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Prodotto: Fosi ZA3 - amplificatore integrato
Costruttore: Fosi Audio - Cina
Prezzo: ZA3 con alimentatore da 48V/5A: 160€
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT-Audio Italia
Recensito: maggio, 2024
Come Fosi Audio aveva già accennato alla nostra reporter Cora durante la visita alla loro sede in Cina, il ritmo di rilascio di futuri nuovi prodotti sarebbe stato estremamente elevato. Così, poco tempo dopo l'uscita dell'ampli integrato V3, ecco subito pronto lo ZA3, di fatto un V3 con alcune caratteristiche aggiuntive e un cabinet diverso.
Lo ZA3 è quindi un V3 con l'aggiunta di un'uscita subwoofer filtrata a 300Hz, ingressi linea sia RCA che bilanciati XLR, un tasto MONO e un cabinet di maggiori dimensioni per ospitare queste caratteristiche aggiuntive. Manca, ancora, il telecomando, che avrei preferito al posto degli inutili ingressi bilanciati, visto che il tipico acquirente di un amplificatore da 100€ difficilmente utilizzerà una sorgente con uscite bilanciate. Il resto, sostanzialmente, è rimasto immutato. La presenza del tasto MONO consente di utilizzare un solo ZA3 per canale, ma ovviamente serve inserire a monte un preamplificatore, visto che è impossibile regolare il volume per i due canali in maniera perfettamente identica usando due potenziometri diversi. A questo punto sarà anche necessario regolare i due volumi al massimo e regolare il tutto con la sola manopola del pre. In tutta franchezza, non mi sembra una buona idea avere tre potenziometri del volume da far attraversare al segnale, visto che già uno fa i suoi danni. L'utlizzo di questi amplificatori come finali mono, pertanto, parte già malissimo, per quanto mi riguarda.
Comunque sia, ho testato lo ZA3 come ampli integrato a confronto con il fratello V3 e poi la coppia di ZA3 messi in mono a confronto con altri finali, in particolare una coppia di ZeroZone IRS2092.
Le specifiche tecniche, per le quali rimando alla pagina ufficiale Fosi Audio, parlano di una potenza di 180watt per canale su 4Ω e 235 watt in mono, sempre su 4Ω. Questo quando è alimentato con 48 volt, che è l'alimentatore di serie. Altrimenti i valori scendono si dovesse usare l'alimentatore da 32V. I dati reali, ovviamente, sono da leggere nel datasheet del chip utilizzato, che è lo stesso del V3. Abbassando la tolleranza sul tasso della distorsione armonica a un più realistico 0.1% (e non 1% e tantomeno 10%) questi numeri strabilianti si riducono di molto. Si veda il grafico watt vs THD nella prova del V3.
Prova come amplificatore integrato. Il confronto naturale è stato fatto, ovviamente, con il fratellino V3. Avendo a disposizione due ZA3 identici, ho usato lo stesso alimentatore da 48V sia per lo ZA3 che per il V3. Di conseguenza, il confronto è stato alla pari.
Il carattere sonoro non differisce di molto, e non poteva che essere così: stessa alimentazione, stesso chip e sostanzialmente stesso circuito. Qualcosa cambia, però, e purtroppo in peggio. Il V3 è armonicamente più ricco, specie in gamma alta, il suono è un po' più grande e, globalmente, sa meno di riprodotto. Mi chiedo se in Fosi li abbiano ascoltati a confronto. Ne dubito, perché avrebbero evitato di metterlo in commercio. Non si tratta di differenze eclatanti e vengono fuori soltanto quando i due amplificatori sono inseriti in un set-up estremamente rivelatore. Pertanto, chi li dovesse giudicare con diffusori modesti, piazzati alla meno peggio (magari in scrivania a fianco al monitor del PC) e in un ambiente inadatto, è meglio che si astenga dal dare giudizi. In questa situazione, realisticamente, i due amplificatori suonerebbero allo stesso modo. Mi sono chiesto quali potessero essere le cause di queste differenze. È possibile che i circuiti in più (ingressi bilanciati, sub out e trigger) facciano compiere al segnale un percorso più lungo e tortuoso e, magari succhino risorse utili all'alimentazione. Il V3, invece, è di una semplicità disarmante, e questo si sente nella fluidità con la quale restituisce il messaggio sonoro.
Prova come coppia di finali mono. Parto da un'osservazione ovvia: una coppia di ZA3 costa 300€ circa, praticamente quanto una coppia di finali ZeroZone. Per logica, quindi, la qualità sonora dovrebbe essere più o meno sullo stesso livello, pur facendo la tara alle caratteristiche aggiuntive che offre lo ZA3. Purtroppo il confronto è stato impietoso: la coppia ZeroZone surclassa i due ZA3 praticamente su ogni aspetto della riproduzione audio: la gamma bassa non solo è più potente e controllata, ma anche nettamente più profonda. La gamma medio-alta è più pulita, armonicamente più ricca e meno elettronica, se mi si passa il termine. Tutto è più fluido e naturale. La dinamica complessiva è nettamente superiore: il suono degli ZeroZone è più d'impatto, veloce e dotato di attacchi e rilasci più veloci e controllati. L'immagine tridimensionale è più ampia, delineata e credibile. In altre parole, non ho trovato un singolo motivo per preferire la coppia di ZA3 alla coppia ZeroZone. Le differenze, in questo secondo caso, non sono sfumature come nel confronto precedente, ma evidentissime.
Lo ZA3 è disponibile nei soliti store online, sia su Amazon, su Aliexpress che sul sito Fosi Audio. Su Aliexpress talvolta si riesce a spuntare un prezzo più basso, ma esiste il rischio di dover pagare la dogana.
Il Fosi ZA3 è un oggetto bizzarro, progettato apparentemente per rispondere alle richieste di una certa tipologia di utenti che desiderava una vera uscita subwoofer che, però, essendo filtrata, è abbastanza inutile (i sub attivi sono già filtrati elettronicamente). Gli ingressi bilanciati, invece, vorrei capire chi li abbia mai potuti richiedere. Sono inutili in questa fascia di prezzo. La possibilità di prendere due ZA3 e metterli in mono la trovo inutile quasi allo stesso modo. Lasciatemelo dire chiaramente: se avete un V3, tenetevelo stretto, perché questo ZA3 non suonerà meglio. Se non possedeste già un V3 e desideraste le caratteristiche aggiuntive che offre questo ZA3, fateci un pensierino. Dovessero servivi due piccoli finali mono, esistono già i V3 MONO. A me, in tutta sincerità, questa del ZA3 sembra solo una maldestra operazione di marketing. Le aziende dovrebbero progettare ciò che ritengono utile, e non seguire le fantasiose richieste di YouTuber o audiofili (?) sprovveduti che scrivono sciocchezze sui vari forum.
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