Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 5/10/2024 - 12/10/2024

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  1. Richiesta consiglio per diffusori
  2. Consiglio amplificazione con diffusori SNELL Type J
  3. Mercato della musica
  4. Amplificatori piccoli, come è possibile?
  5. Voglia di upgrade
  6. Come poter sentire i pianissimo
  7. Strani fenomeni dopo un cambio di cavi
  8. Vecchio, nuovo, impianto
  9. Streamer/Pre/DAC
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Richiesta consiglio per diffusori
Buonasera Direttore,
Le scrivo in quanto per i miei recentissimi 40 anni mi è stato regalato da suocero e moglie un fantastico Thorens TD160 e un amplificatore Pioneer SA-740. Ed eccoci al dunque: la coppia di diffusori in mio possesso (Bose 101) si è rivelata non all'altezza dell'impianto, inoltre uno dei due diffusori ha iniziato a emettere odore di bruciato...era giunta la loro ora. Le scrivo quindi chiedendo quale possa essere un diffusore adatto, con un occhio di riguardo al costo, diciamo un range tra i 50 e 100 euro. Cosa ne pensa? Sarebbe così gentile da darmi un consiglio?
Mi sono appena affacciato su questo mondo ed è ben più sfaccettato di quanto potessi immaginare!
La ringrazio per il tempo dedicatomi.
Cordiali saluti,
Davide - E-mail: posta.davide (at) gmail.com

LC
Caro Davide,
per la cifra stanziata non vedo niente di meglio di una coppia di
Lonpoo LP42, che si trovano intorno ai 90€. Non c'è alcun dubbio che suonino molto meglio delle vecchie Bose 101, ti sarà sufficiente collocarle in maniera adeguata, possibilmente coi tweeter ad altezza delle orecchie di un ascoltatore seduto. Eviterei armadi alti e, magari, anche le scrivanie. Per quanto piccole, meritano di essere trattate come diffusori seri. Per quanto riguarda le sfaccettature di questo mondo hai ragione, è multiforme. Se hai bisogno di guide su come orientarti, su come regolare al meglio il tuo Thorens TD160 (bel regalo, a proposito!) e su come rimettere in sesto apparecchi così datati, non perderti le nostre FAQ.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio amplificazione con diffusori SNELL Type J
Buongiorno Direttore,
complimenti per l'ottimo forum e per il lavoro che svolge da anni. Avrei gentilmente bisogno di un suo parere per fare un upgrade di amplificazione del mio impianto, vorrei lanciarmi su un PRE+Finale o anche integrato ma sempre rimanendo nello stile datato/vintage del mio impianto così composto:

Diciamo che come budget potrei andare sui 800/1000 euro, forse anche di qualcosina di più.
La ringrazio anticipatamente se deciderà di rispondermi.
Grazie saluti,
Jacopo - E-mail: sabatojacopo (at) gmail.com

LC
Caro Jacopo,
avrei preferito capire meglio le motivazioni di questo cambio di amplificazione, per poterti consigliare meglio. Cos'ha l'ottimo Exposure XV che non ti piace? Quali caratteristiche vorresti cambiare? Visto il budget a disposizione, il rischio di un side-grade, anziché di un upgrade sostanziale, è alto. Potresti provare, se ti piace il suono Exposure, una coppia pre+finale, ugualmente datata, di questo marchio. In alternativa, per conservare un'impostazione cui si probabilmente abituato, valuta qualche integrato Naim o Rega. Ad esempio, un Nait 5 o un Rega Elex. Ancora, potresti valutare una coppia pre+finale Naim, da scegliere tra le tante combinazioni possibili, sia della serie “chrome bumper” che “olive”. Un NAP 140 come finale andrebbe già bene, ad esempio. Purtroppo, per la cifra stanziata, difficilmente riuscirai a trovare una coppia che comprenda il leggendario NAP250.
Se me lo consenti, però, faccio un po' di fatica a capire il senso di una scelta di questo tipo, con 1000€ acquisti un integrato moderno - magari un usato recente - che non solo ti eviterà problemi di affidabilità, ma che realisticamente suonerà meglio di un analogo vecchietto. Capisco il gusto vintage ma...alla fine siamo tutti qui per ascoltare al meglio i nostri dischi, o no?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Mercato della musica
Caro direttore, si tranquillizzi. Non le scrivo per il mio impianto, in assetto ormai definitivo (?) Leggendo tutte le settimane la sua rubrica della posta, mi sono ovviamente convinto che il mercato hi fi sia diviso in tre sottomercati: uno delle apparecchiature per chi usa i CD, uno per gli LP, uno per la musica liquida. Non so se mentre le scrivo sia nato un quarto mezzo per ascoltare musica. Ho iniziato negli anni 70/80 con gli LP, insieme, ma ad un livello inferiore, ai nastri (le bobine che giravano sui Revox) e la musica dei tuner. Intorno al 2000 ho venduto in un mercatino i miei 60 LP ed il giradischi. Un magnifico Thorens td 160 con braccetto Linn e testina Shure V, non ricordo il numero. Ho comperato un cdplayer Linn Mimik, ed ho iniziato la raccolta dei CD. Ormai ne ho un numero notevole. Ho pensato di provare con la musica liquida, ma devo dire che non ho trovato la qualità alla quale sono abituato. E poi mi manca il possesso fisico della musica che ascolto. Ed ora la domanda: ma Lei come pensa evolverà il mercato? Durerà il ritorno degli LP?
Anche i CD avranno un ritorno di fiamma o scompariranno? E la musica liquida (termine significativo...) che sorte subirà? Nessuno avrà più tempo di sedersi una mezz'ora ad ascoltare un paio di cd di buona musica, ma sarà solo un eterno sottofondo mentre facciamo tutt'altro.
Scusi se mi sono dilungato, ma mi interesse il suo punto di vista, considerato l'osservatorio dal quale guarda.
Grazie per quanto costantemente fa per tutti noi.
Claudio - E-mail: claudiomaga7 (at) gmail.com

LC
Caro Claudio,
l'immateriale vincerà sul materiale, questo è più che certo. Sopravviveranno solo piccole sacche di resistenza nostalgica e/o audiofila con CD e LP. I SACD grazie a Dio ce li siamo dimenticati, come era logico che accadesse (e non dite che non lo avessimo previsto!). Poter ascoltare qualunque tipo di musica senza dover usare cavi, rituali e quant'altro connesso coi vecchi supporti, per la stragrande maggioranza degli utenti, è un plus impagabile. Ancora: non c'è ragione tecnica per la quale un file a risoluzione CD suoni peggio di un CD, quindi probabilmente il tuo approccio alla liquida ha qualche bug, o lato software o lato hardware. Quel che non condivido, nella tua equazione, è il fatto che se si ascolta da supporti immateriali non si ha più tempo per sedersi ad ascoltare. Non c'è alcun legame tra supporto e abitudine all'ascolto. Posso stare ore seduto davanti all'impianto scartabellando nell'immensa libreria virtuale liquida oppure mettere su un LP e andarmene in giro per casa e spegnere tutto dopo mezz'ora. Semmai, può essere vero che il tempo da dedicare al solo ascolto della musica si sia ridotto, presi come siamo da mille altre distrazioni. Tanti anni fa nel tempo libero non è che ci fossero chissà quali alternative a un disco o un libro: la TV non offriva la sconfinata ricchezza di contenuti odierna (basti pensare ai servizi tipo Netflix etc..), non esisteva YouTube, né web e tanto meno telefonini sui quali chattare, condividere o fare ricerche. Se penso a come siano cambiate le mie abitudini in merito, oggi di sicuro molto del mio tempo lo spendo leggendo in rete argomenti di mio interesse, usufruendo di quella biblioteca sconfinata che è il web. Coltivando tante passioni diverse ed essendo spinto da curiosità patologica, è difficile staccarsi dallo scoprire quante cose ci siano ancora da imparare, in ogni campo. Per fortuna è un'attività che posso fare anche mentre ascolto tutta la musica nuova che viene pubblicata ogni giorno.
Grazie per il prezioso spunto di riflessione,
Lucio Cadeddu

Amplificatori piccoli, come è possibile?
Buongiorno, caro direttore, innanzitutto complimenti per il tuo lavoro. dopo aver letto la
prova ho acquistato un Fosi V3 che ho sostituito ad un Nuforce IA7 v2. Questo è un quarto (forse meno) del nuforce, come dimensioni. Direi che quello che sento è pari o forse superiore al NF.
Come è possibile? Tutta l'elettronica che c'è dentro il NF è inutile?
Capisco che il mondo vada avanti,ma mi sembra un passo avanti notevole!
Grazie ancora!
Dario - E-mail: darpom (at) me.com

LC
Caro Dario,
riusciremo mai a liberarci dall'ossessione di misurare gli apparecchi HiFi coi centimetri o coi chilogrammi? Ricordo che Saul Marantz, ai tempi d'oro dell'HiFi, disse che un giorno gli amplificatori sarebbero stati super-potenti e che sarebbero stati dentro il palmo di una mano. Non aveva sbagliato. E noi, 60 anni dopo, siamo ancora qui a stupirci che un piccolo amplificatore possa suonare quanto o meglio di uno grosso. Tieni comunque conto che il V3, se avesse l'alimentazione interna, come il nuForce, sarebbe grande e pesante almeno il doppio. Il fatto di essere un chip-amp, ovvero un amplificatore che fa tutto attraverso un minuscolo chip, semplifica di molto spazi, pesi e ingombri complessivi. Poi ha un solo ingresso, mentre il nuForce è più ricco di dotazioni (ingressi e telecomando), altre cose che prendono spazio e peso. Per quanto riguarda la potenza, ormai questi chip in classe D riescono a erogare potenze altissime, tutto il compito si sposta lato alimentazione. Il nuForce non è un chip-amp, pur essendo un Classe D. Quindi...nessuna sorpresa, sono passati quasi 20 anni, prova a fare un confronto tra le capacità di uno smartphone di oggi e di un cellulare di 20 anni fa e avrai un'idea di che passi avanti siano stati fatti. È possibile quindi che il V3 suoni quanto o meglio del nuForce IA7. Questo dovrebbe darti conferma, tra l'altro, di ciò che vado ripetendo da decenni ormai: il nuForce è un 100 watt per canale, il V3 poco più della metà. Di conseguenza, i watt in più del nuForce non ti sono mai serviti a niente. Inutilizzati! E probabilmente di quei 50 watt del V3 ne utilizzi una ventina al massimo. Un giorno scopriremo che i watt inutilizzati dentro gli amplificatori si deteriorano, marciscono e compromettono il suono. E finalmente gli audiofili capiranno che acquistare centrali elettriche per far suonare le proprie casse a volumi da sussurro era un'idea non solo inutile, ma dannosa ;-)
Per il portafoglio di sicuro, anche se non per l'ego. “Il mio amplificatore è una bella bestia”. Sic.
Se ti ha stupito così tanto il V3, per il rapporto dimensioni/prestazioni, non acquistare mai gli ZeroZone, non ti riprenderesti dallo shock :-)
Grazie per il prezioso spunto di riflessione,
Lucio Cadeddu

Voglia di upgrade
Ciao direttore, scrivo per la prima volta. Ho scoperto TNT-Audio per caso, facendo una ricerca. Così ho iniziato a seguirvi e mi piace la rubrica della posta. Il motivo di questa mail riguarda il consiglio per l'acquisto di un dac. Lo so potrei fare una ricerca all'interno delle lettere precedenti, ma penso che sia meglio un consiglio personalizzato. Il mio impianto iniziale era composto da:

Poi ho cambiato le casse con Elac Debut Reference DBR62, e il suono è migliorato tantissimo. Poi a casa di un amico ho sentito il Rega Brio. Ho chiesto se poteva venire da me con l'ampli per collegarlo alle Elac ed è stato fantastico. Certo rispetto al Nad il suono è molto aperto. Ma mi piace di più. Un pomeriggio ad ascoltare i miei cd, ho sentito particolari mai sentiti prima. Adesso cercherò un Rega Brio usato, anche perché mi sembra che sia uscito di catalogo. Ho pensato anche al piccolo Rega IO, ma ho paura che la resa sia diversa. Vorrei aggiungere anche un Dac per ascoltare la musica in streaming.
Come sorgente userei un MacMini con uscita USB. Come spesa limite 500 euro.
Grazie.
Mirco - E-mail: mirko.val (at) icloud.com

LC
Caro Mirko,
il Rega Io è sostanzialmente identico, come impostazione sonora, rispetto al Brio. Se non trovi un Brio R a un prezzo simile a quello di un Io nuovo, prendilo pure senza problemi. Grazie per il feedback sulle Elac DBR62, sono davvero molto ben suonanti per il costo. Il mercato pullula di DAC, ormai, avresti solo l'imbarazzo della scelta. Un classico evergreen, col quale è difficile sbagliare è il Cambridge DAC Magic 200, che è completissimo e si trova esattamente intorno alla cifra che hai stanziato. Di costo simile, il buon Musical Fidelity MX-DAC. Un po' meno costoso di questi due, ci sarebbe il Pro-ject Dac Box S2+, oppure uno dei tanti modelli Topping, a partire dal D30. Una soluzione semplice e ben suonante (ma limitata come flessibilità d'uso) è l'AudioQuest Dragonfly, una sorta di penna USB che estrae il segnale digitale dal laptop e lo trasforma in analogico stereo tramite minijack. In pratica aggiunge un'uscita analogica di qualità al tuo laptop.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Come poter sentire i pianissimo
Caro Lucio,
da vecchio audiofilo sto accusando inevitabili problemi di udito che mi impediscono di godere appieno della mia musica preferita. Ascolto prevalentemente musica classica e non sento quasi più i suoni in "pianissimo", se non aumentando il volume a livelli in cui i "forte" diventano disturbanti. Mi chiedo, e ti chiedo, se si possa migliorare anche di poco la situazione sostituendo i miei diffusori Totem Sttaf con altri con più alta sensibilità. Eventualmente su quali potrei indirizzarmi, considerando un ordine di prezzo sui 3500/4000 Euro? Tieni conto che l' amplificatore è un Unison Simply Italy e la distanza da cui ascolto è di circa 2 metri.
Ti ringrazio per l' attenzione e l' utilissimo servizio che ci offri.
Giuliano - E-mail: giuliano.b1953 (at) gmail.com

LC
Caro Giuliano,
non capisco come cambiare diffusore ti possa far sentire nuovamente i pianissimo. Questi non li senti perché il tuo orecchio ha perso sensibilità, non perché i tuoi diffusori non riescano a riprodurli. Paradossalmente, un diffusore ad alta sensibilità farà peggio, perché - almeno in teoria - è più sensibile alle variazioni di livello e pertanto la distanza tra pianissimo e fortissimo sarà ancor più evidente. A te serve l'esatto contrario, ovvero qualcosa che tiri su il livello dei pianissimo. Non credo esista un diffusore in grado di fare ciò, anche perché sarebbe difficile definirlo HiFi. In realtà a te serve qualcosa che comprima la dinamica, in maniera tale che i pianissimo siano più facilmente percepibili, senza alzare troppo il volume. Un apparecchio che faceva questo era, ad esempio, il DBX Compressor/Limiter, oggi disponibile come plug-in in dominio digitale. Si trova, con un po' di fortuna, anche l'apparecchio fisico vero e proprio, usato, ad esempio questo
DBX 128. Oggi esistono ancora compressori fisici e sono usati principalmente da musicisti e studi di registrazione. Il loro costo, in genere, non è basso. Behringer realizza qualche modello più a buon mercato. Tuttavia, non credo sia neppure questa la strada da seguire. Io proverei una correzione del disturbo uditivo, o mi rassegnerei ad ascoltare in cuffia. Naturalmente, una stanza d'ascolto molto silenziosa aiuterebbe. Spesso i pianissimo sono mascherati dal tappeto del rumore ambientale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Strani fenomeni dopo un cambio di cavi
Buonasera direttore, spero di non aver sbagliato, vorrei sottoporle un quesito...ho un impianto composto da un ampli Primo Audio Analogue e un ampli Argon SA1 che attraverso uno switch Dynavox guidano due Cabasse, due JBL e due AR7 (le mie prime casse...quasi 50 anni uhauu). Ho implementato l'impianto con la costruzione del vs cavo Star e mi è successo che: a parità di casse guidate l'Argon ne ha guadagnato mentre il Primo ne ha perso cioè con l'Argon dò tre tacche e prima ne davo 5 col Primo dò 8 tacche e prima ne davo 4 (di volume intendo) com'è possibile? C'è una spiegazione tecnica?
P.S. complimenti per il lavoro che svolge soprattutto a livello divulgativo senza farsi influenzare dal .... più costa e più è meglio.
Francesco - E-mail: francescopaolo.tannoia (at) gmail.com

LC
Caro Francesco,
se tutto è stato realizzato e collegato a dovere non c'è alcuna ragione tecnica per la quale possa accadere quanto descritto. I cavi Star sono dei semplicissimi cavi elettrici! Serve una controprova: rimetti i vecchi cavi e vediamo che succede. Inoltre: le tacche di volume non sono una misura attendibile, serve un fonometro, per capire se stai ascoltando ancora allo stesso volume di prima oppure no. Basterebbe anche una semplice app fonometro gratuita che si trova nell'Apple Store o nel Play Store, da installare sul tuo smartphone. Rifai la prova: vecchi cavi contro nuovi cavi, senza toccare le manopole del volume, e vediamo che dice il fonometro. Ovviamente stessa porzione di brano musicale. Ancor meglio: un tono puro a 1 kHz. Sono sicuro che otterrai la stessa identica misura, con un set di cavi o con l'altro.
Infine, consentimi un consiglio non richiesto: butta via (anzi, vendi) tutto e tieniti un solo amplificatore (l'Argon) e un solo paio di casse. Non mi è chiaro che Cabasse e che JBL tu possieda, ma non dovrebbe essere difficile quale coppia suona meglio.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Vecchio, nuovo, impianto
Gentile direttore,
la seguo da anni e posso solo complimentarmi per tutto quello che fa. Circa 15 anni fa, decisi di passare all'ascolto di musica liquida e acquistai un Naim Uniti, che ancora oggi mi sta dando parecchie soddisfazioni. Ora, per l'ufficio dove ascolto jazz e classica a basso volume, vorrei rimettere in essere il vecchio impianto costituito da piatto Technics sl1200 MKII (il barocco è la morte sua ;-) ), ed ampli Arcam Alpha3. Mi serve un suggerimento per le casse che, ahimé, dovrò posizionare su un tavolo vicino ad una parete. Visto il setup raffazzonato, non vorrei spendere troppo, mi potrebbe dare qualche suggerimento?
La ringrazio in anticipo,
Mauro - E-mail: mauro.balbiani (at) gmail.com

LC
Caro Mauro,
grazie per l'apprezzamento e per la fedeltà con la quale ci segui da anni. Visto il posizionamento sacrificato non vedrei niente di meglio di una coppia delle solite
Lonpoo LP42 che traggono beneficio da un leggero rinforzo dato dalla parete posteriore. Con 80/90€ dovresti rivolvere brillantemente. In alternativa potresti valutare, ingombri permettendo, delle Elac Debut 5.2, intorno ai 280/300€ la coppia. Valuta bene gli spazi a disposizione però. A mio parere già le Lonpoo saranno sovrabbondanti per l'utilizzo che intendi farne. Non lasciarti ingannare dal prezzo molto basso, sono stupefacenti.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Streamer/Pre/DAC
Dopo gli eccellenti consigli generosamente dispensati su ampli, diffusori, pre-minimali, credo sarebbe di interesse generale un confronto sulle sorgenti, ad oggi la sorgente che riunisce il massimo della flessibilità al minimo costo è secondo me uno dei tanti Streamer/Pre/DAC presenti sul mercato.
Accoppiata per esempio a dei finali come gli ZeroZone e una delle casse consigliate dalla real casa si ottiene un impianto di tutto rispetto. Sul mercato le proposte sono le più svariate e in un range di prezzi molto ampio.
Io uso con soddisfazione l'Arylic S50 Pro+ da voi recensito a Dicembre 22 e ora disponibile ad un prezzo quasi ridicolo (intorno ai 150€), recentemente è uscito il WiiM Ultra che offre in più correzione ambientale e pre phono (?!), poi ci sono i vari Cocktail AUDIO, ma qui il costo comincia a salire in modo significativo e chissà quanto altro in rete. E alla fine forse si paga più una bella confezione che non il contenuto...
Possiamo sperare in una futura disfida tra best buy?
Cordiali Saluti,
Bruno - E-mail: briccola5 (at) alice.it

LC
Caro Bruno,
Arylic, Argon, Cocktail e qualche altro prodotto analogo li abbiamo recensiti, ma è chiaro che sia ben poca cosa rispetto all'offerta sempre più ricca. Facciamo quel che si può, compatibilmente con la disponibilità di test sample. Avrai notato quanto io sia restio a recensire sorgenti digitali, perché in genere si tratta di una fatica enorme, ricompensata da differenze spesso elusive, specie se si sta nella stessa classe di prezzo. Chi racconta di differenze enormi tra sorgenti di pari prezzo mente sapendo di mentire. È tutto molto livellato, e a fare la differenza talvolta sono le caratteristiche operative e poco altro. Questo significa che le prove a confronto di questo genere di apparecchi sono estremamente noiose, dispendiose in termini di tempo (devi provare tutti i servizi possibili) e si rischia di scrivere cose di utilità minima. Preferisco di gran lunga recensire diffusori e amplificazioni: più semplici da valutare e, globalmente, molto più divertenti. Al momento non credo mi impegnerò in questo genere di confronti digitali ma qualcuno dello staff potrebbe farlo. Vedremo.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio, ho letto la sua
recensione del sistemino compatto Lonpoo LP816. La ho letta dopo circa una settimana dall'averlo acquistato....e modificato a basso costo. Ho fatto due fori da 50 mm sopra centrati con gli altoparlanti e 100 mm arretrati dal frontale. Ci ho sistemato due tweeter a cupola che ho tagliato con condensatore in poliestere in serie da 3.3 mF. Li ho fissati semplicemente con del biadesivo per specchi della coop, messo sotto e rifilato sulle flangette del tweeter. Ben fissato, senza viti e ammortizzato dal millimetro circa del biadesivo. Posso assicurare che la resa è sbalorditiva. Il suono ora respira anche a basso volume. Con una app del cellulare ho visto una scansione delle frequenze che vanno quasi costanti oltre i 16 kHz. Per la coppia di tweeter ho speso meno di 30 euro trasporto incluso. I due condensatori pochi spiccioli. Lavoro mezz'ora. La difficoltà sta nel fatto che il doppino che porta il segnale all'altoparlante esce da un forellino che comunica la cassa con il settore centrale del apparecchio ed è ben corto. Dai due fori da 50 mm non arrivavo ai contatti del altoparlante e quindi ho tirato un pochino il filo, che ha ceduto di qualche cm, il tanto che basta per pelare un po la plastica e collegare in parallelo i tweeter.
Forse se avessi capito come aprire l'apparecchio senza distruggerlo avrei magari incassato i tweeter sui fianchi, ma messi sopra non stanno nemmeno male e il suono rimane bene aperto.
Saluti, caso mai ci si sente per dettagli, ma è tutto lì.
Walter - E-mail: wnarder (at) eris.expert

[Lonpoo LP816 modificato]
[Lonpoo LP816 modificato]
[Lonpoo LP816 modificato]

LC
Caro Walter,
grazie per aver condiviso con noi questa semplice modifica al piccolo sistema Lonpoo LP816. Sarebbe stato meglio, a mio modo di vedere, sostituire gli altoparlanti principali con dei largabanda migliori o addirittura con dei coassiali di uso car stereo. Aprire un LP816 non è difficile: una volta svitate le viti del pannello metallico posteriore, scoprirai che ci sono altre 4 viti che tengono ferma tutta l'elettronica interna, che sta su un unico telaio. Svitate anche queste basta spingere in avanti la scheda e magicamente tutto il frontale, comprese le griglie degli altoparlanti, si sfila. A questo punto hai libero accesso ai driver e relativi cavi. Non c'è bisogno di staccare/dissaldare alcunché. Appena ho un po' di tempo faccio qualche prova con driver diversi. I tweeter montati dove li hai messi tu fungono comunque, ma mi aspetto qualche problema di fase per via dei due assi di emissione a 90° l'uno rispetto all'altro e per l'eccessiva distanza dei centri d'emissione dei due driver. Non stiamo parlando di problemi seri, naturalmente, vista la classe del prodotto.
Grazie per il prezioso feedback,
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Dopo lunghissima assenza tornano anche i The Cure di Robert Smith, con il nuovo album previsto per il primo novembre. Intitolato Songs Of A Lost World è preceduto dal singolo Alone, una ballata dolce-amara di quasi 7 minuti.

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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