia un flusso sufficiente. Un po' lo avevamo immaginato, in rete difficilmente - specie se si è abituati ad avere tutto gratis da decenni - si trovano persone disposte a contribuire. E pensare che basterebbero 5 euro da parte anche solo di chi riceve consulenza gratuita, qui pubblicamente sulla Rubrica della Posta o in privato, per poter contare su una sorta di sostegno continuo. 10 lettere a settimana per 4 settimane al mese costituirebbero una base annuale solida per poter programmare tante cose. E poi ci sarebbero i contributi di chi legge le recensioni ma non ha necessità di consulenza (la maggioranza). Così non è e va benissimo, noi andiamo avanti comunque con le nostre forze e il consueto entusiasmo :-)

Passando alle tue domande, non mi è chiaro se il lettore audio/video, abbinato al DAC Topping, suoni meglio o peggio del tuo lettore YBA. Hai fatto il confronto? Potrebbero esserci delle sorprese, anche perché il digitale di passi avanti ne ha fatti, e la meccanica di lettura influenza ben poco la qualità finale della riproduzione, visto che DAC e stadio analogico d'uscita sono ben più influenti. Ti consiglierei di non limitarti a un DAC da meno di 100€, ma di sperimentare con qualcosa di più sofisticato, ancora in casa Topping, vista la buona esperienza, o altrove. Per capirci meglio: io credo che un DAC da 400/500€ collegato a un qualunque lettore A/V o CD economico possa suonare meglio di un lettore integrato come quelli che hai citato tu, che sono lettori entry-level e che, pertanto, a parità di prezzo, non possono permettersi una sezione di conversione e uno stadio d'uscita sofisticati come quelli di un DAC separato. Se hai già delle unità di lettura CD che leggono i dischetti senza le paranoie che affliggono certi lettori CD “HiFi”, vai di DAC esterno e vedrai che soddisfazione.
Tuttavia, se volessi comunque una macchina integrata per la lettura dei CD, o il Rotel o il NAD citati andranno benissimo. Generalmente le macchine Rotel sono più aperte e quelle NAD un pochino meno frizzanti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Fosi V3 mono e fase
Ciao direttore,
so che ne proverai un paio. Ti segnalo questo, tralasciando il marketing, c'è un problema di fondo di
inversione. Qui sono perfettamente miscelati con un sub, non ho riscontrato cancellazioni che non siano riconducibili al mio ambiente.
Cordialità,
Salvo - E-mail: saf.a7.4 (at) gmail.com

LC
Caro Salvo,
sì, confermo che grazie alla generosa disponibilità di un nostro lettore, ho una coppia di V3 Mono in attesa di essere recensiti (e restituiti al legittimo proprietario!). Fosi ormai non risponde più alle nostre e-mail, le recensioni non esattamente positive del pre P3 e dell'ampli ZA3 devono aver urtato la loro sensibilità ;-)
Sapevo di questo problema della fase, facilmente aggirabile con un CD test che consenta di confrontare il suono in fase o fuori fase. Nel caso risultasse a fase invertita, basterebbe invertire il positivo col negativo nei cavi per i diffusori. Semplificando: i V3 acquistati presso Fosi dopo il 2 agosto 2024 non sono più invertenti, quelli acquistati prima sì, e potrebbe essere necessario invertire la polarità lato diffusori. Quelli acquistati su altre piattaforme sono da verificare, tramite numero di serie, direttamente con l'assistenza di Fosi. Questo perché nei vari magazzini degli store online potrebbero esserci dei V3 Mono invertenti, ma venduti dopo il 2 agosto. Tuttavia, tutto dipende dal resto della catena: nel caso ci fosse un altro componente che inverte la fase, quest'ultima operazione potrebbe non essere necessaria. Per tua sicurezza, fai una prova con una traccia test in phase/out of phase (le trovi anche su YouTube). Se la fase è invertita si sente subito.
Tutta questa faccenda, comunque, conferma le mie perplessità sulla politica del marchio cinese. Questa voglia irrefrenabile di far uscire prodotti nuovi a getto continuo comincia a mostrare le prime crepe. Prima il pre P3 che fa suonare peggio l'ampli V3, poi l'ampli ZA3 che suona peggio del V3 e adesso i V3 mono che invertono la fase...spero si rendano conto che talvolta rallentare e pensare bene a ciò che si sta facendo è una strategia commerciale vincente. Ora stanno progettando dei diffusori e chiedono ai membri di un forum di scegliere il crossover e la risposta in frequenza che piace di più tra diverse opzioni. Folle. Ci vogliono anni per costruire una buona reputazione, ma pochi mesi per distruggerla.
Grazie per il feedback e buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buonasera,
Solo per ringraziarti dei
consigli. Preso Rega Brio e le Rega RS 5, tutto usato a un prezzo accessibile. L'impianto si sente come lo sognavo: pulito, schietto e anche a volume basso cristallino.
Grazie,
Fausto - E-mail: faustocappelli (at) icloud.com

LC
Caro Fausto,
felice di esserti stato utile in qualche modo e di sapere che il tuo sistema ti soddisfi così tanto! Un impianto full-Rega è una garanzia.
Ti auguro buon ascolto e ti ringrazio per il prezioso feedback,
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Tanti nuovi dischi sul finire dell'estate! Esce anche il nuovo di Nick Cave, dal titolo Wild God. Rispolverati dopo 5 anni i suoi Bad Seeds, Cave ci regala una sorta di inno alla felicità, luminoso e mistico, lontano dalle atmosfere spesso oscure che hanno caratterizzato i suoi lavori precedenti. Questa è Frogs.

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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