Non mi spezzo ma mi (s)piego: come evitare gli inganni di orecchie e cervello

[Le MUR SONORE. The Berlin Wall as a participative sculpture for the Festival Accroche-Coeurs in Angers/ France September 2011.]
© Benoît Maubrey “Le MUR SONORE” (2011)

Semplici regole per non sbagliare...troppo

[English version here]

Autore: Lucio Cadeddu - TNT-Audio Italia
Pubblicato: dicembre, 2024

Premessa

Nei due precedenti articoli di questa serie abbiamo affrontato il tema del come ascoltare e formulare giudizi su un componente HiFi e del come giudicare un componente HiFi fuori dalle mura domestiche. Completiamo la serie dei consigli dati con altri cinque punti chiave per mettersi al riparo da errori di valutazione dovuti al contesto, alle nostre aspettative e ai vari condizionamenti psicologici, interni ed esterni.

Consiglio #1: in qualunque contesto vi doveste trovare, chiedete di poter ascoltare in posizione seduta, posizionati centralmente rispetto ai diffusori. Ascoltare in piedi è quanto di più sbagliato si possa fare (le alte frequenze sono estremamente direzionali) e ascoltare decentrati è altrettanto rischioso, come minimo vi perdete una buona parte dell'immagine stereofonica. Quando possibile, chiedete di poter ascoltare una sola coppia di diffusori per volta, evitando accuratamente le pareti di diffusori da selezionare istericamente tramite pulsante: è sicuro che il vostro orecchio sarà più facilmente ingannato dal diffusore che suona più forte o con le alte frequenze più in evidenza. Una volta acquistato e portato a casa vi sembrerà intollerabile a lungo termine.

Consiglio #2: l'orecchio è un organo complesso, e ancor di più lo è il modo col quale interagisce col nostro cervello. Occorre del tempo perché capisca e riconosca un certo tipo di suono, pertanto i cambi rapidi A-B che gli amanti dei test in doppio cieco amano tanto, sono estremamente fuorvianti. Prendetevi almeno un minuto per brano, poi passate all'altro componente da confrontare. Il minuto deve essere significativo, cioè contenere alcune informazioni audio note e ben identificabili. Dovesse servire più tempo, non esitate. D'altra parte, attenzione a non esagerare: tempi d'ascolto più lunghi sono pericolosi, specie per ascoltatori non esperti: il cervello è maledetto, equalizza e riallinea, dopo un po', tutte le frequenze mancanti. Provate ad ascoltare per un intero pomeriggio dei mini-diffusori, alla fine della serata vi sembrerà che il basso, così esile e leggero come vi era sembrato all'inizio, apparirà profondo e potente. E no, non sarà un effetto del rodaggio del diffusore, ma è il vostro cervello che ha provveduto a tirare su i bassi per compensazione. Un rapido confronto con un buon diffusore da pavimento vi farà sentire tutto ciò che vi stavate perdendo.

Consiglio #3: usare dischi mal incisi per giudicare un componente HiFi è un malcostume purtroppo molto diffuso. La scusa è che alla fine “quella è la musica che ascolto più spesso”. Un disco mal registrato non potrà mai mettere in evidenza pregi e difetti di un componente o di un impianto HiFi. Per questo servono dischi che contengano una risposta in frequenza estesa, sia in alto che in basso, ottima dinamica e, possibilmente, un'immagine stereofonica definibile tale. Un impianto o un componente selezionato in questo modo, poi, farà suonare meglio anche i dischi mal registrati, perché estrarrà più informazioni musicali dal supporto.

Consiglio #4: resistete alla tentazione di giudicare un componente o un impianto HiFi coi soli dischi test da mostra HiFi, quelli che contengono uno strumento solo e una voce, nel 99% delle volte femminile. Con incisioni così tutti gli impianti suonano bene. Serve, invece, qualcosa che metta alle corde un componente HiFi o un intero impianto, quindi trame musicali complesse, con evidentissimi salti dinamici. Se qualcosa doveva andar storto, lo farà solo in queste condizioni. Non c'è bisogno di scomodare la musica sinfonica, peraltro spesso registrata malissimo, basterà una nutrita formazione jazz o persino qualcosa di elettronico, ma complesso. Per valutare l'estensione in basso, certe note sintetiche sono dei terribili test per woofer e amplificatori, ma anche un grosso organo a canne è capace di mandare in apnea un impianto. Ho sentito DAC economici andare in distorsione sugli acuti di una soprano. Ovviamente, anche il volume d'ascolto ha un ruolo: a basso volume sono bravi tutti, è quando il gioco si fa duro che le virtù (o i difetti) di un componente o di un impianto vengono fuori.

Consiglio #5: quando effettuate quello che credete sia un upgrade, prendetevi del tempo per valutare bene. Il cervello si lascia ingannare molto facilmente, dalle aspettative, dai pregiudizi e dal fascino del giocattolo nuovo. Se ne avete la possibilità, dopo una o due settimane ricollegate il vecchio componente e valutate se davvero vi fa compiere un passo indietro. Vi sorprenderete nello scoprire che quello che sembrava un passo avanti decisivo, in realtà non lo è, almeno non nei termini drammatici che vi erano apparsi al primo collegamento. Se non avete questo margine temporale per tornare indietro alla vecchia configurazione, prendetevi almeno qualche ora. Staccate tutto, fate una pausa e tornate alla configurazione iniziale. Ripetete questo avanti e indietro un po' di volte, sempre con gli stessi brani. Alla fine dovreste essere abbastanza certi di aver individuato l'entità del supposto miglioramento. Se poteste coinvolgere qualcuno che sostituisce il componente a vostra insaputa, ancora meglio. Ovviamente, ascoltare e giudicare un solo componente per volta, nelle stesse identiche condizioni.

Conclusioni

Queste altre cinque regole facili dovrebbero essere utili per cominciare a smascherare gli inganni del nostro cervello e delle nostre orecchie. Sullo stesso tema, non perdetevi l'articolo di Mark Wheeler sul Pregiudizio di Conferma e di Aspettativa, sempre qui su TNT-Audio. Nella prossima puntata, qualche ulteriore consiglio per capire i termini che si usano nelle recensioni.

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