Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 29/3/2025 - 5/4/2025

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  1. Re: Nuovi diffusori
  2. Diffusori per Rega Brio
  3. Fisica e Matematica dell'armonia
  4. Bassi troppo pronunciati
  5. Re: Upgrade impianto
  6. Linn Majik
  7. Testina PRAT per braccio Thorens TP-14
  8. Domanda sui CD audio rimasterizzati dei Pink Floyd
  9. Quesito su Lonpoo LP42
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Re: Nuovi diffusori
Buongiorno Lucio, prima di tutto ti ringrazio per la tua cortese
risposta su TNT-Audio. Mi piacerebbe, se possibile, avere una tua opinione su un'esperienza di ascolto che mi ha lasciato parecchi dubbi. Iniziando la ricerca di cui ti scrivevo ho potuto ascoltare presso un negoziante, assieme ad un amico anch'egli musicista che ha e ha avuto impianti e diffusori di ottimo livello, una coppia di Martin Logan ESL-X, un modello quasi entry level ma che comunque costa 5.000 € la coppia. Sintetizzando, abbiamo sentito un basso lungo e confuso, dove si faceva fatica a distinguere gli strumenti, ma questo può benissimo dipendere dall'inadeguatezza della saletta, praticamente cubica, non trattata e con i diffusori vicini alle pareti laterali quindi ci ha stupiti poco. Siamo rimasti invece sorpresi da ciò che abbiamo sentito dal pannello: la parte bassa del registro medio, come ad esempio le voci maschili, aveva un grande realismo ma in generale mancava gran parte dell'ambienza e le risonanze erano nettamente tagliate con un effetto molto asciutto e privo di profondità; in più gli acuti, intendendo dai 10 kHz in su o anche meno, erano innaturalmente attenuati e bidimensionali fino ad “affogare” all'interno di un mix complesso.
Parlando con il negoziante dell'effetto percepito (concentrandoci sul pannello e sorvolando sulla questione acustica) ci ha detto che i diffusori erano nuovi e quindi bisognosi di rodaggio e che dopo le canoniche X00 ore sarebbero molto migliorati. Non ho motivo di non credergli però ho qualche dubbio sul fatto che il rodaggio di un diaframma così sottile e leggero possa portare cambiamenti così macroscopici da far recuperare al suono un equilibrio e quella spaziosità che ci si aspetterebbe da un pannello. Tu che ne pensi? Hai esperienza di situazioni simili con Martin Logan?
Ti ringrazio molto per il tuo tempo e la tua disponibilità.
Luca - E-mail: Lm.cd07802 (at) gmail.com

LC
Caro Luca,
mi è sempre piaciuto il suono dei pannelli Martin Logan e francamente non lo ritrovo nella descrizione che hai fatto. In una stanza cubica, vuota, e coi diffusori attaccati (o vicini) alle pareti laterali, purtroppo, nessun diffusore, sia esso da 1000, 5000 o 50.000€ potrà suonare bene. Quel che si sentirà è ESATTAMENTE il suono che hai descritto. Potrà migliorare col rodaggio, forse, ma se la stanza e l'installazione sono SBAGLIATE come in questo caso...non mi aspetterei niente di diverso. Capisco che non tutti i negozi possano permettersi una saletta adeguata, ma con qualche attenzione anche una stanzetta cubica può suonare accettabile. Fai una cosa: cerca un negozio decente che abbia voglia di farti sentire come suonano davvero le Martin Logan e vedrai che cambierai idea. Non dimentichiamo mai che ambiente e installazione influenzano ben oltre il 50% il risultato finale. Un amico ha acquistato delle Wilson Audio Sophia dopo averle ascoltate in una stanza dove non si sentivano i bassi. Portate a casa sua i bassi sono riapparsi in tutta la loro magnificenza, come c'era da aspettarsi da un diffusore del genere. Quindi: le differenze possono essere veramente così macroscopiche: in una stanza zero bassi, in un'altra tanti bassi. Stesso diffusore e impianti confrontabili. Se parliamo di pannelli, poi, l'interfaccia con l'ambiente è ancora più critica, essendo l'emissione dipolare (fronte/retro). Non a caso pagine intere del manuale sono dedicate al posizionamento. Allego un'immagine che chiarisce meglio come dovrebbero essere posizionate queste casse. Non solo, ma diverse pagine sono dedicate all'acustica ambientale e al come ottimizzarla, non credo sia un caso :-)

[Martin Logan installazione]
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori per Rega Brio
Salve Direttore,
ho da poco acquistato l'amplificatore Rega Brio, sostituendo il mio vecchio ma onesto Harman Kardon Hk 675. E' stato uno shock! La musica è diventata più dettagliata, sono apparsi strumenti in precedenza celati all'udito; insomma, un bel salto in avanti, per certi versi inaspettato, almeno nelle proporzioni. Tutto ciò con due diffusori JBL S38 che sono anomali rispetto ai tradizionali standard JBL (suono brillante ma alla lunga stancante) perchè regalano un ascolto più "serio", soprattutto in gamma media. Tuttavia, affascinato dalle potenzialità del nuovo Rega Brio, ho intenzione di acquistare due nuovi diffusori, avendo a disposizione un budget di circa 1.500 €. Purtroppo non ho la possibilità di ascoltare i modelli che più mi interessano, per cui le chiedo aiuto. Il tipo di musica che ascolto è per il 70% rock e per i 30% pop e jazz. Per rendere meno generica la mia richiesta, le dico che non mi piace il suono Klipsch (troppo invadente) e nemmeno quello B&W (troppo algido); questi sono gli unici diffusori di un certo livello che ho potuto ascoltare di persona. Ho letto su TNT-Audio una pregevole
recensione delle Indiana Line Diva 6: pensa che potrebbero fare al caso mio? Ha altri modelli da suggerirmi?
La ringrazio se avrà la pazienza di rispondermi.
Enzo - E-mail: enzovuolo (at) gmail.com

LC
Caro Enzo,
sono felice di sentirti così soddisfatto del passaggio dal pur buon Harman Kardon HK675 al Rega Brio R. Noto con piacere che la potenza quasi doppia dell'HK675 niente ha potuto contro il piccolo Rega, a riprova del fatto che tutti questi watt che cercano di rifilarci servono solo per...vendere più amplificatori. Per quanto riguarda i nuovi diffusori, vista la cifra e vista la soddisfazione per il suono Rega, perché non fare un pensierino alle Aya? Costano intorno ai 1500€ e sono delle partner ideali per il Brio. Il suono tipicamente Rega lo ritrovi anche nei diffusori, persino i più piccocurzio.bianchi (at) gmail.cli. Non dovessi arrivare alla cifra necessaria per le Aya, tieni conto che nell'usato o come rimanenza di magazzino, potresti trovare le precedenti RX5 o RS7. In alternativa anche le Diva 6 potrebbero essere un'ottima scelta, la recensione del nostro Piero Canova non lascia adito a dubbi, direi! Oltretutto, se non ti piacciono i suoni troppo aggressivi o freddi, sia Rega che Indiana Line sono due opzioni validissime che dovrebbero incontrare il tuo gusto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Fisica e Matematica dell'armonia
Buongiorno Direttore,
la mia non sarà una richiesta audiofila quindi non mi offenderò se vorrà cestinare questa mail.
Prima di tutto, però, vorrei farle i complimenti per come è riuscito a portare avanti con professionalità, costanza e dedizione un progetto unico come TNT Audio. Ho iniziato a seguirla quando ero ai primi anni del liceo, insieme a un compagno di classe. Oggi quel compagno di classe è un cittadino americano con moglie e figli dall'altra parte del mondo e io, dopo aver girato un po' l'Italia per lavoro, a quarant'anni mi sono accasato e ho un figlio piccolo già molto appassionato di musica. È incredibile come, nell'era di internet, sia riuscito a creare un progetto che ha attraversato due generazioni, quando la maggior parte dei siti non resistono un paio di panettoni.
Dopo circa un quarto di secolo la disturbo perché, in seguito alla lettura del suo articolo sui numeri primi e We Will Rock You, mi sono incuriosito e ho iniziato ad informarmi sugli aspetti fisici e matematici dell'armonia (di cui avevo giusto letto qualcosa quando uscì la geniale canzone mononota di Elio e le Storie Tese). Ho trovato alcune interessanti informazioni sul
sito, che forse lei conoscerà già, curato dall'università di Modena e Reggio Emilia ma vorrei saperne di più. Mi rendo conto che non è una domanda audiofila ma sinceramente non so proprio a chi altri chiedere: saprebbe consigliarmi un libro, di carattere comunque divulgativo, per approfondire questi argomenti?
La ringrazio ancora per tutti i suoi consigli settimanali,
Curzio - E-mail: curzio.bianchi (at) gmail.com

LC
Caro Curzio,
intanto ti ringrazio per le belle parole sul nostro lavoro ormai trentennale. Hai ragione, tanti ne abbiamo visti arrivare e sparire nel nulla dopo qualche misero tentativo di fare ciò che abbiamo fatto noi, forse pensavano fosse facile. Ora ci provano su YouTube, credendo che sia sufficiente fare le facce buffe davanti a una telecamera per guadagnare in credibilità. Chissà dove saranno fra trent'anni. Venendo al tuo quesito, sull'argomento di cui mi chiedi esistono tanti testi che potresti approfondire. In uso nei conservatori, c'è ad esempio “Acustica Musicale”, di Patrizia Iandolo, per Feltrinelli, mentre è più orientato verso l'audio digitale “Fisica e matematica delle note musicali e la loro conversione in segnali digitali” di Marcello Donati, ancora per Feltrinelli. Un vero classico è “L'acustica per il musicista. Fondamenti fisici della musica” di Pietro Righini, per Ricordi, dove i concetti base sono spiegati con un linguaggio molto semplice, adatto per chi non ha una formazione specifica nel campo della fisica o della matematica.
Se hai tempo, valuta la possibilità di imparare a suonare uno strumento.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Bassi troppo pronunciati
Gentile Direttore,
Complimenti per la sua professionalità e gentilezza. Mi chiamo Mario e le sottopongo il seguente dubbio per un suo parere. Ho acquistato un amplificatore Marantz pm6007 con un Wiim ultra e le Elac F5.2. A volumi maggiori di ore 10 noto dei bassi troppo pronunciati. Ambiente: salone 4x8.
Secondo lei è possibile oppure è il mio orecchio che non è fine?
Grazie mille,
Mario - E-mail: yoda70 (at) hotmail.it

LC
Caro Mario,
è assolutamente possibile, certo! La stanza è grande, i diffusori sono generosi in basso e, realisticamente, vanno a sollecitare onde stazionarie e risonanze di vario tipo, specie se non hai previsto un minimo di trattamento acustico della stanza. Non è un caso che questo fenomeno si evidenzi quando alzi il volume oltre un certo livello. Prima cosa da fare: allontanare i diffusori dalle pareti vicine, sia quella posteriore che, ancor di più, dagli angoli. Questi posizionamenti rinforzano molto la gamma bassa. In secondo luogo, tappa i condotti reflex con della gommapiuma, le basse frequenze dovrebbero attenuarsi un bel po'. Terzo e ultimo, ma solo perché è l'intervento più complicato, tratta l'ambiente con oggetti assorbenti, eventualmente proprio con delle trappole per le basse frequenze (bass traps). Ne esistono di tante forme e prezzi, prova a fare una ricerca sul web. Tieni infine conto che qualcosa la puoi modificare anche con le equalizzazioni del tuo Wiim Ultra. In conclusione: non è colpa né delle elettroniche né dei diffusori, di questo puoi esserne più che sicuro.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Upgrade impianto
Buongiorno direttore, la ragione del noise floor elevato (si veda
Vol. 1109), a detta dell'assistenza della Zero Zone è dovuta alla condensa, gli amplificatori prima del viaggio dalla Cina, vengono impacchettati con un film di plastica tipo domopack, se il pacco subisce sbalzi termici importanti, all'interno dell'amplificatore si può formare condensa da umidità che se ne va con l'uso o semplicemente lasciando all'aria l'amplificatore... quando ho spacchettato il pacco l'amplificatore era oggettivamente freddissimo, quasi ghiacciato e l'ho collegato, comunque, rischiando immagino una rottura... sarebbe stato bello un avvertimento di qualche sorta, l'avrei tipo passato al phon...ma non viene fornito nemmeno un manuale data la tipologia di prodotto... quindi concludendo, mi è andata bene.
Spero di aver soddisfatto la sua curiosità e dato una spiegazione plasubile (a me è sembrata plausibile), saluti.
Maurizio - E-mail: maurizio.dallara (at) gmail.com

LC
Caro Maurizio,
tante apparecchiature elettroniche arrivano da luoghi freddi, ma mai avevo sentito di un fenomeno così bizzarro. Forse i finali ZeroZone sono assemblati nella cucina fumosa e umida di un all you can eat cinese? :-) Potrebbe essere che lo stabilimento di produzione e di imballaggio non abbia temperatura e umidità controllate (non mi stupirebbe) come magari accade in altri luoghi di produzione ma...c'è da dire che ormai il 90% dell'elettronica di consumo è realizzata in Cina, e spesso in condizioni lavorative men che ottimali. Avremmo dovuto assistere a un problema analogo anche su altri apparecchi. Non so, la spiegazione potrebbe essere plausibile ma non fino in fondo. Comunque sia, l'importante è che adesso i finali siano silenziosi e suonino bene, da par loro.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Linn Majik
Buongiorno ho letto la sua
recensione dell'ampli in oggetto che ho acquistato nel 1993 insieme alle casse Linn Keilidh. Non sono un esperto ma gradisco ascoltare bene la musica e fino ad oggi sono stato soddisfatto dell'impianto che suona con un cd Rotel e un lettore dac Cambridge Azur 851. Sfortunatamente il Majik non risponde più ai comandi e dopo due tentativi di ripararlo il problema si è ripresentato. Linn mi dice che mancano i pezzi di ricambio. Potrebbe darmi qualche indicazione di come, se possibile, risolvere il problema? Potrebbe trattarsi del control board circuit. Nel caso volesse prestare attenzione alla presente la ringrazio con anticipo.
Franco - E-mail: franco.gambrosier (at) icloud.com

LC
Caro Franco,
mi spiace apprendere delle bizze che il buon Majik sta facendo nel tuo impianto, lo ricordo come un esecutore raffinato ed elegante. Una scheda di controllo è qualcosa che può essere riparata da un bravo tecnico, a patto che il danno non risieda in qualche microprocessore ormai introvabile. Purtroppo gli apparecchi Linn di quella generazione ne facevano ampio uso, per rendere tutte le funzioni gestibili tramite microswitch e telecomando. Quel che puoi fare è rivolgerti a un competente laboratorio nella tua zona, non specificando da dove scrivi non sono in grado di segnalartene alcuno. Nelle scorse settimane avevo pubblicato dei nomi di bravi tecnici nelle zone di Roma, Napoli e Padova, potresti trovare utili queste indicazioni nella posta. In alternativa, scrivimi di nuovo specificando la tua zona (e magari il budget che saresti disposto a investire), così potrò essere un po' più specifico. Un buon modo per trovare un laboratorio affidabile, comunque, è utilizzare Google e dare un'occhiata alle valutazioni degli utenti. Se sono numerose e tutte positive ci sono buone possibilità che si tratti di un buon servizio. Non è necessario sia un laboratorio specializzato Linn, l'elettronica, i circuiti e la componentistica sono, per fortuna, universali.

Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Testina PRAT per braccio Thorens TP-14
Caro Lucio, eccomi ancora qui (lettere
Vol. 801 e Vol. 993) a chiederti un suggerimento. Ma prima di tutto ancora grazie per l'esperienza, la perseveranza e la pazienza che mettete, tu e tutte le altre persone di TNT-Audio, al servizio del prossimo da molti anni. Grazie, di cuore.
Nel mio ambiente di ascolto nulla è cambiato, mentre nell'impianto è arrivato un Naim Supernait 2 in sostituzione del SN1. Il pre phono è ancora il Lehmann Black Cube SE e i diffusori sono sempre gli Alón Lotus Elite. Lato vinile è arrivato da pochi giorni (dopo una riparazione) un Thorens TD-124 MKII con braccio TP-14, trovato per due lire. Monta una Ortofon OM-5E che per carità suona, ma vorrei qualcosa di meglio e che mi garantisca un buon PRAT, considerati anche i miei ascolti in vinile sempre molto eclettici: classica, jazz, rock, punk, elettronica, rap. Ho passato molto tempo a fare ricerche online, anche in inglese, su un buon abbinamento tra il giradischi, il braccio e una testina. Mi sembra inverosimile, considerato blasone ed età del combo giradischi-braccio, eppure ho trovato poche informazioni e molto contraddittorie sul peso ideale che la testina dovrebbe avere, e pochissime su quale testina. Mi affido quindi alla tua competenza per qualche suggerimento. Le mie orecchie conoscono bene le Ortofon 2M Bronze e Black. La Bronze è montata sul giradischi che dismetterei, mentre la Black è da ristilare. Non mi crea un problema montare *una* testina, ma eviterei di fare traslochi inutili. Ho da molti anni anche la curiosità di ascoltare una Denon DL-103, ma proprio su questa e sul suo peso ho sentito pareri discordanti nell'abbinarla al TP-14. Sono eclettico e non mi spaventa cambiare timbro in nome del PRAT.
Il budget in questo momento è di 450 euro. Potrebbe salire fino a 700 con la vendita dell'altro giradischi e se ne valesse la pena considerando il resto dell'impianto. Grazie in anticipo per il tempo che vorrai dedicarmi. Un caro saluto a te e a tutta la comunità di TNT-Audio.
Antonio - E-mail: toni.virgadamo (at) gmail.com

LC
Caro Antonio,
non sono un amante dei bracci Thorens, tanto meno del TP 14. A mio parere Thorens ha sempre realizzato giradischi migliori dei bracci che ci montava sopra. Ritengo quindi che il TD124 meriti ben altro (es. SME 3009). Tuttavia, il TP14 è un braccio di massa medio-alta (14.6 grammi), adatto per testine di cedevolezza medio-bassa. Questo dovrebbe guidarti nella scelta della testina. Le Ortofon 2M in tuo possesso non sono niente male, e io francamente non spenderei 400-500€ per un'altra testina da montare sul TP14. Meglio un braccio migliore con una testina più economica (entro certi limiti, certamente). Questa pagina della Ortofon spiega abbastanza bene come muoversi e offre un bellissimo servizio per trovare la testina ideale per un dato giradischi (e sì, elenca anche le tue 2M come adatte). Qualora volessi sperimentare altro, valuta anche qualche modello Quintet, senza spenderci troppo, però. Visto che devi vendere l'altro giradischi e il budget potrebbe aumentare considerevolmente, valuta con attenzione l'idea di dotare il TD124 mkII di un braccio di qualità superiore.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Domanda sui CD audio rimasterizzati dei Pink Floyd
Gentilissimo Lucio,
ringraziandoti per la preziosa
risposta alla mia lettera precedente ti chiedo cortesemente cosa pensi della rimasterizzazione dei cd dei Pink Floyd. Sul negozio on line Europeo dei Pink Floyd vedo per esempio che "The Final Cut", come quasi tutti gli altri cd audio, sono versioni rimasterizzate datate 2011. Noto inoltre che sul negozio Americano non si fa cenno a queste versioni rimasterizzate, gli album sembrano quelli "originali" come qualità sonora, come li intendo io (all'epoca cd audio ancora in vassoi di plastica con libretto). Su altri siti vedo versioni rimasterizzate datate 2022. Pensi che siano in linea con la eccezionale qualità di registrazione che solitamente i cd dei Pink Floyd avevano o pensi che la rimasterizzazione abbia alterato il suono originale peggiorandolo?
Dove compro i cd dei Pink Floyd con il suono che ritengo originale ovvero da me conosciuto?
Spero in una tua super gradita risposta e ti saluto molto cordialmente. GRAZIE!!!
Giulio - E-mail: giulio.giampellegrini (at) gmail.com

LC
Caro Giulio,
posto che sono l'ultima persona sulla faccia della Terra alla quale chiederei informazioni sui dischi dei Pink Floyd ;-) ti consiglio di cercare nell'usato. Spesso i venditori specificano se si tratta di versione originale o rimasterizzata o comunque ci puoi risalire controllando l'anno di stampa. Non ho idea di quale possa essere la qualità dei rimasterizzati, anche perché immagino ne esistano n-mila versioni diverse. Spesso le rimasterizzazioni recenti sono affette dal fenomeno della loudness war ovvero hanno la dinamica compressa per farli suonare forte sempre e comunque, anche nei momenti di pianissimo più tranquilli. In ogni caso, una rapida ricerca con Google sembrerebbe fornire il risultato desiderato. In questo sito trovi un elenco delle varie versioni dei diversi album, con giudizi sulla qualità sonora. Trovi altri giudizi ed elenchi di diverse versioni anche in questo forum. I miei (pochi) dischi dei Pink Floyd sono in vinile, vecchissime copie non rimasterizzate. Magari ho un capitale in casa e ignoro di averlo!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Quesito su Lonpoo LP42
Salve Direttore,
ho letto i suoi articoli riguardo i diffusori Lonpoo LP42. Volevo utilizzarli entrambi in parallelo come canale centrale sul mio impianto home theatre. Costituito da sintoamplificatore, amplificatore per canali frontali Cambridge Audio. Attualmente il centrale è un Canton cm402 ma mi sembra un po' debole nonostante abbia modificato più volte la configurazione e livelli dei canali. Collegando in parallelo 2 coppie di Lonpoo avrei un 4 ohm assolutamente accettato dal sintoamplificatore. Pensa sia una buona scelta?
Grazie e complimenti per i suoi articoli.
Franco - E-mail: francolai99 (at) tiscali.it

LC
Caro Franco,
intanto inizierei utilizzando un solo diffusore, più che sufficiente per lo scopo previsto. Non mi è chiaro perché voglia utilizzarne due in parallelo, cosa speri di ottenere di più? Oltretutto sdoppiando la riproduzione dei dialoghi su due diffusori - magari pure distanziati tra loro - verrebbe un po' a mancare la messa a fuoco centrale, con un risultato potenzialmente peggiore rispetto a quello di un diffusore singolo. Per quanto riguarda il collegamento elettrico, quello in parallelo dimezza sempre l'impedenza vista dall'amplificatore, e in certe porzioni dello spettro audio scenderebbe sotto i 4Ω, bisognerebbe verificare che il tuo amplificatore non abbia problemi con carichi così bassi. Tieni conto che l'impedenza delle Lonpoo, come quella di qualunque diffusore, non è costante, ma varia al variare della frequenza. Il dato nominale dichiarato 4-8Ω è solo indicativo, significa solo che varia tra questi due valori. In alcune zone l'impedenza delle Lonpoo scende a 4Ω, che diventerebbero 2Ω quando messe in parallelo. Un'impedenza di 2Ω non è mai simpatica per un amplificatore. Quindi: prova prima con un diffusore solo e poi decidi che fare.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
vorrei affrontare la spinosa questione della validità o meno di certi dogmi audiofili, che, per quanto mi riguarda, io non ho in pratica mai tenuto in considerazione, anzi, mi hanno sempre fatto sorridere. Non sto a farti l'elenco delle occasioni in cui sono andato controcorrente, ma cercherò anzi di essere il più sintetico possibile. Mi considero un audiofilo indipendente e del tutto autonomo, ma a dire il vero, credo che la definizione esatta sia “Melomane audiofilo ad orecchio critico ed osservanza limitata”, ad indicare prima di tutto che per me viene prima la musica (molto prima) e poi l'alta fedeltà, e poi a sottolineare un rispetto molto relativo di certe regole che vengono imposte da non si sa quali “autorità”.
In parole povere, io ascolto il parere di tutti, e poi faccio di testa mia. La mia stanza d'ascolto è purtroppo molto piccola, ma non ho avuto scelta e mi sono dovuto accontentare. In virtù delle dimensioni della stanza, sono stato costretto ad intervenire con la correzione attiva del suono dell'impianto, in quanto le dimensioni (approssimativamente 3 metri per due) mi impedirebbero perfino l'installazione delle cosiddette trappole acustiche. Così sono diventato un assiduo e abbastanza esperto utilizzatore del Behringer Ultracurve Pro Deq 2496 (che ho programmato ad orecchio) e in tempi recenti anche del DSPeaker Anti Mode 2.0 (il cui funzionamento invece si basa in parte sull'analisi dell'ambiente, fatta col suo microfono, e in parte su mie impostazioni). In entrambi i casi, ho ottenuto ottimi risultati, direi del tutto risolutivi.
Ecco che già per queste mie scelte, io sarei degno di scomunica, secondo una certa mentalità talebana, perché “intervenire sul segnale originale e manipolarlo è quanto di più riprovevole si possa fare”. Mi sono letto con larghi sorrisi, l'articolo, qui su TNT-Audio, che descrive ironicamente la vicenda del ragazzino che dice alla madre di avere intenzione di toccare i controlli di tono, e le conseguenze “drammatiche” che ne scaturiscono. Mi sono rivisto in quel ragazzino.
Ma ti dirò anche di più. Negli ultimi giorni, mi sono accorto che l'ambiente (credo che il colpevole sia lui, visto quello che combina per altri aspetti) crea anche un altro problema. L'immagine sonora è leggermente spostata a sinistra (verificato con cd test della rivista Stereophile). Con alcune incisioni la cosa è un po' fastidiosa, così ho deciso di infrangere un altro dogma. Ho inserito i controlli di tono e balance del mio amplificatore Denon PMA1600ne e ho semplicemente ruotato il balance un po' a destra. Fine del problema.
Il suono è leggermente sceso di pressione sonora, devo alzare appena un po' di più il volume, ma la cosa più sorprendente è che ho scoperto che alle mie orecchie la qualità complessiva del suono ha guadagnato qualche punto. Non so dare una spiegazione logica, ma ormai dopo diversi ascolti posso dire che, per il mio gusto, l'impianto suona meglio col balance inserito. Che cosa ne direbbero le “autorità” preposte al controllo sul comportamento domestico degli audiofili di questo mio gesto anticonformista? Quali provvedimenti sono previsti per chi infrange il comandamento che impone l'ascolto puro di una registrazione, così come è registrata sul supporto, qualunque esso sia?
A dimostrazione di quanto io sia degno di un trattamento di rieducazione (se non proprio di un TSO), ti dico pure che io gli amplificatori li scelgo anche in base al fatto che abbiano i controlli di tono e di bilanciamento, dando di conseguenza la mia preferenza ad amplificatori provenienti dal Giappone, ed escludendo, in virtù di ciò, buona parte (se non tutti) quelli provenienti dalla Gran Bretagna e affini.
Detto ciò, e consapevole delle conseguenze che potrei dover subire per le affermazioni contenute in questa lettera, ti ringrazio per l'ascolto e a risentirci. Ciao.
Giancarlo - E-mail: frondutog (at) gmail.com

LC
Caro Giancarlo,
ego te absolvo a peccatis tuis in nomine etc.. Non ti faccio neppure recitare preghiere di penitenza, tipo l'ascolto reiterato del Ludus Danielis ;-)
Diciamo che, in un mondo ideale, balance e controlli di tono non dovrebbero servire perché l'ambiente non dovrebbe metterci troppo del suo e neppure i condomini, a dirla tutta. Potendo ascoltare a volumi alti, con le orecchie che finalmente si decidono a percepire anche i bassi e gli alti, il loudness non sarebbe utile. E se la risposta dei diffusori e della stanza fosse almeno decente, non dovrebbero servire neppure le correzioni dei controlli di tono o del balance. Purtroppo però, il Dio degli Audiofili ci ha cacciato dal Paradiso Terrestre e pertanto dobbiamo ascoltare alla meno peggio, in stanze dove spesso si sente pianto e stridore di denti (Matteo 24,50-51). Con noi però sfondi una porta aperta, perché siamo peccatori mai pentiti: recensimmo l'Ultracurve tanti anni fa, in tempi non sospetti, così come il DSpeaker che, orrore degli orrori, converte da analogico in digitale e poi di nuovo in analogico, manipolando il segnale in modi che violano palesemente il sesto comandamento.
L'unico appunto che mi sento di farti è che non solo gli amplificatori giapponesi hanno i controlli di tono e il balance: anche integrati di stirpe audiophile indulgono in simili aberrazioni (NAD, Rotel etc.). Potresti provare a dar loro una chance. Persino inglesi super-snob hanno offerto il balance, pensa che lo aveva persino il primo Naim Nait 1, l'amplificatore più snob della storia dell'HiFi!
Grazie per il simpatico feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

L'etichetta Alpha Classics ha appena pubblicato la Quinta Sinfonia di Mahler, eseguita dalla Tonhalle-Orchester Zürich sotto la direzione di Paavo Järvi. Questa è la Trauermarsch.

Archivio! Due nostri lettori - che non finiremo mai di ringraziare - si sono fatti carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne hanno realizzato una “TNT-Audio Suggestion” su Spotify e su Tidal

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