Prodotto: componenti passivi per crossover
Costruttore: Duelund Coherent Audio
Prezzo approx.: variabile a seconda del componente
Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Recensito: Febbraio, 2006
La mia prima avventura nel meraviglioso mondo dell'autocostruzione è stato un diffusore acustico, il modello A2 della IPL Acoustics (TNT-Audio ha recensito il kit IPL S3-MTL2 nel 1999). Questo progetto fu un chiaro upgrade rispetto ai miei precedenti diffusori commerciali e così ha fatto parte del mio impianto per qualche anno. Provai diversi cabinet ma alla fine il miglioramento più sensibile lo ottenni escludendo il filtro passivo ed utilizzando dei crossover attivi esterni.
Quando trovai una coppia di drivers Goodmans 201 decisi di intraprendere la strada del largabanda senza crossover. Di conseguenza, i vecchi IPL passarono al piano di sopra. Recentemente li ho rispolverati per un secondo impianto che utilizzo per fare prove di componenti HiFi, ripristinando i crossover passivi (ad esempio per la prova degli ampli basati su chip Tripath).
Così, non appena mi è capitata l'occasione di provare componentistica passiva di alta qualità per crossovers di diffusori, non mi sono certo tirato indietro...
I componenti passivi Duelund sono costruiti - a mano immagino - solo su ordinazione. Per fare la prova avevo necessità di recuperare i valori esatti necessari per i crossovers delle A2. Il piano era quello di costruire dei nuovi crossover in modo tale da poter fare un test comparativo A-B diretto. Per fortuna avevo usato i crossovers esterni perché per istinto non ho mai ritenuto una buona idea metterli all'interno della cassa. In ogni caso, differenze sonore a parte, avere i filtri esterni rende ogni operazione estremamente più semplice. La scelta si è rivelata vincente anche in occasione di questa prova!
I valori delle resistenze e dei condensatori erano segnati in maniera chiara ma non così le induttanze ed al momento non avevo modo per poterne misurare il valore. Le ho rimosse dal circuito e le ho spedite alla IPL dove lo stesso Ivan Leslie le ha gentilmente misurate per me. Ero pronto per ordinare tutta la componentistica passiva alla Duelund.
Dopo un paio di settimane ho ricevuto una scatola contenente le grosse induttanze, le resistenze ed i condensatori.
Avevo già a disposizione le induttanze avvolte in aria che avevo usato nella sezione tweeter del crossover. Duelund non poteva infatti fornirmi induttanze di valore così basso.
Già solo a vederli i componenti Duelund fanno la loro bella figura ed è un vero peccato nasconderli dentro ad un diffusore! Le induttanze sono enormi, confrontate con le mie originali, le resistenze sono elegantissime nei loro tubi di cartone ed i condensatori...beh, Natale era vicino e non riuscivo a non pensare a quanto simili ad una deliziosa barra di cioccolato sembrassero. Duelund comunque mi aveva avvisato di non provare a mangiarli...
Anche alla Duelund consigliano di utilizzare crossover esterni montati all'interno di cabinet di tipo non metallico, qualcosa che in realtà stavo già facendo. Ho costruito una coppia di scatole in MDF per contenere i due crossovers esterni. Queste "scatole", per via delle maggiori dimensioni dei componenti, le ho costruite un po' più grandi di quelle originali. Seguendo le direttive Duelund alla lettera non ho neppure usato morsetti per i cavi ed ho realizzato in pratica dei connettori con del cavo spellato che va a fissarsi direttamente sugli spinotti a banana dei cavi. Se fosse stato un lavoro solo ad uso personale avrei lasciato questi scatolotti così com'erano ma trattandosi di un articolo per TNT-Audio ho fatto del mio meglio per farli apparire ben rifiniti come il resto dei miei componenti.
Ho poi controllato per due volte tutti gli aspetti del circuito così da essere sicuro che i nuovi crossovers fossero del tutto identici (componenti a parte) a quelli originali che usavo sulle A2. Infine, ho collegato i nuovi crossovers all'impianto di test, costituito da meccanica Philips CD 723, DAC Monica 2, un pre a valvole e finale basato su Tripath, il Charlize. Non sono certo che questo tipo di componenti abbiano bisogno di rodaggio ma certamente le saldature hanno bisogno di un certo tempo per "assestarsi" così ho deciso di lasciare il sistema acceso per una decina di ore prima di eseguire un qualunque test d'ascolto.
In effetti, la prima parte del test è consistita nel rimettere al loro posto i vecchi crossovers, per riacquistare familiarità con la loro impronta sonora. Ho fatto suonare un paio dei miei CD di test e poi ho collegato i nuovi crossover con la componentistica Duelund.
La differenza in termini di qualità sonora è subito stata evidente. Non ho mai ritenuto il suono delle mie A2 "aspro" o "aggressivo" ma ora coi nuovi crossovers stanno suonando definitivamente più morbide. Questo fatto è evidente sia con le voci femminili che coi violini ma anche le percussioni metalliche come piatti e triangoli suonano ora più smooth. Se dovessi usare un comparativo, scriverei "più pulito". Così definirei il suono coi nuovi crossovers. Migliora anche il basso, non tanto come profondità, piuttosto come articolazione e chiarezza.
Ancora una volta, per conferma, son tornato indietro alla vecchia configurazione coi crossovers originali. Tutte le mie osservazioni iniziali sono state puntualmente confermate. E' curioso come si possa ascoltare un componente per anni e poi fare un cambiamento che ne metta in evidenza tutti gli apsetti, anche esponendone alcuni che prima non si notavano. Non ho impiegato molto a rimettere al loro posto i nuovi crossovers e credo stazioneranno là per un bel po' di tempo. Questa esperienza coi crossover "upgradati" con componenti Duelund mi ha un po' fatto ricredere sulla mia fede assoluta nei crossovers attivi, da me sempre preferiti a quelli passivi.
Ed ora arriviamo alle note dolenti! I componenti Duelund sono roba di classe che quasi certamente migliora i crossover passivi della maggior parte dei diffusori tradizionali...il problema è che sono...costosi!!! Già vi sento chiedermi "ma ne vale la pena?" Beh, ad essere sinceri, per quest'ordine di spesa, non è stato l'upgrade più evidente che ho fatto nel mio impianto. Il problema è che l'upgrade in HiFi non segue una linea etta, ma una curva che tende a piegarsi...più ci avviciniamo al Santo Graal dell'HiFi più i miglioramenti diventano piccoli mentre il prezzo sale vertiginosamente.
Direi che la componentistica passiva Duelund rientra nella categoria degli upgrade che si possono fare in un "secondo momento" ma ad un certo punto, se state usando crossover passivi, dovete mettere i vostri diffusori nelle condizioni migliori possibili e, dall'esperienza che posso trarre da questa prova, posso dire che questi componenti sono da prendere in seria considerazione.
Inutile poi sottolineare come l'entità del miglioramento dipenda fortemente dalla qualità intrinseca del diffusore stesso. Non sarebbe infatti molto sensato spendere del denaro in componenti costosi se i diffusori in partenza fossero progetti molto economici! Un altro elemento per valutare se intraprendere o meno questa strada di upgrade è tener conto di quanti componenti passivi costituiscono il crossover delle vostre casse. Se siete fortunati da avere un crossover minimale (ad esempio il caso classico del singolo condensatore sul tweeter, sempre più "di moda") allora l'acquisto di due soli condensatori Duelund potrebbe essere un upgrade estremamente conveniente! Su crossover più complessi il miglioramento resta significativo comunque, ma il costo inevitabilmente sale.
In conclusione, per capirci ancora meglio, vi dirò che il livello di upgrade che ho ottenuto coi componenti Duelund ha superato ogni cambio di componentistica che ho effettuato nelle mie elettroniche, sia negli ampli, che nei DAC o nei CD player!
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